Radiogiornale 65@
Settembre 2002 Periodico telematico indipendente
 
   
 
Sommario:
 
- SWL senza nominativo!;
- CISAR: buone notizie per il Regolamento;
- 1937 la prima trasmissione TV in Italia;
- TLC: norme più facili per le infrastrutture;
- Il telefono cellulare;
- 18° Maratona Radio Club A.R.Fo.P.I.;
. Firewall in 144/SSB;
- Rieti e Radicofani in guerra per un R2 doppio;
. Finanziamento per i "Tetti Fotovoltaici";
- Ma come nasce il fulmine?
- Lampi, fulmini e tuoni nell'antichità;
- Spieghiamo l'APRS;
- Primo diploma "Isola di Capri;
- Contest San Remo VHF sprint 2002;
- Continuano le proteste contro il "Corriere di Caserta";
- Silent Key;
- Mercatino radioamatoriale;
- Utili informazioni.
 
 
SWL senza nominativo!
 
Abbiamo sempre sostenuto, in aperto contrasto con quelli che la pensano diversamente e che cantarono vittoria, che il DPR 447/01 rappresenta un grave arretramento per i radioamatori che sono stati messi in un "calderone" insieme ad ogni tipo di users, commerciale o meno, perdendo quelle peculiarità per cui nel mondo sono considerati un vero e proprio servizio, l'Amateur Service e a riprova di quanto abbiamo più volte sostenuto vi è la questione degli SWL, cancellati per legge dall'Italia.
E' vero che gli SWL sono sempre di meno e che c'è la crisi delle "vocazioni!, ma è pur vero che una categoria di ingresso al mondo della radio, come questa, viene inopinatamente cancellata in contrasto con quanto avviene nel mondo.
Mentre il buon senso ci farebbe sperare che le Associazioni battagliassero per far reinserire gli SWL nel Decreto con il Regolamento di Attuazione del DPR 447/01, apprendiamo con una certa meraviglia che l'ARI ha deciso di rilasciare essa stessa agli SWL nominativi fantasiosi di nessun valore legale, un po' come avviene nella CB (vedere sotto la Circolare ARI nr/ 2002 resa pubblica a Udine) e se tutte le Associazioni faranno altrettanto, ognuna con un proprio nominativo, all'estero faremo l'ennesima meschina figura di quelli che a Roma sono definiti "peracottari" cioè venditori di pere cotte, con tutto il rispetto per costoro, altro che "spaghetti" di buona memoria!
Comprendiamo che a fronte della grave crisi del numero di iscritti, si cerchi di raschiare il bidone per recuperarne qualcuno, ma a parte lo scarso numero degli SWL, questa cosa oltre che risibile, si presenta anche molto male perché assume i connotati di una vera e propria imposizione agli SWL che se vorranno uno straccio di nominativo, dovranno iscriversi obbligatoriamente all'ARI, o a qualche altra associazione, alla faccia dei diritti sanciti dalla Costituzione!
 
             A.R.I.
Associazione Radioamatori Italiani sezione di Udine

NEWS
 
CIRCOLARE NR. /2002
Nominativi SWL
Cari Amici, come noto il nuovo Regolamento non prevede l'assegnazione di autorizzazioni per le stazioni d'ascolto. Il C.D.N. si è pertanto posto il problema della gestione del servizio QSL per gli Iscritti ARI SWL privi di un proprio indicativo, nonché la loro situazione ai fini di classifiche
internazionali dove, di norma, i partecipanti sono individuati con un nominativo o sigla.
Dopo un'attenta analisi della questione, si è stabilito che i nominativi saranno rilasciati agli interessati, direttamente dalla Segreteria Generale, secondo il seguente schema:
I + call area + numero progressivo della call area/ARI (per esempio I1- 001/ARI, I2-001/ARI, ARI, ISO-001/ARI).
Restando a disposizione per ogni ulteriore apporto collaborativo, si porgono i migliori saluti, de Mauro Pregliasco, I1JQJ
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Da: "luca.ferrara" <luca.ferrara@tiscalinet.it>
 
 
CISAR
 
      BUONE NOTIZIE
PER IL REGOLAMENTO
 
 
Roma 19 Settembre 2002
 
 
 
  Cari amici,
 
  nei giorni scorsi vi avevo comunicato alcune iniziative del Ministero delle comunicazioni contro le nostre installazioni.    Alcune nostre schede tecniche, dopo sette mesi dalla presentazione, ci sono state rimandate indietro, con l'avviso che non potevano essere accettate, per non specificati motivi tecnici.
  Ho protestato immediatamente presso il direttore generale Concessioni ed Autorizzazioni, dott.ssa ARIA, la quale mi ha ricevuto oggi nell'Ufficio, ed in presenza, del Consigliere del Ministro dott. Bruno, in rappresentanza dello stesso Ministro.
  Alla dottoressa ho presentato le motivazioni della nostra protesta, relazionandola con le carte recentemente giunte, e con un piccolo dossier, che sinteticamente esponeva la storia delle circolari ministeriali, delle cause da noi subìte ed altre amenità al riguardo.
  Al termine della breve disamina, ho dichiarato al direttore la nostra intenzione di denunciare alle autorità tali comportamenti che, con il nuovo DPR 447/2001, sono ovviamente in contrasto;    intenzione approvata dallo stesso Consiglio direttivo CISAR che si è tenuto lo scorso venerdì (il verbale è regolarmente pubblicato sul sito).
  Il direttore ha dichiarato la sua piena disponibilità a far cessare queste iniziative contro tutta la realtà radioamatoriale, dichiarando di provvedere entro pochissimi giorni, anche e soprattuto in vista della riunione che aveva avuto nei minuti precedenti con me, con lo stesso Ministro delle comunicazioni, che avrebbe dato via libera al decreto tecnico, che nei prossimi giorni porterà chiarificazione su tutta la materia che ci riguarda.
  Mi è stato richiesto di non dare seguito alla nostra intenzione, di avere pazienza e di attendere solo pochi giorni.
  Mi sono riservato di discuterne con il mio Consiglio direttivo, e decidere collegialmente sul da farsi.
 
  Con questa nota, vorrei dunque rispondere ai molti che in questi giorni mi hanno domandato cosa fare, se spegnere i propri sistemi o continuare.    Anche se non ho nulla di scritto in mano, affermo di avere avuto la parola d'onore del direttore che tutto verrà risolto in poche ore.
  Sentirò il Consiglio in merito, ma sono fondamentalmente una persona che crede nei rapporti umani, e mi sento di credere nella parola che mi è stata data.
 
  Grazie a tutti per la pazienza, a presto, e buona attività.
 
  IK0YYY Luca Ferrara.
 
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1937:
Primi esperimenti TV a Roma
Un  interessante cimelio storico che dimostra  che  anche  per  la  TV  gli italiani non sono secondi a nessuno
 
          
 
 
1937:  prima immagine sperimentale TV del tecnico dell'EIAR Manlio Bonini, trasmessa dalla'antenna di Monte Mario (quartiere di Roma) e ricevuta su teleschermo situato nel Circo Massimo nei pressi del Colosseo. Foto del teleschermo.
 
Nota: Immagine riprodotta su ricevitore Farusch a specchio a 441 Linee, sullo sfondo appare la sigla E I A R (antica RAI).
 
73 de
I0SSH
Graziano Sartori
Mail to :   i0ssh.graziano@tiscali.it
Mail to :   radamato@fastwebnet.it
Packet : i0ssh @ i0tvl
 
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GAZZETTA UFFICIALE
 
 TLC: NORME PIU' FACILI
PER LE INFRASTRUTTURE
 
Cosa aspettano le Associazioni radioamatoriali a richiedere che queste norme meno drastiche delle attuali vengano estese anche a noi?
 
ANSA) - Sono entrate in vigore le nuove regole per semplificare e rendere più rapide le autorizzazioni per la realizzazione di infrastrutture per le reti Umts, tv digitale terrestre e
banda larga. E' stato infatti pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto legislativo che semplifica le installazioni di reti e antenne di tlc sul territorio nazionale e indica tetti uniformi per le esposizioni all'elettrosmog, oltre che la formula di silenzio-assenso per le autorizzazioni alle installazioni. Il provvedimento assume anche il dichiarato obiettivo di garantire, in modo uniforme sul territorio nazionale, l'osservanza dei limiti di esposizione dei valori di accettazione o
degli obiettivi di qualita'. Fra gli obiettivi del decreto, la razionalizzazione delle procedure autorizzative e la certezza dei termini per la conclusione dei procedimenti amministrativi. Per le installazioni di impianti Umts, con potenza in singola antenna uguale o inferiore ai 20 watt, se rispettati i limiti di esposizione, il decreto prevede che sia sufficiente la denuncia di inizio attivita'. Se pero' le amministrazioni locali esprimono dissenso e' convocata entro 30 giorni una conferenza di servizi che si esprime a maggioranza, sostituendo a tutti gli effetti gli atti di
competenza delle singole amministrazioni. Se il dissenso e' espresso, all'interno della conferenza di servizi, da un'amministrazione preposta alla tutela ambientale, della salute o del patrimonio artistico la decisione e' rimessa al consiglio dei ministri. Il provvedimento prevede procedure certe e soprattutto rapide per i rilascio delle autorizzazioni per l'installazione di reti e antenne da parte dei Comuni, rimettendo a una Conferenza di Servizi la decisione sulle richieste che prevedono particolari approfondimenti e privilegiando il rigoroso controllo del rispetto dei limiti (6 volt-metro per i luoghi dove si staziona oltre le quattro ore) alle emissioni elettromagnetiche stabilite dalla vigente normativa. E' inoltre stabilito che per le opere necessarie per la posa
delle reti gli operatori dovranno utilizzare un unico scavo al fine di limitare i disagi ai cittadini. L'adozione della nuova procedura permettera' di superare anche i ritardi finora accumulati nella realizzazione delle reti per l'Umts, le cui licenze sono state rilasciate con decorrenza dal primo gennaio di quest'anno. Grande attenzione e' riservata alla tutela della salute: le agenzie regionali dell'ambiente avranno 20 giorni di tempo, da quando e' stata presentata la richiesta di
installazione, per pronunciarsi sulla compatibilita' degli impianti con i limiti di esposizione, i valori di attenzione e gli obiettivi di qualita' fissati uniformemente su scala nazionale. 
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Da: "Ruggero BILLERI" 3383107282@tim.it
 
 IL TELEFONO CELLULARE
In telecomunicazioni, apparecchio terminale radio, portatile o installato su una postazione mobile, usato per la connessione a una rete mobile. Il c. si avvale di un'infrastruttura di comunicazioni radio che consente la connessione di un utente mobile con altro utente mobile o con utente della rete fissa. In una rete radiomobile c.
la copertura radioelettrica si ottiene suddividendo l'area di servizio in zone chiamate celle, servite da una stazione radio a cui il terminale mobile in transito si connette. Inizialmente, l'utilizzo di sistemi radiomobili era riservato ad applicazioni nell'ambito della navigazione, prima marittima e sucesivamente aerea. Grazie ai progressi tecnologici e alla conseguente riduzione dei costi e delle dimensioni dei sistemi ricetrasmittenti fu in 
seguito possibile utilizzare i collegamenti hertziani, cioe'
realizzati tramite onde radio, anche nel campo delle comunicazioni personali terrestri. Nacque cosi' negli anni
Sessanta la prima generazione di sistemi radiomobili di tipo automatico. Si trattava di sistemi caratterizzati dall'uso di celle di copertura di grandi dimensioni (20\30 KM di raggio), con numero di canali a disposizione del servizio alquanto limitato ( da 20 a 40 ). L'utente in movimento che, durante la comunicazione,  passava da da una cella a un'altra, sperimentava un progressivo degrado dellacomunicazione e il successivo abbattimento della stessa. Peraltro, un utente mobile che desiderasse chiamare un altro doveva indicare all'operatore la posizione e quindi la cella di temporanea
appartenenza. Nella seconda meta' degli anni Settanta, al progressivo aumento della domanda di servizio corrispose un rinnovato impegno nella ricerca di soluzioni tecnologiche che superassero le limitazioni dei sistemi di prima generazione, indicati comunemente in letteratura come ( sistemi analogici cellulari ),superarono le limitazioni che rendevano i sistemi precedenti assai poco funzionali, gestendo un numero molto piu' elevato di canali radio ( circa 200 per i sistemi operanti nella banda dei 450 MHZ e oltre i 1000 per quelli nella banda dei 900 MHZ ) e celle di dimensioni piu' ridotte. Ma soprattutto i nuovi sistemi erano in grado di effettuare una commutazione automatica del canale radio durante la conversazione ( funzione hand off o hand over ), permettendo cosi' all'utente di spostarsi da una cella all'altra senza interrompere la comunicazione.Inoltre, il riconoscimento automatico e in tempo reale della posizione degli utenti ( aggiornamento automatico della localizzazione d'utente ) rendeva possibile l'instradamento della comunicazione verso gli utenti mobili senza che l'utente chiamante ne dovesse conoscere la posizione ( funzione roaming ). Per superare il problema della diversita' dei sistemi radiomobili adottati dalle diverse nazioni europee, nel 1982 la CEPT ( conference Europeenne des Postes et des Telecommunicationes, Comitato Europeo delle Poste e delle Telecomunicazioni ) istitui' una commissione tecnica denominata GSM ( Groupe Speciale Mobile, Gruppo speciale mobile ) con il compito di definire uno standard paneuropeo per le comunicazioni mobili cellulari, che consentisse a un utente di usufruire del servizio utilizzando lo stesso terminale in una qualunque delle nazioni aderenti all'iniziativa. Il risultato delle attivita' di standardizzazione iniziate nel 1982 fu la definizione delle specifiche del sistema radiomobile c. a tecnologia digitale GSM ( Global System for Mobile Communications, Sistema globale per le comunicazioni mobili ) ormai adottato da molte nazioni, compresa l'Italia, anche se l'evoluzione verso i sistemi digitali (GSM o altri ) e' particolarmente rapida in Italia, il primo servizio di telefonia radiomobile
venne laciato dalla SIP nella prima meta' degli anni  Settanta, con il nome di RTMI ( Radiotelefono mobile integrato ). Operante nella banda dei 160 MHZ, utilizzava delle celle molto grandi ( oltre 20 KM ) e un numero esiguo di canali radio ( 32, dedicati alle maggiori aree urbane e alle principali arterie di comunicazione ), con una capacita' di servizio di qualche migliaio di utenti. Il servizio era automatico per le chiamate generate dal terminale mobile, ma necessitava dell'intervento dell'operatore per le chiamate verso il terminale mobile, del quale l'utente chiamante doveva conoscere la posizione. Nel 1984, ormai virtualmente satura la rete RTMI, entro' in funzione il sistema RTMS 450 ( Radio Telephone Mobile System, Sistema mobile di radiotelefonia ) che rimase attivo fino al 1996. Si trattava di un sistema analogico di seconda generazione basato sulla tecnologia c. che permetteva all'utente di effettuare  e ricevere automaticamente chiamate senza l'intervento dell'operatore e di spostarsi da una cella all'altra senza essere soggetto all'abbattimento della conversazione. Il
sistema operava nelle bande 450-455 MHZ per la comunicazione tra terminale e stazione radio e 460-465 MHZ per la comunicazione in verso opposto, in ogni banda erano allocati 200 canali radio. Il sistema RTMS 450 raggiunse a sua volta la saturazione e, in attesa della rete GSM si rese necessaria l'introduzione di una rete piu' evoluta in grado di soddisfare la sempre crescente domanda sia di accessi sia di servizi. Nel 1990 fu resa operativa la rete RTMS 900 per la quale fu scelto lo standard E-TACS, sperimentato con successo in Gran Bretagna e adottato tra gli altri anche da Austria, Irlanda e Spagna.Furono introdotti dei terminali mobili di dimensioni ridotte che soppiantarono quelli trasportabili e veicolari dei sistemi precedenti. In Italia il primo servizio GSM fu avviato da Telecom all'inizio degli anni Novanta, ma il lancio commerciale del servizio avvenne nell'aprile 1995 a opera di TIM ( Telecom Italia Mobile ),nata l'anno precedente come gestore pubblico del servizio radiomobile. Nel 1993 venne emanato il bando di gara per l'assegnazione delle concessioni per un nuovo servizio digitale GSM, da affiancare a quello fornito dal gestore pubblico. La gara fu vinta nel 1994 dalla societa' Omnitel Pronto Italia capeggiata dal gruppo Oliivetti che nell'ottobre 1995 diede l'avvio al proprio servizio sperimentale, aprendo la fase commerciale a dicembre dello stesso anno, dopo aver raggiunto il 40 per 100 della copertura del territorio nazionale. Nel corsodegli anni Novanta, la telefonia, nota anche come telefonia a mobilita' di terminale, in Italia superava 20 milioni di abbonati ; per le aree prive di infrastrutture di terra erano presenti le celle satellitari con diametri superiori ai 500 KM, seguivano le macrocelle per servizi di tipo rurale ( diametri fino a circa 30 KM )
le microcelle per aree urbane ad alta densita' ( qualche centinaio di metri), le picocelle per servizi interni a edifici commerciali o industriali ( qualche decina di metri ). Nei sistemi radiomobili rientravano sia i cordless ( sistema domestico costituito, al limite da una sola cella ) e i sistemi c. nei quali la mobilita' fra celle adiacenti era garantita, in tempo reale dalla procedura handover. Il roaming era la procedura con cui era possibile utilizzare il servizio, anche fra reti servite da gestori differenti. La tendenza era quella di sviluppare standard compatibili almeno a livello continentale, per permettere l'uso di terminali capaci di operare con piu' sistemi, p. es. terminali dual-band TACS e GSM, in modo che la scelta  della modalita' operativa fosse controllata da software
( software radio ). Fra i sistemi cordless era stato standardizzato il sistema DECT (Digital Enhanced cordlees communication ), con lo scopo di permettere l'impiego non solo nell'ambito di un abitazione, ma su un territorio di tipo urbano. Lo standard originale GSM prevedeva l'uso delle gamme 890-915 MHZ usando celle di dimensioni superiori ai 10 KM, sistema piu' adatto alle aree urbane. Per tale motivo avevano successo, in zone a elevata densita' di utenza, i terminali  dual-band ( 900-1800 MHZ ). Il sistema a 1800 MHZ veniva attivato in Italia nel marzo 1999. La tendenza, inoltre, a sviluppare sistemi di comunicazione universale  portava allo sviluppo dell' UMTS ( Universal Mobile Telecommunication System ). Tale sistema permetteva l'accesso in rete in aree urbane e extraurbane e in tutto il mondo, attraverso terminali palmari adattabili e riprogammabili. Il sistema IMT-2000 ( International Mobile Telephone ),invece, permetteva il roaming fra diverse reti fisse e mobili, con accesso a servizi multimediali, la navigazione su www ( World Wide Web )e l'accesso a data base.  La trasmissione dei dati avveniva con uno standard superiore a quello usato in trasmissione di sola fonia, che andava da 144kbit\s per spostamenti veloci ai 2 Mbit\s in ambienti chiusi. L'uso di  sistemi c. per trasmissione a elevata capacita',inoltre era legato anche a probabilita' di errore sul bit ( BER ) non superiore a 10 alla meno 6 ( per la voce i valori di BER erano 1000 volte superiori )
NOTA  lo scrivente per trasmettere i dati ( e-MAIL ) al Caro Paolo Mattioli utilizza un telefono GSM con relativa tastiera computerizzata, il Nokia comunicator 9210.
 
Bibliografia da internet ed enciclopedie multimediali.
 
Un caro saluto ai lettori del Radiogiornale
Ciao Paolo da IK8JZK Ruggero Billeri Napoli.
 3383107282@tim.it
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Da: "IW0FGK" <iw0fgk@libero.it>

 
18° MARATONA
RADIO CLUB A.R.Fo.P.I.
 
    - Conoscere   per   progredire -
 
Partecipazione: Tutti i Radioamatori e SWL Italiani ed Esteri in possesso di licenza.
 
Periodo:           Dalle ore 00.00 di Lunedì 14 Ottobre alle ore 24.00 di Domenica 20 Ottobre 2002.
 
Frequenze:       3,5 - 7 - 14 - 21 - 28  MHz. 
 
Modo:              SSB  -  CW
 
Categorie:                  (1A) HF(SSB) - (1B) HF(CW) - (1C) SWL HF (Unica)
 
                        Stazioni Valide:Tutte le stazioni A.R.Fo.P.I. ed I.P.A., che passeranno i rapporti RS/T, il QTR ed il proprio numero di tessera di appartenenza al Radio Club.
 
Punteggio:       1 punto per ogni qso/hrd con stazioni A.R.Fo.P.I. ed I.P.A. Italiane.
                        2 punti per ogni qso/hrd con stazioni A.R.Fo.P.I. ed  I.P.A. Europee.
                        3 punti per ogni qso/hrd con la stazione Jolly
 
Collegamenti:    Le stazioni potranno essere collegate una sola volta al giorno, oppure più volte, ma su frequenze diverse trascorsa un'ora dal qso precedente.
 
Limitazioni:    Sono esclusi i qso/hrd via ripetitore; per la partecipazione alle classifiche della propria categoria,  è necessario effettuare almeno 15 qso/hrd, con stazioni del Radio Club A.R.Fo.P.I. o I.P.A..
 
Classifica:            E' data dalla somma dei punti ricevuti dalle sole  stazioni A.R.Fo.P.I. o I.P.A. collegate.
                           Da questa classifica, sono esclusi gli operatori del Radio Club A.R.Fo.P.I., per i quali verra' stilata una classifica separata: (2A) HF (SSB), (2B) HF (CW), in  base al numero totale dei collegamenti effettuate durante la maratona.
 
Premi:          Saranno premiate le prime TRE stazioni per categoria.
 
La stessa stazione può' partecipare a più categorie, ma  sarà premiata solo su una, con il premio motivato per   le categorie.
 
Diploma:     I collegamenti effettuati durante la maratona, saranno   validi per la richiesta del Diploma - Radio Club    A.R.Fo.P.I., che verra' rilasciato al conseguimento di 20 punti per le stazioni Italiane e di 10 punti per  quelle Straniere.
 
Log:            I log dovranno essere inviati entro e non oltre il  31 Dicembre 2002, all'award manager:
 
                             IW0BET ZANGARA Giovanni, Casella Postale 5002 - 00154 ROMA. E-mail iw0bet@amsat.org
 
                             Per il rilascio del Diploma, dovra' essere  allegata la somma di 6 Euro o equivalente in IRC a titolo di rimborso spese di spedizione.
 
 Ulteriori informazioni: http://www.qsl.net/i0svd/index.html

                                                         AWARD  MANAGER
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Da: "Franz" <falanga.f@jumpy.it>
Caro Paolo, ti chiedo ancora un supplemento di ospitalità. Essendo io uno dei quattro fondatori dell' IQRP CLUB voglio rammentare a tutti i lettori che l'amico Raffale Ragni I5JRR, con il quale mi complimento personalmente per i suoi 1500 voti ottenuti nelle ultime elezioni per il rinnovo del CD dell'ARI, è membro IQRP#177. Noi dell'IQRP CLUB ci congratuliamo con l'amico Raffaele per il risultato, perchè ci onora della sua adesione e per quello che ha fatto e fa per il CW e per le VHF e superiori.
72 73 de Franz I3FFE IQRP#4. 
 
Da: "Franz" <falanga.f@jumpy.it>
A: "Paolo Mattioli" <paolo.mattioli@tin.it>
Oggetto: da parte di franz I3FFER
Data: martedì 10 settembre 2002 15.12
 
Caro Paolo, se vorrai pubblicare il mio articoletto te ne sarò grato! E ancora grazie per aver pubblicato il mio "lungo" programma per le passate elezioni ARI !
Grazie e prosegui nella tua opera meritoria!
73 de Franz I3FFE
 
 
Firewall in 144/SSB
 
Quando qualche amico leggerà queste mie annotazioni dirà fra sè e sè: "eccolo qui il Franz, che ritorna sempre sullo stesso argomento, ma non si è ancora stancato?". In effetti più che stancato, mi  meraviglio sempre di più osservando come alcune norme elementari riguardanti il comportamento radiantistico siano così difficili da essere messe in pratica. Eppure sono facilissime, elementari e comprensibili a tutti e non abbisognano di approfondimenti o di studi complessi e articolati.
Mi riferisco a un un uso quanto mai disinvolto della frequenza 144.300. Questa frequenza per antica consuetudine internazionale e, ancora meglio, per gentleman agrement, dovrebbe essere utilizzata per fare chiamate; una volta agganciato il corrispondente si fa QSY e si porta a termine il QSO. Tutto questa procedura, miei cari amici, è di una difficoltà a dir poco mostruosa. Nella mia lunga carriera di OM, ho i miei annetti sapete, ho sempre notato che è più facile spostare da soli verso l'alto un masso di porfido di un quintale, che chiamare a trecento e poi subito spostarsi. Darei una cifra per capire dov'è la difficoltà. Ma tutto questo non è ancora niente rispetto a quello che accade nelle belle giornate estive in cui la propagazione si apre e si ascoltano segnali lontani, molto lontani.
Vi voglio raccontare quello che mi è capitato ieri sera. Accendo l'apparato, vado ad ascoltare a 144.300 e con mio gran piacere ascolto una stazione siciliana che stava facendo QSO con una stazione del Nord Italia. Io abito sulla pancia del Monte Grappa a trecentocinquanta metri sul livello del mare e vado sempre in QRP sia in fonia che in CW (detto per inciso sono uno dei quattro fondatori dell'IQRP CLUB). Attendo che il QSO finisca (a trecento ragazzi, dico a trecento) e noto che il nordico corrispondente si dilungava nel chiacchierare con l'OM siciliano, tirando il QSO alla lunga. Prima regoletta per il neofita che vorrà leggermi: in condizione di propagazione eccellenti, sbrigarsi a concludere il QSO per poter dare spazio agli altri OM che se ne stanno lì educatamente in coda per fare anche loro il bel collegamento. In certe aperture di propapagazione abbastanza notevoli (non sto parlando qui dell' E sporadico) non è il caso di impegnare in chiacchiere da salotto il corrispondente DX, perchè può capitare che la propagazione si chiuda improvvisamente facendo restare  gli OM in coda con un palmo di naso.
Quindi, ricapitolando: OM chiacchierone con un DX a trecento. E fin qui vabbè non è ancora venuto il momento di prendere cappello (sono un bravo ragazzo ed ho evitato il termine incazzamento). Terminato il QSO chiamo alla mia massima velocità in CW l'amico siciliano e mi accorgo, dopo aver chiamato, che c'era il solito firewall fra me la zona IT9. Il firewall di cui parlo è la presenza, naturalmente simpatica e cordiale, di un gruppo di OM che stando più o meno fra me e l'OM siciliano, senza nessun rispetto per uno che stava facendo notare la propria presenza in CW (io ahimè), mi parlava sopra distribuendo a destra e a sinistra consigli e indicazioni ad altri OM dicendo "beh! ora chiama tu XXX ppoi chiamerà YYY" eccetera eccetera. Insomma avevano fatto una specie di net in due metri più o meno come quelli in HF tanto tristi e malinconici.
Tempo fa mi sono perso Malta per la stessa ragione! Quando ascoltai Malta, addirittura uno dei firewallisti perse del suo preziosissimo tempo per dirmi "ma Franz come vuoi che ti ascoltino da Malta tu che vai con un watt e mezzo e con un'antenna di fortuna?". Difficile fargli capire che se io ascoltavo l'amico maltese, forse lui poteva ascoltare me, e che poi io forse stavo provando una long yagi, ma cosa volete, cari amici, mettersi a discutere sulla propagazione  e sulle proprie antenne a trecento in un momento di magica apertura? Mutuando da altri linguaggi io dico che un atteggiamento del genere si chiama "paternalismo". E il paternalismo ha fatto e continua a fare più danni di una guerra. Naturalmente qualcuno di voi vorrà sapere i call di questi premurosi e zelanti custodi della frequenza 144.300, ma vi posso garantire che non me li ricordo nella maniera più assoluta. So soltanto che lungo tutta la costa adriatica, da Trieste fino al capo di Lecce, ci sono due di questi firewall che sono assolutamente impermeabili a tutti quelli che amano la solitudine come chi sta scrivendo. Il firewall più vicino filtra la zona nove, quello più lontano filtra la Grecia.
Che conclusioni tirare da queste innocue storiette? Propongo al nostro manager ARI per i 144 di proporre in sede internazionale l'eliminazione della frequenza di chiamata lasciando così molto più fascino alla putroppo già bistrattata gamma dei due metri. Cancellando l'obbligo della frequenza di chiamata, tutta la frequenza dedicata ai radioamatori sarebbe esplorata con più passione e si eviterebbero questi bivacchi sulla stessa frequenza di persone così poco propense a dedicarsi alle procedure ovvie e naturali del traffico radiantistico.
Per concludere, e qui ringrazio sempre l'ospitalità di paolo Mattioli, voglio raccontarvi una bella storia, anch'essa vera. Due o tre anni fa sentii chiamare da Treviso un OM francese che chiamava a trecento e alla fine della chiamata diceva che ascoltava venti più in alto o venti più in basso. Ebbi un brivido di piacere, finalmente assistevo ad un uso corretto della procedura! Dopo due o tre giorni, l'amico francese per non fare la figura del peracottaro, visto l'andazzo, si piazzò a trecento e per un paio di ore al giorno, per tutta la durata delle sue ferie in Italia, non mollò più la presa. Qualcuno gli aveva fatto notare l'anormalità del suo comportamento. L'OM francese si adeguò subito , avendo compreso che comportandosi correttamente avrebbe fatto la figura del diverso. E come si sa i diversi non sono amati da tutti. Che tristezza!
Mi chiedo da una vita: ma nelle Sezioni che cosa dicono gli "anziani" ai "giovani"?
Parecchi 73 a tutti, compresi i mie cari trecentisti, de I3FFE #4 IQRP CLUB.
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Sezioni ARI
 
      Rieti e Radicofani
in guerra per il ponte R2
Due autorizzazioni dell'ARI per la stessa frequenza a distanza di pochi chilometri!
 
Quando l'anno scorso affermammo che, visto il fallimento del coordinamento dei ponti, fatto dalle associazioni, per le liti e le sopraffazioni, tra associazioni, ma anche all'interno delle stesse,
proponendo che tale coordinamento fosse esercitato dal Ministero delle Comunicazioni in prima
persona, non dicevamo cose assurde come qualcuno affermò, ma, conoscendo la realtà delle cose e le carenze dimostrate, l'unica strada perseguibile era quella di un giudice "super partes" che stabilisse per tutti regole fisse.
I fatti che vengono denunciati dalla Sezione di Radicofani, (vedi sotto) circa la duplicazione del R2 del Monte Amiata, con un altro R2 al Terminillo, entrambi ad alta quota e a distanza in linea d'aria di pochi chilometri, dimostra la necessità del "giudice superpartes" considerando che entrambe le richieste di autorizzazione sono state presentate al Ministero delle Comunicazioni dall'ARI di Milano!
 
Da: "Giorgio CAVALIERI" <ik0eup@ariviterbo.it>
                      Caro Paolo,
ti scrivo per metterti al corrente di una situazione che si è creata già da oltre un mese e che sembra non voler essere risolta in maniera bonaria e nello spirito di fratellanza tra OM.
                      Lo spunto per scriverti è scaturito quando ho visto pubblicato il regolamento interno della Sezione di Rieti, per tanto voglio portarti a conoscenza di alcuni fatti accaduti nel bel nome della Protezione Civile!
                     Come ben saprai sul monte Amiata esiste, da oltre un ventennio, un R2  gestito dalla sezione A.R.I. di Radicofani che ultimamente a causa di una interferenza provocata da una radio libera ha subito una forte desensibilizzazione, ma che nonstante cio',lo stesso ha sempre continuato a funzionare e a segnalare la sua presenza con il beacon vocale.
                     Recentemente la Sezione A.R.I. di Rieti ha pensato bene di richiedere una autorizzazione all'A.R.I. di Milano per operare su quella frequenza con un altro R2 incurante del fatto che i due siti, Amiata e Terminillo, distano solo poche decine di chilometri!
                     Sono certo che l'approvazione del Presidente ORTONA sia stata data in buona fede, come sono certo che se lo stesso avesse saputo di una cosa del genere non avrebbe mai approvato che l' A.R.I. di Rieti calpestasse in questo modo i diritti dei colleghi di Radicofani!  Tra l'altro il neo ripetitore occupa la frequenza rimanendo in aria per un'auto oscillazione che produce una nota fastidiosissima! Questo è il ponte della Protezione Civile di cui si fanno tanto paladini!!
                     Nel frattempo i colleghi  OM di Radicofani hanno risolto il problema del ponte dell'Amiata, ripristinando ottimamente lo stesso, ma ora si trovano la frequenza occupata e disturbata dal ponte di Rieti che interferisce su parte dell'Umbria, Toscana, Alto Lazio e tutta la zona di Roma e provincia.
                     Lino I5AOB (A.R.I. Radicofani) contatto' prontamente il Presidente A.R.I. Rieti nella persona del Sig Crescenzio Bastioni per chiedere il motivo  per cui un altro R2 fosse attivo, sentendosi seraficamente rispondere: "anche gli OM di Rieti hanno il diritto di "sperimentare" su quella frequenza!!"
                    Qualche giorno dopo segui' anche una raccomandata per contestare questo comportamento scorretto, ma attualmente il ponte Reatino è ancora "on air" con le conseguenze che immagini.
                    Questo è un tipico esempio dell'HAM SPIRIT di certi individui che celandosi dietro ad attività nobili quali La Protezione Civile non esitano un attimo a calpestare e a violentare quei diritti che anche altri hanno! (anche R2 Amiata è un ponte della Protezione Civile in seno alla Prefettura di Siena)
                    Tanto ti dovevo per tua opportuna conoscenza, cordiali saluti.
 
                                                                                                                                                    Giorgio CAVALIERI
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TETTI FOTOVOLTAICI
      STANZIATI 13,9 MLN ALLE REGIONI
 Via libera alla ripartizione di circa 13,9 milioni di euro alle Regioni che hanno aderito al programma 'Tetti fotovoltaici'', promosso dal ministero dell' Ambiente. Il decreto relativo al programma e' stato pubblicato in Gazzetta ufficiale. Il provvedimento ripartisce, secondo il numero degli abitanti, le risorse finanziarie tra le Regioni che hanno aderito al programma, che prevede la realizzazione di impianti fotovoltaici di potenza compresa da 1 a 20 kw collegati alla rete elettrica di distribuzione ,integrati o installati nelle strutture
edilizie. Una prima quota, pari al 50% delle risorse disponibili, verra' trasferita alle Regioni a seguito della pubblicazione dei relativi bandi sui bollettini ufficiali regionali. Il saldo verra' trasferito all' approvazione da parte del ministero dell' Ambiente, della documentazione relativa alla rendicontazione di spesa finale. E' la Lombardia a godere delle piu' elevate risorse finanziarie (2,1 milioni di euro), seguita dalla Campania (1,3 milioni di euro) e dal Lazio (1,2 milioni di euro).
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MA COME NASCE
IL FULMINE?
 

Quella di quest'anno é stata una estate "pazza" con nubifragi,
temporali e tanti fulmini che oltre a danni notevoli, spesso
anche alle nostre antenne e alle nostre stazioni, hanno
provocato anche diversi morti. Ma come nasce il fulmine? 

 
Per far partire un fulmine si devono creare differenze di carica elettrica all'interno di una nuvola
o tra la nuvola e il suolo. In genere la parte superiore di una nuvola ha carica positiva e quella inferiore negativa.
Queste differenze si formano per Io scontro, dentro il cumulonembo temporalesco, tra cristalli di
ghiaccio che salgono e chicchi di grandine che precipitano verso il basso. I chicchi strappano ai cristalli elettroni (che hanno carica negativa) e si caricano negativamente. I cristalli acquistano, invece, carica positiva.
<<Non è invece chiaro  - dice il fisico torinese Sruno Roccuzzo - perché talvolta alla base della
nube ci siano zone di carica positiva.

SCARICHE LEADER
Le cariche della nube ne inducono altre di segno opposto a terra. Fino a che dalla nuvola scocca una scarica pilota (o "leader"), ancora invisibile, che si muove verso il suolo zigzagando a 100 Km al secondo. Quando una scarica leader discendente si incontra con una leader di segno opposto proveniente dal terreno si creano onde d'urto che provocano il tuono  e si apre un canale attraverso cui inizia lo scambio delle cariche elettriche che surriscalda il percorso fino a trentamila gradi e lo rende visibile, dicono i fisici Franco Alemanni e Eugenio Manghi. 
 
POTENZA
Per un milionesimo di secondo nel canale del fulmine si crea un potenziale elettrico superiore a quello di tutte le centrali europee. Ma questa enorme produzione di energia dura così poco che terrebbe una lampada accesa solo per un mese. 
 
QUATTRO TIPI
Esistono quattro tipi di fulmine:Negativo discendente quando la scarica leader ha carica negativa e parte dalla nube, positivo discendente quando la leader ha carica positiva. Positivo (o negativo)
ascendente quando ha carica positiva (o negativa) e va dalla terra alla nube.
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Da: "Umberto Molteni" <umberto.molteni@virgilio.it>

 
LAMPI, FULMINI  E  TUONI
NELL'ANTICHITA'
Ecco alcune interessanti e curiose idee ed opinioni dei filosofi e dei fisici, nei secoli XVII° e XVIII°, sui lampi, fulmini e sui tuoni.
 
Nell'albore dei popoli, con i pregiudizi che oscuravano lo spirito delle società primitive, non potevano non attribuire, a questi fenomeni naturali, ad eventi divini ed in essi vedere l'ira degli dei.
 
Per i primi filosofi greci, i lampi, fulmini e tuoni provenivano dai Ciclopi occupati nelle loro caverne di Lemnos a fucinare i fulmini che dovevano servire alle vendette di Giove.
 
Anche i romani, come pure tutti i popoli dell'Asia condividevano questa credenza, che la folgore era una speciale manifestazione e caratteristica delle Divinità. Questa opinione si trasmise e si mantenne dopo di loro, presso quasi tutti i popoli del nostro emisfero.
 
Sappiamo l'impressione, sullo spirito dei popoli del Nuovo Mondo, che produssero i moschetti ed i cannoni degli Spagnoli. Se tutto fuggiva all'avvicinarsi dei soldati di Pizarro e di Cortes, è che queste orde selvagge non potevano che vederli come degli dei della vendetta, dei conquistatori che avanzano tenendo in mano la folgore ed i lampi.
 
Solamente verso il XIV° secolo i lumi della filosofia dissiparono queste credenze e gli uomini meno credenti e più osservatori osarono considerare più da vicino questi temibili fenomeni.
 
Il primo filosofo a scoprire la causa di questi fenomeni fu Cartesio. La sua teoria era senza dubbio errata Egli pensava che il fulmine si manifestava quando delle nubi situate più in alto nell'atmosfera cadevano su altre nubi situate più in basso. L'aria presente fra i due strati di nubi, essendo compressa da questa caduta, produceva, secondo Cartesio, un immenso sviluppo di calore da cui scaturiva il lampo ed il conseguente tuono.
 
L'illustre fisico Boerhaave sviluppò, dopo Cartesio, una sua teoria più profondamente ragionata su questi fenomeni, senza essere per questo più vera.
 
Per spiegare il calore che provocava l'apparizione del lampo, Boerhaave ammetteva che delle piccole masse d'acqua nel cuore delle nubi avevano la proprietà di concentrare i raggi solari. Questi piccoli ammassi di ghiaccio potevano agire, secondo lui, come tante piccole lenti convergenti che concentravano in un unico punto una notevole quantità di raggi solari, che determinavano, in quel punto, un enorme aumento della temperatura.
 
Nelle sue Note sul "Cours de chimie de Lémery", il chimico francese Baron espose in questi termini la teoria di Boerhaave, che adottò senza riserve.
 
"Questo eccellente fisico (Boerhaave) dimostra in un modo molto soddisfacente, nei suoi "Elementa chimica", che le particelle d'acqua che l'azione del sole aveva elevato nell'aria, riunendosi insieme sotto forma di nubi, compongono masse di ghiaccio che riflettono la luce del sole dalle loro superfici rivolte verso l'astro, nel mentre che le superfici opposte sono di un freddo glaciale.
 
Se succede dunque, come ciò può verificarsi sovente, che più nubi siano disposte le une rispetto alle altre in modo che facciano l'effetto di molti specchi concavi dove i loro fuochi concorrono in un unico fuoco, si comprende facilmente che i raggi del sole, così riflessi e condotti in un unico punto, devono produrre un calore infernale
 
Il primo effetto di questo calore sarà di dilatare considerevolmente l'aria circostante e di causare una specie di vuoto nello spazio compreso fra le nubi; ma subito dopo, queste stesse nubi venendo a cambiare di situazione, ed i fuochi trovandosi distrutti, l'acqua, la neve, la grandine, e generalmente tutto ciò che attornia il vuoto di cui si è parlato, ma soprattutto le grandi masse di ghiaccio che formano le stesse nubi, fondono con una inaudita impetuosità le une verso le altre per ricolmare questo vuoto. L'enorme velocità di movimento per il quale tutte queste materie sono trasportate producono un sfregamento così violento di tutte le parti le une contro le altre, che genera non solamente rumore assordante e qualche volta orribile, ma anche l'infiammazione di tutte le esalazioni solforose, grasse e oleose che si trovano nelle vicinanza, e di cui l'aria è sempre abbondantemente impregnata durante le grandi calure. Così non è sorprendente che il tuono sia quasi sempre accompagnato da lampi.".
 
L'idea di Boerhaave sul concentramento dei raggi solari dovuto alle piccole masse gelate dell'acqua sospese nelle nubi non fu accettata, perché non poteva essere accettata l'idea che i raggi solari attraversassero, senza sciogliere, questi corpuscoli di ghiaccio. Ma la seconda idea, data dall'illustre fisico olandese, rimase universalmente adottata, poiché essa rispondeva ad una opinione molto favorevole dell'antichità.
 
Si ammise dunque, con Boerhaave, che il fenomeno dei lampi e della folgore provenisse dall'infiammazione di tutte le esalazioni solforose, grasse, oleose e essenzialmente combustibili, che, emanate dalla terra, venivano a riunirsi ed accumularsi nell'atmosfera. Questa spiegazione fisica del tuono e della folgore, molto plausibili in quell'epoca, divenne la teoria dominante, l'opinione classica sino alla metà del XVIII° secolo.
 
Fu contro questo sistema chimerico che dovette lottare più tardi la teoria degli "Elettrizzanti".
 
Ci si domanda se nell'antichità conoscevano qualche mezzo per difendersi dalle folgori. Niente di simile fu mai fatto se non quanto detto, almeno, in queste due curiose storie.
 
Ovidio ci trasmette nei suoi "Fasti" la leggendaria storia di Numa Pompilio secondo re di Roma.
 
In un'epoca in cui la folgore produceva continue devastazioni in Italia, Numa Pompilio cercò di placare la folgore (fulmen piari). Consigliato dalla ninfa Egeria ottenne la rivelazione di questo segreto, tramite il seguente stratagemma furono vittime Fauno e Martius Picus, dei delle foreste.
 
Questi trovarono, sul loro cammino, delle coppe piene di profumato vino che Numa Pompilio aveva intenzionalmente messo. Questi dei approfittarono abbondantemente di questa deliziosa libagione. Quando ben ubriacati e privi dei loro sensi Numa Pompilio li catturò legandoli. Appena riavutosi, invano tentarono di liberarsi; il monarca romano con profusi rispettosi inchini, chiese loro perdono per l'estrema libertà presa e assicurò loro che non gli avrebbe fatto alcun male e che potrebbe liberarli a questa condizione: "Quoque modo possint fulmen mostrare piari", ossia di insegnargli il modo di placare e scongiurare la folgore.
 
Fauno non ricusa la domanda e risponde: "Noi siamo degli dei campestri e abitiamo sulle vette delle montagne. Possiamo disporre delle folgori di Giove. Tu non potrai ora da te stesso ottenerle dal cielo, ma può darsi potrai riuscirci con il nostro aiuto".
 
Martius Picus riconosce che possiede l'ars valida, ed è disposto a concederla. L'affare è concluso, il segreto è risolto e si prende tempo per metterlo alla prova.
 
Nel giorno stabilito, Numo Pompilio ed i suoi si ritrovarono insieme. Il sole all'orizzonte sorgeva radioso quando il re, la testa velata di bianco, innalzò le sue mani al cielo e chiese che la promessa degli dei fosse compiuta. "Nel mentre che parlava, il disco solare appariva completo; uno strepitoso rumore rimbombò. Con un cielo senza nubi, Giove aveva tuonato tre volte e tre lampi brillarono. In quell'istante la volta del cielo si aprì, ed il sacro scudo cadde ai piedi del sovrano".
 
È a seguito di questo racconto mitologico di Ovidio che molti commentatori avevano creduto poter ammettere che Numa Pompilio apprese dai sacerdoti etruschi il segreto per scongiurare la folgore e di farla scendere innocua dal grembo delle nubi.
 
Se si deve credere agli storici di Roma, Numa Pompilio ripeté più volte con successo, questa esperienza religiosa. Impiegando questo segreto solo per servire gli dei, poté usarne senza essere punito. Ma ne fu diversamente dal suo successore Tullo Ostilio, che, avendo voluto snaturare l'impiego del divino arcano, fu folgorato.
 
Plinio ci fa sapere che si ricorse con questo stratagemma per liberare una città dell'Etruria da un mostro che la devastava. Questo mostro, ironia della sorte, aveva ricevuto il nome di Volta, fatto ben originale se ricordiamo l'inventore della Pila.
 
Ecco il secondo episodio. In una corrispondenza del Lichtenberg sull'effetto delle frecce che sormontavano il Tempio di Salomone, lo studioso biblico Michaëlis fa notare che durante un lasso di tempo di mille anni questo tempio di Gerusalemme sembra non
 
sia mai stato colpito dalle folgori. Questo fatto non è però suscettibile da prove dirette.
 
La nota di Michaëlis acquisisce pertanto un certo grado di importanza, se si considera, con Arago, che i vecchi autori menzionavano con una rimarchevole cura gli incidenti causati dalle folgori sui loro monumenti pubblici. (Ricordo la folgore che, alcuni anni or sono, distrusse una guglia del duomo di Como e più recentemente la folgorazione dell'obelisco di Axum a Roma).
 
Si diceva che le masse d'oro, di bronzo, di metalli dorati, che ricoprivano il tempio, e le irte frecce che si innalzavano su di una parte del suo tetto, funzionavano come veritieri parafulmini, e ne allontanavano la folgore. Questa selva di frecce dorate o con punte d'oro molto appuntite che copriva una parte del vasto tetto del tempio, e tramite i condotti metallici stabiliti per lo scarico delle acque piovane, questo tetto comunicava con le cisterne e le cavità della montagna sulla quale era costruito. Essendo, i tetti, i muri, le putrelle, i pavimenti e le porte di ogni appartamento, dorate, l'assieme di questa struttura risultava essere un perfetto sistema di conduttori per la messa a terra del fluido elettrico.
 
Ma nulla comprova che qualche intenzione scientifica fu attuata durante l'erezione di queste verghe metalliche appuntite.
 
Lo storico Josephe Flavius ci porta a conoscenza della loro destinazione, quando ci dice che esse avevano lo scopo di impedire agli uccelli di posarsi e sporcare, con i loro escrementi, il tetto.
 
Non si vede perché si volle dare una spiegazione che obbliga a dare agli Ebrei delle conoscenze scientifiche che certamente non avevano.
 
Ed a proposito del fenomeno conosciuto come Fuoco di S. Elmo, ecco alcune interessanti e curiose testimonianze.
 
Il Fuoco di S. Elmo è una meteora luminosa a forma di fiammella, ventaglio, pennacchio, velo ecc. che si osserva sui pennoni delle navi, sulle punte dei parafulmini, su asperità rocciose o comunque su oggetti puntiformi o a piccolo raggio di curvatura, interessati da intensi campi elettrici dovuti a una scarica a effluvio come il fenomeno corona a causa di manifestazioni temporalesche, soprattutto evidenti di notte, accompagnata da fruscio caratteristico.
 
Si legge nel libro "Tito Livio" che Lucio Atreus avendo comperato un dardo per suo figlio, che era stato arruolato, quest'arma apparve infocata, e lanciava fiamme per più di due ore, senza essere consunta da questo stesso fuoco.
 
Plutarco, nella "Vita di Lisandro", cita due fatti simili:
 
"Le picche di qualche soldato in Sicilia, ed una canna in mano ad un cavaliere, in Sardegna, sembravano infocate. Le coste furono pure luminose e brillavano di frequenti fuochi".
 
Plinio ha osservato lo stesso fenomeno su dei soldati che erano di guardia notturna sui bastioni:
 
"Le stelle apparivano tanto sia sulla terra che sul mare. Ho visto una luce sotto questo aspetto sulle picche dei soldati che erano di guardia notturna sui bastioni. Se ne vedevano anche sulle verghe ed altre parti delle navi, che generavano un suono udibile e cambiavano sovente di posto. Due di queste luci annunciavano tempo bello ed un buon viaggio, e si cacciava un'altra che appariva sola ed aveva un aspetto minaccioso. I marinai chiamano quest'ultima Elena; ma nominano le altre due Castore e Polluce, e le invocano come degli dei. Queste luci si posano qualche volta verso sera sulla testa degli uomini, e sono di un buon e favorevole presagio".
 
Il più curioso dei fatti è sicuramente il seguente, che è stato pubblicato per la prima volta da un fisico italiano e poi riprodotto in una delle Mémoires dell'abate Nollet all' Accadémie des Sciences.
 
(Lettera di Giò. Fortunato Bianchini, intorno un nuovo fenomeno elettrico, all'Accad. R. di Scienze di Parigi, 1750 - Mémoires de l'Accadémie des Sciences de Paris 1794, p. 445, in una nota alla fine di una Mémoire dell'abate Nollet, sulle cause e gli effetti della folgore).
 
"Su di un bastione del castello di Duino, nel Friuli, affacciato alla costa adriatica, c'era, da tempo immemorabile, una picca impiantata verticalmente, con la punta verso l'alto.
 
Durante l'estate, quando il tempo sembrava volgere verso il temporale, la sentinella di guardia su questo bastione, avvicinava al ferro di questa picca, il ferro di una alabarda, che era sempre piazzata lì per questa prova.
 
Se il ferro della picca scintillava molto all'avvicinarsi di quello dell'alabarda, e che sprigionava, dalla sua punta, un pennacchio luminoso, la sentinella suonava tosto una campana lì presente. I contadini, nei campi, ed i pescatori in mare venivano avvertiti dell'approssimarsi del temporale, e con questo avviso ognuno poteva fare ritorno a casa".
 
Questo fenomeno meteorologico è chiamato con diversi nomi a partire dal secolo XVIII°: in Francia Fuoco di S.Elmo, in Italia il Fuoco di S. Pietro, di S. Nicola ecc.
 
Come già accennato questi pennacchi luminosi sono delle scariche elettriche causate dalle nubi temporalesche ed attirate dalle punte. (Effetto punta scoperto da Benjamin Franklin, inventore del parafulmine nel 1753).
 
Per concludere ecco un'idea, dell'illustre fisico comasco Alessandro Volta, assai curiosa: dopo aver ottenuto lo sparo della sua pistola con la semplice elettricità che si manifesta nell'atmosfera durante i temporali, pensa di installare la sua pistola su di una lunga pertica o su di un aquilone in modo da avvisare con lo sparo dell'arrivo di un temporale.
 
Umberto Ferdinando Molteni - I2MS
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SPIEGHIAMO L'APRS

CON 

PK-232MBX*PK-12*PK-96*DSP-2232

NUOVO FIRMWARE

 

GPS

GLOBAL POSITIONING SYSTEM

 

GENERALITA'

In questo capitolo si vuol descrivere come configurare e connettere il TNC per le operazioni con GPS.

 

 

Perché il GPS con il TNC?

Tutti i TNC AEA e AEA-Timewave possono funzionare con il software APRS (Automatic Packet Reporting System) . I TNC, comunque, hanno anche un firmware speciale che rende possibile la compatibilità con lo Stand Alone Tracking e Ultimeter II®. Inoltre l'AEA offre un cavo di adattamento APRS per il TNC che rende possibile il modo di operare HSP (Hardware Single Port Mode). Il motivo per cui è stato messo un firmware speciale nel TNC e sviluppato un cavo specifico per il modo APRS è perché il TNC è perfetto per applicazioni veicolari e si sposa perfettamente con le applicazioni GPS (Global Positioning System).

 

Il TNC AEA contiene caratteristiche speciali per il GPS, specifiche che non si trovano in altri TNC. Il controller AEA può, per esempio, riconoscere se un ricevitore GPS è collegato al comando GPSAuto, e quindi sceglie l'appropriato GPSMode di operare. Se, all'accensione, il TNC rileva la presenza di un GPS gli invia immediatamente la stringa di inizializzazione. Il TNC stesso può essere scrutinato in modo remoto (polling) mandando un pacchetto al suo GPOLLCall, oppure attraverso le caratteristiche di polling in APRS. Inoltre i comandi GPS del TNC possono essere programmati in modo remoto usando il comando GREMprog che è molto utile nelle applicazioni Stand Alone Tracking in quanto l'unità non deve essere mai disinstallata dal veicolo per cambiare le impostazioni del GPS. I ricevitori GPS possono essere programmati in modo remoto a mezzo TNC. I settaggi data ed ora del TNC possono essere fissati attraverso le informazioni ottenute dal ricevitore GPS. Il TNC può eventualmente operare in packet e GPS contemporaneamente usando i modi commerciali: vedi il capitolo dei comandi, alla sezione "G" per i comandi GPS.

 

Cos'è l' APRS?

Il software APRS (Automatic Packet Reporting System) è un programma coperto da brevetto, sviluppato da Bob Bruninga (WB4APR), ed è distribuito in forma gratuita per le comunicazioni Packet in tempo reale. Si può ottenere una copia del programma APRS collegandosi al BBS di Bob Bruninga (410) 280-2503. Per una versione a livello più alto è richiesta una versione registrata.

Il programma fornisce una lista delle stazioni ascoltate e visualizza la località su una mappa computerizzata come quella in figura 1. Le mappe hanno una scala che va 0.5 a 2000 miglia. Non tutte le mappe sono complete, comunque nel programma APRS ci sono le funzioni che permettono ad ognuno di creare mappe molto semplicemente come per esempio percorrendo in auto le strade della propria città. Le stazioni RX/TX appariranno sulla mappa e, ad ogni stazione può essere assegnato un simbolo come casa, auto, barca. La vera novità del programma è di tracciare veicoli in movimento; si può quindi monitorizzare, sul proprio PC ed in tempo reale, persone o mezzi che si muovono.

L'APRS ha inoltre la possibilità di mandare brevi messaggi o bollettini.

Usando la stazione meteorologica Ultimeter II, si possono visualizzare sulla mappa anche le informazioni del tempo.

 

HARDWARE e CONFIGURAZIONI

 

Ci sono 4 possibili configurazioni che possono essere usate nell’ambito dell’APRS ed ognuna per uno scopo diverso.

1.    Computer che fa girare il programma APRS, un ricevitore GPS, un TNC, il cavo di adattamento APRS, ed una Radio

Questa configurazione, la più completa, permette di tracciare (localizzare e registrare) nel tuo sistema tutti gli altri utenti (te stesso incluso), e mandare o ricevere messaggi e bollettini. Usando il cavo di adattamento APRS dell'AEA, si può collegare il ricevitore GPS ed il TNC su una singola porta COM del computer su cui gira l'APRS., vedi la figura 2.

Il cavo di adattamento dell'AEA facilita parecchio perché, senza, bisognerebbe collegare il TNC ed il ricevitore GPRS a porte COM separate ed in genere non ci sono mai molte porte COM disponibili tra tutte le periferiche che normalmente si usano. Lo stesso discorso vale per i PC portatili, che molte volte hanno una sola porta COM.

 

2.     Computer che fa girare il programma APRS, un qualunque TNC AEA * AEA-Timewave, ed una Radio (niente ricevitore GPS)

Questa configurazione permette di tracciare (localizzare e registrare) nel tuo sistema tutti gli altri utenti. La tua localizzazione deve essere però inserita manualmente. Si possono mandare o ricevere messaggi e bollettini nell'ambito del programma APRS. Tutti i TNC AEA possono essere parte di un sistema come questo. Questa configurazione permette ad ognuno che abbia un TNC AEA e il programma APRS di far parte di questo modo di localizzarsi e visualizzarsi con la tecnologia GPS. Non c'è bisogno di avere un GPS per le coordinate; le coordinate verranno inserite manualmente nella mappa computerizzata, e questo è sufficiente dal momento che rimangono fisse e non è necessario cambiarle ed aggiornarle in continuazione come avviene con le stazioni in movimento nelle applicazioni veicolari.

 

3.     TNC, un ricevitore GPS, ed una Radio (niente PC)

Questa composizione, formata da 3 elementi, consente di trasmettere la propria posizione in modo automatico in un sistema APRS senza avere il PC nel veicolo. Questa combinazione è conosciuta come "Stand Alone Tracking Device" perché gli altri possono localizzare e tracciare la posizione ed i movimenti del veicolo senza che nel veicolo ci sia la necessità di un PC per girare il programma APRS o controllare il TNC stesso. Il firmware residente nel TNC permette al TNC stesso di analizzare le informazioni dal ricevitore GPS senza l'uso del PC e quindi segnalare l'informazione via radio.

 

Poiché il TNC può lavorare in ambedue le configurazioni, con o senza PC, ha un’incredibile flessibilità di utilizzo e di aiuto in caso di disastri naturali, avvenimenti pubblici o sportivi, ricerca, salvataggio, ed infinite altre apllicazioni.

 

Per esempio, in una maratona, un'auto di servizio, ambulanze, o altri tipi di veicoli di supporto, potrebbero tutti avere un TNC nella modalità "Stand Alone Tracking Device". Un coordinatore potrebbe essere in una postazione centralizzata usando TNC, Radio, PC con il programma APRS per visualizzare e localizzare i veicoli sulla mappa computerizzata. In caso di emergenza il coordinatore può vedere il veicolo più vicino ed indirizzarlo via radio nel modo più corretto.

Se invece, tutti i veicoli avessero anche un PC, quindi configurazione completa, il coordinatore non solo potrebbe vedere la posizione di ogni veicolo, ma potrebbe mandare messaggi ad ognuno attraverso il sistema APRS.. Gli autisti dei veicoli di assistenza riceverebbero brevi messaggi del tipo "emergenza, incidente in via Roma, veicolo 2 rispondi". Questi brevi messaggi comparirebbero sugli schermi dei veicoli, con un messaggio tipo Packet. I messaggi potrebbero anche essere accompagnati da un bip del PC per avvertire l'autista del veicolo che un messaggio è in arrivo. L'APRS include anche la possibilità di messaggi generali contemporanei del tipo bollettino, o circolare, diretto a tutti i veicoli.

 

4.     TNC, stazione meteo ULTIMETER II, ed una Radio (niente PC)

Questa configurazione richiede una stazione meteo ULTIMETER II, ed il collegamento è illustrato in figura 3. Il PK-12 può essere sostituito con qualsiasi altro TNC dell'AEA.

ULTIMETER II è una stazione meteo con controllo e sonde esterne di temperatura, anemometro (vento) e pluviometro (pioggia).

Il TNC può essere collegato a questa stazione, interpretare i dati meteorologici trasmettere i dati del tempo e la località attraverso il sistema APRS, in modo che altri utenti possano accedere a questo tipo di informazione. Le caratteristiche di interrogazione remota (polling) del TNC rendono facile l’organizzazione di una stazione meteo remota e ricevere questi dati via APRS in qualunque posto ci troviamo. Dall'ufficio si può controllare la temperatura interna o esterna di un’abitazione al mare o in montagna. Si può addirittura, con una rete di stazioni, tracciare una mappa di un'area anche ampia.

 

 

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Primo Diploma S.C.F. misto

    Isola di Capri        
 
                   Il primo diploma misto Isola di  Capri .  E 
organizzato dal "Puparuò Radio Club". il diploma consiste nel collegare Scogli:
Castelli,e Fari dell'isola, ricordo che alcuni castelli e scogli e fari sono già
referenziati per altri diplomi: IOTA-IIA-DCI- -------<In  realtà si tratta di una 
maratona contest>.
NB per il Diploma SCF Isola Di Capri  
I vari scogli ,castelli e fari sono referenziati con punteggio a parte.
ISOLA di CAPRI punti 5
SCOGLI: Monacone 10 punti - Faraglioni 15 punti---Scoglio di San
Giacomo 20 punti---scoglio Ricotta 20 punti - faraglioncello Grotta
Bianca 20 punti.
Castelli: castello Barbarossa di Anacapri 10 punti---Torre Damecuta di
Anacapri 10 punti---Torre Guardia di Anacapri 10 punti---Torre Materita
di Anacapri 10 punti - Castello di Castiglione a Capri 20 punti - Torre
faro di Capri 20 punti—Torre Saracena di Capri 20punti.
FARI: Faro punta  Carena 20 punti - Faro punta del Capo 25 punti.
Regolamento
Possono conseguire il diploma tutti gli OM. E SWL Italiani E stranieri.
I collegamenti saranno validi se effettuati tutti in fonia  e grafia o misto, e
tutti su una delle gamme concesse ( 80,40,20,15,10,metri).I collegamenti
di cui sopra dovranno inoltre essere posteriore al 1 Gennaio 2002, fino al
31/06/2004.I log dovranno pervenire entro il 31 gennaio 2004
Premi: Primo Classificato Targa Capri
Secondo Classificato Crest Marconiano
Terzo Medaglione Capri. Vince chi dimostra di aver raggiunto il
maggiore punteggio, inviando l'estratto log at
ic8jah@inwind.it.I risultati  come
i premi saranno visibili at
www.qsl.net./ic8jah ed inviati via posta.
Per chi fosse interessato al Diploma deve dimostrare di avere raggiunto il
25% del punteggio, inviando l'estratto log  o fotocopia  qsl a ic8sdl
includendo cinque Euro
Per chi fosse interessato alla qsl via diretta, inviare la richiesta al manager
ic8sdl            
             
     73 Puparuò Radio Club Capri I.
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Da: "Ovidio Scarpa" <ovidius.scl@libero.it>
Ciao Paolo,
              per cortesia potresti pubblicare sul prossimo numero del "Radiogiornale" che sabato 28 settembre si svolgerà la "tornata d'autunno" del Contest VHF SSB-PSK31 "SANREMO SPRINT" con il seguente Regolamento.
Ti ringrazio anticipatamente.
 
Coriali saluti da  Ovidio - i1scl
 
        C O N T E S T
            SANREMO VHF SPRINT 2002
            
       S A B A T O   28 SETTEMBRE 2002
           
Partecipazione :
aperta a tutti gli OM senza distinzione di licenza, speciale od ordinaria.
Per le stazioni estere sono validi solo i qso con stazioni italiane.
 
Data :
La Tornata d'autunno si svolgerà: sabato 28 Settembre 2002
 
Banda, modo e orari :
144 MHz , in modo SSB, secondo bandplan, con durata di 4 ore, dalle 12.30 alle 16.30 UTC.
In modo PSK31, frequenza 144,150 +-1 kHz, dalle 15.00 alle 17.30 UTC
In PSK31 sono validi anche i nominativi già contattati precedentemente.
Dovra' essere lasciata libera la banda 144,290 - 144,310 MHz.
 
Si invitano i partecipanti a non rispondere ad eventuali stazioni italiane in questa gamma.
Regola della QSY:
 
Chi chiama puo' lavorare consecutivamente una sola stazione su quella frequenza.
Poi: o risponde ad un'altra chiamata o si sposta almeno di 10 kHz per chiamare nuovamente.
Chi risponde su una frequenza ha poi diritto di usarla per chiamare  a sua volta.
Lo spirito dello "sprint" è di alternare chiamate e risposte nonchè far usare tutta la banda
 in modo da dare il minimo fastidio alle altre stazioni locali.
Questa regola vale anche in PSK31, con spostamenti di almeno 100 Hz.
 
Rapporti :
per la validità di un QSO è necessario lo scambio bilaterale di:
 A -nominativo
B -rapporto e numero progressivo
C -locatore
D - provincia (solo per le stazioni italiane)
 
Categorie :
Stazioni fisse e stazioni portatili (in condizioni "field day").
Chi opera da un indirizzo diverso dal proprio qth ma in condizioni di fisso
dichiara "stazione fissa" pur usando il nominativo /p.
 
Punteggio :
1 punto a kilometro in SSB e CW, 2 punti a kilometro in PSK31.
 
Classifiche :
Per ciascuna categoria, una per tornata sulla base del QRB complessivo dei QSO validi, ed una
 complessiva sulla base della somma delle posizioni (non del QRB) ottenute nelle due tornate.
I soci della Sezione di Sanremo, saranno  "control log".
 
Log :
inviarli entro 15 gg. a: Sez. ARI di Sanremo - Casella Postale 114 - 18038 Sanremo  IM
oppure via e-mail a <
marchi.g@libero.it>.
Dichiarare esplicitamente se fisso o portatile in condizioni "field day",  in mancanza sarete  classificati fissi.
I portatili mettano solo il locatore da cui si é operato.
 
Premi :
A i primi 3, fissi e portatili, che hanno partecipato ad entrambe le tornate,
e a chi avrà collegato più stazioni liguri (province di Imperia, Savona, Genova, La Spezia).
 

                                       IL CONTEST MANAGER
                                        IK1UWL - Giorgio
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Da: "iz8duc" <iz8duc51@ciaoweb.it>
A: "Paolo Mattioli" <paolo.mattioli@tin.it>
Oggetto: Come Protestare contro il Corriere di Caserta? IDEA!!!!!!!!!!
Continuano le proteste
 al Corriere di Caserta
 
Innanzi tutto colgo l'occasione per ringraziare l'amico Armando IK8BPY, che conosco di persona, per aver avuto il coraggio di denunciare pubblicamente l'articolo apparso sul Corriere di Caserta che a mio avviso è addirittura ignobile.
Questo,non perchè temo che quell'articolo possa danneggiarci legalmente,(l'ARI sicuramente passerebbe all'attacco) ma in quanto può ledere il nostro operato che come e ben noto, è si un nostro hobby,ma è anche un motivo di certezza,che,in un momento qualsiasi,di eventi disastrosi dovuti a calamità naturali,siamo quelli che mantenendo attive le telecomunicazioni,fanno si che la Protezione Civile possa ricevere le direttive ed il giusto coordinamento per pianificare e mirare i vari interventi, che spesse volte riescono a salvare innumerevoli vite umane.E tutto questo a nostre spese,con attrezzature proprie e con la partecipazione straordinaria e la sponsorizzazione del nostro portafogli.Ritengo inoltre che persone che occupano un posto nella società di assoluto rilievo,come quello di giornalisti e capo redattori,debbano anche ed assolutamente avere le competenze necessarie per affrontare temi così delicati che presumono conoscenze dirette della tematica,a meno che,da persone di un certo livello culturale e di certa intelligenza,non decidano di appoggiarsi a consulenti della materia che siano riconosciuti pubblicamente in modo  che il loro responso sia condiviso unilateralmente dalle parti in causa.Altresì penso che i mezzi di informazioni,se veramente vogliono fare gli interessi dell'umanità tutta (compresi loro e i loro cari quindi ) dovrebbero preoccuparsi un tantino di più,concentrando le loro attenzioni e preoccupazioni a ben altre fonti di inquinamento quali possono essere:idrocarburi;centrali nucleari;esperimenti atomici ecc.ecc.A meno che qualcuno non abbia deciso di strumentalizzare il nostro operato.A questo punto concludo mettendovi a conoscenza di quella che sarà la mia protesta personale contro il Corriere di Caserta:entro domani 13 settembre 2002,invierò alla redazione del giornale in questione,vecchie RADIO RIVISTE,RADIO KIT,CQ,ed anche una copia in formato cartaceo del nostro RADIOGIORNALE,affinchè,possano in questo modo farsi una CULTURA sll'attività radiamatoriale ed invito voi tutti cari colleghi a fare altrettanto.La disinformazione è un male che bisogna combattere con la CULTURA e la DEMOCRAZIA.Forse in questo modo, visto,come spero che sia,avranno tanto di quel materiale in redazione,che sicuramente riusciremo a guadagnare qualche altro elemento nelle fila dei RADIOAMATORI (di quelli che si srivono in maiuscolo).73 and good luck de IZ8DUC
Umberto Garzia,consigliere ARI sez.Portici
Via G.Leopardi 21 80029 Sant'Antimo -NA-
-----------------------------------
 
Da: "iz8duc" <iz8duc51@ciaoweb.it>
Oggetto: Omaggio al Corriere di Caserta
Egr.sig.Direttore Corriere di Caserta
 
C/so Giannone 50
 
81100 Caserta
 
Sant'Antimo 13/09/2002
 
Egregio direttore,
 
immagino ,che, dopo l'articolo della signora Teresa Santillo, apparso lo scorso mese di Agosto sul V/s giornale,questa mia non sia la prima lettera di protesta e penso che non sarà l'ultima,visto l'indignazione che ha sollevato il v/s servizio in campo radioamatoriale.
 
Non mi dilungo oltre nell'esporre le varie ragioni di questo disaccordo,certamente ora sarete nella posizione di conoscerle benissimo,ma nonostante tutto,non voglio privarmi della soddisfazione di farVi omaggio di alcune delle riviste che di solito leggiamo noi radioamatori.In questo modo avrete la possibilità di farVi una cultura su quella che è la figura del radioamatore,evitando in futuro di fare delle accuse che sono del tutto infondate e di non cofonderci con delle persone che usano la radio sopratutto per dare fastidio,guarda caso,proprio a noi radioamatori e sopratutto quando siamo in trasmissioni di radioemergenza.Questa affermazione la faccio per esperienza personale,vissuta nel Settembre dello scorso anno in occasione della esercitazione VESUVIO
 
organizzata dal Sindaco del Comune di Portici Avv.Spedaliere,e che ha riscosso enorme successo grazie all'abnegazione al proprio dovere dimostrato da tutti i partecipanti alla Protezione Civile.
 
Certo del Suo interessamento,riguardo ad una rettifica sulle pagine del Suo giornale,distintamente La saluto.
 
Umberto Garzia
 
 
P.S. Nel caso che la gentile signora Teresa Santillo avesse intenzione di farci le sue scuse,può farlo attraverso le pagine del RADIOGIORNALE,scrivendo una E-Mail
all' lindirizzo :paolo.mattioli@tin.it che ne è il direttore,il quale non esiterà certamente a
 
pubblicarle.I radioamatori italiani che sono venuti a conoscenza di questo increscioso inconveniente le accetteranno molto volentieri.Grazie
--------------------------------
 
Da: "Orsini Claudio" <claudio.orsini@libero.it>
Cara Teresa con tutta la stima che porto per il tuo giornale non posso pero' fare a meno di consigliarti di informarti meglio, e tecnicamente, prima di lanciare accuse contro persone che hanno sempre rispettato la salute del prossimo e, se non altro, quella propria e dei propri familiari, visto che vivono vicino alle antenne.
Se vuoi ti invio dei testi tecnici cosi' puoi  approfondire la difficile materia e vedrai che alla fine ti convincerai che "non sono loro la causa dei mali di questo mondo".
E pensare che siamo sempre molto stimati perche' sempre pronti nel dare una mano negli eventi catastrofici, sono tante le vite salvate grazie ai radioamatori e quante le scoperte fatte nel campo delle telecomunicazioni, pensa che noi radiodilettanti siamo tra le Associazioni piu' decorate tanto che le istituzioni hanno preferito denominarci "servizio" .
Se vuoi un consiglio fai verificare il campo emesso dal tuo telefonino, mentre effettui una chiamata, e poi confrontalo con quello che ti arriava da una vicina antenna radioamatoriale..... lascio a te il commento finale; (io non me la sento di accusare tutti gli utilizzatori ed i fornitori di RADIOFREQUENZA, cosa dire poi degli elettrodotti).
Mi spiace per quanto hai scritto, non tanto per l'argomento in se, ma quanto per la sensazione di dispregio che esce dal tuo articolo.
Scusandomi per averti rubato tempo ti saluto con un cordiale e radioamatoriale
 
"73 da IK0OPD, Claudio".
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Silent Key
 
Da: "ik1vkh" <ik1vkh@tin.it>

Caro Paolo, Ti prego di pubblicare sul Radiogiornale l'improvvisa scomparsa di I1GMA, Beppe Manfredi, radioamatore buono e amico di tutti i radiamatori cuneesi e astigiani. Notizia data, per Sua volontà, a funerali avvenuti.
'73 a tutti, IK1VKH Ugo Sez. Ari di Mondovì.
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All'eta' di 53 anni  il nostro, collega ed amico, Guido  i3CTW
ci ha lasciati all'improvviso.
Chi non lo conosceva di persona lo  conobbe attraverso i suoi TNC, fu uno  dei
padri del packet infatti, contribuendo molto alla diffusione di questo modo
di emissione.
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MERCATINO RADIOAMATORIALE
 
 
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GRAZIE E COMPLIMENTI PER IL RADIOGIORNALE DE MAURO IK2SAT
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Da: "alberto dubini" <i2ozt@yahoo.com>
 
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'73, ik6bak - Eliseo.
 
ik6bak@libero.it
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Il Radiogiornale
viene inviato gratuitamente tramite E-Mail a tutti i radioamatori che operano su
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liberamente le proprie idee con linguaggio consono alla tradizione
radioamatoriale basata sul rispetto per il prossimo, Il Radiogiornale
pubblichera' con spirito pluralista e senza censure il materiale pervenuto,
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Pertanto coloro che desiderassero collaborare a questa iniziativa, tramite
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comprende tutti i radioamatori che hanno un indirizzo di Posta Elettronica,
inviandoci il testo (SU ARGOMENTI RADIOAMATORIALI) da spedire, che
provvederemo gratuitamente a ritrasmettere a tutti, a nome dell'interessato.
Ovviamente sta al senso di responsabilita' di ciascuno inviare articoli, o
messaggi, non troppo lunghi, i contenuti dei quali rimangono esclusivamente
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e qualsiasi coinvolgimento in merito.
 
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di virus, si raccomanda di inviare i testi NON COME
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da NON DOVER APRIRE.
 
Chi desidera ricevere il Radiogiornale deve inviare richiesta a
 paolo.mattioli@tin.it  specificando nominativo - nome e cognome.
 
Potete richiedere anche i numeri arretrati a paolo.mattioli@tin.it
 
oppure rivolgendovi via Internet all'Edicola Telematica
                        "RADIOGIORNALE ON-LINE"
dove potete sfogliare e prelevare i vari numeri del periodico
sul sito
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Altra Edicola telematica RADIOGIORNALE ON-LINE
Nel sito
http://www.is0grb.it sono disponibili tutti
i numeri del Radiogiornale in versione HTML con un
motore che aggiorna le pagine in automatico.
 
-----------------------------------------------------------
Da: Aldo Patria <ik6sbe@libero.it>
 
NUOVA EDICOLA DEL RADIOGIORNALE
Il Radiogiornale e' prelevabile, singolarmente in html
o compattato a 10 numeri per volta anche sul sito
http://www.ik6sbe.it.
 
Alla edicola telematica "PIANETA RADIO"
www.pianetaradio.it  e-mail: pianetaradio@pianetaradio.it
si può sfogliare e prelevare il Radiogiornale, oltre a tanti
altri utili servizi disponibili in linea per i Radioamatori.
 
Sul sito www.ContattiRadio.it è possibile:
            a.. Consultare il RADIOGIORNALE ed iscriversi alla mailing list
            b.. Inserire ANNUNCI di COMPRAVENDITA con FOTOGRAFIA
            c.. Inserire i vostri ARTICOLI con IMMAGINI, FOTOGRAFIE e DISEGNI
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Sul PBBS I0TVL-8 di Roma, nella directory C:\GIORNALE
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Packet sul BBS di Milano IK2ANE-8  raggiungibile anche
attraversi i nodi della rete Flexnet IR1SVS e IK2NHL.
Inoltre il BBS e' collegabile anche dalla rete Sv. tramite il nodo
IR2LSI-5.
 
Nell'area YAPP  della BBs  IW3EFI-8 e'  stata attivata  una apposita directory
chiamata RADIOGIO  ove e'  possibile prelevare  in formato  testo le copie del
giornale telematico "Radiogiornale" edito da Paolo Mattioli I0PMW.
Il  BBs  IW3EFI-8  e'  facilmente  raggiungibile  attraverso  la  rete  Itanet
raggiungendo uno qualsiasi dei seguenti nodi:
IR3VEA-IR3VEC-IR3VED-IR3VEN
-------------------------------------------------------
 
Nell'area YAPP del BBS  IS0GRB-8 di Quartu-Cagliari, e'  stata attivata  la directory RADIOGIO, dove e'  possibile prelevare  in formato  testo tutti i numeri del giornale telematico "Radiogiornale" di Paolo Mattioli I0PMW.
Il BBS  IS0GRB-8  e' raggiungibile in diretta su 144.825 (1200 baud), 432.550 (38400 baud), via Itanet IR0CAG (144.900) o via Internet in TELNET, digitando "telnet is0grb.linux-dude.com".
Roberto IS0GRB
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