Radiogiornale 126       

                                                       12 Febbraio 2005

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Questo è il tuo sito web  http://www.radiogiornale.org

VIENI A VISITARLO

E’ GRADITO UN TUO PARERE!

 

Dato il crescente successo della nostra iniziativa del Radiogiornale, in occasione del nuovo anno, con un ulteriore impegno, abbiamo realizzato anche un importante sito al servizio dei Radioamatori italiani, dove è possibile prelevare le copie arretrate, a partire dalla prima fino all’ultima uscita e dove tutti coloro che preferiscono evitare l’ arrivo via e-mail, o che hanno il problema della casella troppo piena, possono leggere e prelevare liberamente e senza spese il Radiogiornale. Inoltre occuperai la linea telefonica per un minor tempo rispetto alla ricezione di E-mail, in quanto le copie prelevabili dal sito sono compattate con lo Zip.

 

PER QUALSIASI COMMENTO, O SUGGERIMENTO,  PER ARTICOLI DA INSERIRE, O PER RICHIEDERE L’INVIO DEL RADIOGIORNALE,

E-MAIL A RADIOGIORNALE@FASTWEBNET.IT

 

 

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Sommario:

  1 - agli iscritti non far sapere…;

  2 - Luigi Belvederi I4AWX invita Alessio Ortona I4BYH ad un importante dibattito TV;

  3 - Dicono di noi; 

  4 - Tutto è relativo;

  5 - “Le antenne” due galassie gemelle;

  6 - Calamite orbitanti;

  7 - La radio clandestina nei campi di sterminio;

  8 - La radio a lametta;

  9 - Montichiari: DX & Contest Corner 2005 – QRP & Sota;

10 - I circuiti integrati;

11 - TV digitale terrestre: tutti i segreti;

12 - Una meteora per antenna;

13 - 3° Meeting ATV;

14 - Marlon Brando attore e Radioamatore KE6PZH;

15 - L’anarchia dei ponti e il ruolo delle associazioni;

16 - I grandi dell’elettricità;

17 - Il RADAR;

18 - Castello in Puglia offresi;

19 - Bluetooth nuova frontiera per i telefonini;

20 - L’ARI di Udine cambia indirizzo WEB;

21 - Mercatino radioamatoriale;

22 - Informazioni.

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 1-

agli iscritti non far sapere…

 

La velina del “Fatti di cui si parla 26”, riportata sotto, che un uccellino spione mi ha fatto trovare sul davanzale, merita senza meno un commento...

 

Un proverbio vecchio, ma sempre attuale, recita: “Al contadino non far sapere quanto è buono il formaggio con le pere”. Ed è quelle che viene alla mente leggendo “Fatti di cui si parla 26”

In effettii, a fronte di un fatto oggettivamente di estrema gravità, quale la dimissione di mezzo Consiglio, comunicate nei numeri 124 e 125 del Radiogiornale, il Presidente Ortona scrive un messaggio – editoriale, inviato urgentemente alle sezioni ("Fatti di cui si parla 26") ove non spende una sola parola sul futuro dell'ARI, in crisi alla vigilia delle elezioni, o per rassicurare i radioamatori giustamente preoccupati di quanto sta accadendo (e magari del bilancio di vent' anni di sua presidenza, comprese le “bacchettate ufficiali” ricevute dal Ministro delle Comunicazioni On. Gasparri per le azzardate e offensive affermazioni fatte dal Presidente dell’ARI!!!). L'unica cosa che Ortona dice in due pagine, è che si lamenta per la velocità con cui l'informazione è stata diffusa attraverso il "mezzo telematico". Ma lui stesso, quando scrive le sue paginette -che nonostante tutto l’impegno di MQP potranno vedere la luce solo su Radio Rivista di marzo- ne anticipa subito il testo a tutte le Sezioni italiane per il "mezzo telematico"! Allora, la velocità dell'informazione, il "mezzo telematico" tanto criticato, serve o non serve? Quello che si evince dall’editoriale è che al Presidente, dei gravi problemi esistenti non gliene importa molto, quello che gli interessa è che le notizie negative che lo riguardano girino a dorso di mulo ed arrivino al "mondo esterno" il più tardi possibile. Le altre notizie invece possono girare -e lui stesso le fa girare- per il "mezzo telematico" ! Ma entrando nel merito al “Fatti di cui si parla 26”: prima Ortona sostiene che sono state scritte delle “inesattezze” dal solito giornalino (Radiogiornale) a proposito del fatto che il CDN è ormai esautorato, ma alla fine della sua lunga dissertazione si accorge finalmente che anche con la quarta dimissione, quella di IV3FSG, effettivamente il CDN non ha più nessuna validità giuridica e conclude però che occorre che i soci attendano le votazioni, nel frattempo lui, anche se esautorato, continua a stare a Via Scarlatti!

L’estensore dei “fatti di cui si parla 26” dimostra poi di “soffrire” molto il fatto che gli iscritti sappiano quello che succede nel CDN e se la prende col “solito giornalino informatico” e con qualche consigliere che fa la spia. Insomma della Costituzione italiana e del fatto che la libera informazione è un diritto di tutti, Ortona non pare avere conoscenza, ma  vorrebbe che nessuno sapesse mai nulla e se mai venisse a conoscenza solo di quello che fa comodo a lui.

Fa poi un’analogia tra le notizie di quello che succede nel CDN e i “beccamorti”, non accorgendosi a questo punto di essere incorso in un grave infortunio giornalistico, perché se esistono i cronisti, che fanno il “beccamorto”, vuol dire che c’è bisogno di loro, perché esiste la materia prima per il loro triste lavoro e poiché il discorso riguarda lui e i pochi superstiti del CDN che gli sono rimasti “fedeli”, se ne deduce che loro sono la materia prima per il lavoro dei “reporter beccamorto”, sono ormai insomma dei dirigenti che in quanto tali sono dei defunti, non certamente in modo fisico (anzi auguriamo loro lunga vita) ma in senso politico associativo!

L’ultima perla da sottolineare è il pudore di Ortona sui motivi della raffica di dimissioni. Lui non ne parla e dice: “se vogliono lo diranno i dimissionari” e il verbale da loro scritto. Insomma ancora una volta gli iscritti non devono sapere…. Sempre con molta circospezione, per la prima volta il proclama “fatti di cui si parla 26” non è stato reso pubblico nel sito dell’ARI, ma inviato alle sezioni e uscirà si spera a marzo su RR. Rimane poi il legittimo dubbio che se il Radiogiornale non avesse informato i radioamatori italiani dei gravi fatti avvenuti nel CDN, il “fatti di cui si parla26” non avrebbe mai visto la luce e l’informazione sarebbe avvenuta con tre mesi di ritardo su RR.

 

Ed ecco il “Fatti di cui si parla 26” che sarà pubblicato a Marzo 2005 da Radiorivista

 

FATTI DI CUI SI PARLA 26

 

   L'ultima riunione del Consiglio Direttivo prima che il 2004 volgesse al termine, era stata programmata nella settimana intercorrente tra Natale e Capodanno, in quanto, nonostante fossimo nel pieno delle festività, vi era urgenza di discutere taluni argomenti ed assumere le necessarie decisioni.

   Però, a causa di motivi di salute di scrive queste note, si è reso necessario differire la riunione ed è stato possibile indirla solamente mercoledì 19 gennaio.

   Iniziati i lavori, dopo l'escussione del primo punto all'Ordine del giorno relativo ad informazioni del Presidente, ha assunto la parola il Segretario Generale, Ruggero Manenti, IS0 RUH, il quale ha dato alcune notizie relative al suo impegno di Segretario e quindi ha comunicato ai presenti le proprie dimissioni con effetto immediato.

   Vorrei qui illustrare le motivazioni di tale decisione, ma nel timore di non essere in grado di riferire esattamente il pensiero di Manenti, preferisco che sia la lettura del verbale redatto dallo stesso dimissionario, e quindi che siano le sue esatte parole a dare quella corretta informazione che i Soci sono sicuramente desiderosi di conoscere. 

   Subito dopo, senza però senza dare una precisa spiegazione della sua decisione, ma affermando solamente di condividere il pensiero di Manenti, anche il Consigliere Sanna rassegnava le proprie dimissioni, ma mentre Manenti si era subito allontanato dalla riunione, Sanna si dichiarava disponibile a rimanere fino all'ora di pranzo, al fine di consentire l'escussione dei punti più importanti all'ordine del giorno, in quanto con la sua assenza sarebbe venuto meno il numero legale, stante l'assenza del Vicepresidente Marino.

   Vi era, tra le altre cose, anche da decidere in merito alla partecipazione alla manifestazione di Pompei e l'intendimento di Sanna sarebbe stato quello di parteciparvi a pieno titolo, per cui, accantonata momentaneamente l'idea delle dimissioni, egli si dichiarava eventualmente anche disponibile a differirle a dopo la manifestazione, proposta che non veniva accolta. I fatti accadevano intorno alle ore 11,30/12 del 19 gennaio, e la riunione poteva così proseguire ed i punti salienti venivano portati a termine con una certa rapidità per consentire al Consigliere Sanna il rientro in ora ragionevole.

   Come è ben noto, le notizie di quel che accade durante le riunioni del Direttivo hanno sempre avuto una velocità di propagazione incredibile, se poi sono tali da suscitare stupore e creare commenti spiacevoli o peggio ancora, si prestano a mettere in cattiva luce qualche Consigliere, giungono sempre più rapidamente, sia a quei soggetti che vivono ai margini dell'Associazione e che sono animati da morbosa curiosità, e non hanno altro di cui occuparsi, sia a quelli che si dedicano alla divulgazione di notizie per via informatica.

   E' evidente che a fornire le necessarie informazioni, non essendovi alle riunioni consiliari presenze esterne, è sempre un Consigliere compiacente e loquace, per altro facilmente identificabile.

   Se poi l'informazione è anche spiacevole, come in questa occasione, aumenta il piacere di chi riesce per primo a renderla nota e la velocità di diffusione si sviluppa in forma quadratica.

   Ciò è confermato dal fatto che la notizia di quanto accaduto alle ore 12 del 19 gennaio, veniva inoltrata in rete, già nella stessa nottata, anche se in maniera distorta e con conclusioni sbagliate, non si sa bene se a causa della fretta del reporter o della fantasia del cronista.

   Si potrebbe dire che un fatto del genere abbia una certa analogia con quanto accade allorquando in una famiglia viene a mancare un congiunto, ed a poche ore di distanza dal triste evento, mentre sono ancora pochi a conoscere la ferale notizia, chi esercita quella triste professione che il volgo definisce "beccamorto", si trova sul posto giusto ed al momento giusto, viso di circostanza, vestito di scuro, per offrire con professionalità sicuramente esemplare i propri servigi.

   Infatti, anche in questo caso, a circa dieci/dodici ore di distanza dal fatto, la notizia delle dimissioni veniva divulgata sotto forma di articolo di apertura dal solito giornaletto informatico, ovviamente in maniera distorta, come spesso accade a chi scrive notizie raccolte da chiacchieroni di bassa lega, e con la conclusione che il Consiglio Direttivo, per effetto delle citate dimissioni, risulterebbe essere "invalidato".

   Si tratterebbe in altre parole, secondo il cronista, di una sorta di funerale associativo, e l'articolo dovrebbe apparire come un necrologio in piena regola, ma così non è, essendo la conclusione completamente sbagliata in quanto in conseguenza delle citate dimissioni, secondo quanto previsto dallo Statuto, occorre provvedere nel termine massimo di 4 mesi, alla cooptazione, ovvero alla sostituzione dei dimissionari con altri due scelti tra i non eletti.

   L'equivoco che si debba ricorrere ad elezioni parziali, scaturisce dal fatto che agli inizi del presente mandato, si era già dimesso Daniele Taliani, ed era stato sostituito da Manenti, all'uopo cooptato.

   Con le dimissioni di Sanna, sarebbero effettivamente tre i Consiglieri che si sono dimessi durante questo mandato, ma Manenti era un Consigliere cooptato, e secondo quanto stabilisce l'art. 20.2 del regolamento attuativo, è possibile sostituirlo procedendo con una nuova cooptazione, per cui è come se nel corso del medesimo mandato i Consiglieri venuti a mancare fossero solamente due e comunque questa situazione non priva il Consiglio Direttivo della propria validità.

   

   Questo editoriale, è stato redatto esattamente il 21 gennaio, ossia due giorni dopo la riunione di Consiglio, e purtroppo potrà vedere la luce solamente sul Radio Rivista di Marzo, essendo il numero di febbraio già a mani della tipografia..

  

   Il testo sarebbe praticamente concluso, ma l'improvviso giungere di altre dimissioni, per altro sollecitate da tempo e mai ottenute, mi costringe a riprendere la penna per dare questa ulteriore nuova notizia, che sarà sicuramente motivo di accresciuti commenti in rete, magari con una edizione straordinaria del giornaletto.

   Proprio nel pomeriggio del 21 gennaio, sono giunte via fax anche le dimissioni di Elvira Simoncini, IV3 FSG, per cui questa volta i dimissionari sono divenuti effettivamente tre e per la loro sostituzione non si può più fare ricorso all'istituto della cooptazione.

   Infatti, a norma di Statuto, sarebbe necessario indire al più presto nuove elezioni per la sostituzione dei tre Consiglieri venuti a mancare, i quali, una volta eletti, dovrebbero restare in carica fino al termine del mandato di questo Consiglio.

   Ma la scadenza del mandato dell'attuale Consiglio è ormai prossima, la consultazione elettorale per il rinnovo è già stata programmata e le scadenze delle operazioni di voto sono ormai note, per cui sarebbe impossibile procedere a delle elezioni parziali quando si sta già procedendo alla elezione di tutto il Direttivo

   Infatti in questo momento la macchina elettorale è già in movimento ed il Collegio dei Sindaci ha pubblicato le modalità elettorali e la presentazione delle candidature sta per concludersi, per cui occorre solamente attendere che la consultazione abbia il suo naturale svolgimento secondo il programma già stabilito e che di fatto è già operativo.

 

                                                         Alessio Ortona, I1BYH

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 2-

Sui grandi temi del radiantismo italiano e sul futuro dell’ARI

Luigi Belvederi I4AWX

invita Alessio Ortona I1BYH

a un importante dibattito televisivo

 

 

LUIGI BELVEDERI i4AWX

VIA PORTA D’AMORE 16

44100 FERRARA

 

Preg.mo Sig.

Rag. Alessio Ortona, i1BYH

Piazza Rossetti Raffaele 3/c

16129 GENOVA

 

 

 

e, p.c.

 

Al Direttore Responsabile di

RADIORIVISTA - ARI

Via Scarlatti 31

20124 MILANO

 

 

 

Al Direttore Responsabile di

RADIOKIT Elettronica

Edizioni C&C

Via del Naviglio 37/2

48018 Faenza    RA

 

 

Al Direttore Responsabile de

IL RADIOGIORNALE

Viale Leonardo da Vinci 114

00145 ROMA

 

                                                               Ferrara, 04/02/2005

 

Oggetto: INVITO

 

 

Caro Alessio,

 

Nel prossimo mese di Maggio, nell’occasione delle elezioni sociali dell’ARI, ci presenteremo al consenso dei radioamatori italiani.

 

Io, possibilmente, per un primo mandato, e Tu, possibilmente, per un undicesimo o dodicesimo mandato.

 

Al fine di consentire ai radioamatori di esprimere in modo consapevole il proprio voto, Ti invito ad un incontro-dibattito televisivo sui grandi temi del radiantismo italiano e sul futuro della nostra Associazione.

 

L’emittente televisiva satellitare SAT 8 (visibile su SKY al canale 859) si è resa disponibile ad ospitare un nostro incontro-dibattito, moderato da un giornalista professionista, ove entrambi avremo la possibilità di illustrare i nostri programmi e di parlare del radiantismo in Italia e del suo significato, sia nella valenza attuale che futura.

 

Con la categorica ed assoluta esclusione di qualsiasi riferimento a polemiche associative interne o personali (che ovviamente non interessano gli ascoltatori), la trasmissione sarà condotta ed incentrata sul significato del radiantismo in Italia, su come i radioamatori si rapportano con la società e le comunità in cui vivono e operano, sulla missione istituzionale del nostro Ente Morale, e sui programmi futuri della nostra Associazione.

 

Siccome SAT 8 è vista non solo in tutta Italia ma anche in tutta Europa, a parte l’evidente beneficio per i radioamatori italiani che dovranno esprimersi col voto, è del tutto evidente che si tratta di una eccezionale occasione per far conoscere ad una platea vastissima il significato, i valori, la funzione e gli scopi del radiantismo, che sono quelli che ci devono unire specialmente in questo momento di difficoltà associativa.

 

Sono pertanto sicuro che raccoglierai il mio invito, e mi contatterai al più presto per definire, di concerto con i responsabili dell’emittente, la data della diretta televisiva.

 

 

Cordiali saluti.

 

 

Luigi Belvederi i4AWX

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3-

Dicono di noi

Editoriale del Direttore della rivista Elettronica Flash

I radioamatori italiani in favore delle popolazioni colpite dallo tsunami

 

Lettore carissimo,

       per la prima volta mi rivolgo a Te dopo il nuovo incarico che mi è stato affidato a guida della nostra Rivista ed avrei voluto che questa fosse l'occasione per parlare delle novità editoriali in cantiere e delle prospettive future che ci riguardano. Purtroppo, l'immane tragedia che il 26 dicembre scorso ha colpito i Paesi del sud est asiatico ha sconvolto anche le priorità ed ha mobilitato tutti ed in particolare noi italiani, nella gara di solidarietà verso quelle popolazioni così duramente colpite, aderendo alla raccolta di fondi e generi di prima necesshà per i soccorsi immediati e gli interventi d'emergenza.

       Ci è sembrato, tuttavia, importante che i radioamatori - che si sono sempre distinti nella gara di solidarietà in occasione di calamità nazionali, pronti ad accorrere nei momenti d'emergenza in soccorso di chi aveva bisogno urgente d'aiuto, così come nel più organico impegno nella Protezione Civile -dessero un segno particolare di sensibilità di gruppo raccogliendo tra i propri associati offerte in danaro da mettere a disposizione delle Organizzazioni più attive e impegnate nell'opera di soccorso.

       Purtroppo, all'arrivo dello tsunami, la Rivista di Gennaio era già in distribuzione e quindi solo ora possiamo lanciare il nostro appello da queste pagine; ma, considerando che dopo i primi aiuti d'emergenza vi saranno notevoli necessità per ricostruire e soprattutto rendere di nuovo vivibile per i superstiti,

l'ambiente di questi tragici sconvolgimenti, pensiamo che la nostra iniziativa non sarà tardiva e soprattutto, ne siamo certi, non cadrà nel vuoto. Siamo del parere che non sia tanto importante l'entàà d'ogni singola offerta, che dipende ovviamente dalle possibilità e sensibilàà di ciascuno, quanto l'adesione completa di tuffi i radioamatori al nostro appello; come dire: non è tanto la potenza che ci interessa, quanto la frequenza.

>>>  Il nostro intendimento è quello di operare, a fianco del Radiogiornale in rete di Paolo Mattioli e delle riviste del settore che intendono collaborare, per raccogliere le vostre offerte sia in redazione sia, soprattutto, in occasione delle varie Fiere-Mercato dell'elettronica: a ciascuno verrà rilasciata regolare ricevuta e inseriremo poi, per ovvi motivi di trasparenza, l'elenco dei partecipanti a questa gara di solidarietà sul nostro sito in Internet, iùdicando il nominativo dell'offerente (se consenziente) con l'importo versato. Riteniamo che questa iniziativa possa protrarsi fino alla fine del mese di Febbraio.

       In chiusura, tornando ai nostri problemi quotidiani, vorrei annunciarti che dal prossimo mese di marzo riprenderà "No Problem", molto seguito dai lettori ed una nuova rubrica che vorrà essere un punto di collegamento diretto tra la redazione ed il Lettore.

 

A presto,

 

                                                                                    Giorgio Terenzi gterenzi@allengoodman. It

 

E.F.      febbraio 2005 

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 4-

 

TUTTO E’ RELATIVO

I paradossi spazio-temporali dei due gemelli che invecchiano in modo diverso e la Teoria della Relatività di Einstein, di cui si festeggia quest'ànno ii centenario

 

 

Einstein (1879-1955), fisico tedesco, sviluppò, nei primi anni del XX secolo, la teoria della relatività speciale e, successivamente, la teoria della relatività generale..

La teoria della relatività fa la sua comparsa nel mondo nel 1905, anno in cui Albert Einstein (1879-1955) che all’epoca era un oscuro impiegato dell’ufficio brevetti di Berna

Albert e che nel tempo libero si dedicava allo studio della fisica, pubblica su Annalen der Physik un lavoro intitolato "Sull’elettrodinamica dei corpi in movimento" che darà il via ad una delle due rivoluzioni del mondo della fisica di questo secolo. Assieme alla meccanica quantistica, la teoria della relatività smentirà clamorosamente grossi scienziati che ritenevano in quegli anni che la fisica ormai avesse scoperto tutto salvo misurare in modo più preciso  qualche costante.

Un gemello rimane sulla Terra mentre l'altro parte con un astronave e dopo un tempo X ritorna a casa. Il gemello astronauta, al suo ritorno, è più giovane di quello rimasto sul-la Terra. Strano? Ma vero. Si tratta di uno dei tanti paradossi derivati della Teoria della ReLatività Ristretta di Albert Einstein di cui ricorre quest'anno il centenario. Non una bizzarria, ma l'effetto reale e misurabile della teoria che ha rivoluzionato il nostro modo di vedere l'Universo, a patto che il nostro immaginario gemello viaggiasse a velocità prossi­me a quelle della luce (quasi 300.000 Km al secondo). Si potrebbe anche pensare che si tratta di fenomeni per nulla o poco rilevanti per il nostro mondo. E invece gli effetti della relatività non sono sempre trascurabili: gli orologi a bordo di aerei e satelliti, ad esempio, restano indietro, seppur di pochi microsecondi al giorno. Ma gli petti più spettacolari si vedono nelle profondità del cosmo. Il campo gravitazionale di una galassia può deviare la luce e deformare l'immagine di corpo celeste lontano galassie ai confini dell'universo osservabile, a miliardi di anni luce da noi!): questo effetto, noto come "lente gravitazionale ,crea immagini sdoppiate, o perfino moltiplicate per quattro o trasformate in forme curvilinee! Si generano così i cosiddetti "archi, croci e cerchi", naturalmente "di Einsteìn".

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5-

“Le antenne”

due galassie gemelle    

                                                                                                                                                                       

                                                                                                                                                                 

                                                      

 

                                Le Galassie Gemelle "Le Antenne" (NGC4038/4039)

 

Le "antenne", sono due galassie interagenti che mostrano vistosi filamenti di materia che si trovano nella costellazione del Corvo, a circa 63 milioni di anni luce di distanza. Nella ripresa del telescopio spaziale Hubble, le due bolle arancioni attraversate da filamenti di polvere oscura sono i rispettivi nuclei delle galassie gemelle. Una larga striscia di polvere, chiamata regione di sovrapposizione, si estende tra i nuclei. L'immagine, a colori naturali, è la composizione di quattro immagini filtrate separatamente acquisite con la WFPC2. La risoluzione è di 15 anni luce per pixel

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 6-

Calamite orbitanti

L'enigma delle magnetar

 La definizione di magnetar dice che si tratta di una stella di neutroni caratterizzata da un intensissimo campo magnetico. Semplice. Proprio come devono essere le definizioni. Ma quando si approfondisce il significato c'è da restare a bocca aperta.

Già immaginarsi una stella di neutroni è piuttosto complicato. Un corpo celeste di massa paragonabile a quella del nostro Sole contenuto in una sfera di una decina di chilometri non fa parte dei pensieri quotidiani, ma ci possiamo comunque arrivare. Ora proviamo a pensare che questo oggetto possieda un campo magnetico la cui intensità è un milione di miliardi di volte quello terrestre. Ed ecco una magnetar.

E' pur vero che di oggetti strani è pieno l'universo e dunque uno in più o uno in meno non crea problema, ma per gli astrofisici l'esistenza delle magnetar è sempre stata un enigma. Se ne conoscono una decina e, come le più "normali" pulsar, sono state individuate in regioni galattiche nelle quali si sono verificate esplosioni di supernova. Visto che le origini potrebbero essere molto simili, dunque, che cosa rende le magnetar così differenti? Da qualche tempo c'era il sospetto che la massa della stella progenitrice potesse avere un ruolo chiave. L'idea era che le magnetar potessero essere generate alla morte di una stella di grande massa, ma qualcosa non quadrava. Secondo i modelli teorici, infatti, le stelle di grande massa alla loro morte lasciavano un buco nero. Recentemente, però, si è cominciato a vederci un po' più chiaro.

Studiando una magnetar distante 9000 anni luce nella costellazione della Carina, un team di astronomi coordinati da Bryan Gaensler (Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics) ha trovato una possibile spiegazione e i risultati ufficiali stanno per essere pubblicati su The Astrophysical Journal Letters. I ricercatori hanno osservato che la magnetar è circondata da un enorme inviluppo di idrogeno e ritengono che si tratti di materiale espulso dalla stella grazie a un intenso vento stellare. Prima dell'esplosione di supernova, insomma, la stella avrebbe fatto una energica cura dimagrante e questo spiegherebbe la formazione della stella di neutroni al posto del buco nero. "Un meccanismo davvero raro - spiega Gaensler - che rende le magnetar vere e proprie tigri bianche".

Per spiegare la presenza degli intensi campi magnetici, poi, bisogna ricorrere ad un modello che prevede una rotazione mille volte più rapida della norma. Se, infatti, un astro lascia alla sua morte una stella di neutroni in rapidissima rotazione (500-1000 volte al secondo) si innesca un meccanismo a dinamo in grado di generare campi magnetici tremendamente intensi.

Nello zoo dell'universo, dunque, anche le tigri bianche hanno una spiegazione.

 

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 7- 

La radio clandestina

nei campi di concentramento

 

 

Pochi giorni fa nel mondo si è celebrata “la giornata della memoria” in ricordo di milioni di esseri umani trucidati nei campi di sterminio nazisti, in questa occasione noi radioamatori dobbiamo ricordare la storia di "Caterina",  una radio costruita da un pugno di  coraggiosi italiani, internati nel campo di concentramento nazista di Sandbostel nel 1944.

Ora che troviamo nell epoca dell’elettronica dove nella quale la tecnica ha raggiunto livelli fino a poco tempo fa quasi impensabili, la vicenda di Radio Caterina (così era chiamata dai prigionieri la radio clandestina autocostruita) ci riporta al passato piu' semplice e, piu' primitiva, ma sicuramente affascinante. Il nome stesso che fu dato a questa radio, Caterina appunto, ha il sapore dell'estrema semplicita' dell'invenzione.

Ed e' proprio da cose comuni che e' nato questo marchingegno. La radio in questione e' un apparecchio ricevente ad una valvola del tipo "a super reazione", in onde medie, e fu ideata, costruita e usata nel campo di Sandbostel, nella Germania nord-occidentale, da alcuni ufficiali italiani.

 

                                                    

  

                                                     Questa la foto di Caterina

 

"Caterina" allevio' l'angoscia della prigionia di migliaia di uomini, grazie alle notizie ricevute da Radio Londra, Berlino, Parigi, Busto Arsizio, e Bari che annunciavano l'approssimarsi della liberazione.

La radio nacque quasi dal nulla. Il primo elemento fu una valvola, un pentodo 1Q5, reperita nei rifiuti tedesci e fatto entrare furtivamente nella baracca Da questo semplice ma essenziale elemento prese vita "Caterina". Attorno alla valvola, con infinita pazienza e dopo mesi di esperimenti, fu costruita, sempre utilizzando materiale di scarto dei tedeschi rubato dai rifiuti del campo,  quella che puo' essere definita la "Radio della Speranza".

Resistenze, pile e condensatori furono ricavati da barattoli, stoffa e cartine di sigarette.

Puo' sembrare impossibile che un ricevitore cosi' precario, con un auricolare di latta e alimentato da pile evanescenti, riuscisse a captare segnali deboli e lontani, nel marasma dei disturbi potenti e vicini irradiati dai nazisti per impedire l'ascolto della radio straniere. Il segreto stava nell'elevatissima sensibilita' del circuito, sempre tenuto in condizioni prossime all'innesco regolando pazientemente e con precisione la reazione.

L'ascolto avveniva tra le 21 e le 23, quando il lager era senza luce;. Le notizie captate venivano fatte girare al mattino col passa

Parola Le bobine di sintonia e di reazione erano state realizzate avvolgendo un filo di rame smaltato tolto dalla dinamo di una bicicletta di un militare tedesco. Il condensatore variabile, invece, era stato costruito con lamiere di barattoli e, per isolante, con della celluloide.

Con stagnola e cartine di sigarette era stato costruito il condensatore fisso.

La resistenza aveva preso vita partendo dalla graffite per matite, mentre la batteria di accensione era stata costruita con il carbone e la polvere recuperati da una pila esaurita tedesca, con la lamiera di zinco ritagliata da lavatoio mentre, per l'elettrolito dal liquido dei sottaceti trovati nei pacchi viveri dei prigionieri francesi che, a differenza di quelli italiani, erano assistiti dalla Croce Rossa Internazionale.

La batteria anodica, infine, era stata fatta con monete di rame da dieci centesimi, alternate a dischi di zinco e di stoffa, imbevuti negli elettroliti (liquidi vari come l'aceto oppure nell'ammoniaca (ricavata dai pozzi neri) od anche acidi presi dall'infermeria).

Nacque cosi' la Radio Caterina: con semplicita' ed ingegno. Un esempio per gli odierni amatori di radio, preda del consumismo.

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 8-

 

La radio a lametta 

 

 

                                                       Schema della radio a lametta

 

Nell’epoca dei rasoi elettrici, parlare di lamette può sembrare un ritorno al passato, ma le lamette non servono solo a farsi la barba, o a tagliare i peli superflui dalle gambe delle signore. Qualcuno (di età maggiore ai 40 anni) si ricorderà sicuramente le radio a galena fatte da piccolo..la galena era un piccolo cristallo che fungeva da diodo ed in effetti per costruire una piccola radio non era necessario possedere altro se non un bel po' di filo da elettricisti e tanta fantasia. :)

Questa radio a lametta sfrutta pressappoco lo stesso principio basandosi sulla constatazione del fatto che una lametta da barba offre una superficie anodizzata con un buon potere separatore delle cariche.. paragonabile anche questa ad un diodo quindi….

Materiale occorrente:

1. diversi metri di filo di rame smaltato: diametro almeno 2mm (quello interno ai cavi coassiali per le antenne va benissimo.. anzi..ci vorrebbe proprio quello.)

2. un rotolo di carta scottex.. non serve proprio tutto il rotolo ma solo il sostegno interno.. quel rotolo di cartone cioè di circa 5cm diametro che regge i fogli esterni e permette l'inserimento dei rotoli da cucina nei vari dispensatori.

3. una lametta da barba.. vanno bene le lamette più economiche. Se non trovate una lametta doppia è sufficiente levare la metà di una lametta utile dall'interno di un lamarasoio bic o equivalente.

4. una cuffia o un auricolare di quelli comunissimi con una resistenza interna di circa 2000 ohm.

5. un lapis da rompere o in alternativa una mina da 0.5mm (solo la punta di grafite)

Questo lo schema:

Le spire del rocchetto sono fatte con lo stesso filo di rame smaltato per antenna e per la messa a terra.

Si faranno 150 spire di filo di rame e il cavo di terra si attaccherà circa a metà con un morsetto a coccodrillo sbucciando leggermente la copertura smaltata. [lo stesso morsetto lo si potra' attaccare una, due, tre, N spire dopo per variare grossolanamente la frequenza di ricezione della radio]

La punta di grafite della mina o del lapis si attaccherà ad una molla fatta con 4/5 spire di filo smaltato (il diametro della molla non è importante).. la punta dovrà fare ben contatto con la lametta e muovendola su quest'ultima si avrà la sintona fine per la ricerca delle stazioni. [ci vuole un po' di allenamento :) ]

Le uniche note dolenti sono la messa a terra e l'antenna.

La messa a terra si farà collegando il filo ad una presa di terra se presente oppure legando l'estremità del cavo senza smalto ad un rubinetto o ad un termosifone. All'aperto si dovrà piantare in terra un paletto di metallo o del filo di ferro robusto per circa un metro (meglio due) e quindi legare il filo di terra sulla sommità di questo.

L'antenna è il punto critico del progetto.. la lunghezza del filo esprimerà anche il quantitativo di elettroni captati e quindi la potenza, in termini di -possibilità- di ascolto, di una stazione emittente.

Fatto questo la nostra radio è finita e non ci resterà che passare all'ascolto.

Partendo da questi semplici concetti costruttivi prestare attenzione all’altezza del filo di antenna: un albero, lil soffitto della casa, vanno bene, comunque più è alta e meglio é.

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 9-

Da Romeo Gargioni - ik2ead

 

 

Brescia Contest Group e Centro Fiera Del Garda

DX & Contest Corner 2005

Montichiari, sabato 12 Marzo 2005

 

 

Moderatore: Giorgio Beretta i2vxj

 

Ore 09:50         Presentazione della manifestazione e del "DX & Contest Corner" 2005

A cura di Romeo ik2ead, Giorgio i2vxj e Luca ik2gsn

 

Ore 10:00         Bande basse dalle isole nel CQWW

       Relatori: Roberto i2wij, Luigi ik8hcg e Salvatore ik8und

 

Ore 10:45         Programmazione di un contest: analisi prima e dopo la gara

       Relatore: Giovanni i2ift

 

Ore 11:30         6O0CW: Una spedizione italiana in Somalia

       Relatore: Silvano i2ysb e Andrea ik1pmr

 

Ore 12:15         Il Centro Fiera Del Garda sponsorizza il Contest WAEDC

       Relatori: Romeo ik2ead e Bernhard dl6rai

 

Ore 12:30         Contest Snack offerto da Acom  Rf Amplifiers e Brescia Contest Group

 

Ore 14:00         Tecniche Avanzate di automazione della stazione SO2R (Singolo Operatore 2Radio)

       Relatore: Fabio i4ufh

 

Ore 14:45         9N7BCC, 9N7CQ: Ham radio “from the top of the world”

                        Relatori: Roberto iv3iyh e Bernhard dl6rai

 

Ore 15:30         Realizzazione di una stazione remota HF/VHF  utilizzando la tecnologia Wi-Fi

       Relatore: Stefano ik2hkt

 

Ore 16:15         A.Volta RTTY Int. Contest: come si organizza un contest e come si controllano i log

       Relatori: Francesco i2dmi e Roberto ik2lol

 

Ore 17:00         Chiusura del "DX & Contest Corner" a cura di Giorgio i2vxj e Romeo ik2ead

 

Ore 19:15         Sala "Adelino Rossi": S.Messa celebrata da Don Giulio Fusi IK2GFK, in ricordo dei Radioamatori e dei nostri cari che ci hanno lasciato; con la partecipazione della Corale Paolo VI di Concesio diretta dal maestro di cappella Francesco Trivella

 

Ore 20:30         Cena dei partecipanti, presso il ristorante " Faro", previa prenotazione presso lo stand del "Brescia Contest Group"

 

Segreteria DX & Contest Corner: Mariateresa in3tch e Maura iw9bo

 

Partecipano alla manifestazione: BCC Bavarian Contest Club, CRK Czech Radio Club, IOTA Islands On The Air, MCC Marconi Contest Club, RRDXA Rhein Ruhr DX Association, Tikirriki Contest Club

 

Sarà presente il QSL check point IOTA, a cura di i1jqj

 

Durante la manifestazione fieristica, sarà attiva la stazione radio della sezione ARI di Brescia, IQ2CF

 

ANTEPRIMA MONDIALE: Presentazione dell’amplificatore lineare portatile per spedizioni ACOM 1010

 

Sezione ARI di Brescia e Centro Fiera Del Garda

 

QRP & SOTA Corner 2005

Montichiari, domenica 13 Marzo 2005

 

 

Ore 09:50         Presentazione della manifestazione e del "QRP &  SOTA Corner"2005

A cura di Armando i2jim, Arnaldo ik2nbu e Romeo ik2ead

 

Ore 10:00         Convegno Nazionale SOTA 2005

 

Ore 10:30         Proiezione video delle attivazioni

       Relatore: Arnaldo ik2nbu

 

Ore11:00          Statistiche Web ed attività QRP di RadioAvventura

       Relatore: Arnaldo ik2nbu

 

Ore 11:30         Premiazioni Diploma Watt x Miglio e SOTA 2004

 

Ore 12:00         Premiazioni del “4° Leonessa International QRP Contest”, sponsorizzato dalla Sezione ARI di Brescia e dal Centro Fiera Del Garda

            Premieranno: Antonio i2qil e Armando i2jim

 

Ore 12:30         QRP Snack offerto dalla Sezione ARI di Brescia e dal Centro Fiera Del Garda

 

Ore 14:00         I Radioamatori di Brescia nel Rally Europeo 1000 Miglia

       Relatori: Pasquale i2irh e Fabrizio ik2uiq

 

Ore 14:45         Collegamenti Tropo Scatter in microonde

       Relatore: Pasquale i2irh

 

Ore 15:30         Chiusura della manifestazione a cura di Armando i2jim e Romeo ik2ead

 

Sarà presente il QSL check point IOTA, a cura di i1jqj

Durante la manifestazione fieristica, sarà attiva la stazione radio della sezione ARI di Brescia, IQ2CF

 

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 10-

I circuiti integrati

che hanno miniaturizzato l’elettronica

 

Nel 1958, l'ingegnere americano J.C. Kilby aprì l'era della miniaturizzazione dei circuiti elettronici riuscendo a combinare diversi componenti elettronici (transistor, diodi, resistenze, ecc.) su una piastrina di silicio di dimensioni più piccole di un francobollo. La produzione industriale dei circuiti integrati a partire dal 1961 costituisce la chiave di volta che porterà alla realizzazione di calcolatori poco ingombranti, sempre più potenti e al tempo stesso sempre più economici. I primi circuiti integrati comprendevano i componenti (transistor e altri elementi di supporto) sufficienti per realizzare solo alcune porte logiche, ma via via che il procedimento di integrazione si perfezionò, si ottennero circuiti integrati sempre più ricchi di componenti e dalle funzioni sempre più complesse, grazie ad una miniaturizzazione sempre più spinta. Il calcolatore IBM 360 e il PDP-11 della Digital Equipment Corporation furono i primi elaboratori ad adottare i circuiti integrati.

Nel 1971, tre ingegneri della Intel, Federico Faggin, Ted Hoff e S. Mazer, realizzarono un ulteriore passo in avanti in fatto di miniaturizzazione: progettarono e costruirono il primo microprocessore, cioè un’intera unità di calcolo (la CPU) in un singolo circuito integrato. Questo microprocessore fu denominato Intel 4004 e ad esso sono seguiti numerosi altri modelli, sempre più sofisticati e potenti che, grazie al loro basso costo, hanno determinato l'attuale enorme diffusione dei calcolatori.

                                                           

 

 Alcuni circuiti integrati. Nel 1958, l'ingegnere americano J.C. Kilby della Texas Instruments aprì l'era della miniaturizzazione dei circuiti elettronici con l'invenzione del circuito integrato. Kilby riuscì a combinare diversi componenti elettronici (transistor, diodi, resistenze, ecc.) su una piastrina di silicio di dimensioni più piccole di un francobollo.

 

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11-

Tv digitale terrestre: tutti i segreti svelati

Il digitale terrestre trasformerà il nostro modo di guardare la Tv. Quello che c'è da sapere e i nuovi servizi, compreso l'atteso calcio pay-per-view

 

Il 3 gennaio 1954, quando iniziarono le trasmissioni televisive ufficiali della Rai, in Italia esistevano 15mila televisori. A cinquant'anni di distanza se ne contano 50 milioni. Cinquant'anni di Tv di "prima generazione", quella analogica, che oggi cede il passo alla "seconda generazione" televisiva, quella della Tv digitale terrestre.

A differenza della Tv satellitare e della Tv in fibra ottica, quella digitale avrà costi inferiori per gli utenti. Si dovranno comunque acquistare apparecchi tecnologici per ricevere i canali in qualità digitale, il decoder o set-top-box e, in futuro, un nuovo apparecchio televisivo, ma non si dovranno pagare i contenuti, se non quelli pay-per-view (come sta accadendo oggi per gli incontri di calcio trasmessi da Mediaset e La7). La qualità, invece, è sempre la stessa: ottima.

   La Tv digitale terrestre (DTT) è un'evoluzione tecnologica dell'attuale sistema televisivo. Le novità di questo tipo di trasmissione sono molte. Innanzitutto, è un sistema di trasmissione che non risente di interferenze né di riduzione del segnale o disturbi. Inoltre, consente di moltiplicare il numero di canali disponibili. Infine, permetterà ai canali Tv e alle trasmissioni televisive di inserire contenuti multimediali interattivi che consentono agli spettatori di intervenire in diretta durante i programmi. Il passaggio dalla Tv analogica alla Tv digitale coinvolgerà progressivamente gli oltre 50 milioni di apparecchi televisivi del nostro Paese, praticamente tutta la popolazione italiana.

   Normativa europea e adeguamento 'tutto italiano'

   Secondo una normativa europea (legge 66 del 2001), entro il 31 dicembre 2006 tutte le trasmissioni televisive dovranno essere in digitale. Il periodo di sperimentazione del digitale terrestre occuperà tutto il periodo fino allo spegnimento definitivo delle trasmissioni analogiche. Il ministero per l'Innovazione e le Tecnologie ha previsto, a partire dal 1° dicembre 2004 un contributo governativo pari a 70 euro per l'acquisto di un decoder interattivo per la Tv digitale terrestre.

   Il nuovo provvedimento prevede che il bonus sia erogato agli abbonati in regola col pagamento del canone Tv e nei limiti dello stanziamento previsto dalla legge Finanziaria. Il ministro Lucio Stanca ha anche costituito un gruppo di lavoro per accedere ai servizi online della Pubblica amministrazione, il cosiddetto e-Government. "Intendiamo utilizzare anche il televisore, ampiamente diffuso nelle famiglie, per consentire di accedere ai servizi di e-Government anche a quanti non dispongono ancora di un pc connesso ad Internet", ha detto il ministro per l’Innovazione e le Tecnologie.

   Le prestazioni online sul televisore digitale saranno soprattutto di natura informativa e spazieranno in vari settori, a partire dalla sanità e dalle modalità di espletamento di molte pratiche burocratiche, fino alle informazioni sul traffico. In sostanza si tratterrà di estendere notevolmente le capacità dell’attuale Televideo integrandolo con informazioni e servizi pubblici. Il contributo è valido solamente per i decoder con funzioni multimediali, perché si vogliono avvantaggiare tutti quei servizi di pubblica utilità che l'utente sfrutterà. Pertanto non è previsto per i decoder 'base'.

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 12

Da Luca IW7EEQ SWL I7-3390 TA

Una meteora per antenna!

Articolo tratto dall’Almanacco Co.Rad. del 1996 e scritto dal Mediterraneo Radio Club di Siracusa

Lo sapevate? C’è anche la propagazione via meteora! Infatti, quando le meteore entrano in collisione con l’atmosfera terrestre lasciano dietro di sé una scia di atomi ionizzati che creano un perfetto schermo di riflessione delle onde radio.

Il principio è noto con la sigla MBC (Meteor Burst Communication), e poiché questa tecnologia è relativamente a buon mercato si è pensato di sfruttare le tracce ad alta densità di ioni create dalle meteore che in numero impressionante attraversano quotidianamente la nostra atmosfera – quelle di inoffensive dimensioni, con una massa piccolissima di peso inferiore al grammo, sono decine di miliardi al giorno – per la trasmissione di dati da stazioni che funzionano senza intervento umano in aree lontanissime spesso pressoché inaccessibili.

Sono stati progettati dei sistemi di trasmissione in grado di immagazzinare e trasmettere dati in tempi ridottissimi sfruttando la riflessione consentita dai corpi celesti in transito. La stazione che riceve i dati conferma la ricezione lungo lo stesso percorso, comprimendo in un breve picco di trasmissione ad altissima velocità tutte le informazioni collezionate. Quando riceve la conferma della ricezione, la stazione base attende l’opportunità di trasmettere nuovi dati ricercando un nuovo sciame meteorico che faccia da ponte. E’ stata realizzata, allo scopo, un’antenna in grado di scrutare un’ampia fetta di cielo e focalizzare automaticamente tutta la potenza di trasmissione nella direzione voluta non appena trova la meteora adatta.

Data l’economicità del sistema, si è sviluppata una vera e propria rete di trasmissioni – le società statunitensi in prima linea per la commercializzazione di tali prodotti sono la Meteor Communication Corporation e la Broadcam Inc. di new Jersey – prevalentemente utilizzata per il controllo automatico di eventi naturali come inondazioni, maree, accumulazioni nevose ed incidenza delle radiazioni solari.

In Cina questo sistema è stato utilizzato persino per mantenere efficiente la produzione di energia delle centrali idroelettriche grazie al costante aggiornamento dei livelli di acqua nei fiumi.

Luca IW7EEQ
SWL I7-3390 TA
Tessera C.I.S.A.R. n° 5311
Capo San Vito - Taranto
http://it.groups.yahoo.com/group/cisartaranto/


 13-

iw2nei@arimagenta.it

                         

Associazione   Radioamatori   Italiani

Sezione di Magenta C.P.56 20013 Magenta (Mi)

 

Sede sociale e sala radio: via Isonzo 47, Magenta (Mi) c/o Scuole elementari “C.Lorenzini”

info@arimagenta.it  -  atv@arimagenta.it

www.arimagenta.it

 

DOMENICA 10 APRILE 2005

la Sezione ARI di MAGENTA

organizza il :

III° MEETING ATV

 

Scopo del meeting è quello di condividere e ampliare tra gli appassionati le conoscenze dell’ATV, uno dei segmenti più dinamici ed interessanti del Radiantismo moderno.

 

PROGRAMMA

Ore  9:00   Accoglienza dei partecipanti.

Ore  9:30   Inizio lavori

Ore 11:30  Relazioni Tecniche

Ore 13:00   Pranzo presso ristoranti in loco.

Ore 14:30   Ripresa lavori

Ore 16:00   Chiusura meeting.

 

 Chi desidera presentare una relazione è pregato di farla pervenire con e-mail a atv@arimagenta.it oppure a   info@arimagenta.it  entro il 28.02.05

 

A tutti i partecipanti sarà regalato un simpatico gadget e il CD rom con le relazioni presentate. L’iscrizione è di Euro 10 a titolo di rimborso per le spese sostenute.

 

Per raggiungere la sez. ARI di Magenta uscire dall’autostrada Mi-To a Boffalora Ticino e seguire le indicazioni per Magenta, raggiunta la SS 11 seguire le indicazioni per Abbiategrasso e successivamente  per Pontevecchio di Magenta con segnalazioni in loco. Oppure in treno scendendo alla stazione di Magenta lungo la linea Mi-To;  è disponibile un servizio navetta. Frequenza appoggio 145.525. E’ possibile il pernottamento  sabato notte, contattare IK2OFO 335 8137878.

 

In contemporanea si svolgerà un

mercatino di scambio tra privati

nell’area attigua ai lavori

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Da Luca IW7EEQ [kataldo@inwind.it]

 

  Marlon Brando

attore e Radioamatore KE6PZH

Il 1 luglio 2004, Marlon Brando – al secolo Martin Bandeaux – è scomparso a Los Angeles (California - U.S.A.) . E’ sopravvissuto a 3 mogli, a 8 figli naturali e 4 adottati. Sua figlia Cheyenne è morta a metà degli anni ’90 ed è sepolta a Tahiti.

Avete visto i suoi film, la sua sfavillante carriera ed il suo successo, ma la mia amicizia con lui è iniziata grazie alla radio.

Tra il 1983 ed il 1986 sono andato diverse volte a Tahiti per aiutarlo ad installare antenne per la sua stazione radio. Il suo primo call-sign fu FO8GJ e più tardi il più recente KE6PZH in California. Marlon Brando voleva qualche speciale direttiva che gli permettesse di comunicare, senza troppi problemi, tra la sua isola e la sua seconda casa a Los Angeles; gli proposi di installare una antenna a rombo abbastanza grande ed idonea per la sua isola.

Nelle settimane che seguirono, mentre mia moglie Lydia si godeva il sole e la sabbia della Polinesia, io sgobbavo letteralmente. Non è un esagerazione! Il lavoro è stato duro; abbiamo usato una ruspa per abbattere diverse palme in quanto l’antenna misurava 600 piedi per lato ( circa 19,68 mt ) , così per permettere alla direttiva di girarsi senza ostacoli si doveva fare un po’ di spazio!

Avevo due baldi aiutanti polinesiani che parlavano poco inglese, mentre io parlavo un po’ di francese, ma tra gesti e disegni sono riuscito a farli capire quello che dovevamo fare.

L’antenna era una bomba! Super rapporti in ricezione ed altrettanto in trasmissione.

Sfortunatamente per Marlon, nel 1985 cinque tifoni colpivano la Polinesia Francese distruggendo la super antenna faticosamente installata anni prima.

Fui felicemente costretto a tornare a Tahiti per due settimane, e questa volta fu proprio Marlon Brando ad aiutarmi in questa nuova installazione.

In questa occasione notai come avesse un grande senso dell’humor, grande interesse per l’elettronica e la tecnica; probabilmente sarebbe divenuto un ingegnere se non avesse avuto successo come attore.

Molte persone non sanno che Marlon Brando fosse un radioamatore. Quando era in frequenza si faceva chiamare Martin e si divertiva a camuffare la sua voce per non essere riconosciuto. Era un amante della privicy ed era persona molto discreta.

Il viaggio a Tahiti è una di quelle esperienze uniche ed indimenticabili nella vita di ognuno di noi ed io ho avuto la fortuna di andarci per ben due volte.

Marlon Brando, durante i suoi 80 anni, si è divertito e ci ha fatto divertire con i suoi film e sicuramente ci mancherà come uomo, attore, amico e radioamatore.

73 Bill W4NFR ( articolo tradotto da IW7EEQ Luca – Taranto)

Luca IW7EEQ
SWL I7-3390 TA
Tessera C.I.S.A.R. n° 5311
Capo San Vito - Taranto
http://it.groups.yahoo.com/group/cisartaranto/

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Da  Ruggero Simonetto, IV3HCY.

 

Tanto per discutere

L’anarchia dei ponti

e il ruolo dalle associazioni

 

    Ciao Paolo, ti scrivo queste poche righe per il Radio Giornale, considerato ormai fonte di notizia nel nostro mondo, per dichiararti quanto deluso sono dei radioamatori.... una parte di radioamatori, si intende !

 

    Il nuovo regolamento, che ebbi l'occasione e l'onore di discutere di fronte al Ministro delle comunicazioni, ci aveva dato una grandissima opportunità;    cioè quella di poter permettere a tutti di fare esperienze sui ripetitori.    Consideravo questa una grande vittoria per i radioamatori, visto che io sono stato uno di dei pochi in Italia che è finito dinanzi ad un giudice di Cassazione Penale, per aver installato un ripetitore nel 1996.

    Abbiamo lottato tanto perchè tutti potessero avere il diritto di fare esperienze, e non solo le associazioni, come voleva il Ministero, o, peggio ancora, solo le "associazioni nazionali presenti in almeno 15 regioni", come voleva il presidente dell'ARI.

    Oggi, a distanza di circa due anni, devo ricredermi su questa iniziativa, dal momento che, una parte di radioamatori ha fatto il furbo, andando ad installare ripetitori dappertutto, senza neanche il rispetto delle classi di esercizio, che questo regolamento aveva  finalmente riconosciuto (leggasi, i piani della IARU).

    Per questo motivo, appare necessario rimangiarsi tanto impegno, nel far riconoscere questo sacrosanto diritto PER TUTTI, e ritornare indietro di 40 anni, lasciando che solo le associazioni possano sperimentare...... un vero peccato !

    Ma, la constatazione più amara è che la maggior parte delle nuove autorizzazioni richieste, ed ottenute dal Ministero, sono proprio di quella associazione che vanta di essere l'unica in Italia a rappresentare la IARU.

    E qui mi ritiro su' un pò il morale:    se fossero stati i singoli a fare caos, dovrei dare ragione a quei funzionari che ci accusavano, al momento della firma del regolamento, che con questa libertà per tutti, ci sarebbe stata l'anarchia....    Invece, i singoli, sono proprio quelli che si sono meglio comportati.

 

    Ma, ormai, la frittata è fatta, e siamo nel caso più completo:    ponti fonia in banda packet, ponti packet in banda atv, ma ancora ponti con sihft diversi dallo standard, e tutti che si disturbano a vicenda.

 

    Ma che razza di persone siamo ?

 

    Inutile qualsiasi tentativo di armonizzare tra le associazioni, visto che chi pretende di essere l'unica in Italia a poter parlare di IARU, poi va' alle riunioni del Ministero, ed afferma che i ponti ripetitori funzionano solo a 144 e a 430 Mhz, perchè al di sopra nessuno utilizza quelle frequenze.....

    Inutile qualsiasi tentativo di far armonizzare al Ministero, visto che neanche conosce i piani della IARU.

 

    Se fossi io a decidere, andrei a chiamare tutti i signori radioamatori responsabili dei ponti, che hanno presentato la richiesta, senza badare al regolamento, che impone "il rispetto degli accordi internazionali, per le varie classi di emissione", e fanno come gli pare.

    E visto che alcune schede, portano la firma di qualche Presidente, sempre se fossi io a decidere, gli comminerei una bella .... purga, tanto le multe non le paga nessuno in Italia.

 

    Ruggero, IV3HCY.

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Da: Umberto Ferdinando Molteni I2MS

 

I GRANDI DELL'ELETTRICITA' 

 

      

Pieter van Musschenbroek (1692 - 1761)

Pieter van Musschenbroek, fisico, medico e astronomo olandese, nasce a Leiden il 14 marzo 1692. Costruì il primo condensatore o bottiglia di Leida.

La sua famiglia, di origine fiamminga che si stabilì a Leiden nel XVI secolo era di antica tradizione artigiana, rinomati fonditori di bronzo e abili costruttori di strumenti di fisica, in buona parte ancora conservati nei musei di storia della scienza di Leiden, di Utrecht e nel museo Teyler di Haarlem. Il padre Johann Joosten fu anche famoso costruttore di strumenti scientifici, mentre il fratello Johann rilevò l’attività di famiglia accrescendone il prestigio.

Il giovane Pieter, che subì notevolmente l’influenza pedagogica di quest’ultimo, invece, dopo i primi studi umanistici, segue i corsi di medicina, e nel 1715 consegue, presso l’Università di Leida, la laurea ricca di numerosi esperimenti originali, eseguiti con molta cura, che lo rivelano sperimentatore di ampia abilità. Di ritorno da un viaggio a Londra, nel 1719, dove aveva conosiuto Isaac Newton, abbandona la professione medica, che aveva già esercitata per qualche anno, e si dedica interamente alla fisica, spinto dalla tradizione familiare e soprattutto dalla propria inclinazione. Musschenbroek diventa uno dei più noti fisici sperimentatori del suo tempo e membro delle Accademie scientifiche di Parigi, Montpellier, Berlino, Londra, Stoccolma, Pietroburgo.

Nel 1719 consegue il dottorato di ricerca in filosofia e accetta la cattedra di fisica e matematica nell'Università di Duisburg, in Germania, per poi passare, nel 1723, a quella di Ultrecht, alla quale affiancò quella di astronomia a partire dal 1732, dove vi rimane sino a tutto il 1739, compiendovi i suoi più importanti lavori.

Nel 1726 pubblica un'Epitome elementorum, conscripta in usus Academicos. È il primo di una serie di testi di fisica, ispirati alle concezioni newtoniane, che, tradotti anche in tedesco e francese, ottengono grande favore in Europa, per cui Musschenbroek ha il vanto di aver diffuso nel continente europeo, il newtonianismo contro il dominante cartesianesimo, e nell'insegnamento della fisica il metodo sperimentale, consigliato nei primi anni del secolo XVIII da un gruppo di discepoli di Newton.

Alessandro Volta adotta l'ultima edizione del testo di fisica, in due volumi, col titolo Introductio ad philosophiam naturalem apparsa, dopo la sua morte, nel 1762. È il più vasto trattato di fisica sperimentale dell'epoca e contiene molte ricerche dell'autore sull'attrito, la rigidità delle funi, la coesione dei corpi, la rifrazione della luce, l'elettricità, la fosforescenza, oltre a ampie tavole di pesi specifici e a buone osservazioni meteorologiche.

Nel 1729 Musschenbroek pubblica una raccolta di Disertationes physicæ experimentales et geometricæ, tra le quali notevoli sono quelle sul magnete, sui tubi capillari e sulla coesione.

Merita ricordare lo studio quantitativo del fenomeno di variazione termica del volume dei corpi mediante un primo esemplare di dilatometro, che Musschenbroek chiama pirometro. Questo strumento è sostanzialmente costituito da un'asta metallica, da esaminare, fissa a un'estremità e con l'altra estremità appoggiata al braccio di una leva angolare che sposta un indice davanti a un quadrante graduato; l'asta è riscaldata da una serie di piccole lampade disposte in linea retta.

Di considerevole interesse sono anche i lavori teorici e sperimentali sul magnetismo terrestre, rivolti soprattutto a misurare l'intensità, secondo i metodi introdotti da W. Whiston.

Nel 1740 gli viene offerta la cattedra di matematica e fisica all'Università di Leiden, dove vi rimane sino agli ultimi giorni della sua vita. Le sue lezioni continuano ad attirare studenti da ogni angolo d’Europa e contribuisce in maniera significativa a rafforzare l’alta reputazione di cui già gode l’Università di Leida. È in questa Università che appartiene l'episodio più clamoroso a cui è legato il nome dello scienziato. In una lettera della fine del 1745 indirizzata al fisico R. A. de Réaumur, a Parigi, Musschenbroek racconta che, mentre studiava l'elettrizzazione dell'acqua tenendo in mano una bottiglia parzialmente riempita nella quale era immersa un'asticciola d'ottone collegata a una macchina elettrostatica, successivamente messa in funzione, volendo poi sciogliere tale collegamento, toccando con l'altra mano l'asticciola, ricevette una scossa elettrica così violenta che la bottiglia cadde a terra in frantumi e il fisico stesso ne rimase alquanto spaventato per un bel pezzo, tanto da dire che non rifarebbe questa esperienza nemmeno se gli darebbero il regno di Francia. L'avvenimento fece il giro del mondo scientifico europeo, e solo dopo alcuni anni fu provato che la bottiglia si comporta in quel modo perché è capace di accumulare in uno spazio ristretto una grande quantità di cariche elettriche. È l'invenzione del primo condensatore dell'elettricità, che ebbe enorme importanza nello sviluppo dell'elettrologia.

                                           

Subito dopo si dette alla bottiglia una forma più pratica: l'acqua è sostituita da un sottile foglio di stagnola ben aderente a quasi tutta l'altezza della sua superficie laterale interna e a quella del fondo, sul quale fa contatto una catenella di metallo collegata all'asticciola che fuoriesce dal tappo; le stesse superfici esterne alla bottiglia sono pure esse ricoperte di un foglio di stagnola. Queste due superfici di stagnola sono le armature metalliche separate da una sostanza isolante o coibente, in questo caso il vetro della bottiglia, e fu il primo condensatore d'elettricità.

Ma dopo pochi giorni arrivano a Parigi, da Leiden, altre lettere che attribuiscono l'esperimento ad altri scienziati. Nel 1744 il fisico tedesco Georg Matthias Bose, nel Wittenberg aveva descritto un "fuoco" proveniente da acqua elettrizzata in una bottiglia e fu questo l’esperimento specifico che van Musschenbroek tentò di imitare. E ancora, il fisico e sismologo svizzero Jean Nicolas Sebastien Allamand, nel 1745, aveva ricevuto una forte scossa elettrica in una situazione simile e così pure, nello stesso anno era arrivato in modo del tutto indipendente anche il canonico Ewald Jürgen von Kleist, decano della cattedrale di Cammin in Pomerania. Jean-Antoine Nollet, che diffuse la notizia, forse per non essere implicato in polemiche di priorità, chiama il dispositivo descritto da Musschenbroek Bottiglia di Leida.

Il fenomeno attira l’attenzione di Benjamin Franklin che utilizza la bottiglia per eseguire una serie di esperimenti, e pubblica nel 1747, un’analisi del suo funzionamento.

Tra le opere di van Musschenbroek si possono ricordare il "De modo instituendi experimenta phisicae", gli "Elementa phisicaes", le "Institutiones phisicae", e l’opera postume "Introductio ad philosophiam naturalem". Altri suoi scritti riguardano le forze magnetiche, la parallasse solare e le meteore. Lascia, inoltre, un notevole corpus di osservazioni meteorologiche.

Pieter van Musschenbroek lascia la vita terrena a Leiden il 19 settembre 1761.

Umberto F. Molteni i2ms

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Da IK8JZK Ruggero  Billeri Napoli. 

 

IL RADAR

 

La parola "radar" e' l'acronimo di "Radio detection And Rancing.(che significa traducendo ricerca e sorveglianza radio). Il Radar era noto in un primo tempo con il nome  di R.D.F. (radio direction finding) che taducendo significa : ricerca della direzione per  mezzo della radio, questo prima che il radar assumesse il nome che gli spetta "Radiolocalizzatore". Per comprendere il principio di funzionamento del Radar, dobbiamo considerare piu' da vicino il modo in cui le onde sonore possono essere sfruttate al posto delle onde radio. Immaginiiamo di essere a 170 metri da una roccia e di urlare. Le onde sonore giungono fino alla roccia e vengono poi riflesse in modo da ritornare all'orecchio dell'urlatore sotto forma di debole eco dopo circa un secondo, dato che la velocita' delle onde sonore nell'aria e' di circa 340 metri al secondo.Se l'eco giunge a noi solo mezzo secondo dopo che abbiamo urlato, cio' significa che le onde sonore dal momento in cui sono partite da noi fino al momento che sono ritornate, hanno percoso una distanza totale (andata e ritorno) di 170 metri: sappiamo quindi di essere a soli 85 metri dalla roccia. Per misurare intervalli di tempo assai brevi non possiamo usare un'orologio normale. Puo' essere usato un tamburo di carta  scorrevole, mentre una punta scrivente traccia una linea continua sul rotolo di carta che si svolge a velocita' costante, questa linea costante della punta scrivente avra' un guizzo in alto solo all'arrivo dell'eco di risposta. Conoscendo la velocita' con cui il tamburo di carta si svolge e sapendo il momento della emissione del suono e lo spazio intercorso sul tamburo di carta che si svolge conoscendo inoltre la velocita' di propagazion del suono nell'aria si puo' determinare la distanza che esiste con l'ostacolo che ha prodotto l'eco di risposta. Misurando i due guizzi sul rotolo di carta scrivente viene determinata la distanza che intercorre con l'ostacolo che riflette l'eco. Mediante un'istallzione Radar siamo in grado di misurare la distanza degli ostacoli che riflettono non onde sonore ma onde Radio. Naturalmente tutte le apparecchiature son piu' complicate. Le onde radio percorrono infatti circa 360.000 Km al secondo, e se la superficie che riflette tali onde si trova a 180 Km di distanza l'eco di risposta ritorna alla trasmittente dopo 1/2000 di secondo. se la superficie riflettente si trova a 110 metri di distanza l'eco di risposta arriva dopo un milionesimo di secondo Poiche' l'apparato di ricezione deve funzionare assai piu' velocemente di quanto non sia in grado di funzionare il rotolo di carta scrivente a svolgimento continuo ed esso viene sostituito con un tubo a raggi catodici. Il fascio di elettroni traccia una linea retta, che segna il tempo base su di uno schermo fluorescente posto all'estremita' del tubo a raggi catodici, ogni millesimo di secondo, andando da destra a sinistra. questo segnale prodotto dal pennello di elettroni in uscita dal catodo viene ripetuto circa 300 volte al secondo. Ogni volta he il trasmettitore del radar invia un treno di impulsi radio, sullo schermo appare un punto luminoso o un' ingrossamento della linea del tempo base, basta lasciar passare pochi milionesimi di secondo per sapere se l'onda radio e' stata seguita oppure no da eco di risposta. Nel caso l'onda radio porti al suo ritorno un'eco di risposta questo eco sara' visibile sullo schermo radar . La distanza che intercorre tra i due segnali che interrompono la linea retta del tempo base, indica a che distanza si trova l'oggetto he riflette le onde radio emesse dalla  stessa stazione radar. dato che la linea del tempo base viene ripetuta circa 300 volte al secondo, l'occhio la percepisce come una linea luminosa continua. La stazione radar trasmittente e' simile ad una stazione radio trasmittente regolata per inviare treni di micro onde per periodi molto brevi e cioe' ogni cinque milionesimi di secondo, ad intervalli regolari di 300 volte al secondo. Trasmissioni simili non possono essere effettuate per mezzo di strumenti meccanici il loro controllo esige l'uso esclusivo di circuiti elettronici. L'antenna radar alternativamente viene commutata dalla trasmissione alla ricezione, questo tramite un circuito elettronico di commutazione.

 

Da IK8 JZK  Ruggero NA

 

Cordiali saluti ai lettori del Radiogiornale.

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18- 

Ci scrive il proprietario di un  castello in Puglia

 

Sigg.ri Radioamatori,

Vi scrivo per tramite del Sig. Luca Clary IW7EEQ di Taranto.

Mi chiamo Gianluca Schirone ed abito a Lizzano (Taranto). Lo stesso Sig. Luca Clary mi ha spiegato, per sommi capi, come per la vostra attività radio Castelli e Torri rivestano particolare importanza.

Sono il proprietario del Castello Feudale di Lizzano alla cui struttura muraria appartiene anche la Torre dell'Orologio.

Per quanti volessero effettuare attività radio ( attivazioni, contest, ect...) metto a disposizione il maniero per le referenze citate. In cambio chiedo solo un contributo con la speranza che, anche tramite Voi radioamatori, si possa avere la valorizzazione culturale che il Castello Medievale merita. All'interno del castello ci sono locali che possono essere anche adibiti a Fiere, Mostre del settore e Mercatini dell'usato.  

Inoltre posseggo una villa bifamiliare a 30 metri dalla torre di Torre Ovo  anch'essa a disposizione di quanto volessero usufruirne.

Allego alcune fotografie da me scattate e per quanto volessero contattarmi possono farlo tramite e-mail ( kataldo@inwind.it ) oppure chiamandomi al 349 / 2444030.

Saluti Gianluca Schirone

 

 

                               

 

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Bluetooth nuova frontiera dei telefonini

 

Si chiama Bluetooth ed è una tecnologia senza fili che è sempre più presente nei telefoni cellulari e che funziona un po’ come un telecomando: basta inviare un segnale in direzione di un apparecchio perché questo funzioni. Più o meno è questa la spiegazione, anche se in realtà dietro ci sono mille se e ma. Per esempio, per funzionare è necessario che i due oggetti si ‘riconoscano’ ovvero che entrambi abbiano Bluetooth. In più, gli oggetti devono trovarsi a una distanza di dieci metri al massimo tra loro perché il segnale prenda. Infine, poiché siamo solo agli inizi di una nuova era (quella che in tanti chiamano ‘wireless’) questa tecnologia è ancora piuttosto costosa e quindi non è così diffusa come sarà, invece, tra meno di un decennio.

 

E’ ciò di cui sono convinte le multinazionali della telefonia e dell’informatica, che stanno equipaggiando sempre più spesso i loro prodotti con Bluetooth. Portavoce indiscusso di questo fenomeno è Motorola, che sta producendo solamente cellulari con Bluetooth integrato e che sta inserendo questa funzionalità in oggetti impensabili. Dopo i telefonini, la società statunitense ha creato i primi auricolari Bluetooth. Sempre più piccoli e sempre più leggeri, non è raro incontrare per la strada gente che indossa una specie di bacchetta sulle orecchie. Non è necessario toglierla quando non si sta parlando al telefono.

 

La cuffia è l’estensione del telefono, nel senso che si può tranquillamente tenere il cellulare in tasca senza mai doverlo toccare e attivare tutte le funzioni direttamente dall’auricolare: rispondere a una chiamata premendo un pulsantino sulla cuffia, effettuare una telefonata nominando la persona che si desidera chiamare e via dicendo. Questa funzione risulta fondamentale, per esempio, per chi viaggia spesso in moto , che non è obbligato a fermarsi ogni volta che suona il telefono.

 

E poiché una cuffietta sotto il casco avrebbe potuto dare fastidio, Motorola ha avuto la geniale idea di inserire l’auricolare Bluetooth direttamente nel casco. Lo ha fatto insieme a un’azienda che di accessori per motociclisti se ne intende, Momo, e ha realizzato il primo casco senza fili (nelle versioni integrale e jet, per l’estate). Non solo si può usare per telefonare, ma funziona anche come interfono. Se anche il passeggero della moto indossa il casco Bluetooth, si può conversare liberamente senza avere fastidiosi – e pericolosi – cavi che legano i due motociclisti come un cordone ombelicale.

 

Esistono già in vendita altri gadget Bluetooth , come gli altoparlantiper auto o da appendere al collo in modo da avere un dispositivo unico da portare ovunque (in macchina, a casa, in ufficio ecc). Ci sono chiavette USB da inserire nell’apposita porta del computer e trasferire dati dal cellulare o dal palmare al pc (sì, perché come molti sapranno, Bluetooth è sempre più diffuso non soltanto nei telefonini, ma anche nei PDA e nei notebook).

 

Ma il bello deve ancora arrivare. L’ultima invenzione di Motorola consiste in una linea di abbigliamento – prettamente sportivo – con Bluetooth. Ha inventato, insieme alla Burton Snowboards, una giacca a vento che integra un circuito wireless e permette di comandare il telefonino o il lettore MP3 direttamente da una piccola tastiera posizionata sull’avambraccio. Nel cappuccio sono stati inseriti gli speaker stereo e nel bavero un microfono. La tastiera e gli accessori sono estraibili e possono essere usati anche una volta tolto il giubbotto.

 

Oltre alla giacca, esistono anche un cappello e un casco (che da quest’anno è obbligatorio per i minori) con cuffie e microfono integrati. E, per finire il kit, Motorola ha stretto un accordo con la Oakley e insieme hanno realizzato un paio di occhiali da sole sempre con Bluetooth. Basterà indossarli per proteggersi dai raggi solari e al contempo fare una piacevole conversazione telefonica. In progetto ci sono anche scarpe sportive, accessori e occhiali da vista tutti wireless, che Oakley già produce.

 

Fino a un paio di anni fa tutti questi prodotti venivano spacciati per prototipi futuristici. Evidentemente dalla fase progettuale a quella reale il passo è stato più breve di quanto si pensasse visto che oggi questi concept si possono già avere e soprattutto usare. Motorola ha una visione del futuro in cui Bluetooth sarà protagonista indiscusso della nostravita .

 

Da quando ci svegliamo la mattina, ci rechiamo in ufficio, ci fermiamo in un bar a fare colazione, acquistiamo biglietti per un evento serale, regaliamo fiori per il compleanno della mamma, organizziamo una settimana bianca, teniamo un meeting in videoconferenza e via dicendo, saremo circondati da dispositivi Bluetooth, invisibili all’occhio umano o integrati nei nostri vestiti, nelle nostre auto, nelle nostre case e tutto intorno a noi. Prepariamoci, perché con la velocità con cui si stanno movendo le cose, non dovremo aspettare a lungo prima di guidare la macchina con il joystick del cellulare come fosse un videogame.

 

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 20-

 

L’ARI di Udine cambia l’indirizzo WEB

 

Si porta a conoscenza che la Sezione Ari di Udine ha cambiato il proprio indirizzo WEB. Il nuovo Sito ora corrisponde a : www.ariudine.it   e il nuovo indirizzo e-mail è ariudine@ariudine.it  . Sarà comunque ancora monitorato il vecchio indirizzo su virgilio.it.-

Quanto prima il sito sarà anche rinnovato. Saluti e grazie dell'attenzione.

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21-

MERCATINO RADIOAMATORIALE

 

 Da: Piero [piero@milpol.it]

 

Cerco manuale Kenwood TM702E anche in fotocopia pagando il giusto. Grazie IW1Azq Piero. Contatto con e-mail piero@milpol.it.

 

Da: elio [elio.marchesi@fastwebnet.it]

 

Sono Elio IW2AIV  ho ereditato un vecchio Videotel della SIP e vorrei utilizzarlo in qualche modo

pertanto sono alla ricerca dello schema.

L’apparecchio è della Fimi-Philips  mod.TM 9-A.

Ringrazio per l’ospitalità e saluto cordialmente

 Elio

 elio.marchesi@fastwebnet.it

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Da: iret.friuli [iret.friuli@libero.it]

 

VENDO:

- amplificatore valvolare BV1001 della ZETAGI da 1KW (monta quattro valvole EL 519).

[200 euro]

- ricevitore R.M.F. 33/A frequenza 88-100 MHz.

[30 euro]

- altoparlante a tromba in alluminio, grandi dimensioni, adatto ad uso esterno, probabilmente costruito negli anni '50.

[inviate offerta]

- GAZZETTE UFFICIALI del REGNO D'ITALIA del 1921, 1922, 1923, 1925, 1926, 1929, 1936, 1939 e GAZZETTE UFFICIALI della REPUBBLICA ITALIANA del 1953.

[tutto 50 euro]

- libretti della LEGISLAZIONE ITALIANA del 1940 e 1941.

[tutto 50 euro]

Esamino anche eventuali permute (preferibilmente con materiale radio surplus).

 

CERCO:

- per FT-277 della SOMMERKAMP / YAESU VFO esterno (FV-101/277), transverter per i 6 metri (FTV-650), altoparlante esterno (SP-101P/277P), frequenzimetro esterno (anche adattato), ecc.

- coppia valvole 6JS6C solo se nuove, funzionanti e a prezzo contenuto.

- per W.S. C12 accessori, alimentatore, cavi con connettori, ecc.

- per W.S. 19MK II cavi con connettori, mounting, G634C, ecc.

- per BC 348 cavo d'alimentazione originale.

- per BC 603-683 frontale, parte trasmittente, ecc.

- per BC altoparlante LOUDSPEAKER LS-3 o simili.

- per ricevitore GELOSO quarzo da 467 KHz.

- schede IRET RT430039, RT430040, RT430067, RT430027, FS3A, ecc.

- accordatore d'antenna manuale per HF a prezzo contenuto.

Inoltre cerco informazioni su:

ecoscandaglio THE SEAFARER MK II; ricevitore GELOSO G.4/215; ricevitore R-748/TRC-47; ricevitore COLLINS COL-46159 (del ricetrasmettitore TCS-5); ricevitore SAILOR 46TN; ricetrasmettitore SAILOR compact vhf RT204; ricetrasmettitore SAILOR compact vhf RT2048; ricetrasmettitore LABES SIRIO V12s; ricetrasmettitore Wireless Set 38MK; ricetrasmettitore Wireless Set 58MK I; Wireless Set BURNDEPT BE.201; WESTERN UNION TEL.CO. TELEFAX TRANSCEIVER 6500-A; FURUNO LC-90; R-4A/ARR-2; R89/ARN5A.

[Ricerco anche accessori degli apparati sopra elencati]

Acquisto, se prezzi onesti, apparati, manuali, accessori e materiale vario della IRET.

Esamino ed eventualmente ritiro (anche in stock) vecchio materiale radio ricevente, trasmittente, ricetrasmittente, ex militare, surplus, accessori, antenne, manuali, strumenti, oggetti particolari, ecc. Contattatemi e valuteremo insieme ciò che disponete. Annuncio sempre valido.

Cerco informazioni, progetti, piani velici, ecc. per l'eventuale realizzazione di un'imbarcazione di lunghezza non superiore ai 10 metri (preferibilmente sugli 8 metri) con vela latina, aurica o al terzo.

Degli amici vendono:

- a 140 euro quattro molle sportive (circa -3 cm) omologate per Mercedes SLK.

- a 300 euro quattro cerchi in lega da 16" a cinque razze, quattro fori, adatti ad Alfa-Fiat-Lancia, originali Q4, colore nero, completi di pneumatici Dunlop 205/45 R16.

- a 14000 euro BMW 318i, 1900cc, anno 2000, 100000 Km, blu, quattro porte, cerchi in lega, allarme, autoradio, tagliandata, ecc.

- a 5500 euro motoscafo Tulio Abbate Sea Star, circa 5,10 metri, motore fuoribordo Mercury 90 CV, velocità oltre 50 nodi, accessoriato, dotazioni di bordo, carrello stradale, ecc.

- a 8000 euro motoscafo Ilver Eros, circa 6 metri, motore entrofuoribordo Volvo Penta 151 CV a benzina, cuccette, accessoriato, ecc.

- a 2000 euro motore fuoribordo Selva S.Tropez 40 CV completo d'accessori.

 

Contattatemi ai recapiti qui sotto riportati... NON sono graditi sms per informazioni o contrattazioni riguardanti il materiale in vendita.

NON rispondo a telefonate con numeri anonimi o non visibili.

 

IW3 SID - Andrea         tel. [+39] 3477669354         e-mail: iret.friuli@libero.it

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Da: Daniel Ferrato [dferrato@infinito.it]

 

Vendo Yaesu FT-920 in perfette condizioni, alimentatore DIAMOND GSV3000, ACCORDATORE TM 535, Antenna verticale HF 10-80Mt a prezzo da concordare. Scrivere a dferrato@infinito.it

 

73 de IK2SGL Daniel Ferrato

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Da: elbug [elbugg@aliceposta.it]

 

Visto e considerato che ormai il CW non sarà più oggetto di prova d'esame per il conseguimento della patente A, molti non avranno tante opportunità di apprendere il tanto deprecato CW. Presso le Sezioni già è difficile trovare la disponibilità di un buon OM che si dedichi all'insegnamento. Poi, in modo particolare, i tanti che vivono in paesi dove le sezioni sono lontane, incontrano maggiori difficoltà.

Bene, adottando seriamente il mio Corso, nel quale non viene mai pronunciato nè il punto nè la linea, portandolo a buon fine, ci si può dedicare alla radiotelegrafia senza troppi patemi d'animo. Esso, il corso, è costituito da 2 CD che contengono 14 lezioni di base, 10 esercizi a velocità progressiva, esercizi a 80 90 100 110 e 120 cpm, tutte le abbreviazioni in uso, segni interpunzione, vocali accentate, voci del codice Q, registrazione di collegamenti da me eseguiti, PDF, spelling saltuario per non perdere l'ordine dei gruppi, dimostrazione video circa l'uso del tasto verticale.

Una infinità di consigli pratici ed esercizi specifici che si riferiscono a tutto il programma sin qui descritto.

Preciso che tutto ciò che si ascolta, è stato da me battuto con il tasto verticale, primo CD, e tasto orizzontale il secondo.

Il PC è stato usato solo per la registrazione. Nulla, ripeto, nulla è stato lasciato al caso ed ha una continuità logica. Non esistono indovinelli di nessun genere. Si apprende in modo unico ed è alla portata di tutti.

Ciò è frutto della mia esperienza di Marconista dell'Aeronautica Militare  (dal 1953 al 1991) e di radioamatore dal 1974. Aggiungo, che durante e dopo l'uso del corso, io sono sempre disponibile per ogni consiglio, via fono o internet.

Il contenuto dei due CD MP3  è di oltre 1174 MB.

Per quanto sopra, io chiedo 10 euro, via posta prioritaria. Io spedisco immediatamente con stessa modalità.

Oscar Portoghese i7ohp

Via G. Marconi 27   70010 Adelfia (BA)    t:080 4593200

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"UGO LANGELLA" <ugolangella@virgilio.it>

TIENI  IN FORMA LA TUA MENTE IMPARANDO, MANTENENDO, RAFFORZANDO IL CW, DIVERTENDOTI! Il pc ti  somministra il CW. Tu batti subito la traduzione. Se esatta il pc ti somministra un altro esercizio. Se la traduzione e' errata, ti risomministra il medesimo sino a quando rispondi in modo corretto. Solo allora prosegue. Non occorrono listati di controllo, al contrario di tutti ma proprio tutti gli altri corsi in circolazione, anche i più recenti, siano essi in cassette o in cd per impianti musicali. E' il computer che fa tutto. Tu devi solo ascoltare e battere la risposta sulla tastiera, sino a quando ti accorgerai che... il miracolo si compie: stai imparando a tradurre il CW!  Tutto questo alla velocità a scelta di 25/40/60/80/100/120 battute, con una progressione selezionabile da 1 a 42 caratteri di lettere, numeri e segni di punteggiatura. Alla fine, se ti interessa,  il computer ti dirà quanti esercizi hai fatto, quanti corretti, quanti sbagliati, la percentuale di errori, oltre naturalmente ad elencarti quest'ultimi.   E tanto altro per imparare a ricevere e trasmettere in CW con lo stesso sistema di apprendimento: il Codice Q, le abbreviazioni telegrafiche, etc.  185 MB di materiale interattivo per il CW. Su cd a 15 euro, spese di spedizione comprese.

Chiedimi il file LEGGIMI.DOC - IK1HNS -  ugolangella@virgilio.it  - Str. S. Maria 13 - 10098 - RIVOLI (To) - Tel. 011 95 86 167

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 Da Giuliano Vigarani i4vgg@libero.it

 

CERCO RICEVITORE SIEMENS TIPO E310/566

VENDO RICEVITORE COLLINS R-648

GIULIANO

I4VGG

TEL 348 4220165I

 

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INFORMAZIONI

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