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Numero 180 - Anno VI – 21 Luglio 2007

Per comunicazioni: radiogiornale@fastwebnet.it

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 Sommario:

 

1.      A.R.I. di nuovo in crisi;

2.      La radio, l’ARI, noi radioamatori;

3.      Un’occasione mancata;

4.      Ministero Comunicazioni: numero unico nazionale;

5.      Primi arresti per il phishing Poste Italiane;

6.    34° Radiolocalizzazionr Ulisse Panico I0NC – Sei un autocostruttore?:

7.      Le esperienze del Corpo Emergenza Radioamatori;

8.      Progetto Troposcatter Monte Maggiore;

9.      Marconi day II0ORP;

10.   Ancora sull’argomento di come avvicinare i giovani alla conoscenza;

11.   II1TS – Tall Ships Race 2007;

12.   1° Diploma Avalanche;

13.   Robocop;

14.   “Ciao ti cancello il PC”;

15.   Au fil des ondes;

16.   Progetto “La radio nelle scuole”;

17.   Field Day SOTA a Magenta;

18.   Controllo;

19.   I3EME/IT9;

20.   Silent Key;

21.   Mercatino radioamatoriale;

22.   Informazioni.

 

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 1.

A.R.I. di nuovo in crisi!

 

Si è tenuta a Bologna il 30 Giugno scorso il prosieguo dell’Assemblea Ordinaria ARI, (la cui prima riunione si era tenuta a Varese) dove è stata presentata la revisione contabile e la certificazione del bilancio a cura di un ente esterno all’ARI stessa.

Apprendiamo con meraviglia che nonostante la certificazione fosse stata fatta da una Società riconosciuta dalla CONSOB, quindi della massima affidabilità, l’assemblea ha a larga maggioranza bocciato il bilancio. Come conseguenza ci sono state le dimissioni verbali del Presidente Luigi I4AWX, del Vicepresidente Alberto IK1YLO e del Segretario Paolo I5PVA di cui l’AG ha preso atto indicendo il Referendum ai sensi dell’art. 34 dello Statuto. Non si comprende quindi la presa di posizione sul sito Internet dell’ARI del Presidente del Collegio dei Sindaci. Ma evidentemente la confusione deve essere tanta per dare addirittura termini perentori!

 

Nonostante che la Radio sia stata inventata da Marconi per unire gli uomini, la nuova crisi dell’ARI assomiglia sempre più a quella sorta di nemesi storica della divisione che attanaglia l’Italia. Infatti, se analizziamo la storia ci accorgiamo che appunto la divisione è stata da sempre la caratteristica del Bel Paese. Non per farla lunga, ma fin dal tempo dei Romani si registravano aspre dispute tra i Tribuni della Plebe e i Tribuni del Patriziato, per giungere alla Firenze dei tempi di Dante con i Guelfi e i Ghibellini e i Bianchi e Neri e in tempi più recenti la guerra civile con l’Italia divisa in due e in quelli attuali con le profonde divisioni politiche esistenti. La maledizione delle divisioni colpisce tutti, dai condomini allo associazioni bocciofile ed è un meccanismo basato su un presunto diritto di rivalsa, per cui vi sarà sempre guerra tra vincitori e vinti capovolgendosi fatalmente i contenziosi a seconda di chi sia il vincitore pro tempore. Sembra quasi una specie delle vendette in uso in Corsica che non finiscono mai e dove gli attuali discendenti di una famiglia non conoscono nemmeno più i motivi per i quali prendono a fucilate gli eredi della famiglia avversa. La vicina Germania si comporta diversamente e anche la Francia ci dovrebbe insegnare qualcosa, per non parlare degli Stati Uniti! Ma noi a parole affermiamo di essere un grande paese democratico che la democrazia vuole perfino esportarla, ma in pratica razzoliamo in mezzo a metodi da terzo mondo e queste vicende lo confermano!

Senza voler entrare nel merito delle cose dell’ARI, dove ovviamente tutti hanno ragione e gli incapaci e i disonesti stanno sempre dall’altra parte, ma dove esistono rancori, oltre che sul risultato delle ultime votazioni, anche su questioni e interessi  che ad esempio investono in particolare la Protezione Civile, dobbiamo registrare con amarezza che quando la situazione con le ultime elezioni sembrava stabilizzata e avviata finalmente verso una concreta attività legata solo al superamento dei problemi dei Radioamatori, sono cominciati a sorgere i “blog anonimi” e si sono riaccese le ostilità tra il gruppo dei perdenti, che evidentemente non accettava il responso democratico del voto ed era orfano del potere perduto e quello di coloro che avevano vinto le votazioni. Tra l’altro i perdenti si sono dimenticati della modifica statutaria fatta da loro nel 2001 in virtù della quale (Art. 27) non potranno essere più rieletti per aver superato i tre mandati,(Ma si tratta di molti di più!!!). Riuscirono la volta scorsa con un “escamotage”, ma questa volta non ci possono più essere interpretazioni di comodo del richiamato articolo 27 dello Statuto, per cui la tempesta scatenata non ha nemmeno la giustificazione del ritorno nella stanza dei bottoni dell’ARI da parte di qualcuno, ma appare solo come una poco esaltante rivalsa! La situazione è precipitata nella riunione dell’assemblea nazionale tenutasi a Bologna il 30 giugno ultimo scorso, nella quale si doveva discutere il bilancio ed è finita invece con le dimissioni solo verbali (ndr già preannunciate da qualcuno!) del Presidente e di una parte importante del CDN.

Abbiamo detto che non vogliamo assolutamente entrare nel merito delle cose per stabilire da quale parte sia la ragione, e non vogliamo aprire insane polemiche, ci limitiamo a constatare i gravi danni per il radiantismo italiano e la cattiva immagine che diamo all’estero. Consideriamo anche lo stato d’animo di tutti coloro che erano rientrati in ARI convinti che le cose si fossero finalmente stabilizzate. Gli scenari che si aprono a questo punto, sono di varia natura e si va dalla dichiarazione di nullità dell’assemblea perché non si sa bene da chi fosse composta, con inspiegabili sostituzioni di delegati e inoltre i partecipanti non si sono fatti registrare dichiarando le loro credenziale e la loro provenienza, dove incredibilmente il portavoce dei “dissenzienti” intervenuto più volte, risulta essere da tempo stato espulso dall’ARI, al  respingimento delle dimissioni (cosa improbabile, che non verrebbe accettata dagli stessi dimissionari, nonostante la valanga di e-mail di solidarietà) che spetta al CDN, a quello di una prevedibile nuova e aspra campagna elettorale, apparendo le votazioni per alcuni ormai come la ineluttabile conclusione, ed infine la nomina di un Commissario Prefettizio richiesto da iscritti stanchi di questo andazzo per tutte le irregolarità avvenute. Ma alcune di queste soluzioni porteranno fatalmente a nuove e più laceranti divisioni che saranno pagate amaramente dai Radioamatori italiani.

Non vi è dubbio che l’ARI sconta uno statuto e un regolamento, in alcune parti raffazzonato e poco democratico e comunque che non interpreta fedelmente i dettami del Codice Civile che per le Associazioni Ente Morale stabilisce senza possibilità di equivoci che tutto il “potere” è dei soci, cosa parecchio appannata in ARI con la creazione di una Assemblea Generale di secondo grado alla quale partecipano persone, come è avvenuto anche questa volta, addirittura in “sostituzione” di altre che avevano ricevuto l’investitura e avevano partecipato la volta precedente a Varese e siccome la riunione di Bologna era una prosecuzione di quella precedente, mal si comprendono queste sostituzioni. Ci risulta addirittura che alcuni hanno votato in modo difforme dal mandato ricevuto dalla loro struttura.

Ma tornando alla situazione statutaria rileviamo che da quel 24 novembre 1977 in cui fu firmato il Decreto del Presidente della Repubblica numero 1105 che approvava e dava valore di Legge allo Statuto attuale, in sostituzione di quello originario del 1927, iniziò allora quel processo che ha portato l'ARI ad avere oggi sue proprie "leggi", assai diverse da quelle Leggi dello Stato che sono volte a garantire il diritto pubblico e privato. E' un tema complesso che viene trattato esaurientemente da un autorevole giurista, il Galgano (Delle associazioni non riconosciute e dei comitati, Zanichelli 1976, pag.11), dice che "si é in presenza di un fenomeno associativo solo là dove la collettività organizzata prende vita da un atto di autonomia contrattuale": nel nostro caso il fenomeno associativo é l'ARI, la collettività organizzata sono i Radioamatori suoi Soci e l'atto di autonomia contrattuale  lo Statuto dell'ARI.

Fin qui niente da eccepire; ma andiamo avanti.

Quali sono gli scopi di una "associazione" ?

Dicono altri due giuristi, Propersi e Rossi (Manuale degli enti non commerciali, Pirola 1987, pag.11): "lo scopo dell'associazione, diversamente da quello delle società [aventi fine di lucro, n.d.r.], é quello di soddisfare i bisogni di natura ideale, o comunque non economica, dei propri Soci".

Anche se di ciò lo Statuto dell'ARI non fa parola, questo scopo primario è quindi implicito nella sua stessa natura associativa: non si può certo pensare che l'ARI possa considerarsi estranea alle norme giuridiche italiane.

Invece é proprio questo che accade: non é forse un modo piuttosto strano di soddisfare i bisogni di natura ideale di un Socio, quelli contenuti nel Regolamento di attuazione dello Statuto) che senza dirlo modifica di fatto in peggio lo statuto ?

Quali sono gli organi che governano una "associazione" ?

Gli stessi giuristi affermano (op.cit., pag. 16) che "l'organizzazione dell'associazione può variare sensibilmente a seconda del tipo" ma che "due organi devono necessariamente essere presenti in ogni associazione: l'assemblea e gli amministratori". Mentre alla prima - definita "organo sovrano" (op.cit., pag.16) - spetta il pieno potere di governo, ai secondi - nella fattispecie al Consiglio Direttivo dell'ARI - spetta solo il compito di attuarlo.

Lo Statuto dell'ARI non prevede una Assemblea dei Soci ma ciò potrebbe essere poco rilevante perché (op.cit., pag. 17) "...spesso si verifica nella prassi, specialmente nelle associazioni con un alto numero di Soci, che l'assemblea non sia formata dalla collettivita' degli associati ma da delegati eletti da assemblee parziali dei Soci".

Lo Statuto dell'ARI afferma in proposito che l'Assemblea Ordinaria é composta da due delegati per ogni regione; (quindi senza nessuna proporzionalità relativa al numero degli iscritti) anche se niente prescrive circa la procedura da seguire per la loro elezione, il principio da seguire non può essere diverso da quello sopra evidenziato.

Invece avviene che questi, anziché essere eletti, vengano scelti e nominati dai Comitati Regionali che non avrebbero viceversa neppure il diritto di ratificare una elezione che provenisse da quella vera consultazione assembelare delle Sezioni che l'ordinamento giuridico prescrive alle "associazioni".

Come si può vedere,  le divergenze fra le "leggi" dell'ARI e le Leggi dello Stato si profilano chiaramente. Infatti, in questo "anomala situazione", si é venuta a disattendere la norma che sancisce il potere primario dei Soci nei confronti della "associazione" e ciò rende l'Assemblea Ordinaria illegalmente costituita - tutte quelle finora tenutesi e tutte quelle future - e conseguentemente ogni suo atto é molto discutibile.

Ma non termina qui la incredibile realtà attuale dell'ARI: anche l'organo amministrativo voluto dalla Legge, il Consiglio Direttivo, é illegalmente eletto !

In una "associazione", infatti, l'elezione per referendum postale del Consiglio Direttivo é esplicitamente rifiutata: i giuristi (op.cit., pag.17) dicono in merito che "non é possibile che lo Statuto sostistuisca al metodo assembleare, della riunione collegiale dei Soci, il metodo del referendum oppure quello del voto per corrispondenza". La cosa ha del ridicolo se si pensa che anche lo Statuto fu votato... per corrispondenza.

Purtroppo il CDN stava lavorando ad una profonda revisione dello Statuto, ma ora la crisi intervenuta butta via tutto il lavoro fatto!

Ma tornando ai drammatici problemi, pensiamo che il gioco al massacro della continua rivalità tra i due gruppi possa durare all’infinito? Pensiamo che sia possibile assistere di nuovo ad una guerra senza esclusione di colpi, senza danneggiare non solo l’ARI, ma tutti i Radioamatori italiani che come immagine ne verranno fatalmente coinvolti?

Per porre fine a questa inutile disputa che provoca disagio alla maggioranza dei radioamatori, che non sono schierati con nessuno, ma hanno a cuore solo gli interessi della categoria, molti sono ormai convinti e ce lo hanno detto, che ciascuno faccia un passo indietro e chi perde le elezioni faccio finalmente quello che avviene nelle maggiori democrazie: riconosca la vittoria del contendente e collabori con lui nell’interesse dell’Associazione. Ma soprattutto si arrivi, senza trucchi, a un costante rinnovamento dei quadri a tutti livelli.

 

Tanti auguri ARI, ne hai bisogno! 

 

Benefici della certificazione

La certificazione di bilancio, oltre a costruire in molti casi l’ottemperanza ad un obbligo di legge, comporta per l’associazione una serie di benefici non trascurabili:

- Rafforza la credibilità e la trasparenza dell’attività contabile  rispetto ai terzi e agli aderenti;

- Agevola l’estensione dell’attività in nuove aree di intervento;

- Costituisce fattore di maggiore sicurezza per gli iscritti, amministratori, sindaci ed alta direzione circa l’attendibilità dei dati economici e patrimoniali di riferimento e la certezza di conoscenze ed informazioni utili per una conduzione cosciente dell’associazione.

  Non va inoltre dimenticato che tutto il processo di revisione su cui si basa la certificazione può essere a sua volta fonte di vantaggi rilevanti in quanto:

 

- Costituisce strumento di riflessione sull’adeguatezza della struttura amministrativo

– contabile e sul sistema informativo in rapporto alle esigenze correnti dell’associazione;

- Consente il rafforzamento del sistema e il suo allineamento continuo a modelli attuali;

- Contribuisce alla promozione professionale del personale costretto a confrontarsi con professionisti esterni portatori di esperienze diversificate e a discutere sui principi e sui metodi applicati.

 

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La Radio, l’ARI, noi Radioamatori

Di Alessandro Santucci I0SKK

I QRP Club # 305

INORC # 536

  

Non amo scrivere di “politica” in merito alla Radio,  perché per me la Radio è la Radio, e consiste essenzialmente in tecnica, e non consiste in chiacchiere o strategie, o altro… ma dato che sono oltre 30 anni che sono entrato in questo ambiente, visto che ho avuto la fortuna di entrarci ancora ragazzino quindicenne e crescerci dentro, amandolo e sentendomi fiero di questo, non riesco a starmene zitto, pertanto cerco di dire la mia opinione che poi varrà ciò che varrà….

 

Scrivo non proprio “a caldo” prendendo spunto da ciò che ho saputo sia successo a Bologna domenica 30 giugno e dai commenti che ho letto, a caso, su web nel tentativo di capire e sapere, attendendo che qualche amico affidabile mi raccontasse cosa realmente era successo.

Non entro nel merito degli avvenimenti, ma voglio dire la mia su quello che è lo “spirito” che dovrebbe animare noi Radioamatori che ci proclamiamo animati da una Passione e che volenti o nolenti siamo esempio verso chi si affaccia in questo mondo meraviglioso (a patto di non rovinarlo con  pochezze che nulla hanno di Ham-Spirit).

 

Senza parlare di “codici”, di “regole”, credo che la Radio sia un mezzo incredibile per unire, per affiancare esseri umani che abbiano estrazioni sociali, culturali, etniche differenti, facendo sì che essi abbiano basi, argomenti, una passione, e fini comuni,; il bello è che queste “cose” comuni sono trasversali a quelle che normalmente sono le ragioni di divisione fra esseri umani.

Ricordo quando c’era ancora il famoso “muro” e giovane SWL prima che OM, sentivo parlare in radio in modo amichevole e fraterno radioamatori Russi ed USA, o Russi ed Israeliano, fregandosene delle “divisioni politiche”, oppure, qualche anno più tardi, discorsi amichevoli e fraterni ad esempio fra amici IT9 ed I2, che nemmeno concepivano parole e concetti di divisione fra regioni.. malgrado nell’ARI il federalismo sia stato introdotto realmente e ben prima che se ne parlasse a livello politico.

Ricordo che leggevo degli scritti di “un certo Direttore di RR” che da buon romagnolo era sempre attivo  e propositivo. Ricordo le pagine sobrie e sintetiche, ma intense e ricche di contenuti realmente validi, da un punto di vista tecnico, di Piero Moroni I5TDJ che insegnava come fare misure serie ed affidabili impiegando mezzi amatoriali e pochi soldi, ecc.

 

Al di là di tutto questo ricordo una cosa fra tutti gli OM che conoscevo, (e per forza di cose il mio ambiente era Roma): ricordo una unione di fatto fra un po’ tutti quanti, che “sentivi” all’ARI, in sezione (ero ragazzo allora!), sentivi quando uno stava male o peggio era SK e si aiutava la XYL a riprendersi o vendere la stazione per ricavarne qualcosa, oppure quando si doveva andare ad esempio a fare delle assistenze radio per il CER.. insomma si respirava aria di unità!

 

Era diversa anche la società, anche la vita sociale e pubblica e non si avevano politici che chiamavano gli Italiani “coglioni”  o litigavano come gente da strada alla TV… ma eravamo un po’ tutti noi che eravamo diversi!

 

Detto questo con nostalgia credo che sia arrivato da un bel po’ il momento in cui si debba veramente badare al futuro della Radio, ma in modo sincero e semplice; credo che veramente serva “amare” questa attività, o meglio che chi deve “trainare”, e deve farsi carico di fare da esempio e da punto di aggregazione, (parlo perciò dei vertici della nostra Associazione) debba essere persona che sia manager, sia capace di gestire, ma nel contempo che sia realmente amante della Radio, prima di tutto nei fatti e poi a parole.

 

Si badi bene, non intendo dire che chi ci sta ora o chi c’è stato nell’immediato passato, non lo sia, non mi permetterei mai di pensare anche solo un istante questo, ma credo che servano regole molto chiare, molto rigide e semplici per dare modo a chi si occuperà del nostro futuro di agire, nella massima trasparenza (VERA!), e SOLTANTO nell’interesse della Radio e dell’ARI.

 

Credo che stiamo ancora vivendo una fase  storica in cui se siamo capaci di “essere adulti”, di essere persone oneste e trasparenti, insomma dei “veri” Radioamatori, nel senso più puro della parola, allora possiamo  tracciare una sorta di percorso su cui muoverci nei prossimi anni, e che porti il nostro Mondo e la nostra Associazione ad essere ciò che deve: visibile quanto serve, quanto sia giusto che lo sia, ma soprattutto appassionante come li abbiamo conosciuti noi che veniamo dai anni gloriosi, vissuti o sentiti raccontare.

 

Credo che il progresso e la ricerca individuale debbano sposarsi con l’attività Radio, più classica, ma senza scadere nel “marketing” o nella “autoreferenzialità” che è un bel termine per indicare quello meno nobile del “parlarsi addosso”…

La Radio è Radio, non è parola o figura, e come tale bisogna dargli un peso, una validità fra NOI prima di tutto, e poi agli occhi altrui.

 

Per noi OM e soci ARI, credo serva stabilire pochi, semplici punti, poche e semplici regole, pochi e semplici obiettivi a cui puntare, e tempi relativamente brevi in cui fare delle verifiche per aggiustare il tiro (non per stravolgere, ma per fare le opportune correzioni).

Preferisco  una Associazione che punti a poco e che lo raggiunga, piuttosto che farsi prendere dal (genuino) entusiasmo, ma che poi rischi di perdersi ed arenarsi nei mille meandri della realtà. In tali meandri si annidano manovre, invidie, disonestà, desideri di vendetta e mille altre cose che con la Radio non hanno a che vedere nulla!

 

I miei sono più che altro desideri, auspici, sogni, che so che si possono realizzare, ma che vorrei fossero messi in atto, come socio, come amante della Radio, come appassionato da una vita che si rifiuta di mettersi da una parte a guardare senza avere nemmeno il fiato per esprimere il proprio disappunto.

 

Con tanta fiducia nel Nostro futuro!

73 Alessandro Santucci I0SKK

 

I QRP Club # 305

INORC # 536

 

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 3.

La sperimentazione sui 70 MHz

Un’ occasione mancata

 

In data 12 luglio 2007 il Ministero delle Comunicazioni ha inviato alle Associazioni, ARI, Cisar, Polo Positivo, ARAC, ERA, che come si legge nella lettera del Ministero “ne avevano fatto richiesta”, la autorizzazione straordinaria a titolo sperimentale per l'attivazione  di porzioni dei 70 MHz, per lo studio della propagazione su detta banda che cesserà il 31 dicembre 2007.

Le frequenze sono molto poche:

70.100 MHz centrata con canale di 25 KHz (+ o - 12,5 KHz) .

70.200 MHz centrata con canale di 25 kHz (+ o - 12,5 KHz) .

70.300 MHz centrata con canale di 25 KHz (+ o - 12,5 KHz.)

Tutti i modi di emissione concessi  sono ammessi, con una potenza massima di 25 Weirp, e' permesso l'uso di antenne omnidirezionali ed anche direttive. Non si puo' esercire la sperimentazione di queste frequenze nella fascia di 30 Km dai confini di Francia, Svizzera, Austria.

Non sappiamo come sia stata formulata la richiesta di questa sperimentazione al Ministero delle Comunicazioni, ma quello che lascia oltremodo perplessi è che questa sperimentazione non la faranno i Radioamatori in quanto tali, (almeno questo non viene detto come al solito) ma le Associazioni. Infatti le stesse Associazioni sono obbligate a comunicare su un sito Internet, l’inizio della sperimentazione, i parametri tecnico-operativi ed i risultati conseguiti. Non si capisce se questa “trovata” del sito Internet cancelli l’obbligo del registro di stazione.

Ma leggendo la lettera di autorizzazione, piuttosto ambigua, si scopre che poiché la stessa sarà gestita in prima persona dalle Associazioni, va da sé che a coloro che non sono iscritti verrebbe preclusa la possibilità di sperimentare. E poiché tutte le associazioni messe assieme rappresentano una minoranza di tutti i Radioamatori italiani, questo vuol dire che alla maggioranza degli OM italici i 70 MHz sarebbero preclusi.

Alla faccia della democrazia e della libertà. Crediamo comunque che qualunque Radioamatore, non iscritto a nessuno, possa fare eventualmente un giusto ricorso contro questo provvedimento, mentre ci auguriamo che vi sia stato un errore da parte del Ministero.

Ma non finisce qui: non esistono attualmente in commercio apparati per i 70MHz, bisogna sacrificare “canibalizzare” apparati di altre frequenze per adattarli, oppure costruirsi un transverter. Poiché siamo ormai al periodo feriale si comprende che la sperimentazione in pratica durerà da settembre a dicembre, 3 striminziti mesi. Per le antenne vale lo stesso discorso. Insomma il gioco non vale la candela se dura così poco e obbliga a modificare apparati costosi! 

 

 

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 4.

Ministero delle Comunicazioni

84 10 10 NUMERO UNICO NAZIONALE

 

            Un nuovo servizio, un solo numero, per comunicare con tutti gli uffici del Ministero delle Comunicazioni. Chiamando l’84 10 10  i nostri operatori, in base alle tue esigenze, ti metteranno in contatto con la persona giusta.

 

            841010 un numero dalla parte del cittadino per avere tutte le informazioni sul come, dove e quando del Ministero delle Comunicazioni.

 

            841010 è un numero unico a livello nazionale: consente di raggiungere qualsiasi sede territoriale con il solo costo di una chiamata urbana + 0,10 centesimi alla risposta

 

            841010 risponde tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 20 e il sabato dalle 8.,00 alle 14.00

 

            841010 è capace di mettere il cittadino  in contatto con un ufficio/ dipendente del Ministero centrale di Roma e  di tutte le sue articolazioni sul territorio

 

            841010 offre anche  informazioni di carattere generale sui servizi erogati dal Ministero alle aziende e agli utenti privati. Gli operatori sono infatti in possesso di una banca dati informatizzata attraverso cui è possibile informare il cittadino sulla documentazione necessaria per ottenere un servizio, sugli eventuali costi,  sui tempi di erogazione. Inoltre gli operatori aiutano a individuare e utilizzare al meglio le pagine informative del sito www.comunicazioni.it

 

            841010 è il numero attraverso cui è possibile fare domande, presentare reclami, inoltrare proteste

 

            841010 non ti lascia mai solo, perché se non è disponibile la persona o l’ufficio che cerchi, può essere lasciata la traccia della propria telefonata

 

            841010 è un servizio curato con la collaborazione di Poste Italiane SpA

  

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 5.

Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino!

Truffe, in Italia primi arresti per phishing

di Poste Italiane

A finire in manette 18 italiani e 8 stranieri dell'Est europeo. A guidare la banda un hacker ventiduenne, che ha confessato di mandare dal proprio computer portatile false e-mail a clienti di Poste italiane e di entrare così nei loro conti correnti

Ventisei persone sono state arrestate dagli uomini del comando provinciale della Guardia di Finanza di Milano nell'ambito dell'operazione "Phish&Chip" per il contrasto al fenomeno delle truffe informatiche. A finire in manette sono stati 18 italiani e 8 stranieri dell'Est europeo arrestati per associazione a delinquere dedita al phishing: lo sfruttamento dei dati personali di accesso ai servizi bancari o postali attraverso e-mail e la successiva sottrazione di somme di denaro. Ordinanze eseguite nelle province di Milano, Brescia, Novara, Como, Firenze, Parma, Forlì e Pescara. Un'accusa per cui in Italia finiscono per la prima volta in manette delle persone. A guidare la banda, responsabile di truffe ai danni di oltre cento correntisti, era un hacker ventiduenne, arrestato dopo 12 ore di fuga, che ha confessato agli uomini delle Fiamme Gialle di mandare dal proprio computer portatile false e-mail a clienti di Poste italiane e di entrare così nei loro conti correnti. Un meccanismo che ha permesso al gruppo criminale in un'occasione di sottrarre, in pochi minuti, a tre correntisti milanesi di Bancoposta oltre 65mila euro. L'hacker inviava i messaggi di posta elettronica simulando la provenienza da parte di Poste italiane. Utilizzando immagini, testi e veri e propri cloni dei siti originali il correntista postale o bancario veniva convinto dell'autenticità del messaggio e rilasciava il numero del conto e la password. Una volta in possesso di questi dati i malviventi entravano in azione. Il prelievo illecito avveniva sempre con lo stesso meccanismo. Alcuni componenti del gruppo andavano in casinò italiani ed esteri, soprattutto in Germania, Austria e Grecia, e con le carte di credito cui avevano accesso illegale acquistavano il maggior numero di fiches, riuscendo così a sottrarre fino a 3mila euro contro un prelievo di 250 euro possibile, invece, da un bancomat. Un meccanismo su cui gli agenti della Guardia di Finanza hanno iniziato a indagare a febbraio scorso quando uno dei membri ha utilizzato la stessa sim card per le operazioni illecite e le conversazioni tra gli affiliati, permettendo così di arrivare al capo della banda. Nel corso delle perquisizioni domiciliari sono stati sequestrati alcuni computer portatili, cellulari, documenti falsi e centinaia tra carte di credito e prepagate di diversi istituti di credito, carte postpay.

 

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 6.

34° Radiolocalizzazione

” Ulisse Panico I0NC”

 

Regolamento di partecipazione

 

L’esercitazione di radiolocalizzazione si svolgerà a Terni Domenica 30 settembre 2007

1. All’esercitazione sono ammessi OM e SWL in possesso di regolare licenza ed iscritti all’A.R.I. muniti di veicoli. E’ ammesso a far parte dell’equipaggio un secondo OM od SWL come collaboratore.

2. L’esercitazione sarà effettuata in regime di volontariato. Il punto di ritrovo è Vocabolo Fiori 116/C presso la Sezione ARI di Terni  , la registrazione degli equipaggi sarà effettuata dalle  ore 9:00 fino alle 9:45.

3. Il via all’esercitazione avverrà dalla Sezione ARI di Terni (*) alle ore 10:00 e l’esercitazione avrà termine alle ore 12:30.

4. I partecipanti dovranno fornire le generalità ed il nominativo che saranno riportati sul registro di esercitazione. Ad ogni Capo-equipaggio sarà assegnato un talloncino di controllo con annotato il nominativo. Detto talloncino dovrà essere consegnato al momento del rinvenimento dell’emittente nascosta e questi vi apporrà l’ora di arrivo e la propria firma. L’ora di arrivo sarà determinata al momento in cui il Capo-equipaggio o il collaboratore toccherà con la mano l’antenna emittente.

5. La stazione emittente, posta nel territorio del Comune di Terni avrà le seguenti caratteristiche: frequenza di emissione 145,575 MHz; emissione modulata in FM a banda stretta con segnale modulante ritmico; antenna emittente con polarizzazione verticale. La potenza emessa sarà di circa 4 (quattro) W.

6. E’ vietato effettuare comunicazioni via radio tra i diversi equipaggi o dare informazioni sull’ubicazione della stazione. Gli equipaggi, dopo il rinvenimento dell’emittente nascosta con la relativa registrazione, dovranno subito riportarsi in Sezione.

7. La sezione A.R.I. di Terni declina ogni responsabilità civile e penale per incidenti che possano accadere a persone, animali o cose prima, durante e dopo lo svolgimento dell’esercitazione.

8. Gli equipaggi verranno registrati  in base al tempo di arrivo.

9. Per comunicazioni di emergenza o in caso di smarrimento la frequenza di appoggio sarà 145,300 MHz oppure telefono 329-4306690

 

(*) La Sezione ARI di Terni è in Voc. Fiori, 116/C, una Ns. stazione sarà attiva a 145.300 fin dalle ore 8:00 per informazioni.

 

Per ulteriori informazioni, il nostro sito è www.ariterni.it

            

Buona esercitazione ..... A.R.I. Terni

 

 

         ARI Sezioni di Terni e Orvieto

 

ASSOCIAZIONE RADIOAMATORI ITALIANI

Box19         Sezione Italiana della I.A.R.U.

05100 TERNI   Eretta in Ente Morale il 10.01.1950 (DPR 368)

Tel. 0744-282634

www.ariterni.it – e-mail: ikzeroddp.adolfo@tin.it   -   i0iurroberto@alice.it

 

SEI  UN

AUTOCOSTRUTTORE ?

 

Sabato 15 e Domenica 16 settembre 2007 avrai l’occasione di verificare l’efficienza delle tue realizzazioni partecipando al

XXII SYMPOSIUM INTERNAZIONALE DI TERNI E ORVIETO

TECNICO SCIENTIFICO RADIOAMATORIALE CON CONCORSO DI AUTOCOSTRUZIONE

Organizzato dalle Sezioni ARI di Terni e Orvieto. Avrai a disposizione una adatta strumentazione. Interverranno eminenti relatori. Si terrà a Terni. Ci saranno frecce di segnalazione ed una stazione attiva a 145.300 Mhz.

 

Per problemi organizzativi abbiamo ASSOLUTA necessità di avere prenotazioni.

 

SINTESI DEL REGOLAMENTO: La realizzazione dovrà essere opera del concorrente e presentata per la prima volta. Le antenne in concorso dovranno riguardare le frequenze dei 2 m., dei 70 cm., dei 23 cm.

 

Non saranno ammesse antenne costruite unicamente per il concorso ovvero meccanicamente inaffidabili e nella pratica inutilizzabili. Verrà tuttavia esaminato, fuori concorso e tempo permettendo, qualsiasi prototipo d’antenna relativo alle frequenze suddette. La verifica, si effettuerà sabato 15 settembre con inizio alle ore 08.00 e riguarderà due aspetti: max. gain e miglior rapporto gain/lung. Boom. Il giorno successivo (domenica) si verificheranno, dalle ore 08.00, la cifra di rumore ed il guadagno dei preamplificatori e convertitori delle frequenze di 2 m., 70 cm., 23 cm.; phase noise singola banda laterale fino a 26 GHz ed anche misure sugli elementi passivi (carico autocostruito, filtri, L.P., H.P. e B.P.).

 

Il concorrente parteciperà inizialmente solo ad una sola autocostruzione per ogni gamma di frequenza prevista. Al termine, se ci sarà tempo, verranno esaminate eventuali sue ulteriori realizzazioni. Il giudizio della giuria dovrà ritenersi inappellabile.

 

Le migliori realizzazioni saranno illustrate dettagliatamente, dai rispettivi autocostruttori, durante il convegno (domenica).

 

L’organizzazione non si assume alcuna responsabilità per danni che, per effetto della manifestazione, dovessero derivare a persone e/o cose. Le premiazioni si effettueranno durante il pranzo sociale della domenica dove si assegnerà anche il 2°trofeo la Luna nel lago (….. di Piediluco) ad un OM distintosi nei collegamenti via EME. Il pranzo del sabato e della domenica sarà organizzato in loco.

 

Per accedere alle prove invia entro l’8/09/06 alla Casella Postale 19 – 05100 Terni, oppure via e-mail agli indirizzi sopra indicati tutti i dati richiesti nel prospetto sotto riportato o pubblicato sulle riviste del settore. Puoi partecipare anche se non presenterai alcuna autocostruzione. In ogni caso prenotati !

 

PARTECIPANTE: nominativo……….. Nome………………Cognome…………

Indirizzo (cap, città, prov.)…………………….. via e n°……………………………………tel……………..

Partecipa al èranzo sociale Sabato—Domenica—n° persone……

 

DATI AUTOCOSTRUZIONE

A) ANT. YAGY freq lav…………………. Lung. boom lambda…

= mt………… diam. Boom mm……….. N° elem……………… diam. Elem mm……………….elem. a massa o isol. ?

mm. dal boom (se isol)…………. riflett. Sing o mult.?.............

(se multiplo) dimensioni, spaziatura e posiz. elem………………………..

………………………………………………………………………………………………………..

tipo dipolo e dimens………………………………………………………...

Lunghezza e spaziat. Di tutti gli elem. In mm.  (indicare utilizzando il disegno qui sotto)

 

B) PREAMPLIF. O CONVERTITORE?................................

Freq…………………………. Tipo semiconduttore…………………………………..

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ci sarà inoltre un mercatino di scambio di apparecchiature radioamatoriali usate. Porta tutto ciò che vuoi scambiare.

 

 

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 7.

Da: Gilberto Ughi

 

LE ESPERIENZE

DEL CORPO EMERGENZA

RADIOAMATORI

 

di Federico Marcheselli, IZ4LCY

 

Introduzione

 

Il Corpo di Emergenza Radioamatori (CER) Coordinamento Provinciale di Bologna, si inserisce nell’ambito regionale della protezione civile come struttura organizzata in grado di espletare qualificanti attività nel settore delle telecomunicazioni, compresa la progettazione e la sperimentazione di sistemi innovativi.

 

La competenza tecnica dei propri aderenti è maturata attraverso le singole esperienze professionali o mediante il privato interesse alle scienze elettroniche, delle telecomunicazioni e dell’informatica. Non meno importanti per la formazione dei volontari, sono risultate le esperienze acquisite attraverso la partecipazione a tutte le iniziative e le emergenze locali, nazionali ed estere, che hanno coinvolto la struttura regionale di protezione civile, con significative attività nell’ambito della predisposizione e conduzione dei sistemi trasmissivi nei centri operativi di comando e controllo.

 

Partecipazione del CER a progetti di interesse regionale e nazionale

 

Possiamo vedere come il CER  sia impegnato su vari fronti considerati di interesse strategico nel campo dei radiocollegamenti di protezione civile:

 

-       un primo esempio che possiamo citare è il coinvolgimento nel recente contratto quadro per la fornitura di una dorsale satellitare nazionale per la Protezione Civile, siglato tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dipartimento di Protezione Civile) e la Società Telespazio S.p.A. che vede coinvolte anche le regioni italiane. L’importanza di dotare la Protezione Civile di reti di comunicazioni indipendenti dai gestori pubblici, con la conseguente affidabilità delle comunicazioni necessarie alla prevenzione ed il soccorso durante le situazioni di calamità, è diventato nel corso degli anni sempre più fondamentale. Questo progetto di sviluppo vedrà a regime (entro il 2007) l’implementazione di un sistema satellitare da utilizzare come dorsale per l’integrazione delle reti radio già realizzate dalle singole regioni e servirà per la veicolazione del traffico bi-direzionale (fino a 6 MB) tra le sale operative nazionali e regionali, l’integrazione delle reti radio nazionali e regionali e l’estensione dei servizi su scenari di evento locale tramite sistemi mobili. E’ proprio quest’ultimo aspetto che vede il CER, già da alcuni anni, come importante soggetto interlocutore con la Protezione Civile regionale.  Già dal 2004 su specifico e proprio progetto il CER ha realizzato l’Unità Mobile TLC della Protezione Civile, interamente finanziato dalla Regione Emilia Romagna, che comprende, tra la dotazione impiantistica, un sistema satellitare mobile su piattaforma SkyplexNet di Telespazio. Si tratta dell’analogo e sopra citato sistema recentemente adottato per la dorsale satellitare nazionale. Proprio in questo periodo il CER ha intensificato i contatti con la Società Telespazio per definire la possibilità di procedere con la sperimentazione a rete nazionale ed il successivo definitivo esercizio di SkyPlexNet già a partire dall’estate 2007. Una prima sperimentazione era già stata effettuata in occasione delle Olimpiadi di Torino 2006, quando il veicolo speciale e due volontari CER sono stati dislocati presso il comando provinciale VVFF di Torino per effettuare trasmissioni di videoconferenza sul circuito del Ministero dell’Interno. Tramite il sistema satellitare sarà a breve possibile stabilire una comunicazione bidirezionale tra l’Unità Mobile TLC, il sistema Regionale di Protezione Civile (un impianto fisso è previsto presso la sede dell’Agenzia a Bologna) ed il Dipartimento (o più in generale con qualsiasi Regione o soggetto istituzionale es: VVFF ). L’utilizzo del satellite permetterà di comunicare sia in voce sia in dati (streaming video, multi-video conferenza, trasferimento di contenuti multimediali, riprese video effettuate dagli scenari operativi, integrazione con la rete TETRA etc…) abbattendo peraltro l’attuale limite delle infrastrutture analogiche presenti e potendo operare anche in ambito internazionale.

 

 

Figura 1. Unità Mobile TLC equipaggiata con sistema SkyPlexNet

 

-       Da luglio 2006 i Volontari del CER stanno sperimentando l’utilizzo dell’infrastruttura digitale di rete in tecnologia TETRA (denominata R3, vedi Fig.2)  della Regione Emilia Romagna. I primi risultati hanno evidenziato i notevoli vantaggi nell’utilizzo di una infrastruttura di rete altamente affidabile e le maggiori potenzialità rispetto ai sistemi analogici attualmente in uso: assenza di interferenze, impossibilità di intercettazioni, utilizzo di messaggi di testo brevi per comunicazioni, trasmissione dati, video, possibilità di effettuare comunicazioni individuali riservate, localizzazione, interoperabilità con altre reti etc.. L’infrastruttura di rete  ha notevoli analogie con la costituenda rete nazionale interpolizie, di cui il  Ministero degli Interni sta avviando la realizzazione, e che impiega anch’essa lo standard TETRA. Esempi concreti di utilizzo di tale sistema si sono avuti durante l’esercitazione internazionale svoltasi a Po2005 e quella interprovinciale a San Giovanni in Persiceto. In queste occasioni si sono appunto verificate le potenzialità del Tetra e la possibilità di operare tramite la rete R3 in tutta la regione ed in connessione controllata con il Servizio di Emergenza Sanitaria, di Polizia Municipale e Provinciale. Anche l’ipotesi di una rete indipendente, ovvero fuori dal contesto Emilia-Romagna, è stata oggetto di prove e sperimentazioni, come ad esempio in occasione dell’esercitazione nazionale Mesimex (emergenza area vesuviana), dove il CER ha realizzato una rete TETRA locale nell’area di Avellino ad uso della Colonna Mobile Emilia Romagna dislocata in quel territorio. Tutte queste esperienze risulteranno ora necessarie per consentire la valutazione della prima fase di esercizio di R3, attivata per le province di Bologna e Piacenza  dove,  prefettura, VVFF, province, Consulte del Volontariato, sedi COM, COC, Organizzazioni Regionali del Volontariato ecc, verranno dotate di apparati Tetra per la gestione congiunta delle emergenze. La regia del sistema è prevista presso la Sala Operativa Regionale di Viale Silvani, dove un apposita stazione di controllo (dispatcher) sarà in grado di gestire l’intera flotta dei terminali  di Protezione Civile, con la possibilità di vederli anche radiolocalizzati su base cartografica elettronica tridimensionale.

 

 

Figura 2. Disposizione geografica degli attuali 51 siti della Rete R3.

 

-       Non ultimo in ordine di importanza è un ulteriore progetto pilota dell’Agenzia di Protezione Civile della Regione Emilia Romagna, che vede l’implementazione di un sistema wireless di monitoraggio dati/video (integrato con quello già esistente) per il rischio idrogeologico ed idraulico.  Tale progetto prevede la possibilità di  analizzare il territorio regionale tramite un sistema di acquisizione immagini in tempo reale, laddove risultino in atto delle situazioni di emergenza o sensibili.  Fra le diverse fasi previste dal progetto, si inserisce anche l’interfacciamento ed il collegamento via wireless digitale di una videocamera trasportabile, preesistente sull’Unità Mobile TLC, con una regia installata sempre su questo mezzo; la regia sarà quindi in grado di gestire le immagini e l’audio trasmesse dalla videocamera mobile o da ulteriori postazioni di ripresa (ad esempio microtelecamere collegare a caschi dei soccorritori o fisse dislocate nelle zone di interesse adiacenti) e deciderne l’inoltro tramite sistema satellitare alla Sala Operativa Regionale o ad altre strutture che dispongono di analoghe possibilità. In alternativa, laddove sarà consentito dalla disponibilità di infrastrutture sul territorio (access point wi-fi), la Sala Operativa Regionale potrà essere raggiunta sfruttando la rete regionale in fibra ottica  (LEPIDA).

    

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 8.

Da Edmondo Pietranera IK0ZYH

(Tratto dal sito ARI di Civitavecchia) 

 

Oltra alla postazione A.R.I. del Monte Giogo

Progetto Troposcatter

Monte Maggiore

ASSOCIAZIONE  RADIOAMATORI  ITALIANI

Sezione di Civitavecchia

 

Il progetto Troposcatter Monte Maggiore, che la sezione ARI di Civitavecchia sta per avviare, è una sperimentazione di propagazione di segnali radio su alte frequenze impiegando antenne e postazione della ex stazione per comunicazioni via Troposferica della NATO facente parte della rete ACE HIGH situata a Monte Maggiore.

 

UN PO’ DI STORIA

La rete ACE HIGH venne messa in servizio nel 1960 per realizzare una dorsale di comunicazione tra tutti i paesi della NATO confinanti con l'est europeo. Con una distanza compresa da 300 a 700 Km l'una dall'altra, dalla Norvegia a scendere per 4000 Km fino alla Turchia, 40 potenti stazioni radio operavano intorno ai 900 MHz con potenze dai 10 a 50 KWatt in antenna, sfruttando appunto il fenomeno del volume troposferico che si viene a formare nell'atmosfera intorno ai 10 Km di altezza, e permettevano l'uso 24 ore, in qualsiasi condizione meteo, in contemporanea di oltre 400 canali tra dati e telefonici. La parte più importante di ogni singola stazione era costituita dalle enormi antenne, costituite da 4 dischi parabolici di 20 metri di diametro fissi e puntati con grande precisione sulle stazioni adiacenti: 2 per ogni direzione. Il guadagno di ogni singola antenna supera i 40 dB.

 

In tutte le 40 stazioni, quasi identiche tra loro nella composizione e realizzazione, erano presenti oltre agli edifici per il personale militare che vi prestava servizio, di un locale tecnico che ospitava tutti gli apparati radio e di una centrale elettrica che entrava in funzione in caso di interruzione di energia elettrica dalla rete pubblica. Ogni stazione, oltre a fare da link tra la precedente e la successiva, permetteva tramite altri collegamenti radio a micro-onde di poter realizzare dei punti di accesso alla rete per i vari comandi militari che si trovavano eventualmente in prossimità delle stazioni ACE HIGH. A tale scopo erano presenti altri sistemi di antenna di minor dimensioni installati su imponenti tralicci.

L'intera rete ACE HIGH venne abbandonata nel 1995 e sostituita da moderni e più economici collegamenti satellitari. Una parte dei siti che ospitavano le stazioni sono ancora sotto il controllo militare e mantengono ancora tutte le strutture anche se ormai spente da 12 anni, ma altre stazioni sono state demolite. In Italia sono presenti ben 6 stazioni facenti parte della ACE HIGH Network.

 

LA STAZIONE  "ROMA"

Nel territorio di Civitavecchia è presente una delle stazioni ACE HIGH italiane: la stazione Roma, situata sulla sommità di Monte Maggiore a 633 Metri nel comune di Allumiere (a 70 Km a Nord della capitale).

Qui il demanio militare, alla fine del servizio della stazione nel 1996, cedette tutta l'area all'amministrazione comunale di Allumiere. Da allora l'area è stata usata come deposito di materiali del Comune e le strutture abbandonate.

Nel 2006 viene presentato e finanziato un progetto di recupero funzionale dell'area e degli edifici per poter ospitare una sede dei laboratori dell'Univesità Roma Tre. I lavori iniziati alla fine del 2006 dureranno 2 anni.

Il Comune di Allumiere, sentito il parere dell'Università Roma Tre, ha autorizzato nel maggio 2007 la sezione ARI di Civitavecchia a usare parte del sito per compiere sperimentazione mediante le antenne paraboliche ancora presenti ed in perfetta efficienza meccanica.

 

La sperimentazione che la sezione ARI di Civitavecchia intende compiere consiste nel provare a stabilire un collegamento radio e provarne la continuità nel tempo, su alte frequenze e con potenze consentite al servizio radioamatoriale, in entrambe le direzioni con la gemella stazione a Nord distanze 280 Km: la stazione Livorno, situata a Monte Giogo, a 1500 metri sull'Appennino tra le province di Massa Carrara e Parma. Questa è già stata acquisita dall'ARI e il GSMG (leggi Gruppo Scatter Monte Giogo) sta portando avanti il recupero museale e radioamatoriale dell'intera struttura che è stata consegnata ai radioamatori completa di tutte le strutture.

La frequenza di partenza della sperimentazione della tratta MM <-> MG (leggi Monte Maggiore <-> Monte Giogo) sarà quella della banda dei 23 cm per passare poi a 13 cm; anche se maggiore quella dei 23 cm sarà più vicina a quella della ACE HIGH per la quale le antenne furono progettate. Per questo il primo passo sarà la sostituzione del feed originale o l'affiancamento di un nuovo feed progettato appositamente per i 23 cm.

 

Dalla Convention Wi-Fi Nazionale, svoltasi a Montichiari l'11 marzo 2007, si è annunciata la realizzazione della Rete Italia, una rete di comunicazioni dati Wi-Fi che tramite le stazioni di MG e MM permetterà il collegamento tra il Nord e il Centro Italia svolgendo un ruolo primario nel settore delle radio-comunicazioni d'emergenza in ambito di Protezione Civile. La stazione di MM diventerebbe così il punto di accesso per gli utilizzatori di Roma e in futuro anello della catena che potrebbe essere prolungata in futuro ancora più a Sud e verso la Sardegna.

Il progetto è aperto alla partecipazione di tutti i soci ARI, anche di altre sezioni, che vogliono mettere a disposizione la propria  esperienza nel campo delle radiocomunicazioni. Per informazioni ci si può rivolgere a aricv@libero.it

 

 REPORT ATTIVITA' SVOLTE

10 giugno 2007

inizio lavori di accesso all'area concessa con realizzazione tracciato per camminamento ed individuazione confine sotto le antenne paraboliche  VIDEO

1 giugno 2007 pubblicazione sul numero zero di STR - Supplemento Telematico di Radio Rivista - dell'articolo "Monte Maggiore la gemella di Monte Giogo" con i risultati ottenuti dalla sezione di Civitavecchia su Monte Maggiore

18 maggio 2007 Autorizzazione da parte del Comune di Allumiere alla sezione ARI di Civitavecchia ad eseguire lavori per accedere alle antenne

8 maggio 2007 Lettera di intenti e consenso all'uso delle antenne paraboliche da 20 metri da parte dell'Università Roma Tre e dichiarazione di interesse da parte del Dipartimento di Elettronica Applicata

5 aprile 2007 incontro tra il Dipartimento di Elettronica Applicata e la sezione ARI di Civitavecchia per individuazione dei punti qualificanti della futura convenzione

26 marzo 2007 presentazione al Comune di Allumiere del progetto per accesso e uso antenne paraboliche a Monte Maggiore su indicazioni recepite dall'Università Roma Tre

20 marzo 2007 conferenza di servizi e sopralluogo a Monte Maggiore con il delegato del rettore dell'Università Roma Tre, il Comune di Allumiere e la sezione ARI di Civitavecchia

11 marzo 2007 convegno a Montichiari su rete WiFi nazionale: presentazione iniziativa e risultati della sezione ARI di Civitavecchia su Monte Maggiore

3 febbraio 2007 visita a Monte Maggiore e sopralluogo con l'ufficio tecnico del Comune di Allumiere per richiesta di accesso

 

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 9.

Da: ik0zcw Alberto

 

Marconi Day IY0ORP DCI RM-250

Rocca di Papa RM 11-12/8/2007

Sabato 11 e domenica 12 Agosto 2007

Marconi Day 2007

IY0ORP

Rocca di Papa Geophysical Observatory

 

Sabato 11 e domenica 12 Agosto 2007 in occasione del Marconi Day 2007 dall'Osservatorio Geofisico di Rocca di Papa (Roma) ref. DCI RM-250 "Fortezza di Rocca di Papa" alcuni operatori della sezione A.R.I. di Frascati attiveranno il Nominativo Marconiano IY0ORP qsl manager I0DJV via bureau e diretta:

IY0ORP

ROCCA DI PAPA GEOPHYSICAL OBSERVATORY

INTERNATIONAL MARCONI DAY

Sez. A.R.I.-FRASCATI Box 44 - 00044 Frascati (Roma) ITALY

  

Nel lontano 11 agosto 1932 Guglielmo Marconi effettuò alcuni esperimenti radio in microonde da Capo Figari (Golfo Aranci), con Rocca di Papa (Roma), il cui trasmettitore venne installato sulla terrazza dell'osservatorio geofisico (mt. 750). Esperimenti di radiotelefonia e radiotelegrafia modulata con microonde furono eseguiti da Marconi nel Golfo Tiguglio nell'ottobre-novembre 1932 e nell'aprile 1932, vennero ripetuti a maggiori portate nel luglio-agosto 1932 tra Rocca di Papa ed il panfilo Elettra, in navigazione verso Golfo Aranci, ed infine tra Rocca di Papa e Capo Figari (269 km). Il giorno 10 agosto 1932 la nave Elettra si diresse sulla congiungente Rocca di Papa-Golfo Aranci. I segnali morse si ricevettero immediatamente, alle 13h 15' circa., con forma massima e si mantennero sempre buoni fino alla portata geometrica di Rocca di Papa. Oltrepassata tale distanza e durante tutto il periodo precedente e successivo al tramonto, i segnali presentarono alternative di rafforzamento e di attenuazioni.. Alle 22h circa il rafforzamento fu più deciso ed alle 22h 15' circa, a 193 km di distanza da Rocca di Papa, cioé a portata doppia di quella geometrica della suddetta stazione, la ricezione risultò ottima. La segnalazione Morse nitida e distinta, con tonalità musicale, era tale da far ritenere possibile un servizio regolare ad alta velocità Alle ore 0h 15' circa a 224 km i segnali erano appena percettibili e poi scomparvero. Il mattino del giorno 11.8.1932 il riflettore ricevente fu trasportato nel semaforo di Capo Figari (quota 340 mt.) sistemandolo sulla terrazza in direzione di Rocca di Papa. Alle 16h circa dello stesso giorno da Rocca di Papa iniziava la trasmissione, dopo qualche regolazione, i segnali vennero immediatamente ricevuti a Capo Figari sebbene non troppo forti. Alle 18h circa, i segnali aumentarono gradualmente d'intensità. La segnalazione telegrafica risultò chiarissima e nitida e la radiotelefonia chiara ad intervalli .Fino alle 19h 20' circa i segnali si mantennero abbastanza buoni. Il vento al semaforo era fortissimo da nord-est, il tempo chiarissimo, l'atmosfera piuttosto umida. Il riflettore era soggetto a vibrazioni, che però non sembrarono influire sulla regolazione. Verso il tramonto si notarono le solite variazioni d'intensità, apparve abbastanza chiaramente che all'atto della sparizione del disco solare dall'orizzonte, i segnali subivano una forte attenuazione. Dopo il tramonto i segnali si mantennero più deboli che nelle ore di luce. Ad intervalli fu intelligibile la radiotelefonia ed il servizio telegrafico, sebbene con qualche difficoltà., sarebbe stato possibile. Le esperienze ebbero a termine verso la mezzanotte. Il Trasmettitore installato a Rocca di Papa, era composto Da quattro oscillatori Barkhausen Kurz a due valvole, situati direttamente dietro quattro Riflettori parabolici ad asta di rame. Misure calorimetriche avevano provato che ciascun oscillatore usato aveva una potenza di irradiazione di 3,8 watt, sicché l'irradiazione totale dei quattro oscillatori risultava essere di circa 15 watt, più il guadagno dei riflettori che si aggirava sulle 40 volte circa. Il ricevitore disposto prima sulla poppa della nave Elettra, e successivamente trasportato nel semaforo di Capo Figari, era dotato di valvole del tutto simili a quelle del trasmettitore, ed era inoltre provvisto di riflettore a elemento parabolico unico. In definitiva il trasmettitore ed il ricevitore erano chiusi in scatole metalliche separate, poste immediatamente dietro il riflettore, l'una a fianco dell'altra, dalle quali escono le coppie dei fili facenti capo ai dipoli hertziani. Questi dipoli (da due a quattro per il trasmettitore ed uno per il ricevitore) avevano una lunghezza di circa 12 cm. disposti orizzontalmente sul prolungamento l'uno sull'altro a qualche centimetro di distanza sulla linea focale del cilindro parabolico riflettore. Le sorgenti di energia necessarie per l'alimentazione delle lampade erano situate a distanza dal riflettore e le correnti venivano portate alle valvole con fasci di conduttori flessibili.

 

Il Presidente

Sez.ARI-Frascati

i0djv Aldo Trabucchi

www.arifrascati.it

www.radiomercato.com

 

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 10.

Ancora sull’argomento

di come avvicinare i giovani alla conoscenza

 

di Franz Falanga I3FFE  IQRP#4

 

      Un’altra storia di grande civiltà e grande professionalità  nel campo della didattica. Molti di voi che staranno leggendo queste note avranno certamente visto alla televisione nazionale, qualche giorno fa, una bellissima storia. Per chi non l’avesse vista proverò a riepilogarla, aggiungendo che quello che dirò continua a far parte dell’argomento, cioè sul come avvicinare le giovanissime generazioni alla radio o a qualsivoglia argomento.

      Ecco il fatto. Il Conservatorio di Musica di Roma Santa Cecilia, strettamente coadiuvato dal Comune di Roma, ha organizzato una serie di conversazioni pratiche per avvicinare i giovani e i giovanissimi alla musica. Non è certamente facile aggredire un problema del genere, visto il numero impressionante di info che i nostri giovani amici hanno sulla musica, a cominciare da InterNet. Come fare per avvicinare alla mentalità musicale le grandi masse giovanili che ormai credono di aver capito tutto della musica e che quindi guardano con malcelata indifferenza ai grandi che voglio ardire di parlare loro della musica stessa?

      Parlare ai nostri giovanissimi amici di musica, nel senso tradizionale, facendo cioè ascoltare loro concerti, facendoli parlare con grandi musicisti è assolutamente tempo perso, nel senso che i nostri giovani interlocutori, nel migliore dei casi, pensano che i grandi che vogliono loro insegnare qualche cosa nel campo musicale, tutt’al più sono dei noiosissimi parrucconi e null’altro.

      E allora ecco l’idea brillante di cui voglio parlarvi. Un gruppo di creativi romani ha cominciato a raccontare ai loro giovanissimi interlocutori che si possono costruire strumenti musicali, anche i più improbabili, utilizzando gli scarti del consumismo, utilizzando materiali recuperati da tutto quello che noi quotidianamente buttiamo via nei rifiuti.

      Sono state recuperate lattine, vecchie pentole, scatole di cartone e di legno, mazze di scopa, ogni tipo di contenitori usati, vecchi secchi di plastica, imballaggi in cartone e in polistirolo, reti usate di letti, fili di ferro, bidoni metallici, addirittura vecchi mobili e quant’altro. Questo  gruppo di creativi adulti ha poi iniziato a costruire con questi materiali di recupero, i più vari, tutta una serie di strumenti musicali assolutamente improbabili e, subito dopo, hanno cominciato a dialogare con i ragazzini e le ragazzine mostrando loro come fossero stati capaci, con la loro creatività, a immaginarsi prima e a costruire dopo degli stranissimi e funzionanti strumenti musicali.

      La cosa più intrigante di una esperienza del genere è stato il lampo di curiosità e di interesse che si è notato immediatamente negli occhi dei giovanissimi e delle giovanissime. Questi piccoli essere umani, ormai non più abituati a meravigliarsi di nulla, di colpo hanno recuperato la loro fantasia, la loro curiosità e la loro creatività, che sonnecchiavano tristissimamente all’interno di ognuno di loro, ed hanno cominciato a partecipare attivamente a questo particolare tipo di creatività collettiva. Una volta che ognuno si era costruito un suo strumento, sono entrati in azione i maestri musicisti del Conservatorio di Santa Cecilia di Roma che hanno invitato i ragazzini e le ragazzine, con i loro strumenti, ad assistere e, contemporaneamente, a partecipare attivamente ai concerti di musica classica organizzati espressamente per questa esperienza molto particolare.

      Dopo le prime informazioni iniziali, tutti i giovanissimi creativi, ragazzi e ragazze, ognuno con il proprio strumento, sono stati quindi invitati a suonare “insieme” all’orchestra formata da grandi maestri professionisti. Il risultato è stato stupefacente. Si sono divertiti tutti, compresi i maestri musicisti, e i giovanissimi partecipanti hanno mostrato un interesse profondo per quanto stava accadendo. Giovani spettatori e giovani esecutori sono stati felicissimi di contribuire a questi straordinari eventi musicali. Ragazzini e ragazzine ormai totalmente condizionati dal peggiore consumismo deteriore e becero, hanno riscoperto la curiosità e la poesia del riuso, della creatività, del recupero di materiali poverissimi che si sono dimostrati ancora vivi e vegeti, ma soprattutto hanno attivamente partecipato al fare musica che era alla base di questo interessantissimo progetto. I risultati sono state e sono tuttora di grande coinvolgimento .

      I miei complimenti ai creativi e ai maestri del Conservatorio di Santa Cecilia di Roma che hanno progettato e costruito un evento così straordinario per i ragazzini e le ragazzine, per il pubblico e per la didattica della musica. Così si fa!

Alle prossime.

   

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 11.

 Da: webmaster.armi

 

II1TS - TALL SHIPS RACE 2007

 

Dal 28 al 31 Luglio si terrà a Genova il TALL SHIPS RACE 2007, un'evento navale internazionale dove saranno presenti i più bei velieri d'europa, tra cui l'AMERIGO VESPUCCI, il PALINURO e l'ITALIA, oltre

a tante altre navi scuole, per questo evento l'ARMI, sarà operativa con un teams dal porto vecchio di Genova, dal Comando della Guardia Costiera, utilizzando un nominativo speciale II1TS (ITALY ITALY ONE TALL SHIPS) , opereranno in HF in tutti i modi (SSB/CW/FSK), il QSL Manager è IZ1GJK, QSL

via Bureau o diretta.

 

All'occorrenza è stato ideato un diploma che può essere richiesto all'award manager IT9MRM Alberto, al costo di 10 Euro, (il ricavato, tolte le spese di stampa e spedizione sarà devoluto all'ISTITUTO ANDREA DORIA - istituto che

si occupa dei bambini orfani di padri marinai deceduti in servizio o in missioni di pace).

 

Nello stesso periodo gli operatori ARMI saranno attivi anche da bordo di una delle navi scuola utilizzando il nominativo speciale II1TS/MM, le operazioni saranno in QRP.

 

Informazioni più dettagliate si possono prelevare dal sito web http://www.assoradiomarinai.tk

 

Alberto Mattei, IT9MRM

Coordinatore Nazionale ARMI

  

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 12.

Da: Giovanni IZ8EEI [iz8eei

 

1° DIPLOMA Operazione Avalanche

“Sbarco Alleato nel Golfo di Salerno”

OPERAZIONE AVALANCHE       09/09/1943 - 01/10/1943

 

La Sezione A.R.I. di Battipaglia organizza il

1° DIPLOMA

“Sbarco Alleato nel Golfo di Salerno”

 

PERIODO: dalle ore 06.00 UTC del 09 Settembre 2007 alle ore 24.00 UTC del 01 Ottobre 2007.

BANDE: le bande usate saranno 20/40/80 metri.

MODI: I modi usati saranno SSB, CW, RTTY nel rispetto del Band Plan.

COLLEGAMENTI: saranno validi i collegamenti effettuati con le Stazioni appartenenti alla                                              sezione A.R.I. di Battipaglia e le stazioni accreditate “JOLLY”

PUNTEGGIO: 1 punto per ogni QSO, 3 punti per le stazioni “JOLLY”, 5 punti collegando la stazione IQ8EO. Il punteggio totale sarà determinato dalla somma dei punti. I collegamenti con la stazione IQ8EO saranno confermati con QSL speciale.

MODALITA’: La stessa stazione potrà essere collegata più volte nello stesso giorno, purchè in banda e/o modo diverso.

RAPPORTI: Le stazioni appartenenti alla Sezione A.R.I. di Battipaglia e le stazioni Jolly passeranno: RST + numero progressivo, la stazione IQ8EO passerà solo RST.

 

      DIPLOMA: Sarà rilasciato a chi avrà realizzato almeno il seguente punteggio:

      OM SWL YL e sezioni italiane 20 punti;

      OM SWL YL e club stranieri 10 punti.

      COSTO: Il costo del Diploma è di € 10,00  (Euro Dieci).

      PREMI:             TROFEO            al 1° Classificato OM YL italiano o straniero;

     TARGA al 2° Classificato OM YL italiano o straniero;

     TROFEO            al 1° Classificato SWL;

     TROFEO            al 1° Classificato OM YL della Sezione A.R.I. di Battipaglia;

     TARGA al 2° Classificato OM YL della Sezione A.R.I. di Battipaglia.

 

      STAZIONI “JOLLY”: Le stazioni “Jolly” per  l’anno 2007 sono le seguenti:

                                   IZ8GGN Filomena; IW8EFR AnnaMaria;

                                   IK8YHS Rosetta; IZ8KVX Anna.

 

      LOG: I LOG completi di Data, Ora, Banda e Numero Progressivo, indirizzo ed eventuale email del richiedente, dovranno essere inviati entro il 30 Ottobre 2007.

 

      I LOG incompleti non saranno presi in considerazione.

 

      RICHIESTE: Le richieste andranno indirizzate agli Award Managers

 

      IZ8EEI Biancullo Giovanni(iz8eei@aribattipaglia.it) oppure

      IZ8EEL Gazzaneo Antonio (iz8eel@aribattipaglia.it)

      C/o ARI Sezione di Battipaglia

      Casella Postale n. 330

      84091 BATTIPAGLIA (SA)

 

      Il Diploma conterrà un sunto narrativo dello sbarco, completo di immagini.

 

      IL PRESIDENTE                                  AWARD MANAGERS

IZ8DEO Giovanni Merola                         IZ8EEI Giovanni Biancullo

                                                             IZ8EEL Antonio Gazzaneo

 

Un po’ di Storia

      Operazione Avalanche (Valanga): questa la denominazione esatta dello sbarco alleato nel Golfo di Salerno, datato 9 settembre 1943: un'operazione militare anfibia di fondamentale importanza nel processo di liberazione del territorio italiano dai nazifascisti. Una pagina di storia che ha segnato una svolta epocale, una battaglia colossale, superata, più tardi, dal D-day in Normandia (6 giugno 1944). Protagonista di uno degli episodi più decisivi della seconda guerra mondiale fu il Golfo di Salerno, comprendente l'arco costiero da Maiori ad Agropoli1. Gli obiettivi dell'operazione, delineati in sinergia dal generale Dwight D. Eisenhower, comandante in capo del Teatro di Operazioni Mediterraneo, dal generale Mark W. Clark, comandante della V Armata e dal vice ammiraglio Henry K. Hewitt, comandante della Forza Navale d'Impiego Occidentale, erano ben precisi: gli Alleati volevano allontanare i Tedeschi dall'Italia Meridionale quanto più possibile, sbarcando al limite settentrionale della zona di copertura dell'aeronautica basata a terra e poi intendevano impadronirsi delle basi aeree di Foggia per poter condurre azioni contro la Germania ed i Balcani; ovviamente intendevano raggiungere Napoli, per poter arrivare più facilmente a liberare Roma, e conquistarne il porto, ritenuto essenziale per l'approvvigionamento del contingente alleato.

 

      Di contro, i Tedeschi volevano disarmare gli Italiani, mantenere il controllo della maggior parte del territorio italiano ed evitare di restare imbottigliati in Calabria dopo l'evacuazione della Sicilia.

 

      Ma perchè fu scelto il Golfo di Salerno?

 

      In realtà; tra le opzioni strategiche degli Anglo-americani c'erano anche la parte sud del Golfo di Gaeta, nei pressi della foce del Volturno, location scartata perchè troppo distante dalla Sicilia, ed il Golfo di Napoli, escluso dalle operazioni belliche, in quanto gli approdi erano pieni di mine. Il terreno dove si svolse la battaglia costituiva una sorta di triangolo pianeggiante, circondato da alture, dalle quali si poteva godere una perfetta visuale su tutta l'area, ed aperto verso il mare: le montagne che fiancheggiavano i due lati avevano cime che arrivavano anche ai 1000 metri di altezza (infatti l'obiettivo tattico degli Alleati era quello di impadronirsi delle aperture nel muro montagnoso per puntare in direzione Napoli), mentre l'accesso dal mare non presentava problemi, con spiagge piatte ed assenza di secche. Inoltre il campo di battaglia era diviso dal fiume Sele ( troppo profondo per essere guadato), che sfociava circa a metà dell'intera area, e dal suo affluente, il Calore.

 

      La piana del Sele era stata bonificata pochi anni prima dal regime fascista ed era popolata da villaggi collinari e fattorie isolate. Vi era un buon asse viario: la S.S.18, proveniente da Napoli, attraversava Salerno, da dove si dipartiva la S.S.88 per Avellino, poi Battipaglia, da dove partiva la S.S.19 per Eboli e Potenza ed Agropoli; da Vietri, dalla strada della Penisola Sorrentina si poteva giungere verso Napoli attraverso il passo di Chiunzi. Anche la rete ferroviaria era efficiente, in particolare la Roma-Napoli-Reggio Calabria, con una ramificazione per Potenza, e poteva tornare utile ai fini degli spostamenti.

 

            L’8 settembre 1943, Salerno, ancora ignara dell’imminente arrivo delle forze alleate, era stata colpita dall’ennesimo bombardamento: alle 19.45 tutti i residenti vennero rinchiusi nei rifugi, dove appresero dalla radio e dal maresciallo Pietro Badoglio che il governo italiano aveva chiesto un armistizio al generale Eisenhower ed aveva firmato la resa incondizionata. Anche i 100.000 soldati inglesi ed i 70.000 americani che componevano il corpo di sbarco appresero la notizia: essa suscitò grandi manifestazioni di gioia ed ebbe sfortunate conseguenze psicologiche, in quanto i soldati si erano convinti che a Salerno avrebbero trovato folle in festa. L’eccessiva sensazione di tranquillità fu subito smorzata dagli ufficiali che ricordarono ai subalterni la presenza dei Tedeschi a Salerno e che già avevano fatto scattare il piano d’emergenza.

 

      La forza d’invasione, ovvero la V Armata, attuò due sbarchi, a distanza di 15 chilometri l’uno dall’altro, utilizzando il Sele come divisore. Le condizioni meteorologiche erano ottimali: notte calma e senza vento, cielo sgombro dalle nuvole. L’ora X scattò alle 3.30 del 9 settembre, momento di massima oscurità, utile per l’occultamento della forza da sbarco, ma svantaggiosa per le manovre di avvicinamento. Il generale Clark diede vita all’operazione Avalanche su una lunghezza di costa di circa 40 chilometri, la quale ebbe fine dopo tre settimane di combattimenti, alle ore 9.30 del 1 ottobre ‘43, gli alleati entrarono a Napoli: l’operazione Avalanche era conclusa.

 

                           Saluti cordiali Giovanni Biancullo (IZ8EEI)

            

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 13.

Il nuovo robot con pistola elettroshock

Robocop

Si muove su cingolati è dotato di telecamere e sensori

e «spara» colpi non letali con una pistola laser

 

NEW YORK - Una futura generazione di Robocop salverà il mondo dai terroristi. Così almeno la pensano alcuni gli esperti militari americani che hanno apprezzato la decisione dell'azienda militare «iRobotCorp» di produrre un nuova versione del robot «Packbot» dotato di una pistola «non letale» capace di fermare l’azione dei nemici e dei sospetti. Gli scienziati assicurano che si tratta solo del primo passo verso la creazione di un vero e proprio robot-soldato: nei prossimi dieci anni saranno prodotti dei reali «Robocop», dotati di armi letali capace di eliminare i nemici. Secondo gli scienziati militari, diverranno la chiave per vincere la guerra contro il terrorismo

IERI E OGGI - Fino a oggi, il robot Packbot, che sembra un piccolo carrarmato, è stato usato solo per scovare bombe nascoste e in missioni di sorveglianza. Ma adesso avrà la capacità di «rendere inoffensivi e controllare da una distanza di sicurezza pericolosi sospetti», secondo l'iRobotCorp, risparmierà che persone perdano la vita mentre combattono contro potenziali kamikaze. Il robot , che si muoverà su cingoli, è dotato di telecamere e sensori e anche di una pistola «Taser X26», conosciuta come la «pistola elettroshock», già in dotazione alle forze dell'ordine americane, capace di immobilizzare eventuali nemici

PER ORA NIENTE ARMI LETALI - Un portavoce di iRobotCorp ha sottolineato che l'azienda non ha in programma per adesso la costruzione di robot dotati di armi letali, possibnilità considerata ancora troppo rischiosa. Tuttavia, per John Pike, direttore del sito web Globalsecurity.org, una delle più importanti fonti americane di informazioni nel campi della difesa, è solo una questione di tempo: nei prossimi 10 anni, secondo l'esperto, robot simili al celebre Robocop cinematografico saranno usati nella polizia, nelle prigioni e naturalmente in missioni militari: «Ai robot si daranno delle istruzioni-guida e questi faranno quello che in gergo è chiamato “il lavoro sporco”. Non avranno esitazione nell'uccidere e non si faranno rimorsi. Ma la cosa più importante è che lo Stato non dovrà più inviare lettere di condoglianze ai familiare delle vittime» afferma Pike

 

 

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 14.

 

La telemedicina in mare

 

La particolarità del navigatore (professionista o diportista) è l'isolamento geografico nel quale compie le sue evoluzioni. Questo isolamento lo mette spesso fuori dalla portata di qualsiasi assistenza medica. Pertanto, il tasso di incidenti e di mortalità misurato presso la gente di mare è 7 volte superiore a quello del personale edile (la popolazione più esposta a terra).

E' per questo che ogni persona in mare ha diritto sia alla gratuità della comunicazione che alla consultazione.

 

L’organizzazione dei soccorsi

La direttiva ministeriale del 29 aprile 1983 ha permesso ai navigatori, che da tempo assicurano i propri soccorsi da soli, di beneficiare di un'assistenza unita all'apporto degli ultimi progressi tecnologici e alla rapidità dell'intervento.

Per questo la direttiva ha creato un programma che coordina l'azione dei quattro principali intervenienti dell'assistenza medica e dei soccorsi in mare:

* Il CCMM (Centro di Consulenze Mediche Marittime), creato in seno al SAMU dell'Alta Garonna (Direttiva interministeriale del 29/04/1983) assicura per la Francia, 24h su 24, un servizio gratuito di consulenza e di assistenza telemedica per i marittimi o qualsiasi altra persona imbarcata a bordo di una nave francese o straniera.

* Il CROSS (Centro Regionale Operativo di Sorveglianza e di salvataggio) è incaricato, 24h su 24 della logistica dell'insieme dei mezzi pubblici o privati per tutto ciò che riguarda le missioni di servizio pubblico (ricerca, salvataggio, sorveglianza della navigazione marittima).

- Esistono 6 CROSS e 2 centri operativi di salvataggio marittimo (1 in madrepatria, 1 oltremare)

- I CROSS s'inseriscono nella rete internazionale dei "centri di coordinamento di salvataggio marittimo" istituiti dalla convenzione di Amburgo del 1979 sul salvataggio marittimo

* L'SCMM (Samu di Coordinamento medico marittimo) gestisce la medicalizzazione dei mezzi messi in opera dal CROSS. Assicura l'assistenza medica durante lo svolgimento delle operazioni e prevede i mezzi di accoglienza in porto, in un istituto ospedaliero.

* Il COM (Centro Operativo della Marina) fornisce se necessario tutte le risorse della Marina Nazionale

2 altri organismi della sicurezza marittima

* Il SECMAR (SECours MARitime - Soccorso Marittimo) è un organismo di studio e coordinamento per la ricerca e il salvataggio in mare (collegato al segretariato generale del mare):

- coordinatore nazionale del salvataggio;

- corrispondente francese di una rete internazionale istituita dall'Organizzazione marittima internazionale (OMI).

* La SNSM (Società Nazionale di Salvataggio in Mare). Organismo riconosciuto di utilità pubblica, la SNSM possiede 40 lance a tempo pieno, 120 vedette rapide di intervento e 480 battelli pneumatici ripartiti su più di 250 stazioni in Francia e oltremare. Dispone anche di una risorsa umana di 4.000 volontari.

PROCEDURE OPERATIVE “AIUTO MEDICO IN MARE”

 

Voir l'image en plus grand : www.mer.equipement.gouv.fr

  

Le tecnologie di telecomunicazione utilizzate dagli organismi:

- Telefono satellitare IMMASART*

- Telefono fisso

- Stazione Radio

*INMARSAT (INternational MARitime SATellite) Organismo di servizi di telecomunicazione che utilizza satelliti geostazionari e che serve principalmente le reti di comunicazione marittime e aeronautiche

Esempio di interventi

• Inizio di parto prematuro a bordo di un traghetto. Una volta che il medico di bordo ed il CCMM sono stati messi in contatto, quest'ultimo ha raccomandato la salita a bordo di una equipe medica, il cambio di rotta della nave verso il porto più vicino, il decollo di un elicottero medico. Il CROSS invia un'accoglienza medica sulla banchina. Da quando il paziente è stato preso in cura dal veicolo di soccorso sono trascorse meno di 5 ore.

• Una nave da pesca segnala via radio al CROSS un malato a bordo. La nave è immediatamente messa in collegamento con il CCMM che raccomanda cure a bordo ed una nuova consultazione dopo un'ora. Dopo la nuova consultazione la nave cambia rotta verso il porto più vicino. Viene attivato un elicottero, il malato viene preso in cura dall'ospedale in meno di 5 ore dalla segnalazione.

 

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15.

 EPIRB

Trasmettitore Radio Indicante la Posizione d'Emergenza

 

L’EPIRB è usato in ambito marittimo. Ci sono due tipi di EPIRB, uno trasmette un segnale analogico sulla frequenza a 121.5 Mhz l’altro trasmette un codice d’identificazione digitale sulla frequenza a 406 Mhz oltre che un segnale “homing” a bassa potenza sui 121.5 Mhz.

Gli EPIRB a 406 Mhz sono divisi in due categorie:

I categoria, sono attivati manualmente o automaticamente, l’attivazione automatica è azionata quando l’EPIRB è sganciato dal suo alloggio.Gli EPIRB di questa categoria sono equipaggiati di speciali imbracature con ganci a rilascio idrostatico, questo meccanismo sgancia l’EPIRB in acqua ad una profondità da 1 a 4 metri e una volta sganciato e arrivato in superficie comincia a trasmettere. Per gli EPIRB di questa categoria è molto importante che vangano montati all’esterno della struttura dell’imbarcazione dove cioè sia possibile lo sgancio una volta che l’imbarcazione affonda.

II categoria, sono unità a sola attivazione manuale. Se siete proprietari di uno di questi apparecchi esso dovrebbe essere conservato nel posto più accessibile a bordo, al quale si possa accedere velocemente in caso d’emergenza

In entrambi i casi della categoria I o II i segnali possono essere istantaneamente rilevati dai satelliti geostazionari. Questo significa che anche una breve e inavvertita trasmissione può generare un falso allarme, per evitare una chiamata della Guardia Costiera assicurarsi quando si testa il proprio EPIRB di seguire attentamente le raccomandazioni del costruttore. Assicuratevi anche della registrazione del vostro EPIRB. Se per una ragione accidentale è attivato il vostro EPIRB ed esso è registrato, la chiamata che riceverete dalla Guardia Costiera sarà amichevole, altrimenti se esso non è registrato potrebbe non essere così amichevole. Più importante è che la registrazione aiuterà le forze di soccorso a trovarvi più velocemente in caso d’emergenza e permetterà di dare un importante contributo alla sicurezza in caso di altre situazioni d’emergenza ottimizzando l’impiego delle forze SAR.

Se avete bisogno di registrare un EPIRB a 406 Mhz potete accedere alla sezione Scheda di Registrazione oppure chiamando al N. 0039 0805341571 / Fax 0039 0805342145.

Tutti gli EPIRB a 121.5 Mhz, sono apparecchi ad attivazione manuale. In ogni modo queste unità lavorano con il Sistema Satellitare a Orbita Polare Bassa, essi non operano come gli EPIRB a 406 Mhz, e non possono essere rilevati dai satelliti geostazionari che forniscono un’allerta istantanea per l’85% del globo.

Inoltre, gli EPIRB a 121.5 Mhz sono causa di grande spreco di utilizzo di forze SAR.

La maggior parte dei falsi allarmi a 406 Mhz possono essere risolti facilmente con una chiamata telefonica, al contrario ogni trasmissione (falso allarme) a 121.5 Mhz deve essere verificata usando attrezzature che ricercano la sorgente del segnale.

 

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14.

Il malware informatico ormai è senza confini

«Ciao, ti cancello il pc»

 ecco il virus loquace

Si chiama Botvoice.A ed è il primo «trojan» parlante: sbeffeggia l'utente mentre cerca di formattargli l'intero l'hard disk

«Sei stato infettato. Ripeto: sei stato infettato e i tuoi file di sistema sono stati cancellati. Mi spiace, ti auguro buona giornata. Arrivederci!». Se il vostro computer inizia a parlarvi da solo e pronuncia questa frase non è uno scherzo di qualche vostro amico o l’effetto del caldo che vi ha dato alla testa. BotVoice.A è infatti il primo trojan parlante, ovvero un codice nocivo che entra nel computer nascosto all’interno di un altro programma, e mentre inizia la sua azione di sabotaggio sbeffeggia l’utente ad alta voce. La presa in giro prosegue incessantemente mentre il malware cerca di cancellare tutto il contenuto dell’hard disk.

 

«Anche se non riesce ad eliminare tutti i file di sistema», spiega Panda Software, la società che ha scoperto la sua diffusione, «questo fatto non gli impedisce di rendere il computer inutilizzabile poiché modifica il Registro di Windows così da disabilitare i programmi installati sul computer e il task manager. Inoltre, blocca l’editor del Registro di Windows al fine di proteggere le sue azioni maligne». Il meccanismo attraverso cui il programma riesce a canzonare l’utente è quello di sfruttare il sintetizzatore vocale di Windows, e gli basta pochissimo tempo, secondo gli esperti di Panda, per azzerare il registro, impedendo l’esecuzione di una serie di file vitali come quelli con estensione “.bat”, “.com”, “.exe”, “.html”, “.js”, “.mp3” e “.pif”.

 

La diffusione di BotVoice.A, contro cui la società suggerisce di difendersi preventivamente e gratuitamente collegandosi al sito infectedornot.com , può avvenire attraverso una chiavetta di memoria Usb, un Cd-Rom, visitando pagine web infette o scaricando contenuti non sicuri tramite i software Peer to Peer. Questo cavallo di Troia, non è comunque l’unico che oltre a compiere danni si prende gioco del malcapitato possessore del Pc infettato: Gronev.A è un worm già noto che una volta entrato nel computer avvia il lettore multimediale di Windows e suona una canzone, in modo da dare un sottofondo musicale alla tragedia in corso.

 

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15.

 Da Vincenzo Gorret - IW1GFL

Inaugurazione mostra Telecomunicazioni in Valle d'Aosta

au fil des ondes

150 ans de telecomunications en Vallée d’Aoste

 

L’Avas Association Valdotaine Archives sonores  ha inaugurato, il 15 luglio la mostra in oggetto che si protrarrà fino al 30 settembre 2008, presso i locali della Maison de Mosse Avise – Runaz Vallée d’Aoste.

 

Presentazione

Il ruolo della Valle d’Aosta, con i propri valichi alpini, via privilegiata di transito nelle Alpi occidentali, è sempre stato quello di un “carrefour”, punto di incontro tra civiltà diverse e teatro di molti eventi storici e, malgrado la sua esigua consistenza numerica di abitanti, ha permesso un certo sviluppo del pensiero filosofico, politico, scientifico e tecnico che, per il suo contributo la inseriscono nella Storia europea del secondo millennio. In questo contesto, lo scopo di un’esposizione sulle Telecomunicazioni è duplice: da un lato informare il visitatore evidenziando che in questo campo la Valle d’Aosta ha giocato un ruolo preminente nella Storia e dall’altro cogliere attivamente l’occasione per costruire un percorso storico-didattico, offerto agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado e dell’Università, in modo da ricordare loro, tra l’altro, che un valdostano, Innocent Manzetti, ha per primo, trasmesso la voce umana sul filo impiegando l’elettricità.

Senza nulla togliere alle idee sviluppate da Meucci e, in seguito, da Bell  che ne ha tratto i benefici, sulla scorta di importanti documentazioni si può dimostrare, come sostengono gli studiosi Caniggia Nicolotti e Poggianti, che il vero inventore del telefono è Manzetti e non Meucci; lo stesso autorevole storico delle telecomunicazioni, prof. Franco Soresini, concorda sul fatto che i documenti fin qui trovati dai due biografi, rappresentano “l’anello mancante” della priorità nella storia dell’invenzione dell’apparecchio telefonico.

 

Anche la priorità dell’invenzione della radio è controversa ma, alla pretesa priorità del russo Popov o la sua attribuzione al francese Branly, si può dimostrare che questa invenzione è dovuta all’intuizione di Guglielmo Marconi che è riuscito anche a trarne i benefici. La conseguenza di queste invenzioni hanno rivoluzionato il modo di comunicare tra le persone ed i popoli. Il telefono cellulare del terzo millennio è un esempio di combinazione tra queste due invenzioni: il telefono e la radio. Questo iniziativa promossa dall’Association Valdôtaine Archives Sonores, con il sostegno del B.R.E.L., Bureau Régional Ethno-Linguistique, a 130 anni dalla morte di Manzetti e a 70 anni dalla morte di Marconi, vuole essere un modesto contributo ad una generale “presa di coscienza” sui mezzi di comunicazione e della storia che li ha prodotti nonché, uno stimolo rivolto a tutti coloro, soprattutto ai giovani, che vorranno sperimentare, negli “ateliers” per capire i principi scientifici fondamentali che spiegano il funzionamento di questi strumenti che usiamo quotidianamente. La Valle d’Aosta ha avuto un ruolo importante nella storia delle telecomunicazioni: sono note da sempre le comunicazioni ottiche che avvenivano tra i castelli, similmente alle tecniche usate dai greci e, in seguito, dai romani, l’invenzione del telegrafo, l’invenzione del telefono (le “télégraphe vocal” o “parlant”) da parte del valdostano Innocent Manzetti, i primi collegamenti telefonici “interurbani”tra gli Ospizi del Grand e Petit St. Bernard e il fondovalle (1888), le prime prove di collegamenti radio in onde ultracorte in montagna nei primi decenni del secolo XX (Dr. Federico Strada, anni ‘30). L’avvento della radiodiffusione in Onda Media in Valle d’Aosta negli anni ’50, con la stazione di Gerdaz. L’arrivo della telefonia cellulare negli ultimi anni ’80. A partire dal 1983/84 la Valle d’Aosta si è dotata di una efficiente rete di radiocomunicazioni per il soccorso in montagna e per la Protezione Civile. Questi fatti collegano la Valle d’Aosta, in modo quasi insospettato, alla Storia Universale, alla Scienza ed alla Tecnica contemporanea. Il percorso espositivo, malgrado i suoi limiti oggettivi di spazio e di strumenti, è concepito in chiave comunicativa ed interattiva, non statica, dotato appunto di un “angolo laboratorio” atto a permettere la ricostruzione di situazioni, verificare alcuni principi essenziali e sollecitare messaggi di divulgazione scientifica e culturale. Attraverso l’esposizione il visitatore si trova di fronte ad alcuni degli strumenti originali e può rivivere l’emozione legata, per esempio, allo (ri)scoprire le leggi dell’elettromagnetismo. Questa esposizione vuole essere, non senza una certa ambizione:

  -una proposta dove preziose testimonianze (oggetti ed altri reperti) possano essere conservate e tramandate, messe a disposizione delle scuole e del visitatore, curioso e desideroso di farsi un‘idea sugli argomenti trattati.

-un piccolo contributo culturale alle scuole di ogni ordine e grado, al Corso di laurea in Ingegneria delle telecomunicazioni e alla Facoltà di Scienze della Formazione Primaria dell’Università della Valle d’Aosta.

-un primo approccio per meglio comprendere la storia delle comunicazioni e il contributo della Valle d‘Aosta nella storia delle comunicazioni tra i popoli.

 

Ringraziamenti

Questo evento è stato reso possibile grazie al patrocinio  della Regione Autonoma della Valle d’Aosta, della Rai-Radiotelevisione Italiana, Sede Regionale per la Valle d’Aosta, del Comitato Regionale delle Comunicazioni (CoReCom), dell’Informatique Valdôtaine (IN.VA.), dell’Università della Valle d’Aosta, Facoltà di Scienze della Formazione Primaria, dell’Associazione Radioamatori Italiani (ARI), dell’Associazione Italiana Radio d’Epoca (AIRE). Si ringraziano, l’Assessore regionale Istruzione e Cultura, Laurent Viérin, il soprintendente ai Beni Culturali, Roberto Domaine e Daniela Vicquéry , responsabile… per aver dato la possibilità di esporre al pubblico “Le joueur de flute” di Innocenzo Manzetti, e i responsabili di tutti gli Enti citati: Renzo Canciani, Corrado Bellora, Gianni Fabiole, Teresa Grange, Vincenzo Gorret, Carlo Pria.

Un  ringraziamento va agli studiosi Mauro Caniggia Nicolotti e Luca Poggianti che, con le loro tenaci ricerche durate parecchi lustri, hanno riportato alla luce gli elementi che ci permettono di affermare la priorità di Manzetti nella storia dell’invenzione del telefono. Un ringraziamento particolare al prof. Franco Soresini che, oltre a contribuire con scritti originali a buona parte del catalogo, in particolare sull’invenzione del telefono, si è messo a disposizione anche per l’organizzazione, con i suoi preziosi consigli. Un ringraziamento: alla Mosè Edizioni di Treviso, per averci permesso di riprodurre la ricerca di Soresini sulla storia del telefono (L’anello mancante), pubblicata sulla rivista “Antique Radio” del 1996; all’editore Musumeci di Aosta per averci permesso la riproduzione di parti del catalogo edito nel 1990 in occasione della mostra “Voci tra i Monti”. Un ringraziamento va al Consiglio direttivo dell’AVAS che, a suo tempo ha approvato questo progetto all’unanimità; un riconoscimento particolare per il loro impegno e il loro fattivo contributo all’iniziativa, va a Stefania Roullet, Henry Armand, Carlo Rossi…

 

Inoltre sarà presente una stazione speciale della sezione IQ1VD, che opererà in 10, 20, 40 e 80 metri. Sarà corrisposta una QSL speciale a conferma dei collegamenti effettuati.

 

______________________________________

Il Presidente Sezione ARI di AOSTA - IQ1VD

 Vincenzo Gorret - IW1GFL

 http://www.ariaosta.it

 

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 16.

Dal Prof. Alfredo Gallerati – IK7JGI- (resp. comunicazione ARI)

 

Progetto: “La radio nelle scuole”

Associazione Radioamatori Italiani

COMUNICATO STAMPA nr. 01 - 11-Luglio 2007-

Il 10 luglio ’07 presso il MPI si è tenuta a Roma la prevista riunione di verifica relativa al Progetto “La radio nelle scuole” , scaturito dalla Convenzione sottoscritta, il 15 Febbraio 2006, dall’A.R.I Associazione Radioamatori Italiani e dal Ministero della Pubblica Istruzione. E’ opportuno ricordare che il Progetto “La Radio e Scuole” si richiama alla Convenzione del 2000 di Lisbona con cui il Consiglio Europeo ha individuato, nella costruzione della più avanzata società basata sulla conoscenza, il fondamento della strategia di sviluppo dell’Unione affidando ai Paesi membri il

compito di darne piena attuazione entro il 2010.

Nel corso della riunione con il Ministero della Pubblica Istruzione, i componenti il Team ARI - Scuola hanno presentato e discusso i risultati del primo anno di attività svolte. Palesemente favorevole è stato il parere dei rappresentanti del MPI. La fase di progettazione delle attività programmate per il prossimo anno è stata fortemente sostenuta e stimolata anche dal MPI. Dalle proposte confluite al tavolo della riunione di verifica sono emersi alcuni punti rilevanti che di seguito passiamo ad esplicitare.

A) L’art. 144 del DL 259 /2003 “Nuovo Codice delle Comunicazioni” presenta una pesante incongruenza poiché prevede la esclusione della Scuola Primaria dal diritto di chiedere il rilascio di una Autorizzazione di Stazione di radioamatore. Fatto del tutto anacronistico rispetto agli obiettivi del Progetto “La radio nelle scuole” in Quanto scritto senza tenere conto dell’Autonomia scolastica. MPI ed ARI hanno dunque avviato, grazie alla consulenza del supporto del collaboratore del Team Francesco De Paolis IK0WGF, una richiesta di modifica dello stesso Codice da parte del competente

Ufficio del Ministero delle Comunicazioni.

B) Ministero della Pubblica Istruzione ed ARI renderanno possibile l’ottenimento dell’Autorizzazione all’impianto della Stazione di Radioamatore inoltrando richiesta esclusivamente al competente Ufficio dell’Ispettorato delle Comunicazioni. Senza dovere inviare anche richiesta al MPI, secondo la vigente normativa.

C) Il MPI da settembre 2007 invierà specifica comunicazione (Circolare) per segnalare alle Scuole la possibilità di iscriversi al Progetto.

D) Da settembre saranno riaperte le iscrizioni al Progetto “La radio nelle scuole” e tutte le Scuole che si registreranno potranno partecipare all’evento “On the air”!.

E) Sul portale www.ari.it saranno presto disponibili le nuove esperienze significative di tutte le Scuole italiane.

F) Un evento atteso per il prossimo Aprile 2008 è la cerimonia di scopertura di una lapide dedicata a Marconi a cura dell’Università Roma 3, su proposta del Prof. Enrico Menduni (Comitato tecnico, ARI)

G) Su proposta del MPI, il Team “ARI Scuola” si è impegnato a coinvolgere anche emittenti radiofoniche facenti parte dei Network più seguiti dai giovani.

H) Il MPI, al fine di gratificare la partecipazione attiva di tutte le Scuole, ha proposto la istituzione di un “Concorso” dedicato al Progetto.

 

Roma, 10 Luglio 2007

Prof. Lucia Failla (resp. comunicazione Ministero della Pubblica Istruzione)

Prof. Alfredo Gallerati – IK7JGI- (resp. comunicazione ARI)

 

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 17.

Da: SOTA [sota@radioavventura.it]

 

Field Day SOTA

a Magenta

 

Ciao a tutti i Manager SOTA Regionali,

devo dire che le iniziative SOTA si moltiplicano ogni mese, dopo la bellissima iniziativa del Monte Giogo gli amici di ARI Magenta ci provano a lanciare il Field DAY Sota per il 15 di Agosto.... una iniziativa lodevole che però interpreta il SOTA all'Inglese, quindi il QRP va a farsi benedire.

Non sono stato avvisato ed hanno fatto da soli, vedremo come butta, sicuramente ci sarà confusione perché andando a vedere bene sapete che il Diploma Watt x Miglio ed il SOTA hanno preso da tempo percorsi paralleli ma profondamente diversi, è stata una decisione presa insieme e sofferta, ma inevitabile per molti versi.

Sicuramente in questi tempi di magra l'ARI si butta su qualsiasi iniziativa possa ridare Vita al Radiantismo, ovviamente lo fa come al solito a modo suo " Prendendo in Prestito " la fatica degli altri come già successo a suo tempo con l'I QRP CLUB, che ancora oggi non ha un riconoscimento Ufficiale nonostante tutte le energie spese in tal senso e come spesso succede anche a discapito delle Sezioni stesse che danno anima e corpo, ma raccolgono solo le briciole dalla sede centrale, uno dei motivi per cui ho lasciato l'ARI tempo fa e ben spiegato nel mio ultimo bollettino scritto con la Sez. ARI di Bergamo anni or sono (Ndr: siamo a quota 4.500 bollettini QRP scaricati dal mio Sito ! )

Quindi do per scontato che la Sezione Ari di Magenta abbia fatto tutto da sola come fanno tutte le Sezioni che si danno da fare , sono ragazzi intraprendenti ed insieme abbiamo fatto una bellissima giornata tempo fa presso l'istituto Scolastico che ospita la loro bella Sezione, spero vivamente che le persone di Magenta siano le stesse di allora.

Forse è mancato un po’ di stile, perché si corre il rischio di avere 300 watt ed il generatore a 1.000 metri di quota Nessuno sarà in grado di controllare in che modo avverrà l'Attivazione, magari dalla Jeep o in branda nel rifugio. Il loro regolamento assegna infatti un punteggio fisso x categoria al KM senza riferimento alla potenza usata come nel Watt per Miglio, mentre Gli attivatori SOTA saranno dei "moltiplicatori". Ma chi saranno gli attivatori ?? Pensiamoci bene...e come opereranno ?

Quindi cari Manager Regionali SOTA, Vi propongo di partecipare con i soliti 500 mW e rispettando le regole del Watt per Miglio giusto per dare l'esempio, ovviamente la nostra classifica sarà separata su Radioavventura, nel regolamento ARI il QRP non è mai stato considerato degno, sarà premiata invece l'attivazione migliore...

Si può usare l'elicottero ? La funivia e le motoslitte ? Insomma perché fare tanta fatica x 4 radioamatori Nell'ipotesi migliore avremo quindi l'Attivatore SOTA ARI ( da 100 watt++ ) e L'Attivatore Watt x Miglio ( 1 watt forse )

Visto che la loro vuole essere una iniziativa a carattere permanente, Invito quindi i responsabili della Sezione di Magenta a non banalizzare una attività SOTA che fa della Tecnica, del QRP e di come si attiva e si sale una Montagna il suo stile distintivo, magari ripensando la cosa nella prossima Edizione visto che la frittatina è già stata scodellata.

Così non fosse il Field Day SOTA, sarà destinato ad essere uno dei tanti contest che l'ARI ha partorito in questi anni nel tentativo inutile di ridare slancio ad una attività in declino, senza badare ai contenuti che sono invece per Noi di Radioavventura una costante ispirazione del nostro modo di fare Radio, magari in pochi, magari dedicandoci sempre meno tempo per mille motivi, ma sicuramente mettendo sempre la qualità della proposta al primo posto nelle nostre Iniziative.

Vi aspetto il 15 Agosto SOTA/QRP, io ci sarò sicuramente con meno di 1 watt !

73 de Ik2nbu Arnaldo Bollani

I QRP CLUB # 001

SOTA MANAGER ITALIA

 

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 18.

Da IK8JZK Ruggero  Billeri Napoli. 

 

Controllo

 

NEUROSCIENZA Il sistema nervoso centrale, per controllare il comportamento dispone di circa dieci alla dodicesima neuroni, tutti connessi in reti (>Reti neurali). Dal punto di vista della neuroscienza cognitiva, ci sono tre questioni fondamentali relative al controllo. La prima è sapere come il cervello controlla il nostro comportamento. In ultima istanza, il mezzo usato e il comando dei diversi atti motori dell'organismo. La seconda questione è sapere come questo controllo si stabilisce nel cervello. Le priorità funzionali privilegeranno risposte neuronali diverse (>Attivazione/inibizione, Attenzione). Nell'essere umano pare si possano identificare due grandi regioni del controllo del comportamento. Le regioni corticali posteriori possono essere alla base di un certo controllo del comportamento, almeno nelle situazioni abituali. Tuttavia, in situazioni più complesse, la decisione ultima di un comportamento dipende dalle strutture prefrontali. Queste due regioni sono strettamente legate al sistema limbico che è coinvolto nella motivazione dell'individuo (sistemi dei valori, emozioni, >Emozione). Il controllo, dunque, sembra basarsi su strutture neuronali che intervengono in un sistema gerarchizzato. Per via della lesione dell'area di controllo (>Neuropsicologia), possono intervenire delle turbe dell'attenzione, le quali esprimono il fatto che il paziente controlla meno bene una parte del suo comportamento. Sembra, inoltre, che un buon numero di turbe psicopatologiche  (>Pisichiatria cognitiva) si possono descrivere come un cattivo controllo da parte dell'individuo e si basano su malfunzionamenti di alcuni di quei circuiti neuronali.

La terza questione è più delicata: quali sono i meccanismi interni del controllo al livello del neurone? Tutto sembra svolgersi in un gioco di eccitazione e d'inibizioni neuronali (>Comunicazione). Il ruolo svolto da questi due meccanismi, tuttavia è difficile da stabilire. Quello che si sa è che ci deve essere una sommatoria di numerosi eccitatori potenziali perchè un neurone divenga esso stesso attivo. In compenso in certi casi, una sola cellula può inibire la risposta di un altro neurone. C'è dunque un meccanismo asimmetrico nel controllo neuronale. Rimane da conoscere l'organizzazione di questi diversi tipi di neuroni.                             

                                               E'ric Sièroff

 

PISICOLOGIA In psicologia cognitiva la questione del controllo rinvia alla distinzione, stabilita sperimentalmente da Richard Schiffrin e Walter Scheneider, tra due modi di elaborazione dell'informazione: da un lato i processi automatici, caratterizzati dall'assenza di costo, l'assenza di controllo, l'assenza di coscienza, il parallelismo e la rapidità di esecuzione (>Attenzione, Coscienza). D'altro canto, i processi controllati più lenti, seriali e strategicamente determinati, che impongono un costo attenzionale in memoria di lavoro (>Memoria) (per una descrizione del paradigma principale di Schiffrin e Schneider, come anche l'analisi automatico/controllato:>Automatismo). I processi controllati, per lo meno quelli coinvolti nei compiti cognitivi complessi, vengono spesso descritti come dipendenti da un'istanza cognitiva gerarchicamente superiore, come il <<sistema attenzionale supervisore>> di Don Norman e Tim Shallice, che verrebbe alterato in caso di lesione della corteccia prefrontale (vedi Neuroscienza, infra), o ancora <<l'esecutivo centrale>>, di Alan Baddeley, Altre forme di controllo, senza dubbio sono meglio distribuite, come mostra, ad esempio, il fisiologo Alain Berthoz nello studio del movimento. Sotto la spinta di Jhon Flavel, i processi controllati sono stati analizzati dal punto di vista della loro funzione metacognitiva (>Metacognizione) durante lo svolgimento di attività di memoria (metamemoria), di acquisizione del linguaggio (metalinguaggio), di comunicazione (metacomunicazione) ecc. e, più di recente, nella costruzione di <<teorie della mente>> (>Comunicazione, Linguaggio. Elaborazione del-, Teoria della mente). In questo quadro, l'analisi si basa essezialmente sulle metaconoscenze, ovvero sulla <<cognizione della cognizione>> (conoscenze acquisite intorno al funzionamento cognitivo), utilizzate dai processi di controllo. In psicologia infantile, alcuni modelli neopiagetiani pongono l'accento in modo particolare sui processi esecutivi di controllo, o funzioni esecutive, per dar conto delle tappe e dei meccanismi dello sviluppo cognitivo (>Sviluppo cognitivo). Robbie Case descrive così una gerarchia di stadi, del bambino piccolo all'adulto (senso-motorio, relazionale, dimensionale e vettoriale), suddivisi in sottostadi (unifocale, bifocale ed elaborato), attraverso i quali le strutture di controllo esecutivo si fanno più complesse. Il processo di transizione fra i sottostadi è legato alla crescita della memoria di lavoro, essa stessa funzione dell'efficienza operativa (automatizzazione degli schemi), mentre il passaggio da uno stadio all'altro è assicurato dall'integrazione gerarchica di strutture di controllo, cognitive e sociali, sempre più potenti (>Differenziazione). Una delle questioni centrali nelle ricerche attuali, tanto in psicologia cognitiva quanto in neuroscienza, che si tratti di controllo dell'azione (>Azione), della percezione (>Percezione) o delle rappresentazioni in memoria (>Rappresentazione), è quella dei rispettivi ruoli dei processi di attivazione e di inibizione in un'architettura funzionale a più livelli (>Attivazione/inibizione): dalla comunicazione neuronale alle funzioni esecutive della corteccia prefrontale. E' tuttavia da precisare che, a proposito del controllo esecutivo, certi neurofisiologi rigettano quest'idea e preferiscono quella di un processo di sincronizzazione temporale (Wolf Singer). Da questo punto di vista, gli insiemi neuronali , o modelli cognitivi coinvolti in un compito, si collegherebbero transitoriamente per sincronizzazione della loro attività elettrica (oscillazione a 40 Hz circa). Così emergerebbe momentaneamente una rete in cui si concentrerebbero l'attenzione, la coscienza, tutte le risorse di cui il soggetto dispone per effeùttuare tale compito (>Rete neurale). Poi si costruirebbe una nuova rete per un nuovo compito ecc. L'unità della mente deriverebbe così dall'associazione transitoria dei moduli specializzati (>Modularità) e non da un supervisore gerarchicamente superiore. Con questo si toglie definitivamente di mezzo l'idea

di un <<Teatro cartesiano>> (secondo l'espressione del filosofo Daniel Dennett) al centro del sistema cognitivo. La questione è lungi dall'essere risolta. Questi processi (selezione con un supervisore centrale, sincronizzazione temporale) potrebbero essere coinvolti in modo differenziato o simultaneo, a seconda della struttura del materiale e delle esigenze del compito.

                                             

                                           Olivier Houdè 

 

INTELLIGENZA ARTIFICIALE Peri compiti ai quali s'interessa l'intelligenza artificiale non disponiamo in generale, di metodi di risoluzione che basterebbe semplicemente applicare di volta in volta (>Risoluzione di problemi). I sistemi dell'intelligenza artificiale che ragionano a partire da conoscenze dichiarative (>Ragionamento e razionalità) necessitano, dunque, di meccanismi elaborati per il controllo (o la condotta) della risoluzione di un problema. Per controllo s'intende qui il meccanismo

che decide delle azioni da svolgere a ogni passo della risoluzione (>Azione): quale conoscenza utilizzare? Come e su quale aspetto focalizzare l'attenzione? (>Attenzione). Un esempio semplice concerne i sistemi basati su regole (>Base di conoscenza): quando il motore d'inferenze può scegliere fra diverse possibilità, il controllo è il meccanismo di risoluzione di conflitti che permette di scegliere una regola applicabile. La risoluzione di un problema, in generale, necessita dell'esplorazione di un gran numero d'ipotesi. Questa esplorazione può essere controllata <<in ampiezza>> e <<in profondità>>, facendo intervenire delle conoscenze euristiche che aiuteranno a scoprire una soluzione, ma senza garanzie di successo; questo implica la necessità di ricorrere a un meccanismo di retroazione. Più generalmente, il controllo utilizza delle metaconoscenze che traducono in particolare l'esperienza acquisita in un certo dominio d'applicazione (>Dominio. Specificità di -, Metacognizione). Il controllo può essere operato col sussidio di un meccanismo di pianificazione d'azioni che permette di determinare una sequenza, dinamicamente rivedibile, delle tappe della risoluzione di un problema. Talvolta si definiscono due livelli di controllo, in particolare nei sistemi a più agenti, uno tattico che permette di prendere delle  decisioni locali, l'altro strategico, che permette di introdurre una politica generale di risoluzione. Peraltro, la direzione del controllo determina due procedure cognitive dinanzi a un problema da risolvere: un controllo ascendente che consiste nello sfruttare i dati e i fatti disponibili per giungere a una soluzione (è il meccanismo di <<concatenazione in avanti>> di un motore d'inferenze) e un controllo discendente che, all'inverso, parte da uno scopo da raggiungere, affinato progressivamente (<<concatenazione all'indietro>>). Questi due metodi, in genere, sono utilizzati congiuntamente, in momenti diversi, nella risoluzione di problemi complessi, in particolare nelle strategie di controllo elaborate con <<isole di fiducia>> che consistono nel far leva su punti d'ancoraggio sicuri. Un tale controllo è applicato in special modo nei sistemi d'interpretazione di forme (immagini, parole o segnali) (>Riconoscimento di forme). Il controllo di un sistema basato sull'intelligenza artificiale può essere centralizzato in un modulo unico, o gerarchizzato (in livelli tattico e strategico), o persino totalmente ripartito  (>Distribuita. Intelligenza-). In quest'ultimo caso, il controllo globale risulta da un insieme di decisioni prese localmente da moduli diversi.

 

                                             Jean-Paul Haton (Ediz. Puf) Presse Universitaires de France Traduzione dal francese a cura di ik8jzk Ruggero Billeri Napoli.

 

 

Cordiali saluti ai lettori del Radiogiornale      

 Da ik8jzk Ruggero Napoli.

 

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 19

Da: i3eme Mario

 

I3EME/IT9 dal 07 al 23 agosto

 

Sono come al solito portatile I3EME/IT9 dal 07 al 23 agosto dal locatore JM68MA Balestrate (PA) , al pomeriggio dalle 14,30 fino alle 15.30 locali a 14.333 MHz (20mt) poi a 144.390 mhz ssb per sked mw , sono attivo fino a sera tarda ( qsy permettendo) .

queste sono le frequenze :

SSB

HF/50/70 MHz : ic 706 mk2

2mt/70cm/23cm : ft 736 20shark/21 tonna /55el. hm

13 cm ( 2320 mhz) : transv. db6nt news 1,8 w antenna tonnà

6cm : transv. h.m. 6w disco 1,2mt offset

3cm : transv. h.m. 3w disco 1 mt offset

1,5 cm : transv. h.m. 0,7w disco 1 mt offset

ATV:

23 cm - 13 cm 6cm - 3 cm

wi fi

2,4 ghz 1w  - 5,7 ghz 600mw 

 

sarò attivo anche in 70mhz (spero)

 

Vi ricordo il beacon a 10368,152 it9jlw/b da jm67lx Alcamo TP è sempre attivo !

per info : i3eme@arimontebelluna.it  o i3eme@elwood.it  tel. cell . 3483100999

 

73 E BUONI COLLEGAMENTI DE I3EME - MARIO

 

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silent key

 

Con tristezza comunico la scomparsa di IW3EYI  che ci ha lasciato il 4 luglio 2007.

la sua foto a memoria della sua attività di radioamatore e per quanti via etere lo hanno conosciuto.

 

Un sentito grazie a quanti ci hanno espresso il loro cordoglio

Luca De Pellegrini

figlio di IW3EYI Mario.

 

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Ci ha lasciati anche l’amico Lucio I0WDW

Non potremo più udire la sua inconfondibile voce a 144.390 MHz  e non faremo più con lui quei tantissimi collegamenti nelle microonde dal mattino presto a notte fonda. Caro Lucio ci mancherai ed anche i tuoi beacon in 6-3-1,5 cm. quest'anno  non li ascolteremo più , ma nei nostri ricordi sarai sempre presente.

 

I3EME MARIO

 

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I3GLP IN QRT DEFINITIVO

L’amico Gianni I3GLP è passato in QRT definitivo: il mondo della radiotelegrafia italiana perde un Divin Maestro, io perdo il “mio MAESTRO” e tutti noi diventiamo un pezzettino più soli. Mi conforta solo il pensiero che ora Gianni va a braccetto con i grandi della storia e soprattutto è accanto a quella meravigliosa icona della radiotelegrafia mondiale che fu Guglielmo Marconi.

 

Giacomo Bianche IZ3DBA

 

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MERCATINO RADIOAMATORIALE

 

 

Da: Radio Active [iradiom@hotmail.com]

Enzo IK7WPG

 

Vendo per cessata attività  OM il seguente materiale:

 

- RTX KENWOOD TS-530 S con microfono da palmo e manuale d'istruzioni, Pan

adapter BS-8 per SM-220, filtro stretto CW e filtro stretto SSB, coppia di

valvole finali e una prefinale, perfetto in tutto;

- Keyer elettronico di costruzione USA della HAM KEYER;

- Accordatore HF Ten Tec 229 2 KW;

- Frequenzimentro Sabtronics 8610A 600 MHz;

- Scaricatore coassiale a cartuccia Revex H10 (NUOVO);

- Balun in corrente RadioWorks mod. NEW REMOTE BALUN;

- Oscillofono morse autocostruito;

- Carico fittizio per A.F.;

- RosWattmetro DAIWA CN-103 140-525 MHz (NUOVO);

- Portapile stilo Kenwood BT-13 per TH-F7;

- Cuffia Yaesu YH-77 STA nel suo imballo;

- Dip Meter range 3,5-110 MHz autocostruito;

- Misuratore di frequenza risonanza per bobine, kit montato N.E. LX.491

- Commutatore PC per porte parallele a 2 Vie NUOVO 10 Euro;

- Dissipatore interno con ventola per Hard Disk Cooler Master DCD-4002 20

Euro;

- 3 valvole vetro Eimac 4-400A, NUOVE ma senza imballo 150 Euro cad.;

- 8 valcole vetro RTC QB3,5/750GA (=4-250A), NUOVE ancora inscatolate e mai

aperte 150 Euro cad.;

- 2 valvole vetro Philips QB3/300GA (=4-125A), NUOVE ancora inscatolate e

mai aperte 100 Euro cad..

- Condensatore variabile in aria per alte potenze da 250pF NUOVO ideale come

variabile per la costruzione del pi-greco negli amplificatori lineari 70

Euro.

- Trasformatore HV per amplificatori lineari con uscite a 1200/1300/1400

Volts 1,3 Ampere;

- Condensatore variabile sottovuoto Jennings 1000 pF 1 KV NUOVO;

- Relè sottovuoto Jennings;

- Commutatore rotativo per alte potenze (ideale per commutare le bande in un

ampli HF);

- Diverso altro materiale tra strumenti analogici ad ago, relè di potenza,

ventole a chiocciola, etc etc

 

Per info e prezzi contatti a iradiom@hotmail.com  oppure al 349/6757630,

grazie e 73 de enzo ik7wpg

>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

 

Da: Bruno [bravo115@inwind.it]

 

 Vendita oggetti

ICOM IC 2400 bibanda veicolare

ICOM IC 201    stazione base 144-146 Mhz

TNC MFJ 1278B tnc oprante in RTTY SSTV FAX PACHET CW..etc

Contattarmi all'indirizzo email bravo115@inwind.it

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Da: Corrente Salvatore [salvatore.corrente@manulifilm.com]

 

Vendo :

-- 4CX-3000 nuova Eimac, 4CX-1500 usata  Eimac + suo zoccolo,  5CX-1500 usata Eimac.

-- 2 tokai pw 5024, uno solo con micro originale.

-- 3 elettrolitici 4700 micro 350 volt

-- 5 elettrolitici 1000 micro 450 volt

-- trasformatore 110volt - 700+700 100va

-- trasformatore 230volt - 12-0-12volt - 2x16amper/0-24volt-32amp.

-- trasformatore 0-220-380volt -0-19 volt 300va (15amper)

-- trasformatore 0-220-380volt -12-0-12volt - 300va (13amper)

-- trasformatore 0-230-400volt - 12-0-12volt -0-24volt  500va (20amper)

-- trasformatore 0-230-380volt - 16-0-16volt   600VA  (19amp.)

-- trasformatore 0-230-380-415volt - 220volt-500VA- 24volt-250VA

-- 2 trasformatori toroidali 0-110-120-220-240volt - 25volt  6.2amp.  160VA

-- trasformatore toroidale 0-110-120-220-240volt - 25volt 4amp. -22volt 7amp.   310VA

 

            Grazie  0771-614466     340-7675159

>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

 

Da: iret.friuli [iret.friuli@libero.it]

 

VENDO:

- ricetrasmettitore I.R.E.T. PRC 747 frequenze HF in AM/CW/SSB, simile al PRC 247, accordatore d'antenna automatico entrocontenuto, alimentazione 24 V, colore verde, completo di contenitore in metallo per pacco batteria, griglia di protezione sul frontale, ecc.

[500 euro]

 

- radio transmitter T-217/GR U.S. Army - COLLINS Radio Co., frequenza 220-400 MHz, senza accessori, personalmente mai utilizzato, peso circa 54 Kg, ecc.

[150 euro]

 

- radio receiver R-361A/GR U.S. Army - Garod Radio Corp. Brooklyn N.Y., frequenza 220-400 MHz, senza accessori, personalmente mai utilizzato, peso circa 27 Kg, ecc.

[100 euro]

 

- modulator-power supply MD-141A/GR U.S. Army - Radio Receptor Co.Inc. Brooklyn N.Y., senza accessori, personalmente mai utilizzato, peso circa 80 Kg, ecc.

[80 euro]

 

- Stazione operante da 220 a 400 MHz composta da:

 1 radio transmitter T-217/GR U.S. Army - COLLINS Radio Co.;

 1 radio receiver R-361A/GR U.S. Army - Garod Radio Corp. Brooklyn N.Y.;

 2 modulator-power supply MD-141A/GR U.S. Army - Radio Receptor Co.Inc. Brooklyn N.Y.

Peso totale circa 240 Kg, solo apparati senza accessori, stazione acquistata tempo fa e mai utilizzata.

[tutto 300 euro]

 

- ricevitore BC 603 frequenza 20-27,9 MHz in FM, integro e completo, privo di modifiche radioamatoriali, alimentato dal dinamotore originale a 24V, ecc.

[con dinamotore da 40 euro-senza da 20 euro]

 

- mascherina protettiva frontale per BC 603-683.

[10 euro]

 

- frontalino per BC 603-683 completo d'altoparlante, interuttori, ecc.

[15 euro]

 

- cassa posteriore in ferro per BC 603-683.

[5 euro]

 

- U.S.A.F. Synthesizer, elec freq model EN 358 Manson Laboratories a subsidiary of Hallicrafters Wilton, conn., personalmente mai utilizzato, completo del suo power supply model EN 360 Manson Laboratories a subsidiary of Hallicrafters Wilton, conn. - ingresso 117 V AC uscita 6,5-28-180 V DC.

[tutto 40 euro]

 

- radio casalinga Siemens Klangmeister RG405 in U-FM, L-LW, M-MW e K-SW.

[40 euro]

 

- piatto giradischi Crezar Stereo Duetto.

[15 euro]

 

- U.S. cable fault locator detector James G.Biddle Co. - Philadelphia 7 P.A.

[80 euro]

 

- strumento prova indotti ed avvolgimenti E313-A dell' Allen Electric & Equipment Co. - Michigan, made in U.S.A., ecc.

[80 euro]

 

- per I.R.E.T. PRC 638, 650, 677, 738, 838 e simili, cuffia originale completa di microfono e pettorale.

[30 euro]

 

- microfono Philips type LBB 3058/02, completo di scheda Philips type LBB 3160/00, personalmente mai utilizzato, ecc.

[10 euro]

 

- base antenna MP-48, fabbricata durante la seconda guerra mondiale, nel periodo bellico veniva installata sulle Jeep U.S., ecc.

[60 euro]

 

- sacca BG 56-A per trasporto stili d'antenna della base MP-48, completa di 5 stili vari, ecc.

[50 euro]

 

- cavi RG 223/U intestati BNC, lunghezza 25-40 cm, ecc.

[2 euro cadauno]

 

- altoparlante a tromba in alluminio, grandi dimensioni, diametro massimo circa 450 mm, adatto ad uso esterno, probabilmente costruito negli anni '50.

[10 euro]

 

- mini paracadute militare forse per razzi di segnalazione.

[20 euro]

 

- zaino Esercito Italiano degli anni '60 utilizzato per portare vestiario.

[10 euro]

 

- zainetto U.S. ML GAS MASK M9.

[20 euro]

 

- maschera antigas di colore nero completa di supporto da schiena per bombola, spallacci, cinghie, ganci, tubi di collegamento, manometro, ecc.

[15 euro]

 

- dosimetro di radiazioni a forma di penna, con clips, scala da 0 a 150 R.

[10 euro]

 

- calcolatrice elettrica UNDERWOOD SUNDSTRAND product of Underwood Elliott Fisher Co. - protected by United States and foreign patents - made in U.S.A., completa, da restaurare, ecc.

[20 euro]

 

- calcolatrice elettrica ELETTROSUMMA 14 OLIVETTI, senza cavo d'alimentazione, completa, funzionante, esternamente leggermente sverniciata, ecc.

[20 euro]

 

- GAZZETTE UFFICIALI del REGNO D'ITALIA del 1921, 1922, 1923, 1925, 1926, 1929, 1936, 1939 e GAZZETTE UFFICIALI della REPUBBLICA ITALIANA del 1953.

[tutto 10 euro]

 

- libretti della LEGISLAZIONE ITALIANA del 1940 e 1941.

[tutto 15 euro]

 

- specchietto retrovisore laterale destro (lato passeggero) adatto per furgone FIAT Ducato prima serie, Talento, 242 E, 238 ultime versioni, 900, ecc.

[15 euro]

 

- specchietti retrovisori laterali del furgone FIAT 242 primo modello (quelli fissati nella parte superiore della portiera).

[15 euro cadauno]

 

- coppia fanalini anteriori freccia-luce di posizione per FIAT 132 e simili, nuovi (mai usati), completi, copertura in plastica di colore bianco (no arancione-bianco), ecc.

[tutto 60 euro]

 

- coppia coperture esterne per fanalini anteriori freccia-luce di posizione per furgone Fiat 242, nuove (mai usate), colore arancione-bianco.

[tutto 40 euro]

 

- appartamento in multiproprietà a Santa Eulalia de Rio-Ibiza (Spagna), residence 4 stelle, una camera, salotto, angolo cottura, bagno, 4 posti letto, periodo trentaquattresima settimana (l'ultima di agosto), ecc.

[15000 euro]

 

Esamino anche eventuali permute (preferibilmente con materiale radio surplus).

 

CERCO:

 

- per FT-277 della SOMMERKAMP / YAESU VFO esterno (FV-101/277), transverter per i 6 metri (FTV-650), altoparlante esterno (SP-101P/277P), frequenzimetro esterno (anche adattato), ecc.

 

- coppia valvole 6JS6C solo se nuove, funzionanti e a prezzo contenuto.

 

- per W.S. C12 accessori, alimentatore, cavi con connettori, ecc.

 

- per W.S. 19MK II cavi con connettori, mounting, G634C, ecc.

 

- per BC 348 cavo d'alimentazione originale, ecc.

 

- per BC 603-604 mounting, quarzi del trasmettitore, accessori, ecc.

 

- per BC altoparlante LOUDSPEAKER LS-3 o simili.

 

- BC 605 e BC 606.

 

- per ricevitore GELOSO quarzo da 3500 KHz.

 

- mounting FT237.

 

- BG 96, BG 108, BG 185, BG 135, ecc.

 

- accordatore d'antenna manuale per HF a prezzo contenuto.

 

Inoltre cerco informazioni su:

test set-electron tube TV-7A/U; SIEMENS transmission measuring set 0,2 to 6 Kc/s REL 3K117C; ecoscandaglio THE SEAFARER MK II; ricevitore GELOSO G.4/215; ricevitore R-748/TRC-47; ricevitore COLLINS COL-46159 (del ricetrasmettitore TCS-5); ricevitore SAILOR 46TN; ricetrasmettitore SAILOR compact vhf RT204; ricetrasmettitore SAILOR compact vhf RT2048; ricetrasmettitore S.I.R.M.-SKANTI vhf radiotelephone TRP2500; ricetrasmettitore LABES SIRIO V12s; ricetrasmettitore SALVATOR R.T. Naval-Radio; ricetrasmettitore Wireless Set 38MK; ricetrasmettitore Wireless Set 58MK I; Wireless Set BURNDEPT BE.201; WESTERN UNION TEL.CO. TELEFAX TRANSCEIVER 6500-A; FURUNO LC-90; R-4A/ARR-2; R89/ARN5A.

[ricerco anche accessori degli apparati sopra elencati]

 

Acquisto, se prezzi onesti, apparati, manuali, accessori e materiale vario della IRET.

 

Esamino ed eventualmente ritiro (anche in stock) vecchio materiale radio ricevente, trasmittente, ricetrasmittente, ex militare, surplus, accessori, antenne, manuali, strumenti, oggetti particolari, ecc. Contattatemi e valuteremo insieme ciò che disponete. Annuncio sempre valido.

 

NON sono graditi sms per informazioni o contrattazioni riguardanti il materiale in vendita.

NON rispondo a telefonate con numeri anonimi o non visibili.

Per eventuali spedizioni, i pagamenti saranno da effettuarsi anticipatamente preferibilmente con vaglia postale. NON invio in contrassegno.

 

Begutachte und Kaufe alte Radio-, Weltempfänger, Sende- und Empfangsgeräte, Ex-Militärzubehör, Antennen etc. aus der Zeit des 2. Weltkriegs. Kontakt wenn möglich über e-mail. Wir können dann gemeinsam das Material begutachten und beuerteilen.

 

Pregledujem in po moznosti tudi prevzamen radijske sprejemnike, oddajnike, bivso vojasko opremo z dodatki, antene, prirocnike, elektronske naprave, posebne predmate itd. Kontaktirajte me (najraje preko e-maila) in bomo skupaj ovrednotili to kar imate (govorim samo italijansko). Oglas je casovno neomejen.

 

IW3 SID - Andrea      tel. [+39] 3474907504 (ore pomeridiane)     

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