Radiogiornale Periodico telematico indipendente, edito da Paolo Mattioli I0PMW

 
 

La pubblicazione che vanta numerosi tentativi di  imitazione

Radiogiornale 96   
Novembre 2003 Periodico telematico indipendente
 
 
     
Sommario:
  1 - Sul CW come la pensi? SONDAGGIO;
  2 - WANTED Reward $ 250.000 per scoprire i diffusori di virus;
  3 - Elettrosmog e cure mediche, ma la RF fa bene, o fa male alla salute?;
  4 - Il Tapiro d'oro ai "fatti di cui si parla";
  5 - Lettera aperta del Presidente dell'ARI di Ferrara sugli aumenti delle quote associative;
  6 - Messaggi di solidarietà per le offese di Don DX su Radiorivista;
  7 - Un radioamatore intorno al mondo;
  8 - Novità per Fastlog nella gestione dei Diplomi;
  9 - I dieci padri della scienza elettrica: Otto von Gueriche;
10 - A proposito delle grandi Reti;
11 - La castagna gigante;
12 - Incontri;
13 - Esperienze con un'antenna verticale;
14 - I virus del computer;
15 - Expo Elettronica;
16 - L'ALTERNATORE contro i fulmini:  l'esperienza di Radicofani;
17 - Corso ISES sul Fotovoltaico;
18 - 30° Trofeo di radiolocalizzazione a Terni;
19 - Terni Expo;
20 - Tecno AQUI 2004;
21 - Meeting Alpe Adria;
22 - 32 ElettroExpo Verona - I Radioamatori oltre il WI - FI;
23 - Tutti i ponti italiani;
24 - Mercatino radioamatoriale;
25 - Informazioni;
 
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1 -
SONDAGGIO del Radiogiornale

Sul CW come la pensi?

 
Visto che la Conferenza Mondiale WRC 03 ha deciso l'abolizione del CW dai programmi d'esame per la patente di Radioamatore, dando però ai singoli Stati la facoltà di aderire o meno all'abolizione;

Visto che in Italia il Ministero delle Poste, in mancanza di posizioni ufficiali da parte delle Associazioni radioamatoriali, ha riproposto nel recente Nuovo Codice sulle Comunicazioni elettroniche, l'esame di telegrafia;
 
Visto ancora che numerose Sezioni ARI stanno continuando i corsi di telegrafia;

Visto che le Associazioni e segnatamente l'ARI non prendono posizione sapendo che l'argomento trova divisi in due i Radioamatori (e lo si è visto dalle numerose lettere che abbiamo pubblicato)  non volendo pertanto assumere una qualsiasi decisione che gli inimicherebbe appunto una metà dei Radioamatori; In un documento ufficiale sul sito CISAR, a firma del Presidente IK0YYY, si confermano questi timori affermando che qualsiasi decisione finirebbe per scontentare qualcuno.

Considerato tutto ciò e visto che nessuno si vuole esporre, lo fa il Radiogiornale, come servizio  e a puro titolo consultivo di sondaggio d'opinione e senza grandi pretese lancia un Referendum conoscitivo, (con tutti i limiti che questo può avere), tra i Radioamatori che servirà come indagine demoscopica sull'orientamento degli OM italiani. Basterà che ciascuno, interessato alla cosa, ci invii una E-mail al Radiogiornale radiogiornale@fastwebnet.it dove esprimere una delle due proposte che seguono:

Sono favorevole al mantenimento del CW negli esami
oppure
Sono contrario al mantenimento del CW negli esami

Si tenga conto che non si tratta di elezioni per cui ci vogliono notai, garanzie di scrutinio e spese, ma semplicemente di un sondaggio di opinione a costo zero, che pubblicheremo e che servirà a conoscere come la pensano i radioamatori italiani sulla questione e sarà utile a coloro che dovranno discutere la cosa al Ministero delle Comunicazioni. Aggiungiamo che la conoscenza del problema sarà senza meno ben accolta dallo stesso Ministero, evitando che una modifica così sostanziale del programma di esami non sia il frutto di orientamenti verticistici preconfezionati, ma  nasca da un' espressione democratica degli OM italiani. Analogo sondaggio lo stanno facendo gli americani, che non credo siano gli ultimi in fatto di democrazia, mentre gli svizzeri hanno fatto un vero e proprio referendum dove hanno vinto coloro che volevano abolire il CW.
Per non sminuire il significato di questa iniziativa ricordiamo che i sondaggi d'opinione, fatti anche con campioni modesti, sono utilizzati dai Governi, dai Presidenti delle più grandi nazioni, in occasione delle elezioni, quindi fare cosa analoga, con un campione, selezionato e omogeneo, che supera le 11.000 unità, assuma un grande  significato sociologico  per lo stesso Ministero delle Comunicazioni..
Quelle che dobbiamo evitare, sia pure in carenza di iniziative da parte di chi di dovere, é di inviare al Ministero petizioni personali, che sarebbero ovviamente contrastanti tra loro e che darebbero l'immagine di un'armata Brancaleone allo sbando.
 
Attendiamo le vostre E-mail di risposta, che in base alla Legge sulla Privacy rimarranno assolutamente riservate per quanto riguarda i mittenti, mentre verranno utilizzati solo i dati numerici del sondaggio che sarà da noi pubblicato. Ovviamente non verranno conteggiate e-mail doppie provenienti dallo stesso mittente.
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2 -
 

WANTED

REWARD $ 250.000

    cospicua taglia della Microsoft
per notizie atte alla cattura dei pirati informatici!
 
 
Microsoft avrebbe deciso di mettere una taglia sugli autori del worm MSBlast e del virus SoBig , offrendo 250.000 dollari per ogni informazione che potrebbe condurre al loro arresto Microsoft offrirà due ricompense da 250.000 dollari per ogni informazione che possa portare all'arresto degli autori del worm MSBlast e del virus SoBig. I due programmi hanno attaccato i computer dotati di sistema operativo Windows, creando danni ingenti a società e utenti nei mesi di agosto e settembre. La taglia, confermata da fonti interne all'azienda e alle autorità investigative, sarà resa pubblica in una conferenza stampa congiunta assieme all'FBI, al servizio segreto statunitense e all'Interpol.
 
E' la prima volta che la società offre del denaro per le informazioni riguardanti l'identità dei pirati informatici. "E' un nuovo tipo di approccio", ha dichiarato Chris Wysopal, un ricercatore della società di sicurezza informatica @stake. Wysopal non sapeva della taglia e si dimostra scettico sul fatto che funzioni: "Non credo che nessuno l'abbia mai fatto prima".
Microsoft non rilascerà dichiarazioni sino al momento della conferenza stampa. La taglia rappresenta l'ultima mossa da parte della società e delle autorità investigative per individuare i responsabili dei virus che hanno infettato centinaia di migliaia di computer nei mesi di agosto e settembre. Il Dipartimento della Giustizia americano, l'FBI e Microsoft avevano annunciato in precedenza l'arresto di due uomini sospettati di aver modificato e messo in circolazione varianti minori del worm MSBlast.
Gli attacchi sono stati abbastanza seri da superare le barriere difensive di Microsoft e far registrare un aumento di fatturato alle società che si occupano di sicurezza. MSBlast, conosciuto anche come Blaster e Lovsan, si è diffuso su almeno 1,2 milioni di computer, secondo i dati della società di sicurezza Symantec. Il worm ha compromesso quei computer che mostravano una seria vulnerabilità nei sistemi Windows per la quale Microsoft aveva rilasciato una patch un mese prima.
Una variante del worm MSBlast, MSBlastD, si presentava come una protezione contro il programma originale, ma finiva con il dimostrarsi così aggressiva da produrre una quantità di dati tanto grande da far collassare le reti. Alcune fonti che hanno chiesto di restare anonime hanno dichiarato che con la taglia Microsoft vorrebbe chiudere la partita. In genere le autorità investigative non giustificano ma nemmeno disapprovano simili ricompense.
I ricercatori nel campo della sicurezza hanno pareri contrastanti riguardo alla taglia. "Non credo sia un cattivo approccio per contrastare questo fenomeno in crescita", ha dichiarato Peter Lindstrom, direttore della ricerca per la società di protezione di reti Spire Security. "Alcuni potrebbero criticare Microsoft, ma è un modo legittimo per mobilitare più persone nell'analisi della loro attività."
 
Nonostante quasi tre mesi di indagini approfondite, l'FBI e Microsoft sono riusciti a individuare soltanto due presunti pesci piccoli. La taglia sembra fatta apposta per aprire una breccia nel muro di omertà del mondo degli hacker. D'altra parte alcuni ricercatori ritengono che simili ricompense potrebbero distogliere l'attenzione da altri tentativi volti a incrementare la sicurezza e sconfiggere worm e virus nel futuro. "Questo non risolve il problema sottostante della gente in grado di scrivere worm come MSBlast", ha affermato un ricercatore che desidera restare anonimo. "Stare alla tastiera non si accompagna con la responsabilità."
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3 -
 
 Ma se la RF é pericolosa perché ci curano diverse malattie?
     ELETTROSMOG  una campagna allarmistica sospetta!
E' tanta la guerra alle onde Radio che
ad Ardea,  vicino a  Roma la telefonia
cellulare é  stata costretta  a celare in
un albero finto il ripetitore e l'antenna
Ma  i più  accaniti  nemici  delle onde
radio,  politici  e non,  sono i primi ad
usare però il "telefonino"!
 
Nel nostro Paese, quando d'estate, (periodo come è noto dove i giornali sono a corto di notizie), esce fuori sempre un argomento nuovo, generalmente teso a impressionare la gente, i giornalisti ci si buttano sopra, montandolo e gonfiandolo compiendo una vera e propria speculazione giornalistica, sulla quale, quasi sempre c'è poi qualche uomo politico che per farsi pubblicità si mette a cavalcare i fatti, molto spesso travisati, anche perché tutta la sua conoscenza gli viene dalla lettura dei giornali. Dico queste cose perché io, che scrivo questo "pezzo", il giornalista lo ho fatto a suo tempo a livello professionistico.
E' il caso dell'estate scorsa e dei cani, dove alcuni politici per farsi belli, sono arrivatii a inserire nella lista dei cani pericolosi, perfino cagnolini che pesano pochi etti.
Ma la cosa più clamorosa è quella del cosiddetto elettrosmog e della sua presunta grave pericolosità, dove giornali e forze politiche, (anche purtroppo qualche radioamatore che dovrebbe conoscere queste cose!),  hanno condotto da anni una clamorosa campagna, arrivando a varare leggi liberticide contro le onde radio, in assenza totale di qualsiasi indagine certa, o studio, che confermasse il pericolo del cosiddetto elettrosmog e che non fosse il frutto dei sentito dire. Queste varie leggi e la cosa é ampiamente dimostrabile, non sono il frutto di conoscenze scientifiche dimostrate, ma semplicemente sono nate per motivi politici!
Purtroppo si è condotta una vera e propria campagna allarmistica tale da costringere, prima il Parlamento e poi  a cascata le Regioni, a varare Leggi basate su presupposti di pericolosità totale, che non fa distinzione tra le potenze irradiate, completamente campata in ariai, perché non avallata da nesssuno studio, e da nessuna indagine epidemiologica, determinando nell'opinione pubblica, in questo modo manipolata, uno stato d'allarme per qualsiasi cosa che assomigli a un antenna e che è sfociato in manifestazioni di piazza e nella richiesta, addirittura, di far chiudere la radio vaticana, che ha il suo centro di trasmissione dai tempi di Marconi e ora chi è andato a costruirsi casa, legale, illegale, o sanata, intorno alla suddetta radio vaticana, pretende che questa se ne vada. Ma non lo sapeva prima di  costruire che c'era la Stazione Radio della Santa Sede, dato che è visibilissima?
Di fronte a questa crociata oscurantista, dove le varie regioni italiane hanno giocato alla politica del "più uno" varando leggi sempre più liberticide, il Ministro delle Comunicazioni, Gasparri,  che evidentemente gode del privilegio di avere organi tecnici a disposizione e quindi di conoscere la vera realtà del paventato pericolo, ha varato un decreto tendente ad attenuare i guasti fatti dalle regioni, per consentire l'installazione di impianti moderni di telecomunicazioni, compresa la piattaforma digitale, ma le regioni messe in mora per la loro incapacità tecnica, hanno ora fatto ricorso alla Corte Costituzionale che ha dichiarato incostituzionale il decreto del Ministro delle Comunicazioni, generalmente non per il problema dell'elettrosmog in quanto tale, ma soprattutto per eccesso di delega. Stessa sorte per il Ministro Marzano, perché questa volta i Comuni gli hanno bloccato il piano per la costruzione di nuove centrali elettriche, mentre noi continuiamo a comprare l'energia all'estero, col rischio di altri blackout.
Scrivo queste cose, ben sapendo di andare controcorrente nel nostro Paese, ma credo che la verità e la logica devono sempre prevalere nelle nostre coscienze e su certi oscuri interessi che vorrebbero prediligere solo i satelliti per la TV e le telecomunicazioni e dall'altra vorrebbero che noi continuassimo a  pagare l'energia elettrica all'estero. E poi perché una buona volta si dimostri con dati attendibili e sicuri, che il terrore della radiofrequenza é fondato.
 
SCATENATI ALLA CROCIATA!
A dimostrazione dell'accanimento
e delle disponibilità economiche
dei vari comitati,  ecco alcuni dei tanti
manifesti che vengono prodotti, ma
non c'é mai nessuno che spieghi
perché la RF dovrebbe essere nociva
se viene poi usata per fini terapeutici.
Intanto la gente é molto allarmata!

Ma per dimostrare lo stato confusionale dei nostri legislatori su questi argomenti, basta qui riportare solo alcune delle molte applicazioni terapeutiche fatte con la radiofrequenza in tutto il mondo, autorizzate in Italia dal Ministero della Sanità, che dimostrano con assoluta chiarezza che se le onde radio fanno bene per curare varie malattie, non possono poi essere nocive alla salute facendo venire addirittura la leucemia, altrimenti ci sarebbe da chiedere che al Ministero della Sanità facciano pace col cervello e blocchino tutte le cure pericolose per l'incolumità delle persone! Perché diventa criminale avere le prove del pericolo della RF e continuare a utilizzare la stessa RF per scopi terapeutici!
 
Marconiterapia
 
 Si avvale di radiazioni hertziane ad altissima frequenza, onde di lunghezza tra i 3 ed i 30 metri. La parte da trattare viene interposta tra due piastre che  emettono onde corte, è completamente indolore. Risulta utile nei dolori di origine articolare o muscolare di tipo cronico (artrosi, esiti di strappi, forme reumatiche, lombalgie: sia su base meccanica che artrosica).
La seduta dura dai 15 dai 30 minuti, va ripetuta per 15 - 30 giorni con frequenza giornaliera. La Indicazioni in traumatologia dello sport: la marconiterapia può essere usata nel trattamento delle cervicalgie, dorsalgie e lombalgie senza interessamento radicolare. Nei confronti della radarterapia ha il vantaggio di poter agire su una zona più estesa.       
 
Magnetoterapia
 
Si basa sull'effetto terapeutico di campi magnetici prodotti da particolari tipi di correnti elettriche. In genere il trattamento consiste in 10 applicazioni della durata di 20´. Indicazioni in traumatologia dello sport: cervicalgie, dorsalgie, lombalgie senza irradiazione radicolare, traumi muscolari acuti e processi di consolidazione di frattura.  
 
 
Radarterapia

Il temine radar deriva dalla sigla inglese "Radio Detecting And Rading", ossia "Rilevatore e localizzatore con onde radio", in quanto queste onde sono dello stesso ordine di lunghezza di quelle utilizzate negli apparecchi radar di rilevazione L'apparecchio di radarterapia utilizza a scopo terapeutico le onde centiinetriche (o microonde), che hanno una lunghezza d'onda di 12,4 cm ed una frequenza di 2,5 miliardi di cicli al secondo.Apparecchiatura
Gli elementi che costituiscono l'apparecchio di radarterapia sono il magnetron, l'antenna emittente ed il riflettore.
1) Magnetron
Il magnetron consiste di un cilindro metallico, costituito da 8 oppure 16 cavità circolari, comunicanti con una cavità centrale, la quale contiene un filamento.Il cilindro metallico rappresenta l'anodo mentre il filamento costituisce il catodo. Il filamento, divenuto incandescente per il passaggio di corrente, emette elettroni, che vengono attratti dall'anodo.
Siccome tutto il complesso si trova immerso in un campo magnetico, prodotto da un'elettrocalamita, gli elettroni migrano verso l'anodo con un movimento vorticoso e, rimbalzando all'interno del cilindro, producono onde elettromagnetiche della lunghezza d'onda di 12,4 cm. La potenza di uscita dell'apparecchio varia da 1 a 250 Watt.
2) Antenna emittente
Le onde elettromagnetiche prodotte vengono portate, tramite un cavo coassiale, verso un'antenna emittente.
3) Riflettore
Le onde elettromagnetiche, emesse dall'antenna, vengono raccolte da un riflettore e da questo indirizzate verso la superficie corporea da trattare.Il riflettore può avere forma conica, cilindrica o rettangolare. Il riflettore conico proietta fasci di onde divergenti, gli altri due proietta-no fasci paralleli.
 
Interazione con i tessuti
Le microonde sono selettivamente assorbite dai tessuti con allo contenuto di acqua ed in particolare dal tessuto muscolare. Questo tessuto (80% di acqua) assorbe una quantità di energia maggiore rispetto al tessuto adiposo (50% di acqua).La profondità di penetrazione è di circa 3 cm ed è influenzata dall'angolo di incidenza delle radiazioni.
 
Effetti biologici
La produzione di calore è l'azione primaria della radarterapia; è determinata dalle oscillazioni delle particelle che compongono i tessuti, che producono calore per effetto Joule.Il riscaldamento è maggiore a livello dei tessuti con alto contenuto di acqua, come i muscoli ed i tessuti periarticolari; è invece minore in quelli a basso contenuto di liquidi, come il tessuto adiposo. Rispetto alla marconiterapia, la radarterapia non riscalda eccessivamente il grasso sottocutaneo, per cui è meno intensa la sensazione di calore. Tuttavia, non raggiunge organi molto profondi per la scarsa penetrazione delle microonde, che non supera i 3 centimetri.
Oltre all'effetto termico, la radarterapia provoca un'elevata vasodilatazione, che è indipendente dalla produzione del calore. La vasodilatazione permane per circa 20 minuti dopo il trattamento ed interessa esclusivamente i capillari e le arterie precapillari.
 
Effetti terapeutici
Gli effetti terapeutici della radarterapia dipendono, oltre che dalla produzione di calore nei tessuti irradiati, anche dall'elevata vasodilatazione, che fa affluire ai tessuti una maggiore quantità di sostanze nutritizie e facilita la rimozione dei cataboliti acidi.Gli effetti terapeutici delle microonde sono quelli della marconiterapia e sono pertanto rappresentati dal rilasciamento muscolare, dall'analgesia e dall'effetto trofico.
 
Tecnica di applicazione
Una corretta esecuzione del trattamento con radarterapia richiede il rispetto delle seguenti norme:1) La cute deve essere denudata e priva di oggetti metallici. t necessario, inoltre, che la cute sia asciutta e priva di indumenti umidi perché, a causa del rapido riscaldamento dell'acqua da parte delle microonde, c'è il rischio di microustioni cutanee.
2) Bisogna disporre il riflettore in modo che le radiazioni elettromagnetiche raggiungano perpendicolarmente la superficie cutanea.
3) La distanza del riflettore dalla superficie corporea deve essere uguale alla lunghezza d'onda (circa 12 cm). Aumentando la distanza, si riduce l'efficacia dell'applicazione, in quanto aumenta l'estensione della superficie irradiata.
4) Comunemente si impiegano potenze di 70-200 Watt, le quali sono ben tollerate dai pazienti e generano un aumento della temperatura di 1-5 gradi centigradi. Potenze superiori a 200 Watt provocano un riscaldamento eccessivo e mal tollerato. In ogni caso è sempre consigliabile far riferirnento alla sensazione termica del paziente, il quale deve avvertire una piacevole sensazione di calore.
5) Si effettuano sedute quotidiane della durata di 15-20 minuti.6) Un ciclo terapeutico comprende 10 sedute.
 
 
Indicazioni
Le indicazioni della radarterapia non differiscono da quelle della marconiterapia. Tuttavia, l'azione selettiva sui muscoli e sui tessuti periarticolari ed il diverso grado di penetrazione e di assorbimento fanno preferire la radarterapia nelle patologie dei muscoli, dei tendini e delle articolazioni superficiali. Le microonde vengono, pertanto, utilizzate nel trattamento di:
1) Artrosi
La radarterapia è indicata nel trattamento dell'artrosi che interessa le articolazioni non profonde (spalla, ginocchio.rachide cervicale)
2) Contratture muscolari antalgiche
3) Tendiniti
La radarterapia è particolarmente efficace nelle tendiniti della spalla, dell'anca e del ginocchio.
4) Algie post-traumatiche
 
 
Controindicazioni
Sono quelle della marconiterapia: osteoporosi ad alto turnover, presenza di frammenti metallici, vene varicose, ipoestesia cutanea, presenza di pacemaker, arteriopatie obliteranti, emorragie, mestruazioni, neoplasie, TBC in fase attiva e gravidanza.
 
Incongruenze non facilmente spiegabili!
Di fronte a tutte queste cose è il caso di domandarsi perché lo Stato, che comprende il Governo, i Ministeri e le Regioni, non si renda conto di dare una dimostrazione di caos legislativo, perché credo valga la pena di decidere se la Radiofrequenza fa bene alla salute per curare certe malattie, o se viceversa e nociva e pericolosa, quello che risulta alla scienza é che ha solo un potere riscaldante!,
 
Rimane un'ultima considerazione da fare: quella dell'assordante silenzio con il quale le Associazioni di Radioamatori, che dovrebbero difendere i nostri interessi, hanno accettato supine che si facessero leggi, che è bene che si sappia, se venissero applicate, avremmo finito di fare i Radioamatori!!!
 
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4 -
IL TAPIRO D'ORO AI "FATTI DI CUI SI PARLA"
                                               
Abbiamo pensato di assegnare un bel Tapiro d'Oro ai "Fatti di cui si parla", per l'assiduità dimostrata nel Leggere e commentare il Radiogiornale, cercando però di sminuirlo definendolo in modo infastidito, "giornaletto informatico", "il solito notiziario" ecc, evidentemente atapirati dalla nostra diffusione, dalla mancanza di censura, dalla tempestività nel dare le notizie e dalla libertà di espressione, presenti appunto sul "giornaletto" stesso. Poiché, lo confessiamo, non seguiamo la rubrica in questione, ci era sfuggito il  "fatti di cui si parla 20",  che ora un lettore ci ha gentilmente inviato, le considerazioni che vi sono contenutene meritano appunto l'assegnazione di un bel "Tapiro d'oro" !
 

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5 -
 
  Riceviamo dal Presidente dell'ARI di Ferrara
 
Da: "Luigi Belvederi" <lbelvederi@tiscalinet.it>
A: <radiogiornale@fastwebnet.it
 
Oggetto: Lettera aperta a Ortona, Ambrosi e tutti gli OM italiani/ Con preghiera di diffusione
 
LA QUOTA ASSOCIATIVA,
   EDIRADIO E IL DIRITTO DI SAPERE
    (Lettera aperta a Ortona, Ambrosi e a tutti i radioamatori italiani)
 
di Luigi Belvederi I4AWX
 
Tanti anni fa, in occasione dell'aumento delle quote associative, un minimo senso del pudore consigliava ai reggenti un editoriale con due righe di circostanza per giustificarne il ritocco all'insù: essendo iscritto all'ARI dal 1963, me lo ricordo molto bene.
 
Purtroppo i reggenti da troppi decenni sono sempre quelli e si sono così abituati ad agire senza troppe cerimonie.
 
Così, nel numero di novembre 2003 di RR ho trovato infilato, senza spiegazioni, un bollettino  postale per ben 72 Euro, quale quota associativa all'ARI per il 2004, il che realizza un aumento davvero cospicuo nel breve volgere di pochi anni.
 
Non capisco davvero: cala il numero degli iscritti, calano i numeri di RR...... e aumentano le quote.
 
Quanto l'ARI offre ai propri iscritti, la RSGB offre (forse meglio) a circa 10 Euro in meno all'anno.
 
La motivazione degli alti costi per gli iscritti è principalmente da ricercarsi nel pesantissimo fardello di Ediradio, che produce una rivista a costi assai più alti rispetto a quelli di mercato.
 
Infatti, rispetto a preventivi ottenuti da primarie case editrici (non parole, ma preventivi nero su bianco) l'ARI paga a Ediradio circa 130 mila Euro in più di quanto pagherebbe rivolgendosi al libero mercato.
 
Diciamo CENTOMILA EURO in più per fare cifra tonda e non soffrire troppo.
 
Se l'ARI pagasse il dovuto per la pubblicazione di RR, le quote associative sarebbero più basse del 20% circa e potrebbero essere contenute facilmente nei 60 Euro annui....più o meno quanto fa pagare la RSGB!
 
Impossibile a sapersi perchè l'ARI paghi così profumatamente un servizio che potrebbe ottenere a molto meno.
 
Il Presidente e Tesoriere dell'ARI Ortona dovrebbe chiederlo al legale rappresentante di Ediradio -che è sempre Ortona- così come Ambrosi, nella sue molteplici vesti di Vice Segretario Generale dell'ARI, Direttore Responsabile di RR, nonchè multi-titolato e pluri-incaricato manager dell'Associazione, dovrebbe chiederlo a se stesso quale Presidente del Consiglio di Amministrazione di Ediradio.
 
In molti, nel corso degli anni, hanno provato a chiederlo, sempre senza risposta alcuna.
 
Il Consigliere  Simoncini ha posto ufficialmente la questione all'OdG dell'ultimo CDN ed è stata proprio in quel momento provvidenzialmente fulminata sulla porta d'ingresso della riunione da una "sospensione verbale" -in anticipazione di quella scritta- dalla propria carica di Consigliere, in attesa di ben più gravi provvedimenti disciplinari a proprio carico.
 
Non certamente per aver chiesto il perchè dei costi di Ediradio, ma per contestazioni relative ad altri fatti: quando si dice la fortuna!
 
Siccome però chi paga ha il diritto di sapere che cosa, chi e perchè sta pagando, ed il "paga e taci" (questo significa infilare un bollettino nella rivista) non si addice ad un Ente Morale, propongo a tutti i radioamatori italiani di inviare -con una semplice operazione di "copia e incolla"- questa Email ai nostri beneamati reggenti:
 

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radiorivista@ari.it,i1byh@ari.it,is0ruh,ari.it, i2mqp@ari.it
 
Spettabili Amministratori:
 
Sono un radioamatore iscritto all'ARI ed essendo stato richiesto di pagare per il 2004 una quota associativa di 72 Euro, visto e considerato che la pubblicazione di RR è la maggior voce di spesa nel bilancio dell'ARI, Vi chiedo:
 
1. Perchè l'ARI paga a EDIRADIO oltre cento mila Euro in più all'anno per pubblicare RR di quanto non pagherebbe rivolgendosi ad altro Editore?
2. Perchè in scelte tanto onerose per tutti gli iscritti i Signori Ortona ed Ambrosi operano in conflitto di interessi, essendo al tempo stesso Amministratori sia dell'Associazione che di Ediradio?
3.Perchè l'ARI (che è un Ente Morale e non una holding) non liquida EDIRADIO realizzando così un cospicuo risparmio?
 
Siccome pago, ho diritto ad ottenere una risposta immediata, vera, chiara ed esauriente, perchè ho il diritto di sapere come vengono impiegati e dove vanno i miei soldi.
 
Distinti saluti.
 

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Mi auguro che i nostri reggenti vogliano rispondere esaurientemente ai suddetti quesiti, prima che gli stessi vengano loro posti in altra sede in modo sicuramente più formale.
 
73,
 
i4AWX, Avv.Luigi Belvederi
 
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6 -

Da: "Flaviano Moro"
 
    MESSAGGI DI  SOLIDARIETA'
per le offese di DON DX su Radiorivista
di Flaviano Moro
 
Ciao Paolo I0PMW, a seguito della mia denuncia, inviata recentemente al Radiogiornale, ho ricevuto alcune risposte che ho pensato di mandarti per renderle note ai lettori.  I messaggi di solidarietà provengono tutti da soci ARI, anziani e giovani; tranne per il primo di I1HYW, che è già stato reso pubblico sul Forum di I5DOF, negli altri ho volutamente tolto la firma ed alcune frasi per evitare che potessero essere riconoscibili.  Questo per correttezza non avendo chiesto loro il permesso di renderli pubblici.
Grazie ed un cordiale saluto da Flaviano Moro I2MOV - My HomePage:
 
http://I2MOV.too.it/
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Caro Flaviano I2MOV, è una storia vecchia come il mondo, quella di gettare discredito sulle persone, per chissà quale scopo o tornaconto. Questo è un esercizio al quale poi, molti si stanno abituando ed affezionando... ahimé.Sta all'intelligenza dei lettori, capire due cose: 1) Raglio d'asino non sale in cielo! 2) La meschinità e la viltà delle persone che non hanno il coraggio di sostenere con la propria firma quello che dicono, dovrebbe far capire ai lettori molte cose!... per esempio che questi messaggi firmati da pseudonimi non devono manco essere presi in considerazione. Il civismo e l'educazione, non stanno più a casa nostra ed ecco allora che questi "fenomeni" prolificano. Quello che fa strano, è che fin dall'inizio mi sono chiesto perché l'ARI non prende posizione sia sui messaggi immessi nella rete Packet Cluster, nè quegli altri distribuiti on line! Ci sono veri e proprii messaggi denigratori, di minacce e di insulto .... però pare che tutto vada bene così .... forse fa parte della coreografia!
Io non andrò a Bologna, per più di un motivo, ma una cosa importante da dibattere sarebbe proprio questa qua! Quando l'ARI prenderà posizione ferma su questo proliferare? Quando l'ARI che dovrebbe anche tutelare i proprii iscritti non fa una denuncia ufficiale per stanare i vili e far smettere questo vizio che sta incancrenendosi?  Chissà?  Un abbraccio e ... non prendertela per così poco ... forse è solo un po' di invidia! Un caro saluto Gianni I1HYW -
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Salve ragazzi, che pena leggere della campagna contro i nostri DXers! ! ! Invece di aiutare il DX, noi italiani siamo così masochisti, da remarvici contro...pazzesco! Sono d'accordo con gli amici MOV & YSB per aver protestato e letto il messaggio alla HF Convention di Bologna.... che dovrebbe, a mio avviso, essere il luogo dove si celebrano le conquiste italiane in campo radiantistico. Evidentemente c'è qualcosa che non va ...forse sono le persone? Certo che quando l'obiettivo primario di un diploma e di chi lo governa è la malafede, il pensare che siano tutti corrotti, l'inquisire a priori giusto per far vedere che dall'alto dello scanno i vari PAPI ed i loro lacché, sono in grado di generare zizzanie e ammazzare il buon nome di rispettabilissimi DXers di casa nostra... beh ... allora ha fatto bene YSB a lasciare ...!
A me queste cose fanno molto male, ma d'altronde abbiamo visto che la scena del DX è spesso offuscata da episodi di questo genere, da episodi di malafede e cattiverie varie ... gli inglesi hanno importato in Italia questo strano modo di metterci i piedi in testa.. loro e i loro venduti sostenitori. Questi sono quelli che fanno il male dei radioamatori italiani... perché anziché difenderli, anziché difenderci... ci sparano nel mucchio! ... ma i nostri soldi, i soldi che mandiamo per i costosissimi Diplomi.... quelli no, quelli li pigliano senza fiatare!  Forse io I1HYW, e pochissimi altri abbiamo avuto il coraggio di denunciare queste porcherie all'opinione pubblica ... ma ancora i vari lacché hanno interpretato questa cosa come un affronto al loro strapotere, e hanno fatto scrivere dall'RSGB all'ARI e non solo, perché fossimo messi a tacere!
L'ARI queste cose non le ha rese pubbliche e questo ci dispiace parecchio! La trasparenza e la lealtà sono sinonimo di animo sincero ... il resto è rabbish!
Levate le vostre voci, prima che anche il DX italiano sia colonizzato da avventurieri con pochi scrupoli!  Buona domenica a tutti e buoni DX ! Gianni I1HYW
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Buona sera a tutti, lettori delle pagine della libertà di pensiero e di espressione! Guardate qui cosa ho trovato sul bollettino del GACW Nr.177 (Per chi non lo sa è il bollettino del Grupo Argentino CW, notissimo gruppo DX dell'Argentina.... leggete, leggete ! Lamentablemente I2YSB, por sentirse objeto de calumnias en un artículo de Radio Rivista de julio-agosto de 2003 escrito por el anónimo don DX, ha decidido no renovar su membresía a la ARI, y por lo tanto, no contestará más las QSL para la operación reciente de TX4PG vía buro, aunque si las vía directa. El nuevo Manager vía asociación es IK2DIA. Detalles en http://digilander.libero.it/i2ysb/marquesas/marq.htm.Además, Silvano es el QSL manager de 5U7B, 5U7DW, 5U7JK, 5U7JW y 5U7RW.
QSL's solo directas a: Silvano Borsa, P.O. Box 45, 27036 Mortara - PV, Italia.- Logs On-line de 5U7B, 5U7DW, 5U7JW y 5U7RW disponibles en: http://digilander.libero.it/i2ysb.......  Praticamente un altro OM di prestigio che lascia l'Associazione, deciso di non farsi più violentare da personaggi senza nome e senza volto, che sparano a zero sul primo che incontrano, nascondendo poi la faccia (e il call) come dei veri codardi!  E  pensare che sulle pagine del Forum, abbiamo lanciato questo allarme, ben più di un anno fa, ... un po' prima che un certo "Frate long Path" parlasse di gambizzare I1HYW.... pensate un po' che genio, che fenomeno....quanta materia grigia!  Complimenti!  ... Quindi il DX
italiano perde un validissimo rappresentante, sacrificato sull'altare dei veleni, delle discordie, delle invidie e delle guerre di potere.  Poveri noi radioamatori italiani, come siamo caduti in basso! E l'ARI che fa? ... tace o si dà una svegliata ? 
Non un rigo, non una parola di condanna per queste meschinità, e sì che spesso questi "tiratori scelti" se la pigliano pure con quelli del CD ... macché ... niente!  Sono anni che ignoti personaggi, imperversano calunniando e insultando il prossimo, e l'ARI non ha mai preso posizione, perché ? ... ma non vi dà da pensare sta cosa ? La lealtà ed il rispetto del prossimo, non si improvvisano, dovrebbero essere dentro di noi ben radicati, in tutti, tranne purtroppo alcune eccezioni.  Tutta la mia personale stima ed amicizia a Silvano I2YSB .... e.... non ho parole!
Ciao a tutti e buona notte  73's de, Gianni I1HYW
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Ciao Flaviano, hai tutto il mio appoggio morale e condivido quanto hai scritto. Di imbecillità ce ne sono già troppe nella politica che si ripercuotono persino nel lavoro, ma quando approdano anche in radio è il colmo e personalmente mi mandano in bestia. Vedo con dispiacere che è diventata una moda attaccare tutto e tutti, come dire, stare alla finestra per sputare in testa ai passanti, è cattiveria gratuita ed è fine a se stessa. Potrei dirti non te la prendere, ma io sono impulsivo e non porgo l'altra guancia e così mi ritrovo ad infiammarmi quanto sento cose del genere, come se addirittura queste cose fossero accadute a me. Il fatto è che almeno tu e gli altri avete fatto qualcosa che ne vale la pena di essere ricordata, mentre di lui come tutte le brutte cose, tra qualche tempo non se ne ricorderà più nessuno.
Hai tutta la mia stima ed affetto. Cordiali 73 de ............
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Ciao Flaviano, la stupidità e la cattiveria non hanno limiti, e questo è risaputo. Commentare quanto mi hai mandato è superfluo: si commenta da sé, nel peggiore dei modi. Trovo, però, interessante riflettere insieme a te su alcuni punti:  l'inizio di tutto lo si può attribuire all'articolo di Don DX su RR: mai RR è stata tanto sollecita e rapida nel pubblicare qualcosa... RR non dovrebbe ammettere articoli anonimi: lasciamoli ad internet o al cluster.  Il Presidente dell'Ari ed il Direttore di RR dovrebbero prendere una posizione chiara ed inequivocabile, per il buon nome dell'Ari e dei radioamatori in genere, ma forse il loro cervello, come scriveva qualcuno, "è in tutt'altre faccende affaccendato..." è, inoltre, triste che tu debba rivolgerti a I0PMW per dire la tua. Per fortuna esiste il Radiogiornale, ma dovrebbe esistere un qualcosa di "ufficiale", snello e rapido dove poter dire la nostra e dove essere informati con tempestività: a quanto pare solo Don DX ci riesce... sembra quasi che questo Don DX sia molto "vicino" alla redazione di RR, come già ti avevo accennato per radio, RR è per la quasi totalità contest, diplomi, classifiche... è forse diventato un giornale di ragionieri o contabili? dove finita la sperimentazione, la divulgazione e la formazione delle nuove leve? Rispetto ai vecchi numeri che avevo ricevuto in dono, non ne è neanche lontanamente parente. Questi sono i pensieri, forse un po' disordinati, che mi sono usciti di getto mentre leggevo la tua e-mail e che ti invio. Purtroppo, mi sembra che anche la nostra categoria stia
diventando lo specchio della peggiore società... Un cordiale saluto
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Flaviano, siamo con te per la diatriba del DON DX, l'articolista come saprai è il solito .......quindi non meravigliarti se appena si fa  un piccolo errore lo sputtana ai 4 venti........ rinnova il 2004 non fare il loro gioco.......abbi fede....73 a presto
....
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Ciao Flaviano, ho avuto modo di leggere la tua giusta reazione e denuncia delle inqualificabili critiche fatte alla attività della spedizione TX4PG e ti posso assicurare che tutti i DXer hanno apprezzato il lavoro che avete fatto e non attendono altro che il "solone" che vi ha imbecillamente criticato si ritiri presto a curare il suo orticello.  73 de..............
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Ciao Flaviano .............................Francamente non leggo Pierino la Peste e dintorni: trovo che l'immagine dell'ARI tragga discredito da queste orazioni tendenti a sostenere che: in Italia c'é un solo radioamatore, gli altri sono delle cacche.Naturalmente è nauseante la situazione dell'ARI ma anche se rivoluzioni il consiglio la situazione non cambierebbe perché i radioamatori non sono un buon esempio di niente.  73 de ..........
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Sono articoli talmente stupidi che da decenni non li degno neanche di uno sguardo. Dopo la tua segnalazione, mi toccherà di leggerli.... Ciao  ...
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............Gli alti vertici ARI dovrebbero ricordarsi che prima di tutto sono al Servizio dei loro Soci e non contro di loro!.........73 de .......
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7 -
da IS0MYN-Sandro Associazione Radioamatori Sardi

UN RADIOAMATORE INTORNO AL MONDO 
 
 
Il giorno 9 Novembre alle ore 12:00, l'amico IS0EZZ-Giambiagio, socio dell'Associazione Radioamatori Sardi (ARS), e' partito, a bordo della sua imbarcazione "Ulyxes", per un lungo giro in barca a vela intorno al mondo che lo vedra', almeno per la prima tappa, distante da noi per un periodo di un anno.
Tale tappa lo portera' a spasso per l'Oceano Atlantico fino ad arrivare talmente a Nord da toccare isole che mai hanno avuto modo di vedere una vela italiana stagliarsi nei loro freddi mari; isole che distano veramente un "tiro di schioppo" dal mitico Polo Nord…..
Giambiagio si e' preparato meticolosamente per questa avventura, non ha trascurato nulla, neanche l'aspetto delle comunicazioni, che in questi casi possono essere un valido ausilio nelle lunghe ore di solitudine e, speriamo mai, nei momenti di necessita'.
A tale scopo l'associazione ARS si e' attivata per cercare di dargli il massimo supporto logistico a terra, con operatori radio che giornalmente, ad orari prestabiliti, saranno in ascolto su frequenze prefissate, cosi da "seguirlo" nello svolgimento del suo viaggio.
Sappiamo tutti che nei collegamenti radio HF nulla e' scontato! A tale scopo e' gradito da parte di tutti gli OM una mano di aiuto….
Quello che gli operatori radio della "base di controllo" di Cagliari possono non sentire, puo' essere ascoltato senza problemi da altri OM dislocati a poche centinaia di chilometri di distanza…


frequenza preferita:    14.340
frequenza alternativa:  7.097
frequenza alternativa: 21.421


A tale scopo invitiamo tutti a rimanere diligentemente in ascolto sulle frequenze stabilite, senza fare chiamate che potrebbero solo rendere anche piu' difficile il nostro lavoro; sara' l'operatore di turno che, resosi conto della propria impossibilita' di stabilire il contatto, invitera' eventuali OM in ascolto a tentare il collegamento.
Ricordiamo anche che Giambiagio è diventato Radioamatore appositamente per potersi avvalere dell'apporto dei Radioamatori durante il suo viaggio ma non potra' nella maniera piu' assoluta stare in radio a rispondere a chiamate di altri OM; asteniamoci, quindi, dal tentare di chiamarlo solo per lo scopo del "collegamento esotico" o per ricevere una QSL da chissa' quale posto strano: Giambiagio deve fare i conti con la poca energia elettrica a sua disposizione ed in ogni caso e' impossibilitato ad inviare QSL….
IS0EZZ sara' dotato a bordo anche di una stazione Pactor che gli permettera' di inviare e ricevere email utilizzando la rete WinLink, per cui avremmo la possibilita' di ricevere sue informazioni anche in questo modo.
Primaria importanza riveste per noi l'informativa relativa a contatti stabiliti, in mancanza dei quali, come e' facile intuire, ci dovremmo attivare, dopo un periodo prestabilito di tempo, per capire quali possano essere i motivi di tale silenzio.
A tale scopo stiamo predisponendo sul sito apposito ( http://www.cqis0.it/ars/vela ), che vi invito a visitare, una apposita funzionalita' che permettera' a chiunque di inserire il proprio report di ascolto/QSO in modo che l'informativa sia la piu' celere e puntuale possibile.Stiamo predisponendo anche una MailingList apposita alla quale ci si potra' iscrivere per rimanere informati sullo stato del viaggio ed alla quale sara' possibile inviare segnalazioni di ascolto.Vi invitiamo al visitare il sito http://www.cqis0.it/ars/vela nel quale progressivamente andremo ad inserire tutta una serie di funzionalita' ed informazioni utili al riguardo dell'iniziativa, nonche' il sito http://www.nauticnet.it/nautic/esperti/ulisses/fra_ulis.htm nel quale potrete apprendere i
particolari del viaggio.
 
 73 de IS0MYN  Sandro
  Associazione Radioamatori Sardi

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8 -
Da: "Sartori Graziano" <radamato@fastwebnet.it>
 

Novità per gli utilizzatori del programma
         FASTLOG di I0XGR
 
Informo che è stata creata un utility per la gestione dei Diplomi e per poter mettere in ordine i QSO, eliminando quelli doppi, ed avere una situazione generale ed accurata delle QSL.
I dati necessari per questa utility vengono prelevati da FASTLOG e gestiti separatamente senza cioè variare in alcun modo quelli originali.
Per i Diplomi viene prevista una tabella che ne contiene già 15 dei più noti, ma può essere ampliata fino a 18.
In ogni caso i diplomi presenti possono essere facilmente sostituiti con altri; è possibile anche variare a proprio piacimento i caratteri chiave che permettono la corretta identificazione di quelli eventualmente gia' inseriti in precedenza su Fastlog.
Il programma genera dei file .TXT che, se ritenuto necessario, possono essere convertiti in .LOG e letti con Fastlog mediante l'utility n.9 Per quanto riguarda invece la gestione dei QSO e delle QSL, l'utility riporta i QSO in ordine alfabetico di nominativo, tenendo presente anche i locators uguali, lasciandone uno solo con SR ed evidenzia anche i nominativi ai quali è stata spedita la QSL senza riceverne risposta e quelli invece aiquali non è ancora stata spedita .
 
Il programma DIPORD.ZIP  è disponibile sul seguente sito di IW0BET-Giovanni:
www.qsl.net/iw0bet
 
Trattandosi della prima versione, il team  è a disposizione per qualsiasi
suggerimento di variazioni o miglioramento che si ritenga di segnalare.
Gli eventuali messaggi dovranno essere indirizzati alla seguente email:
iw0bet@libero.it
 
73 de
I0SSH
Graziano Sartori
Mail to :   radamato@fastwebnet.it
               i0ssh@i0ssh.it
Web    :   www.i0ssh.it
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9 -
Da: "Umberto Molteni" <umberto.molteni@virgilio.it>
 
 
I DIECI PADRI DELLA SCIENZA ELETTRICA
di Umberto Molteni
 
Otto von Guericke (1602 - 1686)
 
Otto von Guericke, fisico tedesco nato a Magdeburg, dopo aver studiato legge a Leipzig e a Jena, matematica e meccanica a Leiden egli ritorna a Magdeburg dove ricoprì limportante carica di borgomastro, per ben 35 anni, e grazie alla sua carica amministrativa ebbe il vantaggio di avvicinare Principi e Imperatori interessandoli alle sue esperienze di fisica; ricevette in cambio aiuti ed appoggi per diffondere in tutta europa le sue scoperte ed invenzioni. Nel 1672 pubblicò la sua unica opera intitolata "Experimenta nova (ut vocantur) Magdeburgica de vacuo spatio".
 
A seguito degli esperimenti di Evangelista Torricelli e di Blaise Pascal, von Guericke riesce a creare il vuoto in un cilindro di rame per mezzo di un pistone ed una valvola, in questo modo realizzò la prima pompa aspirante (1654). Successivamente, in presenza dell'imperatore Ferdinando III a Regensburg, dimostrò l'immensa forza della pressione atmosferica. Fece costruire due emisferi di metallo cavi combacianti perfettamente, ed in uno dei due mise un rubinetto da cui si poteva estrarre l'aria per mezzo della sua macchina pneumatica. Via via che la pressione interna diminuiva, quella esterna atmosferica, non più completamente controbilanciata, comprimeva sempre di più l'uno contro l'altro i due emisferi. Restarono così tenacemente uniti, che, neppure un tiro a otto cavalli da ciascuna parte riuscì a malapena a separarli; quando, però, si fece entrare nuovamente l'aria, essi si staccarono subito da soli.
Ma l'invenzione, dell'illustre fisico avvenuta nel 1660, che a noi più interessa è la prima macchina elettrostatica a strofinio che dotò alla scienza elettrica. Un semplice cilindro di vetro ed un panno di lana furono sufficienti per Gilbert per i suoi esperimenti. Otto von Guericke realizzò con un globo di zolfo, una macchina più comoda e più potente. Lo zolfo è una sostanza che si elettrizza molto e facilmente strofinandolo. Ecco come descrisse la sua invenzione:
 
"Se a qualcuno piacerà, prenda una sfera di vetro che chiamano fiala, della grandezza del capo di un bambino; metta in essa dello zolfo pestato nel mortaio e avvicinandolo al fuoco, lo fonda alquanto; quindi, refrigeratolo, rompa il vetro e tolga il globo e lo conservi in un posto non umido ma asciutto. Se gli piace, ne pratichi un foro in modo che il globo possa essere ruotato mediante un'asta di ferro, ossia un asse: e in questo modo sarà preparato questo globo".
 
L'estremità di questo asse terminava in forma di manovella; questo dispositivo così ottenuto veniva sostenuto da due montanti. Ponendo in rotazione il globo e imponendovi il palmo asciutto della mano, il globo stesso si elettrizzava e attirava piccole e leggere lamine d'oro, di argento, pezzetti di carta ecc., inoltre, se l'operatore era ben isolato da terra a sua volta si elettrizzava.
 
Il fenomeno luminoso che si verificava durante lo strofinamento del globo di zolfo, cioè lo scintillio elettrico aveva particolarmente occupato l'illustre fisico. È questo soprattutto quello che aveva potuto osservare nella sua macchina. Ma von Guericke fece nello stesso tempo qualche osservazione che, più tardi, sviluppate e variate, dovevano servire di base nella scienza elettrica.
 
Egli per primo notò questo importantissimo fatto, che un corpo leggero attirato dal globo di zolfo elettrizzato, non appena che tocca questo globo, è tosto respinto. Aveva inoltre notato che nessuno di quei corpi leggeri, così respinti, non potevano essere nuovamente attratti dal globo. Infine, aveva creduto osservare che le pelurie della piuma e di altri corpi leggeri, allontanandosi dal globo, gli presentavano costantemente la stessa faccia.
 
Con i successivi fenomeni di attrazione e repulsione che il globo di zolfo elettrizzato esercitava sui corpi leggeri posti nella sua vicinanza, Otto von Guericke credette vedere una perfetta imitazione delle attrazioni e delle repulsioni che il globo terrestre esercita sui corpi situati nel suo raggio d'azione. Egli pensava che la stessa causa determina, sia le piume respinte dal globo a presentargli costantemente la stessa faccia, e la Luna a mostrare sempre lo stesso emisfero alla Terra.
 
L'analogia tra le attrazioni elettriche e le attrazioni planetarie era inesatta, poiché l'attrazione planetaria è proporzionale alla massa dei corpi, mentre l'attrazione elettrica non è proporzionale che alla loro superficie. Ma se l'ardita comparazione provata dal fisico di Magdeburgo, era inammissibile, il fatto della repulsione dei corpi leggeri dopo essere stati attratti dai corpi elettrizzati, era vera.
 
Notò, inoltre, l'azione spiccata che hanno le punte nei fenomeni elettrostatici. È la prima osservazione del potere delle punte. Osservà che la virtù elettrica si può trasmettere a distanza. Così, mettendo un filo di lino a contatto con il globo di zolfo elettrizzato, von Guericke scoprì per primo il modo di trasmettere a distanza delle cariche elettriche, sebbene nel suo esperimento la distanza fosse di soli 67 centimetri, oltre che per mezzo dell'aria, come sino ad allora era da tutti creduto. È la prima osservazione della conducibilità elettrica.
 
Mezzo secolo dopo, Stephen Gray, fisico inglese, riuscì a trasmettere delle cariche elettriche alla distanza di circa 300 metri attraverso un piccolo filo metallico opportunamente isolato.
 
Infine, come prima accennato, riferisce che se si eccita al buio il globo di zolfo, lo si vedrà rilucere come fa lo zucchero quando si pesta col pestello, confermando così l'osservazione della scintilla elettrica accennata 16 secoli prima da un altro illustre comasco, Plinio il Vecchio.
 
Segue terza puntata, Benjamin Franklin
 
Umberto Ferdinando Molteni i2ms
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10 -
A PROPOSITO DELLE GRANDI RETI
di Franz Falanga I3FFE IQRP#4.
 
Un cortesissimo amico mi ha inviato via posta elettronica , un paio di giorni fa, delle considerazioni sull'ultimo mio articolo "PACKET:!!! Perbacco ragazzi quanti uccellacci !!!". Ringrazio l'amico per le sue interessanti annotazioni che mi stanno permettendo di ritornare su uno degli argomenti contenuti nell'articolo scorso.Come qualcuno ricorderà, io pensavo che sarebbe stata ottima cosa se la grande rete mondiale del pkt radioamatoriale si fosse "liberamente e biunivocamente" connessa ad InterNet, la rete delle reti. L'amico mi obiettava che è proibito il QSO fra un OM e una persona che non abbia la licenza ed il conseguente nominativo.
E su questo non ci piove. Così recitano infatti le leggi al riguardo.
Ma, riflettendoci più approfonditamente, proverò a formulare, il più chiaramente possibile, il quesito che viene fuori naturalmente da queste nostre elaborazioni/considerazioni/annotazioni.Una connessione  packet radio-InterNet fra un OM e un NON OM può essere assimilabile ad un QSO? Può insomma essere considerato un QSO a tutti gli effetti?
Personalmente sono convinto che "forse" non è da considerare un QSO. E spiego il perché.Un QSO è un collegamento via radio momentaneo, in tempo reale (come una telefonata insomma) fra due persone autorizzate dalle leggi dei rispettivi stati. In questo collegamento temporaneo, sia random che su appuntamento,  è ammesso lo scambio di informazioni riguardanti le caratteristiche dei rispettivi segnali, informazioni sulle apparecchiature e sulle antenne utilizzate e informazioni sul WX. Oltre alle suddette informazioni si può parlare di spedizioni, contest, diplomi e quant'altro riguardi l'attività strettamente radioamatoriale e i relativi modi di trasmissione. Sto scrivendo a braccio, quindi spero di non aver dimenticato nulla. Parlare, invece, di argomenti che esulino dall'argomento radio è proibito dalle leggi.
Questo il QSO fra OM.
Orbene, la spedizione di un file, di un msg, fra un OM e una persona non OM, utilizzando una rete mondiale (pkt radio e InterNet) secondo voi è assimilabile ad un QSO?
Personalmente sono convinto che "forse" non è da considerarsi un QSO. E spiego il perché. Perché quando il mio amico Mario invia a me una lettera con la foto del compleanno del figlio, me la invia anche se lui, Mario, non è OM come me. Poi è arrivata InterNet e mi invia il file della foto via posta elettronica, ed io continuo ad essere  OM e lui no.
Piuttosto potrebbe, dico potrebbe, essere assimilabile ad un QSO, uno spazio nella rete sul quale gli OM chattano fra loro. Il problema verrebbe fuori se si intromettesse un non OM a chattare fra gli OM. Cosa bisognerebbe fare? L'ospite non fornito di licenza dovrebbe essere avvisato che in quel forum possono coesistere solo OM? Una chattata usando la rete pkt e i nodi IP è assimilabile ad un QSO? Mah! Non ho opinioni molto precise al riguardo, anche se penso che sì, che forse potrebbe essere assimilabile ad un QSO. Ma, pensandoci bene, non ne sono per nulla sicurissimo.
Cari amici, non è che io abbia le idee chiarissime sull'argomento, e quindi penso che non sarebbe male se ne parlassimo. Perché parlarne, chiederà qualcuno di voi? Ma perché le tecnologie si affollano fra di loro, i tempi mutano rapidamente e bisogna cercare di capire se certe evoluzioni tecnologiche sono utili, servono a qualche cosa. Personalmente penso che linkare in modo biunivoco, naturalmente con le dovute regole procedurali, con i relativi e corretti protocolli, il pkt radio con InterNet sarebbe cosa interessante e stimolante per tutta una serie di futuri hardware e software dedicati. Sui quali si potrebbe "sperimentare" a sazietà.
So che molti puristi della radio, le opinioni dei quali sono assolutamente degne di rispetto, storceranno il  naso di fronte a questa proposta, ma io penso che sull'argomento si potrebbe perlomeno discutere. Ragazzi! Il nuovo che avanza ha indubbiamente i suoi lati affascinanti e certamente anche delle controindicazioni, ma bisogna in ogni caso esplorare le nuove possibilità che la tecnologia e la scienza ci offrono. Rifiutarle a priori, magari perché romanticamente non appartengono a certe nostre personalissime valutazioni sul mondo radioamatoriale, opinioni peraltro assolutamente rispettabili, forse non è la strada giusta per progredire. Non condanniamo prioristicamente i mezzi, piuttosto condanniamo l'uso scorretto che se ne potrebbe fare. Che ne dite se ne parlassimo con pacatezza, senza preclusioni?   
 
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CURIOSITA'
 
Da: "Clemente Quaranta"
La castagna gigante
Carissimo Paolo, hi !
Anche se nel mio argomento non c'é nulla di radiantistico ti sarei grato se mostrassi a tutti gli amici di Radiogiornale questo esemplare di castagna grande come un uovo (categoria "marron") Essa arriva da Chiusa di Pesio (Cuneo) e faceva parte di un miriagrammo acquistato presso un montanaro del luogo.
 
A tutti i migliori 73 de :
Clemente Quaranta
 
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12 -
Da: "iz8ddp" <iz8ddp@libero.it>
 
Incontri

Il Ministro   Maurizio Gasparri in compagnia di IZ8DDP in visita presso ALBA NUOVA S.p.a del Comune di Battipaglia dove ho avuto modo di scambiare alcune battute inerente alla nostra attivita' radio e delle nuove tecnologie del digitale terrestre
Alfonso Sabato IZ8DDP
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13 -
da Federico Giampietro (IZ0EYJ)
 
       Esperienze con un'antenna verticale
autocostruita, a sintonia continua, installata come possibile
di Federico Giampietro
 
Con questo articolo intendo proporre alla comunità degli appassionati della radio i risultati da me ottenuti utilizzando un'antenna decisamente atipica, almeno per gli impieghi radioamatoriali. Tale sistema d'aereo, nato dalla mia esigenza di operare sulle "bande basse" da un piccolo condominio situato nel centro cittadino, ha finito per dimostrarsi non un compromesso fra spazio disponibile e prestazioni, ma un valido sistema d'aereo, per molti versi equivalente o superiore ad antenne più tradizionali e conosciute.
 
Il problema
L'antenna che avevo in mente doveva soddisfare le seguenti esigenze:
- Permettermi una buona operatività su tutte le gamme radioamatoriali medio-basse e basse,
  con particolare predilezione per i quaranta e gli ottanta metri.
- Essere adatta a ricevere, in sintonia continua, su tutto lo spettro delle onde corte, medie e
  lunghe.
- Non richiedere, per la sua costruzione, parti non reperibili direttamente sul mercato.
- Essere esteticamente accettabile.
 
Il sito
Il palazzo su cui è installata l'antenna è piuttosto piccolo, quattro e cinque piani (asimmetrico), e posto in zona centrale; la situazione non è comunque disastrosa in quanto i palazzi circostanti, pur se più alti, sono spaziati di diverse decine di metri e hanno quindi modesto influsso sulle prestazioni delle mie antenne, con l'eccezione di due grattacieli posti in direzione nord-nordest.
Per accordi condominiali, lo spazio a mia disposizione per il montaggio delle antenne è il cielo al di sopra di una terrazza posta al di sopra della sezione di quattro piani del fabbricato, nonché il parapetto che la delimita. Le dimensioni di tale terrazza sono, all'incirca, 7 X 5 metri (!).
La direzione Est è chiusa, rispetto alla terrazza, dall'ala di cinque piani dell'edificio nonché da una schiera di antenne televisive disposte in direzione Nord-Sud.
La situazione appare quindi fra le peggiori che un radioamatore possa trovarsi ad affrontare.

L'antenna
Le specifiche progettuali facevano scartare a priori qualsiasi tipo di antenna trappolata (non sarebbe stata a sintonia continua), nonché sistemi accorciati "tradizionali" (la resa in 80 metri sarebbe stata modesta, per non parlare dei 160).
L'esigenza di avere buone prestazioni nell'ascolto delle onde medie e lunghe, orientava poi con decisione verso un sistema a polarizzazione verticale.
La scelta de tipo di antenna era quindi obbligata: verticale di buone dimensioni, con accordatore remoto posto alla sua base.
Restava da scegliere la configurazione fra le due possibili, Ground-plane o Marconi. La Marconi avrebbe offerto due grandi vantaggi: la sua realizzazione sarebbe stata meccanicamente più semplice e sarebbe stato inoltre facile realizzare un discreto piano di terra ricoprendo di rete metallica la superficie del tetto circostante la terrazza. Questa configurazione, tuttavia, presentava
un handicap a mio avviso intollerabile: la direzione Est sarebbe stata completamente chiusa dall'altra ala del palazzo.
Restava la Ground-plane che presentava però, a sua volta, un'incognita: i radiali avrebbero assunto una disposizione asimmetrica e, in più, quelli delle gamme più basse sarebbero stati ripiegati; quanto avrebbe influito ciò sulle prestazioni ? L'unico modo era provare.
 
Costruire una Ground-plane di grandi dimensioni con componenti standard La GP da me descritta impiega il seguente materiale:
- Un'antenna per uso CB avente uno stilo di circa 10 metri.? Una prolunga realizzata tramite accoppiamento di tre cordini di rame    da 3 mm.
- Un palo di sostegno telescopico in ferro zincato, di tipo pesante, di due sezioni.
- Un ancoraggio ad "U" per antenne paraboliche.
- Un accordatore remoto, controllato a microprocessore, modello NFG-230 della JRC.
- Radiali filari in buon numero, in cordino di rame da 2.5 mm.
 
I dettagli costruttivi, e le foto, saranno rinviati al prossimo articolo.
NOTA: il materiale impiegato è solo indicativo. In particolare lo stilo può essere realizzato in altri modi e, ovviamente, non è obbligatorio l'uso di un accordatore di marca JRC.
 
I risultati
Occorre fare una premessa: la resa dell'antenna è valutata tramite misure di discreta attendibilità solo nelle bande dei 40 e degli 80 metri, mentre il giudizio è "a sensazione", e quindi inevitabilmente soggettivo, nelle altre.
 
Metodo utilizzato per le misure:
Ho la fortuna di abitare a pochissima distanza da I0UBP, radioamatore dotato di grande pazienza, nonché di una bellissima W3DZZ posta alla sommità di un palazzo di notevole altezza, quindi in condizioni pressoché ideali; come resistere quindi alla tentazione di utilizzare la sua stazione come termine di confronto per la mia nuova verticale ?
Le prove comparative, da noi eseguite sui 40 e sugli 80metri, sono state ripetute per diversi giorni;
per ogni confronto abbiamo curato di replicare la misura più volte di seguito, in modo tale da
minimizzare gli effetti del QSB.
Ho poi verificato quanto evidenziato dai test con Bernardino (I0UBP), con le antenne di altri OM della mia città, distanti al massimo un KM, ed i risultati sono rimasti invariati.
Tengo a precisare che, nella misura, ho applicato un leggero fattore peggiorativo per la mia antenna: ho tolto 3dB alla verticale a causa del divario di potenza fra me e I0UBP (io uso 200 Watt), ma non ho tenuto in alcun conto il deciso vantaggio posizionale del suo impianto.
 
80 metri
La verticale tende ad essere in leggero difetto nei confronti del dipolo, probabilmente di 3 o 4 dB; ciò indipendentemente dalla direzione e dal QRB.
 
40 metri
Qui la situazione è più complessa e rispecchia in pieno il comportamento teorico.
Nelle brevi distanze, entro i 100 – 150 Km, sostanziale equivalenza con forse una lievissima superiorità del dipolo.
Nelle medie distanze, attorno ai 300 Km, la verticale inizia a guadagnare su dipolo, diciamo grossomodo 3 - 5 db.
Nelle lunghe distanze, 500 Km e superiori, la superiorità della verticale è schiacciante. Sembra incredibile, ma non è infrequente sentirsi passare differenze fra i due segnali dell'ordine dei 15 dB ed oltre!
 
Torno a ripetere che questi dati sono stati verificati anche comparando l'antenna con quelle di altri radioamatoriali della città.
 
Veniamo ora alle impressioni d'uso:
 
160 metri
L'antenna è fortemente penalizzata dalla mancanza di un piano di terra sfruttabile; il QSO nazionale è possibile ma i segnali sono modesti. Assolutamente inadatta al DX. Sarebbe interessante provarla con radiali adeguati.
 
30 metri
Eccellente. Ho utilizzato spesso questa gamma per comunicazioni sia nazionali che DX con risultati sempre ottimi. I miei segnali, generalmente, sono fra i più forti in gamma pur non utilizzando amplificatore.
 
20 metri
Buone prestazioni. Inferiore alle direttive, superiore ai dipoli e alle verticali trappolate (su questa banda lo stilo ha una dimensione un po' superiore alla mezz'onda fisica).
 
17 metri
Risultati contraddittori. A me non piace e mi sembra un po' sorda, ma i rapporti che mi passano sono discreti. Non ho nessuno con cui fare confronti, quindi… boh. Diciamo che funziona, ma non ci farei un contest.
 
15 metri
Inizia a diventare lunga e l'angolo di irradiazione si alza. Le stazioni europee mi arrivano più forti, mentre perdo su quelle più lontane.
 
10 e 12 metri
Troppo lunga. Meglio lasciar perdere.
 
Ascolto
La resa in ascolto sulle onde corte, ovviamente, rispecchia l'andamento sulle bande radioamatoriali.La rumorosità in HF è accettabile, anche se un po' maggiore del dipolo.
Il comportamento è eccellente sulle onde medie e lunghe. Il sistema  funziona benissimo anche in VLF, dove ricevo ottimi segnali a partire dai 30 KHz, frequenza al di sotto della quale il ricevitore diventa decisamente sordo e quindi non posso valutare l'antenna.
Da notare che su queste bande l'antenna è anche molto silenziosa, probabilmente a causa del fatto che le principali sorgenti di rumore sono al di sotto del piano dei radiali.
 
Conclusioni
L'antenna in esame sta dimostrando di essere un valido sistema per impieghi generali e non solo un compromesso. Le antenne verticali godono di scarsa reputazione, soprattutto in riferimento alle bande basse. Ciò è dovuto essenzialmente al modo scorretto con cui esse vengono confrontate ai riferimenti classici, i dipoli.
Non ho notizia di altre antenne realizzate, per impieghi radioamatoriali, secondo la metodologia da me adottata, mentre i confronti sono generalmente fatti fra dipoli full-size e verticali trappolate o, nella migliore delle ipotesi, con Marconi realizzate in modo del tutto inadeguato (una Marconi necessita di uno spazio libero circostante di buona ampiezza, diciamo un raggio di una centinaio di
metri privo di alberi e fabbricati, oltre che di un piano di terra di notevolissime dimensioni).I risultati da me ottenuti evidenziano, in opposizione alle idee comunemente diffuse, che la resa di una verticale in banda bassa non ha proprio nulla da invidiare a quella del dipolo, e che perfino nella gamma degli 80 Metri, dove i radiali sono ripiegati all'interno di un rettangolo di cinque metri per sette (!), la verticale quasi eguaglia l'antenna di riferimento.
Entro breve tempo replicherò questa antenna in una diversa località, in provincia di Sassari, dove sarà possibile stendere radiali in modo ottimale per 80 e 160 metri, e sarà interessante stabilire l'incremento di prestazioni.
 
FAQ
Rispondo in anticipo alle domande che so in partenza mi verranno poste
 
Quanto deve essere lungo lo stilo ?
Fra i 7 e gli 8 metri se desiderate ottimizzare per le bande fra i 10 e i 40 metri, fra i 10 e i 15 per quelle fra i 15 e gli 80.
 
Si può usare un accordatore posto in stazione ?
Assolutamente no. Va montato direttamente sotto lo stilo, senza nessuna interposizione di cavo coassiale, piattine o quant'altro.
 
Si può usare un accordatore posto sotto il tetto ?
Assolutamente no (vedi sopra).
 
E' possibile realizzarne una versione con trasformatore di impedenza alla base, da utilizzare in abbinamento all'accordatore di antenna dell'apparato ?
Assolutamente no (vedi sopra).
 
Alle precedenti tre domande rispondi di  no per ragioni di principio o perché hai provato ?
Perché ho provato ed i risultati sono stati pessimi.
 
Quanti radiali servono ?
Il più possibile.
 
I radiali devono essere risonanti ?
Si.
 
Un suggerimento per ripiegare i radiali ?
Mantenete il più possibile rettilineo il primo tratto, possibilmente almeno un ottavo - un decimo d'onda, poi curvate a novanta gradi. Se non è ancora sufficiente, potete fare un'altra curva a novanta gradi (praticamente una specie di uncino).
 
Quanto devono essere distanti dal piano del tetto i radiali ?
Almeno 2 metri, meglio 4.
 
E' possibile utilizzarla senza radiali ?
Assolutamente no.
 
I radiali possono essere ancorati al di sopra della base dello stilo radiante ?
Assolutamente no. I radiali vanno messi SOTTO lo stilo.
 
L'antenna deve essere collegata a terra ?
Tutte le antenne poste sul tetto dovrebbero esservi collegate. La RF non la usa, ma i fulmini si
 
L'antenna può essere montata in giardino, davanti alla casa ?
Assolutamente no, va messa sul tetto.
 
Per lo stilo si può usare una canna da pesca ?
Si, a patto di tirantarla per evitare le oscillazioni e di usare alcuni cordini di rame accoppiati come conduttori o, al limite, un unico cordino di grosso diametro.
 
Se ne può realizzare una versione semplificata, a fette di frequenza, per le bande radioamatoriali ?
Si.
 
I risultati da te ottenuti sono "truccati" ?
No. Credetemi, nelle verifiche sono stato scrupolosissimo.
 
E' possibile che i risultati ottenuti dipendano dalla particolare installazione della tua antenna o di quella di I0UBP ?
Per essere possibile, lo è… ma lo ritengo improbabile. La mia antenna è installata nel modo peggiore possibile, radiantisticamente parlando, mentre quella di Bernardino è in situazioni quasi ottimali. Si considerino inoltre le prove fatte con altri dipoli e verticali trappolate qui in zona, che hanno regolarmente confermato i risultati.
 
E' possibile parlare con te?
Certamente. Il mio recapito è su QRZ.COM ed inoltre sono di frequente attivo in 40 ed 80 metri.
 
Ringraziamenti e saluti
Desidero ringraziare innanzitutto Bernardino; senza la sua pazienza, e la sua antenna, la misura  della resa di questa verticale sarebbe stata impossibile ed i risultati sarebbero stati meramente soggettivi proprio sulle bande dove maggiore è la diffidenza della comunità dei radioamatori nei confronti di questa tipologia di impianto.
Desidero poi ringraziare le decine (forse dovrei dire centinaia) di radioamatori che mi hanno incoraggiato, e anche quelli che, quando l'antenna ancora priva di radiali in 80 metri aveva su tale banda resa modestissima, mi invitavano a lasciar perdere perché, si sa, le verticali in banda bassa sono solo carichi fittizi.
 
Grazie a tutti per la pazienza dimostrata nella lettura di questo articolo, e naturalmente grazie a Paolo per averlo ospitato.
 
Saluti a tutti, Federico Giampietro (IZ0EYJ).
 
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14 -
 
Da: "Ruggero BILLERI"
 
                   Per combatterli, imparate a conoscerli
I VIRUS DEL COMPUTER
di Ruggero Billeri
(prima parte)
 
Teoria dei Virus
 
Nozioni fondamntali
Sebbene non abbiano nulla a che fare con la Biolgia e non siano assolutamente pericolosi per la salute dell'uomo, i virus dei computer ( che da ora in avanti verranno definiti impropriamente virus informatici) hanno molte affinita' con i virus biologici.
 
I biologi stanno ancora oggi disputando su quale sia la definizione piu' appropiata di virus biologico, ma sembra che l'accordo sia ancora lontano, al punto che un virus viene spesso definito semplicemente come virus (in attesa di definizioni migliori); per i virus informatici le cose fortunatamente sembrano essere piu' semplici.
 
In questa prima parte viene spiegato che cosa e' in realta' un virus informatico e come opera; vengono inoltre illustrati programmi molto simili ai virus, ma che virus non sono (anche se spesso vengono anch'essi definiti cosi')
 
DEFINIZIONE DI VIRUS
I virus informatici sono programmi per elaboratori elettronici, in grado di agganciarsi al codice di altri programmi, di assumere il controllo di alcune funzioni del sistema operativo e di creare copie di se stessi, senza alcun intervento dell'operatore. A questa capacita' riproduttiva sono spesso associate attivita' piu'  meno distruttive, che mirano a danneggiare i dati e le applicazioni che si trovano sui dischi. Le conseguenze di tali attivita' possono essere drammatiche, soprattutto se viene influenzato il funzionamento di computer adibiti a scopi cruciali, come pubblica amministrazione, Banche, Ospedali eccetera; i virus possono attaccare un sistema da vari punti, per mezzo di dischetti, collegamenti via filo o per mezzo di onde radio come il GPRS.
 
I virus che danneggiano i computer che li ospitano (cancellando dati e applicazioni o esaurendo lo spazio su disco) vengono detti maligni, mentre i virus che non provocano danni (eccetto quello costituito dalla diminuzione di spazio disponibile su disco a causa dela propria riproduzione) vengono detti benigni. Secondo la terminologia piu' rigorosa, un virus e' tale solo se presenta le seguenti caratteristiche:
 
a) capacita' di creare copie di se stesso, anch'esse in      grado di infettare programmi e propagare l'infezione.
 
b) capacita' di infettare altri programmi, cioe' installarsi all'interno di questi.
 
Altre caratteristiche sono solitamente presenti nei virus, ma non lo identificano necessariamente:
 
c) capacita' di provocare danni piu' o meno seri al sistema infetto;
 
d) attivazione delle procedure dannose solo al presentarsi di talune condizioni, stabilite dal creatore del virus. Ad esempio alcuni virus si attivano in un giorno particolare, altri solo dopo che il programma infetto e' stato avviato un certo numero di volte, altri ancora dopo un certo numero specificato di battute.
 
Tabella dei pricipali virus (ma ve ne possono essere altri
 
1)BATTERIO
Programma che invia copie di se' stesso ad altri sistemi o altri utenti. Si differenzia dal virus perche' non infetta altri programmi.
 
2)BOMBA LOGICA
Programma che entra in azione esclusivamente al verificarsi di determinate condizioni. Non e' un virus perche' non ne possiede le capacita' essenziali.
 
3)CAVALLO DI TROIA
Programma che presenta un funzionamento del tutto normale e lecito, ma che nasconde invece routine distruttive che agiscono all'insaputa dell'utente. Succede quindi che si sia convinti di utilizzare la nuova versione di calcolatrice in linea e si sta invece formattando il disco rigido.
 
4) CONIGLIO (RABBIT)
Programma che replica rapidamente se' stesso allo scopo di esaurire le risorse del sistema di memoria RAM, capacita' elaborativa della CPU, dischi rigidi. Si differenzia dal BATTERIO perche' quest'ultimo non ha lo scopo specifico di esaurire le risorse di sistema ma, come il BATTERIO non infetta altri programmi.
 
5)VERME
Programma che diffonde copie di se' stesso e messaggi in ambiente di rete, con lo scopo di esaurire ben presto le capacita' trasmissive della rete stessa. Si differenzia dai CONIGLI perche' questi non sono progettati specificamente per gli ambienti di rete e dai virus perche' non ha bisogno di infettare programmi per riprodursi utilizza infatti tutti i percorsi sotterranei del sistema per propagarsi.
In generale, si puo' dire che i virus possono presentare tutte le caratteristiche elencate precedentemente, mentre non e' necessariamente vero che la presenza di una o piu' caratteristiche identifichi  un virus.
 
E' chiaro che i virus informatici non sono veri e propri esseri viventi ne esseri tout court (anche se si potrebbe imbastire piu'  di una speculazione filosofica sull'argomento) si tratta solo di costruzioni logiche di pezzi di codice atti a moltiplicarsi.
 
Come detto i virus benigni non contengono istuzioni specifiche per danneggiare i sistemi che infettano, ma il semplice fatto che si riproducano e che quindi modificano il codice di altri file (anche senza pregiudicarne il funzionamento), occupino spazio su disco diminuiscono la quantita' di memoria disponibile puo' essere considerato un danno, a volte anche molto grave. Nel conto dei danni non vanno conteggiate solo le informazioni perse, ma anche il tempo impiegato per ripristinare il sistema e quello per capire che il mal funzionamento era dovuto ad un virus. La presenza di un virus nel sistema informatico e solitamente accompagnata da una forte dose di stress per l'operatore, che non riesce a capire come mai il computer sembra impazzito e che poi si trova a dover rimettere a posto le cose. Cio' smentisce l'affermazione fatta in precedenza, i virus informatici possono anche arrecare danno agli esseri umani.
 
TIPI DI VIRUS
I virus possono essere suddivisi in diversi gruppi, secondo le aree del sistema che infettano, le tecniche utilizzate per diffondersi e quelle utilizzate per sfuggire alla sterilizzazione dell'ambiente.
 
Prima di esaminare i gruppi di virus, e' pero' opportuno avere un'idea piu' precisa, almeno a livello generale dell'azione di un
virus
.
 
MODALITA' OPERATIVE DEI VIRUS
Esattamente come i virus biologici influenzano gli organismi con cui vengono in contatto, cosi i virus informatici apportano modifiche al sistema che infettano, provocandone un comportamento anomalo e pregiudicandone la funzionalita'
 
Per ottenere questo risultato,  i virus inseriscono le proprie istruzioni al posto di quelle normalmente presenti nei file di sistema o nelle applicazioni. Una volta entrato in azione, il virus attacca i programmi presenti su disco, agganciando le proprie istruzioni a quele del programma infettato, e da quel momento non mira ad altro che riprodursi e (se e' un virus maligno) a portare a termine le operazioni di danneggianmento del sistema.
 
I virus attaccano i file eseguibili (caratterizzati dalle estensioni .COM, .EXE e .BAT) e le aree di sistema, come il sistema di
avvio. E' evidente perche' i virus rivolgano qui' i propri attacchi; il virus ha probabilita molto maggiori di entrare in azione se e
annidato all'interno di un programma (cioe' di un file eseguibile), che puo' essere avviato dall'utente. Allo stesso modo se un
virus si annida nel settore di avvio del disco, viene automaticamente attivato ogni volta che il computer viene fatto partire. In
questo modo, l'utente crede di avviare n normale programma o di accendere semplicemente il computer; in realta vengono
attivate le istruzioni del virus, che sono strutturate in modo tale da avere la precedenza su quelle normali. Le attivita'
dannose possono essere di tipi diversi, secondo la fantasia del programmatore che ha creato il virus; eliminazione o modifica
dei file, formattazione dei dischi rigidi, comparsa sullo schermo di frasi piu' o meno spiritose, corruzione delle immagini in
modo da rendere difficoltosa la visualizzazione, esaurimento delle risorse di sistema, blocco di alcune periferiche.
 
Non e' pero' possibile che i virus danneggino l'hardware; essi intervengono sul codice dei programmi e non sono quindi in
grado di danneggiare gli strumenti. A dire il vero e' possibile ipotizzare virus che costringano a ripetute scritture sul disco
rigido per usururarlo, o che aumentino artificiosamente la luminosita' del monitor per esauire i fosfori, ma la loro azione
dovrebbe protrarsi moolto a lungo per produrre danni effettivi; si spera che l'utente si accorga per tempo che c'e' qualcosa
che non va, anche perche' si tatta di effetti generalmente appariscenti.
 
Analogalmente a quanto avviene nel modo biologico, esistono diversi tipi di virus, che si differenziano per modalita' di
attacco per la scelta del luogo dove annidarsi.
 
QUATTRO BRODI VIRALI PRINCIPALI
I virus che contagiano i personal computer posono essere raggruppati in quattro grandi categorie, secondo la parte del
sistema che viene infettata e utilizzata per installarsi nella memoria del computer e propagarsi. Come gia' accennato , i virus
si possono annidare nel settore di avvio dei dischi  all'nterno del codice di un programma eseguibile. Nel primo caso si parla
di virus del settore di avvio, mentre nel secondo di virus del codice eseguibile (o virus dei file). Vi sono poi virus dei cluster e i
virus di tipo companion. Si noti che la differenza tra i quattro tipi non puo' essere cosi' netta, poiche' nulla vieta di pensare a
virus in grado di assumere piu' comportamenti, secondo le esigenze e le pissibilita'; in realta' virus del genere sono gia' in
circolazione e sono chiamati virus multipartizione e saranno llustrati in dettaglio piu' avanti.
 
VIRUS DEL SETTORE DI AVVIO
Questa definizione identifica i virus che infettano il settore di avvio dei dischi rigidi e dei dischetti. Tali virus modificano la
struttura del programma di inizializzazione del sistema (boot program) che risiede in una zona particolare del disco (nel
settore di avvio) e vengono quindi attivati automaticamente a ogni ccensione dl sistema. Una volta attivati e dopo essersi
installati in memoria, i virus prendono il controllo del sistema esercitando un'analisi costante delle attivita' svolte e iniziando
la propria opera dannosa.
 
Il virus sostituisce il settore di avvio originale con una copia di se stesso e tasferisce il contenuto nel settore di avvio in un'altra zona del disco. Terminata la fase di avvio del conmputer, il virus ha cosi' preso il controllo delle operazioni di sistema e ha installato in memoria le istruzioni dannose; ora puo' caricare in memoria le istruzioni del settore di avvio originale e far credere all'utente che tutto proceda regolarmente.
 
Questo modo di procedere e' quello piu' comune tra i virus dl settore di avvio del computer, ma esistono delle varianti; certi virus possono eliminare del tutto le istruzioni dl settore di avvio senza trasferirle in un'altra zona  del disco. Le istruzioni del settore di avvio sono quindi del tutto sostituite con quelle virali. Cio' puo' costituire un piccolo problema per il virus, poiche' il settore di avvio ha un'estensione ben definita e talvolta non e' sufficiente a contenere tutte le istruzioni virali; tale problema e' comunque facilmente aggirato dai virus, che registrano una parte delle informazioni in un'altra zona del disco; in questo modo, nel settore di avvio compaiono solo le informazioni necessarie ad andare a riprendere, nel punto dove sono state memorizzate, le istruzioni dei virus.
 
Per evitare che il virus del settore di avvio si installi in memoria all'accensione del computer, non c'e' altro mezzo che avviare il sistema tramite un dischetto sicuramente non infetto, Questa e' una delle ragioni per cui i dischetti di sistema originali dovrebbero sempre essere tenuti protetti in scrittura e conservati in luogo sicuro.
 
Con un disk editor e' possibile individuare la presenza di un virus nel settore di avvio di un disco; se nel settore di avvio sono presenti messaggi di errore che vengono emessi se la procedura di avvio non  va a buon fine (come "disco non di sistema"), allora il settore di avvio non e' infetto se invece i messaggi d'errore non compaiono, vuol dire che sono stati sostituiti dal codice del virus.
 
VIRUS DEL CODICE ESEGUIBILE
I virus del codice eseguibile (o virus dei file) si attaccano ai file eeguibili (quelli ad esempio con le estensioni.COM -.EXE) e modificano la struttura del file infetto (chiamato anche file ospite, o host file). Bersaglio e veicolo dell'infezione sono quindi i file, le cui modiiche fanno si che venga attivato il codice del virus prima di quello originario del programma.
 
NOTA: i file sono il bersaglio e il veicolo delle infezioni v.
 
1) Quando l'utente avvia un programma, viene letto dapprima l'header (chiamato anche testata o intestazione), che contiene alcune intestazioni sul file;
 
2) viene poi letta la relocation table (o tabella di rilocazione)
 
3) viene letto l'entry point (o punto d'ingresso), che rimanda al punto preciso del file che contiene le istruzioni per l'esecuzione di programma;
 
4) Il codice del programma viene posto in esecuzione;
 
5) I dati contenuti nel programma vengono caricati in memoria.
 
Questa struttura dei file offre molte possibilita' di contagio ai virus, che non devono fare altro che inserire il proprio codice all'interno dei file (generalmente in coda,  anche se alcuni si annidano nell'header) e modificare l'entry point, in modo che rimandi al codice del virus e non al codice del programma, Una volta avviato il codice del virus, viene anche eseguito il codice del programnma.
 
Si puo' notare come un programma infetto debba essere necessariamente piu' lungo del programma originale, poiche' contiene anche le istruzioni del virus.Effettivamnte, l'osservazione della lunghezza dei file permette di verificare se un file e' infetto, ma non si tratta di un metodo sicuro al 100X100 per i motivi sotto riportati.
 
a) Non sempre si ha disponibile una copia del programma originale per fare il confronto o se si erano annotati i valori?
 
b) Il virus puo' sovrascrivere una parte del file, in modo da non modificarne le dimensioni. Tale comportamento provoca pero' spesso il mancato funzionamento del programma, sintomo evidente che c'e' qualcosa che non va;
 
c) Il virus puo' utilizzare altre tecniche piu' o meno sofisticate, per nascondere la sua presenza.Questi virus verranno saminati meglio piu' avanti.
 
I virus di codice eseguibile possono essere a loro volta suddivisi in due tipi:
 
a) Virus di file di sistema
 
b) Virus di applicazioni generiche
 
I virus di file di sistema contagiano i moduli del sistema operativo o i driver di periferica gestiti dal sistema operativo stesso, mentre i virus di applicazioni generiche contagiano i programmi che non fanno parte del sistema operativo. La linea di demarcazione non e' cosi netta, poiche' un virus puo' essere in grado di contagiare entrambi i tipi di file. La differenza sta esclusivamente nel modo con cui un virus prende il controllo del sistema:
Se infetta i moduli di sistema o i driver di periferica, un virus viene attivato praticamente all'accensione del computer e si comporta quindi in modo molto simile ad un virus del sistema di avvio.
 
Una volta attivo, il virus provvede a riprodursi, secondo tempi e modalita' proprie, infettando altri file: Non esiste una regola generale, ma i criteri secondo i quali il virus si riproduce dipendono dalla volonta', dalla fantasia e dalla bravura del programmatore.
 
NOTA: E' molto difficile creare un virus particolarmente elegante: Per questo la maggior parte dei virus non e' altro che una  modifica di virus gia' esistenti. Inoltre e' successo che i virus siano scappati di mano a chi li ha programmati a causa di alcuni errori di programmazione, il virus si e' rivelato molto piu' infettivo di quanto preventivato, disattendendo le aspettative del programmatore (che intendevaa d esempio colpire un tipo di computer e non un'altro.
 
La bonta' della programmazione di un virus si nota anche da come avviene la riproduzione. Quando un virus si riproduce ed  infetta un file, contrassegna questo file con la propria firma, comunemente chiamata (con pessima traduzione) segnatura. La segnatura dovrebbe consentire al virus di riconoscere subito i file gia' infetti in modo da evitare di infettarli una seconda volta. In realta' esitono virus che non effettuano il controllo della segnatura e si riproducono piu' volte all'interno del malcapitato file ospite, che cosi' si ingigantisce a dismisura.
 
La continua riproduzione di un virus all'nterno di un file gia' infetto puo' sembrare a prima vista un punto di forza del virus, ma cosi' non e', per i motivi seguenti:
 
a) I danni provocati al sistema sono in realta' minimi rispetto allo sforzo poiche' consistono semplicemente in un aumento delle dimensioni del file e in un rallentamento della velocita' di elaborazione;

b) Un file piu' volte infetto non e' piu' contagioso di uno che stato infettato una sola volta;
 
c) Il virus perde parecchio tempo a infettare file gia' infetti al posto di infettare file ancora sani;
 
d) La ridondanza dell'infezione (sia per l'aumento spropositato delle dimensioni del file sia per il rallentamento delle operazioni a causa dei continui rimandi di entry point) ha molte piu' probabilita' di essere notata dall'utente, che quindi e' in grado di prendere contromisure.
 
Un virus programmato in modo ottimale dovrebbe essere in grado di diffondersi alla massima velocita', procurare il massimo dei danni e non venire mai individuato: Si spera che questo non sia mai possibile.
 
Comunque dal punto di vista della linearita' della programmazione, un virus ben programmato e' in grado  di trovare un buon equilibrio tra queste esigenze e risponde pienamente alle intenzioni del programmatore.
 
VIRUS DEI CLUSTER
I virus di questo tipo non modificano i file, ma le informazioni che li riguardano e che sono memorizzate nella FAT; tramite operazioni di reindirizzamento dei puntatori, le chiamate del DOS vengono dirottate all'indirizzo dove risiede il virus che viene cosi' caricato in memoria al posto del primo cluster del programma che si doveva avviare.
 
Il trucco utilizzato dai virus di questo tipo sta quindi nel fatto che piu' il sistema e' infetto, piu' ogni entry point della FAT punta all'indirizzo dei cluster dove si annida il virus.
 
Il primo virus di questo tipo fu DIR-II, isolato nel 1991; tra le sue particolarita', c'era la capacita' di nascondere la propria presenza e quella di infettare immediatamente tutti i file di una directory ogni volta che viene impartito il comando DIR.
 
COMPANION
- i virus di tipo companion sfruttano a loro vantaggio la regola del DOS che da la precedenza di esecuzione, nel  caso di due programmi con lo stesso nome, a quello con estensione .COM su quelli con altre estensioni. In altre parole se due programmi si chiamano GIOCO.COM e GIOCO.EXE e l'utente impartisce il comando
 
e preme INVIO, viene avviato automaticamente il programma GIOCO.COM
 
A questo punto il trucco e' presto svelato: Basta che un virus trovi un programma che abbia estensione .EXE per creare una copia di se' stesso, assegnandole come nome il nome del programma e come estensione .COM
 
In questo modo l'utente e' convinto di avviare il programma che gli interessa, mentre (per il diritto di precedenza del DOS) viene attivato il virus, che solo successivamente provvede ad avviare il programma.
 
VIRUS BUONI PER OGNI OCCASIONE: MULTIVALENTI
Come si era gia' accennato, la suddivisione dei virus in gruppi ben definiti non e' semplice, perche' in realta' esistono virus che possono essere catalogati sia in un gruppo sia in un'altro.
 
Questi virus provocano infezioni multiple, cioe' a piu elementi del sistema: Possono infatti infettare i file , il settore di AVVIO, la FAT le tabelle di partizione e le directory. Cio' richiede un'estrema cura nella rimozione del virus perche' potrebbe annidarsi li dove non si e' pensato di andare a cercarlo.
 
VIRUS SCHIZZINOSI: QUELLI DI DETERMINATE APPLICAZIONI
Vi sono in circolazione alcuni virus che prendono di mira alcune applicazioni e ignorano tutte le altre.Acune applicazioni prese di mira sono dBASE e auto CAD, ma probabilmente il comportamento piu' pittoresco e quello del virus MACHO (conosciuto anche come Syslock) che cerca il testo "Microsoft" e lo sostituisce con "Machosoft".
 
Fine prima parte
 
IK8JZK Ruggero Napoli
Cordiali saluti ai lettori del Radiogiornale
 
Bibliografia da internet e da Jackson libri
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15 -
Da Blu Nautilus
                                                        
 
Mostra mercato di elettronica, hardware, software, periferiche, videogiochi, VHS, DVD, Hi-Fi, ricetrasmettitori, antenne, ricezione satellitare, smart card, telefonia, surplus, schede, circuiti, ricetrasmittenti OM, CB, apparecchi per radioamatori,
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                          CALENDARIO APPUNTAMENTI 2004

 Spettabile redazione, abbiamo il piacere di comunicarVi il calendario delle fiere Expo Elettronica in programma nel 2004.

Come avrete notato, il nome è stato modificato da ExpoRadio Elettronica in Expo Elettronica, per brevità e perché più in sintonia con le tendenze del mercato.

Gli appassionati di radiocomunicazioni troveranno comunque articoli a loro dedicati, sia tra i banchi della fiera, sia nel mercatino di RadioExpò.

 

date

città

luogo

Altri settori espositivi

17 – 18  gennaio

MODENA

Modena fiere
Viale Virgilio, 70/90

Colleziosa, Photo Cine Video, Disco d’Epoca

6 - 7 marzo

Faenza

Faenza Fiere
Via Risorgimento, 1

Photo Cine Video,  RadioExpo’ mercatino delle radio comunicazioni (solo sab. 6 marzo)

18 – 19  settembre

RIMINI

Palacongressi Riviera Rimini

Via della Fiera, 52

Colleziosa, Photo Cine Video

16 – 17  ottobre

Faenza

Faenza Fiere
Via Risorgimento, 1

Photo Cine Video, RadioExpo’ mercatino delle radio comunicazioni (solo sab. 16 ottobre)

 Organizzazione e informazioni:

Blu Nautilus -  Piazza Tre Martiri 24 - 47900 Rimini

tel. 0541 439573  fax 0541 439584

www.blunautilus.it  info@exporadioelettronica.it

 

16 -
 
 L'ALTERNATORE
CONTRO I FULMINI SULLA TORRE DI RADICOFANI A 900 M
nella foto la Torre di Radicofani
 
Negli  anni '70 insieme a un gruppo di amici Radioamatori, mettemmo in funzione, utilizzando apparatini Standard, a dir poco molto instabili in tutti i sensi e con grandissime difficoltà, il primo Trasponder Nazionale che copriva tutta l'Italia, partendo da Pantelleria e arrivando in Svizzera.
Gli anni sulle spalle erano pochi, rispetto ad oggi, l'entusiasmo era tanto ed erano tanti anche i sacrifici, avendo il Trasponder di allora, data la precarietà delle attrezzature, bisogno di continua manutenzione e tarature. Problemi enormi, perché, onde evitare i disturbi che provenivano in genere da qualche bello spirito in VHF, fummo costretti a far funzionare il tutto in UHF, appoggiandoci anche ai pochi ripetitori presenti allora in 430 MHz.

 CIRCEO 400 metri a picco sul mare - da qui "linkavamo"  Roma con Ischia in UHF
 
Al Circeo, un magnifico colle sul mare  oltre Latina, nei pressi di Terracina ottenemmo dalle autorità militari ospitalità nel loro sito dove c'era il controllo del traffico aereo sul Mediterraneo con 360 RX sempre in funzione e gruppi di continuità con un centinaio di accumulatori.
Le nostre difficoltà tecniche al Circeo erano enormi, dato che dovevamo far funzionare due ponti UHF uno che si "linkava" con un ponte di Ischia e l'altro che si "linkava" a sua volta con un ponte dei Castelli Romani. A quei tempi e con cavità caserecce era già difficile separare RX e TX di un ponte solo, si immagini due ponti uniti insieme con un unico COR, con apparatini a quarzo, con un front end che bastava guardarlo perché si starasse. Da Ischia si collegava la Campania e la Calabria e tutto il Sud.
Io oltre ad andare di continuo al Circeo,  100 Km da Roma, mi dovevo recare spesso all'altro punto strategico della tratta che collegava il Nord e che era rappresentato dalla famosa Torre di Radicofani, oltre 100 Km da Roma, dove anticamente imperava e rapinava il bandito Ghino di Tacco. La torre, ubicata sulla Via Cassia, a 900 metri slm, tra Umbria e Lazio, in Provincia di Siena, vicino al Monte Amiata.
Ovviamente tutto questo lavoro non lo facevo da solo, ma al Circeo con IW0BEC Eugenio e a Radicofani con I5US Guglielmo, che ci ha lasciati, I0AAA Bruno e I5SBFAlberto che da Aquaviva, altro punto strategico, agli inizi collegava Nord e Sud.
Era tale la novità, (i telefonini cellulari non erano stati ancora nemmeno immaginati) che Pippo Baudo che conduceva la grande trasmissione Domenica IN, ci chiese di fare una dimostrazione durante la sua trasmissione, cosa che facemmo, parlando dallo studio televisivo con tutta l'Italia utilizzando, dei piccoli portatili a batterie. Il successo fu enorme, gli applausi tanti e ne parlarono anche i giornali.
Ed ora veniamo alle ragioni che mi hanno stimolato a raccontarvi questa storia.In Packet imperversa una polemica sugli alternatori, dove, persone che sanno a mala pena girare la chiavetta d'accensione della loro auto, parlano, credendosi competenti in fatto di alternatori.
Dunque, tornando alla Torre di Radicofani, concessaci dal Sindaco e nella quale c'era anche il ponte dei Carabinieri, c'era un problema drammatico, cadevano i fulmini sulla linea elettrica posta su pali e ci bruciavano, a noi e ai carabinieri tutte le apparecchiature. Radicofani era strategico per noi perche, per i misteriosi giri della RF in mezzo all'Appennino, collegavamo stabilmente il Monte Cero a Padova e da qui tutto il Nord e parte della Svizzera.. Prima di abbandonare la partita e spremutomi le meningi a dovere, ebbi un'idea, quella di alimentare la batteria che alimentava il ponte, senza nessun collegamento elettrico con la rete ENEL.
Comprai un alternatore usato di una Fiat 128, lo montai all'estremità di  una tavola robusta lunga un paio di metri, comprai una lunga cinghia di gomma trapezoidale che collegava da una parte con l'alternatore e dall'altra con un motore elettrico e qui sorsero i problemi. Dapprima avevo messo un motorino da un paio di cavalli, consigliatomi da "chi se ne intendeva"  che però si bloccava nel momento in cui all'alternatore si collegava la batteria con un carico di assorbimento. Insomma, poiché i miracoli non avvengono così facilmente, non era possibile erogare più della potenza impiegata. Dopo varie prove e con la pazienza di un noto venditore di Surplus, arrivai finalmente, a forza di sostituzioni, a un vecchio motore trifase, che io facevo girare inserendo  un condensatore per farlo funzionare con la corrente bifase, che avevamo sulla torre, ma si trattava di un "motorone" di circa 20 – 30 CV.
Rimaneva il problema che anche il sistema dell'alternatore presupponeva un collegamento elettrico tra un comparatore che ci diceva quando la batteria aveva bisogno di essere caricata e un relé che facesse partire il motore elettrico che era talmente robusto che mai i fulmini ce lo danneggiarono.
Per questo comando mi avvalsi di una cellula fotoelettrica comandata dal circuitine comparatore che faceva scattare a distanza di due metri il relé di avvio del motore.
Non avemmo più problemi e anzi i carabinieri ci chiesero di potersi attaccare alla nostra alimentazione che era sicura anche con i temporali. Pensate che un giorno un fulmine staccò letteralmente dal muro il contatore, ma le nostre apparecchiature restarono indenni!
Il nostro trasponder funzionò per anni alimentato dall'alternatore, ma completamente isolato dalla rete elettrica attraverso la quale arrivavano i fulmini e nonostante i pareri di oggi, di alcuni soloni, lo stesso alternatore ha bisogno per funzionare di una energia proporzionale al carico, perché se c'è assorbimento sulla batteria, l'alternatore stesso diventa duro come se fosse un freno elettromagnetico.
 
I0PMW Paolo Mattioli
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17-
da ISES Italia
 
A DICEMBRE CORSO DI ISES ITALIA
  SUL FOTOVOLTAICO

 
organizza il 25° corso di formazione di 20 ore su

I SISTEMI FOTOVOLTAICI:
PROGETTAZIONE TECNICO-ARCHITETTONICA

Roma
9, 10, 11, 12 Dicembre 2003
presso l'Istituto di Analisi dei Sistemi ed Informatica (CNR)
Viale Manzoni, 30 (ore 14-19)
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Il corso, della durata di 20 ore di lezione (distribuite in 4 giorni), è rivolto a progettisti, architetti, ingegneri, consulenti energetici, energy manager, docenti di istituti tecnici e professionali, rivenditori, responsabili di amministrazioni pubblici per l'energia, studenti che frequentino gli ultimi anni di università e che siano interessati alla progettazione dei sistemi solari negli edifici.

Coordinatore tecnico - scientifico: Arch. Patricia Ferro

Per informazioni sul programma e per le iscrizioni consultare il sito di ISES ITALIA
www.isesitalia.it

tel. 06 77073610-11 - fax: 06 77073612
e-mail: formazione@isesitalia.it


18 -
Da Sezione ARI di Terni
30° Trofeo di radiolocalizzazione "ULISSE PANICO I0NC".
 
 
Domenica 28-09-03 si è svolto il 30° Trofeo di radiolocalizzazione "Ulisse Panico I0NC", organizzato dalla Sez. A.R.I. di Terni.
Alle ore 9.00 sono iniziate le iscrizioni dei partecipanti. Alle ore 10,00 in punto il via ai vari equipaggi. Durata della gara fino alle ore 12.50. Poi tutti a pranzo, in un noto ristorante locale; organizzatori, equipaggi e altri soci convenuti.
Dopo l'ottimo pranzo, si è proceduto alla premiazione, consistente in Targhe, Coppe, Prosciutti, Salumi e bottiglie di vino.
La vittoria è andata all'equipaggio di IK0JFR  Carlo. La piazza d'onore è andata a IK6GBO  Sante 
al 3° posto si è classificato IW0REW  Mauro, che essendo il primo arrivato iscritto alla Sezione A.R.I. di Terni ha vinto anche la Targa in memoria del compianto Presidente Elidio Alberetti.Al 4° posto si è classificato I0NNZ  Carlo, al 5° I0BLA  Roberto, mentre al 6° si è piazzato IZ0ERI Marco.
La manifestazione si è svolta nel migliore dei modi, con soddisfazione degli Organizzatori. L'unica nota dolente della giornata, il black out che c'è stato a livello nazionale.I  73' cordiali a tutti e un arrivederci alla prossima Edizione.

                                                                                                           Ivo  I0ISK
                                                                                                    Sez.A.R.I. di Terni
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19 -
Da Sezione ARI di Terni
 
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20 -
Da Tecno Acqui
    
 
SIAMO LIETI DI INFORMARVI CHE
SABATO 13 E 14 DOMENICA MARZO 2004
AD ACQUI TERME (ALESSANDRIA)
SI TERRA' LA SECONDA EDIZIONE
DELLA MOSTRA MERCATO "TECNOACQUI 2004"
Materiale radioamatoriale, elettronico, satellitare,
componentistico, informatico nuovo ed usato.
 
Ingresso Euro 2,50
 
PER COMUNICAZIONI.
email :
info@tecnoacqui.it
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21-
 
32° Meeting Alpe-Adria
 
Convegno V-U-SHF
Domenica 23 Novembre 2003
Salone del Parlamento, Castello di Udine
 
  La sezione ARI di Udine organizza il 32 ° Meeting Alpe Adria che anche quest'anno avrà luogo presso il Salone del Parlamento, nel Castello a Udine, centro città, domenica 23 novembre alle ore 9.00.
  II programma della manifestazione prevede alcune relazioni tecniche con argomenti di grande interesse per i radioamatori e la premiazione delle stazioni italiane partecipanti al Contest Alpe-Adria V-UHF
 
PROGRAMMA:
- ore 9,00  Saluto del Presidente ed apertura dei lavori.
 
- ore 9,30  Relazioni tecniche:
Oscillatore a DRO per i 24GHz.;                                  
a cura di Gianfranco Sabbadini I2SG
             
Sfruttare m modo sistematico "la riflessione da pioggia" offre eccezionali               
possibilità di QSO sulle bande "superiori";           
a cura di Andrea Mancini IW4CJM
 
Impiego delle "onde radio" nell'aeronautica civile;
a cura di Matjaz Vidmar S53MV                                              
             
 Verso il "mondo numerico";         
a cura di Nico Palermo IV3NWV
            
Semplice interfaccia CW per PC;
a cura di Stefano Barbanti IV3LZQ
 
(Il programma delle relazioni prevede spazio per le domande ai relatori ed un
breve intervallo.)

- ore  12,30 Premiazione stazioni italiane Contest Alpe-Adria 2003, VHF e UHF
 
- ore 13,00 Conclusione dei lavori
 
- ore 13,30 Pranzo presso il ristorante La Frasca di Lauzacco.

Come raggiungere il Castello: Seguire le indicazioni per Udine Centro; si consiglia di parcheggiare nell'ampio parcheggio di piazza Primo Maggio e proseguire a piedi verso il sovrastante Castello (NB: é vietato parcheggiare in castello! Provvederemo ad effettuare una specie di servizio navetta con un paio di autovetture private autorizzate a salire al castello a partire dalle ore 8,30 sino alle ore 8,50.
                                                                            
Le premiazioni generali del Contest Alpe Adria '03 saranno a cura dell' Austria e si svolgeranno in altra data che verrà comunicata
dalla OeVSV.
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22 -
                                     
 
VERONA 29 Novembre 2003

RADIOAMATORI oltre il WI-FI
 
Convegno Tecnico 
comunicazioni digitali avanzate via radio
 
 
                                                                                                            
                                                                                  
 A.R.I. Sez. di VERONA                                            C.I.S.A.R. 
                                                                                                   Sez. di MARCON ( VE )
 
               
Consorzio Verona Tecnologia
 
 
Caro  Amico OM ,
come ben saprai il sistema  di trasmissione WI-FI  apre un nuovo orizzonte pieno di interessi e sperimentazioni per le radiocomunicazioni .
Si è ormai aperta una nuova fase dove è possibile provare, scoprire, migliorare  un modo  completamente innovativo di " fare radio" .
Chi meglio dei RADIOAMATORI  è in grado di coniugare la potenzialità delle radiotrasmissioni con le possibilità     offerte dall' informatica ? ,
Ogni O.M. custodisce dentro di sé prove, tentativi, insuccessi e successi di sperimentazioni fatte con tenacia e  sempre grande entusiasmo .
Una rete wi-fi per collegarsi  insieme  ?
Insieme le conoscenze vengono accelerate e internet  lo ha  concretamente dimostrato.
E' iniziata la nuova sfida per chi non vuole fermarsi, per chi vuole guardare oltre l'orizzonte, per chi vuole  proseguire negli sforzi  pionieristicamente intrapresi ,  per  continuare a diffondere ,soprattutto fra i giovani,  questo   affascinante sistema di comunicazione  chiamato RADIO  .  

Programma dei lavori
ore 10.30
Saluto di benvenuto e apertura dei lavori
I3VZB  Bruno Vezzari    ( Presidente ARI  Sez. VERONA )
 
ore 10.35
INTRODUZIONE al  WI-FI
IW3HXO Athos Arzenton  ( VERONA )
 
ore 10.40
ACCESS POINT
IK3XTQ  Alberto Cestari   ( VERONA )
 
ore 10.50
AMPLIFICATORI
IW4ELL Dario Guidetti  ( REGGIO EMILIA)

ore 11.00
ANTENNE POSSIBILI
IW3IAQ  Stefano Piccoli   (VERONA)
 
ore 11.10
PROPOSTA di  RETE   WIRELESS
RADIOAMATORIALE
IW3IBG  ( MARCON - VENEZIA)
IZ3CLG  (CHIOGGIA - VENEZIA)
 
ore 11.25  
 L' APPLICAZIONE  :  ECHOLINK
IW3HRD  Dario Dressilon ( PADOVA )