Radiogiornale 163

Anno V – 15 settembre 2006

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DOVE PRELEVARE  IN MODO COMPRESSO VELOCEMENTE LE COPIE DEL RADIOGIORNALE 

  Il Radiogiornale é gratuito senza scopo   di lucro, non  chiede soldi a nessuno  

 e non ha incaricato qualcuno di farlo.

  

Sommario:

  1 - La radio in salotto;

  2 - 1° Meeting DLI Diploma laghi italiani;

  3 - Contest delle Province Italiane 50 MHz; 

  4 - Agliana, La Radio nelle scuole;

  5 - Progetto per la Radio nelle Scuole;

  6 - Vi racconto una bella storia;

  7 - Attivazione dello Scoglio Pazzi;

  8 - Fiera di Ferrara;

  9 - Expo Elettronica e Colleziosa a Cesena;

10 - 1° Giornata di radioascolto “Campania 2006”;

11 - Il Sonar delle navi militari uccide le balene;

12 - Nominativo speciale IU1WFC Mondiali di Scherma a Torino;

13 - Pirati informatici: attacco all’Italia;

14 - Camminando si produce energia elettrica;

15 - Brevetto negato;

16 - I1ARU & II1ARD SPECIAL RADIO NAVAL EVENT

17 - IU7MK Kolbe day in digital mode PSK31

18 - Mercatino radioamatoriale;

19 - Informazioni.

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 1-

Quando la TV non era ancora nata

La Radio in salotto

La sera, dopo cena, tutti intorno alla scatola magica

1- L’inizio della radiodiffusione

Quando nel 1893 Guglielmo Marconi utilizzava tutto il suo genio creativo per arrivare in pochi anni alla grande invenzione della radiotelegrafia, sicuramente pensava di dare un grande contributo allo sviluppo delle telecomunicazioni, ma forse non immaginava di dare l’avvio a quella che forse è stata la più grande rivoluzione nel campo delle comunicazioni umane: la nascita della radiodiffusione.

  In effetti, dai primi esperimenti di Marconi alla commercializzazione del primo apparecchio radio per uso domestico passarono in tutto non più di 20 anni, caratterizzati, come spesso capita nei periodi di grande sviluppo umano, da una serie di conquiste tecniche tutte destinate a far maturare rapidamente la tecnologia. Nel giro di pochi anni si passò dai grossi trasmettitori a scintilla (onde smorzate) agli alternatori ad alta frequenza (onde persistenti), ed infine agli oscillatori a valvola. L’utilizzo dei circuiti accordati permise la trasmissione a diverse lunghezze d’onda, e dunque la coesistenza di trasmissioni radio contemporanee senza interferenze (metodo sintonico). Si sperimentarono diversi tipi di antenna per le varie lunghezze d’onda, passando dalle microonde dei primi esperimenti fino alle onde lunghe della prima trasmissione transatlantica e poi alle onde corte delle reti marconiane a fascio per le comunicazioni con le colonie britanniche e italiane. Si fecero le prime esperienze di modulazione d’ampiezza, e quindi di trasmissione del suono attraverso le onde radio. I rivelatori, basati sui più diversi principi fisici, subirono una uguale evoluzione, passando dal fragile e incerto coherer dell’800 al rivelatore magnetico di Marconi fino al cristallo di galena ed al diodo a vuoto di Fleming. La grande svolta fu data nel 1907 dall’invenzione del triodo a vuoto (valvola), ad opera di Lee de Forest. Forse è questa la data che segna la nascita di una nuova disciplina scientifica: l’elettronica. Col triodo e i suoi derivati fu infatti possibile costruire amplificatori, oscillatori, rivelatori sempre più raffinati e complessi, dando luogo ad una serie di brevetti tutti concentrati nell’arco di pochissimi anni. Qualcosa di simile lo si è potuto sperimentare solo molti anni dopo, con la nascita e lo sviluppo della microelettronica, che ha portato nel giro di poco più di un decennio alla attuale diffusione del computer. Nel 1919 nasceva in Olanda la prima stazione radio europea a diffusione circolare. Si trattava di una trasmittente posta al centro de L’Aia, che trasmetteva regolarmente concerti di musica classica. I Dutch Concerts, come vennero battezzati, venivano ricevuti persino in Inghilterra e in Germania e costituirono per un certo tempo un’attrazione nei salotti e nei circoli ricreativi, contribuendo a diffondere un crescente entusiasmo per la radiofonia. L’idea, forse altrettanto rivoluzionaria di quella marconiana della radiotelegrafia, era quella di fornire un servizio di puro intrattenimento destinato ad utenti privati sparsi su un territorio più o meno esteso. Venne coniato il termine broadcasting per definire questo tipo di trasmissione. Per inciso, va anche ricordato che il proprietario della stazione radio, l’olandese Idzerda, avviò l’impresa con fini strettamente commerciali, facendo precedere e seguire i concerti da una serie di comunicati pubblicitari riguardanti componenti radio elettronici di una ditta olandese in seguito diventata leader europea, la Philips.

Ma come veniva effettuato l’ascolto radio in quell’epoca pionieristica? Certamente non con apparecchi simili a quelli che si diffusero in seguito. Tanto per iniziare, l’ascolto avveniva esclusivamente in cuffia, e l’apparato di ricezione era spesso un rudimentale sistema autocostruito, con rivelatore a cristallo di galena o di carborundum e con l’aspetto di un intrico di fili e manopole montati su una tavoletta di legno. L’industria non aveva ancora fiutato il mondo di affari che si sarebbe dischiuso di lì a breve.

 

2- Gli apparecchi radio

Dopo l’esperienza olandese avvenne il boom: ogni nazione tecnologicamente evoluta cominciò nel giro di pochissimi anni ad avviare un servizio stabile di radiodiffusione. Prima del 1924 quasi tutti gli Stati d’Europa e dell’America settentrionale erano già dotati di potenti stazioni broadcast per il servizio interno ed estero. Nacquero la BBC inglese, la ABC e la RKO americane, ed in Italia, con un po’ di ritardo nacquero le prime reti private, diventate in seguito URI (Unione Radiofonica Italiana) e infine la statale EIAR (Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche). Già allora fu necessario riunire commissioni internazionali per regolamentare l’utilizzo delle bande di frequenza, prossime alla saturazione a causa del sovraffollamento degli spazi che la tecnologia di allora metteva a disposizione.

E sul fronte dei ricevitori nascevano le grandi case, destinate a produrre per alcuni decenni gli apparecchi radio domestici. Allocchio Bacchini, Irradio, Philips, Ramazzotti, Telefunken e tanti altri marchi divenuti in seguito prestigiosi, e altri ancora destinati a scomparire nel giro di pochi anni, iniziarono la produzione di apparecchi riceventi domestici più o meno semplici, più o meno costosi. Il tipico apparecchio radio degli anni 20 aveva grosso modo l’aspetto di una cassetta di legno con alcune manopole graduate ed alcune valvole montate all'esterno. Ugualmente esterna era l’antenna del tipo a telaio e l’altoparlante (altisonante), generalmente a tromba come quelli dei grammofoni. L’elemento attivo era una membrana che vibrava in un campo magnetico, un po’ come sono oggi gli auricolari dei telefoni. La tromba serviva per convogliare e far risaltare il suono, che comunque risultava stridente e distorto. Un’altra foggia molto in uso era quella del cosiddetto piatto da barbiere, costituito da un cono rigido molto schiacciato, azionato da un magnete tramite un ago (altoparlanti a spillo). Anche in questo caso l’efficienza era bassa e la distorsione elevata. In compenso l’estetica era spesso raffinatissima.

In quegli anni la rete di distribuzione elettrica era ben lungi dall’essere completata, ed inoltre le compagnie elettriche fornivano le tensioni più disparate, continue o alternate. Questo fatto costituiva senz’altro un problema per i costruttori di apparecchi radio, i quali adottarono per la maggior parte la soluzione di alimentare a batterie i loro apparati. Dunque un altro elemento esterno all’apparecchio radio era la cassa delle batterie, che veniva in genere ospitata in salotto sotto il tavolino della radio, dissimulata dietro una cortina o dentro appositi armadietti. Occorrevano tre diversi tipi di batterie: una a bassa tensione per accendere i filamenti delle valvole; una ad alta tensione positiva per fornire la tensione anodica, ed una terza a tensione negativa per polarizzare le griglie dei triodi. Facile immaginare i problemi di sostituzione, i versamenti di acido sui tappeti del salotto e la confusione derivante dalla serie di collegamenti da effettuare prima di poter ascoltare la trasmissione preferita. Una volta accesa, poi la radio andava sintonizzata. Il padrone di casa ruotava lentamente tutte le manopole fino ad ottenere una buona riproduzione sonora, cercando di ridurre interferenze e fischi, poi posizionava l’antenna per il massimo segnale, ed infine la famiglia con gli amici poteva dedicarsi all’ascolto del programma, in perfetto silenzio data la scarsa potenza d’uscita dell’apparato (0,2W).

Questi apparecchi erano spesso semplici e con poche valvole, dato che queste erano ancora estremamente costose. Si utilizzavano circuiti ad alto rendimento (apparecchi a reazione o reflex) che però erano difficili da sintonizzare con cura. Negli apparecchi più costosi (con molte valvole) si usava il metodo della amplificazione diretta, ossia tanti amplificatori tutti sintonizzati indipendentemente sulla stessa stazione. Anche in questo caso la sintonia era un’operazione piuttosto ardua, da fare manovrando diverse manopole graduate i cui effetti potevano anche annullarsi reciprocamente o dare luogo ad interferenze ed oscillazioni. Fortunatamente questo periodo non durò molto a lungo: già nei primi anni ’20 prendeva piede per poi affermarsi in tutto il mondo il circuito a conversione di frequenza, che prese poi universalmente il nome di supereterodina. Il sistema supereterodina viene utilizzato ancora oggi in qualunque ricevitore radio, televisivo o altro, inclusi i telefoni cellulari ed i sistemi satellitari; esso fu messo a punto e brevettato dall’americano E.W. Armstrong nel 1918, ed in seguito commercializzato dalla RCA in esclusiva.

Ogni costruttore che voleva utilizzare il brevetto di Armstrong doveva pagare una quota alla RCA per la licenza d’uso, pari al 7% del costo finale dell’apparecchio, ed inoltre doveva utilizzare esclusivamente valvole RCA. Questo regime di monopolio provocò un rallentamento della diffusione del metodo, dal momento che molte case costruttrici non si assoggettavano volentieri a pagare la licenza, e manteneva elevatissimo il prezzo degli apparecchi. Un modo simpatico per aggirare il problema venne escogitato da alcune case che scoprirono di non dover pagare la licenza RCA se avessero venduto non apparecchi radio completi, ma kit di montaggio degli stessi apparecchi. Questo fatto spiega l’enorme popolarità che ebbero in America le radio in scatola di montaggio, spesso vendute per posta a prezzi decisamente molto più accessibili. In molti casi si trattava di apparecchi quasi completi, in cui bastava collegare due fili ed inserire le valvole negli zoccoli per terminare il montaggio. Dopo il 1930 una sentenza della commissione antitrust del Congresso americano, già attiva fin da allora liberò la diffusione del sistema, che si impose in tutto il mondo. Senza scendere in dettagli tecnici, i principali vantaggi del circuito supereterodina sono i seguenti:

* Una sola manopola per la sintonia;

* Nessun pericolo di inneschi interni al ricevitore, con conseguenti fischi o crepitii;

* Sensibilità e selettività costanti su tutta la gamma;

* Stabilità di ricezione;

* Facile messa a punto (allineamento).

 

Dunque, per riassumere quanto detto finora, potremmo dividere la storia degli apparecchi radio domestici in tre periodi storici distinti anche se parzialmente sovrapposti:

* Apparecchi sperimentali senza valvole (1910-1920);

* Apparecchi commerciali a valvole del primo periodo (1920-1925);

* Apparecchi supereterodina (1925-oggi).

 

3- Evoluzione degli stili

Probabilmente uno dei motivi che rendono tanto entusiasmante la collezione di vecchi apparecchi radio consiste nel valore estetico che questi oggetti seppero assumere nella loro storia. Nell’epoca d’oro la radio era un oggetto decisamente costoso (spesso il più costoso che si metteva in casa), e dunque doveva essere caratterizzato anche da un’estetica pregevole, che in qualche modo contribuisse a giustificare il prezzo d’acquisto.

Inoltre la radio ebbe la fortuna di svilupparsi in un periodo di rapida evoluzione del gusto, passando nel giro di pochi anni dal classico al barocco, al Liberty, all’Art Nouveau, al neoclassico e così via. Questo fatto permette spesso di datare un apparecchio radio con una discreta approssimazione con una semplice occhiata.

Nel capitolo precedente si è visto come si presentava un apparecchio radio domestico negli anni ’20: una scatola di legno pregiato con manopole, valvole e bobine bene in vista, antenna e altoparlante esterni. Nell’ultimo periodo le valvole vennero alloggiate all’interno della scatola, e finalmente, intorno al 1928, si cominciò ad abbandonare l’uso delle batterie. Altre due innovazioni importanti per la loro ripercussione sull’estetica della radio furono la diffusione del sistema supereterodina e l’invenzione dell’altoparlante a bobina mobile. Quest’ultimo, abbandonata la forma di tromba più o meno ripiegata, divenne quello che conosciamo oggi: un cono di carta leggerissima inserito in un telaio metallico di facile montaggio all’interno del mobile. Il suono divenne più caldo e potente e le dimensioni generali dell’apparecchio radio cominciarono a diventare più compatte. D’altra parte il sistema supereterodina rendeva possibile la sintonia mediante una sola manopola, e finalmente la scala graduata poteva venire tarata in fabbrica in termini di lunghezza d’onda, ed in seguito (1935) direttamente con le indicazioni dei nomi delle stazioni trasmittenti (scala parlante). Insomma, agli inizi degli anni ’30 gli elementi c’erano ormai tutti, per avviare la produzione commerciale di apparecchi radio compatti, eleganti e tecnicamente perfetti. Ed il mercato era in evoluzione esponenziale, non certo nei paesi poveri o in via di sviluppo, come era allora l’Italia, ma sicuramente in Francia, Gran Bretagna e Germania, per non parlare degli Stati Uniti. L’industria continuava a sfornare modelli diversificati: il grande multigamma da salotto veniva spesso affiancato dal piccolo ricevitore da mettere in cucina per lo svago della massaia e per l’ascolto dei notiziari durante il pranzo. Le scatolette di bakelite bollente divennero presto un elemento insostituibile nel costume della famiglia a cavallo tra le due guerre. Anche in questo caso non è difficile catalogare le fogge in alcune tipologie facilmente riconoscibili. Queste sono:

L’apparecchio a consolle, in legno pregiato da mettere in salotto;

Il soprammobile in legno, spesso a forma di cattedrale o di parallelepipedo a sviluppo verticale o orizzontale;

Il mignon, piccolo apparecchio di legno o bakelite adatto per la cucina o la camera da letto.

La radio, insomma, come fu in seguito l’automobile: da oggetto d’uso a oggetto di sogno. In Italia questo sviluppo avvenne principalmente durante il ventennio del regime fascista. E quindi la radio assunse anche i connotati di oggetto di propaganda, sia nell’aspetto che nella tipologia delle trasmissioni. Poiché la diffusione degli apparecchi stentava a decollare, gli anni ’30 furono spesi dal regime per incoraggiare, promuovere e sensibilizzare la popolazione rurale sulla nuova tecnologia. Gi italiani vennero allettati con concorsi fotografici, raduni nazionali, sconti e quant’altro poteva servire ad invogliare all’acquisto. Venne commissionato alle grandi industrie un modello unificato standard da vendersi in regime di prezzo controllato: la famosissima Radiorurale, per la progettazione e la commercializzazione della quale venne costituito un ente ad hoc (l’Ente Radiorurale). Un altro modello, RadioBalilla, venne associato all’infanzia ed alla giovinezza per la sua economia e facilità d’uso ("lo può usare anche un bambino"). Questi tentativi non suscitarono l’effetto travolgente che ci si aspettava, data la povertà e l’ignoranza della popolazione delle campagne, che aveva ben altri problemi da affrontare in quel periodo. Tuttavia servirono almeno a dare un po’ di sviluppo all’industria radio italiana mediante sovvenzioni statali e premi di rendimento.

Nel frattempo l’evoluzione continuava, tanto all’interno quanto all’esterno dei ricevitori. Durante gli anni ’30, col crescere del numero delle stazioni ricevibili, anche la scala parlante crebbe di dimensioni per ospitare tutti i nomi delle varie città del mondo che era possibile ricevere sulle varie gamme d’onda. A proposito di queste ultime, proprio in quegli anni si svilupparono i circuiti più complessi adatti alla ricezione di svariate gamme di onde lunghe, medie, corte e cortissime, ed insorse l’hobby di dedicarsi alla ricerca e all’ascolto di stazioni sempre più deboli e lontane, con l’ausilio di antenne lunghissime stese tra palazzi e alberi. In questo modo si diffuse anche una certa conoscenza pratica di trucchi e rimedi che entrò a far parte del senso comune, e costituì una preziosa risorsa sociale ai tempi della seconda guerra mondiale.

Il legno ha certamente avuto la parte predominante nella realizzazione dei mobili degli apparecchi radio. La tradizione è molto antica, in quanto da sempre la costruzione delle apparecchiature scientifiche era basata sulla fabbricazione di strutture di sostegno e di abbellimento realizzate finemente in legni pregiati con intarsi, sculture ed altre piccole opere di pregio. E i primi ricevitori degli anni ’20, in legno lucido e ottone avevano certamente l’aspetto di apparecchiature scientifiche, piuttosto che di oggetti di arredamento. In seguito, quando si arrivò ad una forma meglio definita, i preziosismi di fine ebanisteria vennero pian piano abbandonati a favore di realizzazioni, sempre in bel legno, ma di fattura più industriale. Il tipico apparecchio da salotto era un mobile sobrio impiallacciato di noce o mogano, con inserti d’ebano o radica, lucidato a spirito (gommalacca e tampone). Il modello verticale (altoparlante sopra e manopole con indicatori sotto), lasciò lentamente il posto al modello orizzontale, più adatto ad ospitare una ampia scala parlante. Tra i materiali presero piede a poco a poco le prime materie plastiche, e soprattutto le resine fenoliche, tra le quali la più adatta risultò essere la bakelite. La ricerca di nuovi materiali per la realizzazione degli oggetti di uso domestico era molto attiva negli anni ’30, e la radio non si poté sottrarre alla sperimentazione di tutti i materiali plastici che via via venivano messi in commercio spesso con nomi di fantasia. Molti risultarono inadatti in quanto attaccabili da solventi, dai grassi e dai normali agenti atmosferici, o dalle alte temperature che tendevano a deformare i mobili. La bakelite si impose come principale materiale plastico per tutta l’industria radiotecnica e per l’elettronica in generale, grazie alle caratteristiche di inalterabilità estetica e meccanica. Inoltre si prestava alla realizzazione di fogge estremamente gradevoli ed accattivanti, per cui in breve passò da surrogato del legno, del quale imitava anche colore e venature, a materiale di per sé pregiato e ricco, da non confondersi con tutte le imitazioni che vennero in seguito, spesso realizzate con materie termolabili di valore assai inferiore (la "plastica").

Prima della seconda guerra mondiale la radio aveva dunque sviluppato gran parte delle sue potenzialità tecniche ed estetiche, ed era diventato un oggetto d’uso domestico, ancora molto costoso ma decisamente maturo e alla portata delle famiglie italiane di medio reddito.

 

4- La radio nel dopoguerra

La crisi economica, industriale e produttiva che accompagnò la seconda guerra mondiale, causò senza dubbio un notevole regresso anche nello sviluppo della radiofonia, che era certamente da considerare tra i generi di lusso. Basti pensare, a questo proposito, che l’inizio di trasmissioni regolari televisive, per le quali la tecnologia era già matura nel 1937, avvenne in Italia quasi 20 anni dopo, principalmente a causa dello stop bellico. Di conseguenza, dopo la guerra la produzione di apparecchi radio riprese dai modelli più economici di prima della guerra, e per alcuni anni si diffusero apparecchi di fattura essenziale (scatole con due manopole e altoparlante) e basate su una tecnica a sua volta essenziale e ben collaudata.

Questo almeno fu ciò che capitava in Europa, specie nei Paesi più provati dal conflitto. In America, invece, la tecnologia avanzava in tutti i campi, e già alla fine degli anni ’40 le trasmissioni a modulazione di frequenza venivano ricevute su tutto il territorio, e si facevano progressi nel campo della stereofonia e dell’alta fedeltà. La tecnica della trasmissione a modulazione di frequenza (FM) si basa su un principio già noto fin dagli anni ’20: la possibilità di associare l’informazione audio al segnale radio attraverso variazioni di frequenza della portante, anziché della sua ampiezza (trasmissioni AM). Le trasmissioni FM hanno alcuni grandi vantaggi su quelle in AM, ma hanno anche qualche svantaggio. I vantaggi sono la maggiore insensibilità ai disturbi elettrici e la possibilità di allargare la banda trasmessa (alta fedeltà). Il principale svantaggio deriva dal tipo di frequenza usata in trasmissione (onde ultracorte), che si propaga solo a distanza ottica, ossia non segue la curvatura della Terra e non supera ostacoli massicci (montagne, palazzi ecc.), per cui è adatta solo per trasmissioni locali, un po’ come la trasmissione televisiva. La diffusione delle trasmissioni a modulazione di frequenza in Italia fu completata solo a metà degli anni ’60, e in ogni caso non soppiantò mai completamente le altre tecniche a modulazione di ampiezza, adatte per coprire territori molto più vasti (onde medie) in campo nazionale, o addirittura per distanze intercontinentali (onde corte e cortissime). Questa breve disquisizione tecnica serve ad inquadrare quello che è stato lo sviluppo della radiofonia nel ventennio che va dal 1945 al 1965, prima che i ricevitori a valvole venissero gradualmente ma inesorabilmente sostituiti dalle piccole, economiche e robuste radio a transistor.

Dunque, subito dopo la guerra la radio assume finalmente il suo ruolo definitivo nella casa: un fornitore di servizi essenziali (notizie, bollettini meteorologici, segnali orario, cronache sportive) e di intrattenimento (spettacolo, conversazioni, quiz), scandendo e sincronizzando la giornata di milioni di ascoltatori. L’apparecchio cessa di essere oggetto di culto o status symbol per diventare oggetto utilitario modesto ed efficiente: la radio. Si realizza con dieci anni di ritardo quello che il regime fascista aveva provato a fare con la radiorurale e le altre iniziative propagandistiche.

L’industria si consorzia in associazioni che hanno lo scopo di mettere a punto una tipologia standard ed economica, basata su schemi ben collaudati con molti pezzi in comune per facilitare la distribuzione dei ricambi. La più famosa di queste associazioni in Italia fu la ANIE (Associazione Nazionale Industrie Elettriche), che comprendeva quasi tutti i grossi produttori dell’epoca (Philips, Unda, Telefunken, ecc.). I modelli prodotti con la sigla Radio-ANIE avevano un prezzo di concorrenza rispetto ai modelli di prestigio, ma garantivano estetiche piacevoli e varie, diverse casa per casa, e soprattutto caratteristiche di qualità ed affidabilità perfettamente soddisfacenti per l’utente medio.

Accanto a questi modelli per tutti continuò ovviamente la produzione di ricevitori di grande pregio, che però in quegli anni cominciarono a distinguersi per le caratteristiche tecniche più che per quelle estetiche: ricevitori AM/FM ad alta potenza d’uscita, con giradischi microsolco automatico, numerosi controlli per l’equalizzazione del suono e così via. In altre parole, dalla radio si passava, quasi senza accorgersene, al complesso HI-FI che comprendeva anche la radio al suo interno. L’ascoltatore diventava sempre più esigente e selettivo, e d’altronde la qualità delle trasmissioni in FM stereo e dei nuovi dischi LP permetteva il raggiungimento di standard qualitativi di gran lunga superiori a quelli ottenibili con le crepitanti ricezioni sulle onde medie e con i fruscianti dischi a 78 giri.

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 2-

Da Ivan Barberis IK1JUL, Presidente ARI Ivrea

E da Bruno Giacometti I1ABT, Award Manager DLI
 

Domenica 24 settembre 2006

La Sezione di Ivrea, col patrocinio dell’ARI, organizza il

Meeting DLIDlPLOMA LAGHI ITALIANI

L’appuntamento si terrà nell’ambito della 5ª edizione del mercatino di scambio

"BIELLARADIO" organizzato dalla Sezione A.R.I. di Biella

 

PROGRAMMA

Ore 10,30

Registrazione dei partecipanti

Ore 10,45

Apertura del meeting - Ivan Barberis IK1JUL, Presidente Sezione ARI di Ivrea

Interventi di saluto

Gian Piero Rossetti IK1QFL, Presidente Sezione ARI di Biella

Gian Franco Concas IZ1DBU, Presidente Comitato Regionale Piemonte e V.A.

Alberto Barbera IK1YLO, Vice Segretario Generale ARI

Mauro Pregliasco I1JQJ, Vice Presidente ARI

Ore 11,00

Presentazione del Diploma Laghi Italiani e resoconto di tre anni di attività, a

cura di Bruno Giacometti I1ABT, Award Manager del DLI

Ore 11,20

Premiazione dei migliori piazzamenti nel DLI per le edizioni 2004 e 2005, a

cura di Fernando Davide I1DEP, Vice Presidente Sezione ARI di Ivrea

Ore 11,40

Tecniche operative in portatile, a cura di Gianni Regalli IK1JLJ

Ore 12,00

Documentazione fotografica di alcune delle più belle attivazioni di laghi

italiani e stranieri, a cura di Ugo Baratto IK1ZFQ

Ore 12,20

Prospettive future per il Diploma Laghi Italiani, a cura di Bruno Giacometti

I1ABT Award Manager del DLI

Ore 12,40

Interventi e discussione

Ore 13,00

Chiusura dei lavori e aperitivo

Durante il Meeting, sarà attivo il DXCC Field Check con Mauro Pregliasco I1JQJ.

Il meeting sarà ospitato all’interno della manifestazione “BIELLARADIO” presso i locali del

Centro Polivalente di Occhieppo Inferiore (BI), in Via Caralli 31.

 

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 3-

 Da IK4VFB Andrea

 

A.R.I. Sezione di Fidenza - IQ4FE - Casella Postale 66 - 43036 Fidenza (Parma)

Contest delle Province Italiane 50 MHz

17 Settembre 2006

Regolamento

 

Partecipazione:

• La partecipazione e' riservata agli OM   italiani.

• Non entreranno in classifica prefissi o nominativi speciali.

• Non si considerano speciali i nominativi permanenti delle Sezioni e delle stazioni marconiane

• Si considera moltiplicatore  la provincia da dove si sta operando.

 

Categorie:

• A = Stazione FISSA

• B = Stazione PORTATILE

 

Data ed orario:

•    Terza domenica del mese di Settembre con inizio alle ore 07.00 UTC fino alle ore 15.00 UTC.

La quinta edizione 2006 si terrà il 17 Settembre

Modi

•              SSB, CW, (entro i limiti di potenza concessi dalla licenza Banda): 6 metri. Da 50000 a 51000 In SSB .E' interdetta in ogni caso (in chiamata e risposta) la porzione di frequenza al di sotto di 50.150, pena la squalifica.

• La stazione che cambia modo di emissione dovrà rimanere in tale modo per almeno 10 minuti. Alla stazione che non rispetterà questa regola verranno depennati i QSO fino allo scadere dei 10 minuti (calcolati del primo QSO nel nuovo modo di emissione) e i relativi punti (sia di QSO sia di moltiplicatori) verranno detratti dal punteggio finale.

• Sono vietate le emissioni cross-band.

 

Chiamata:

• "CQ I" per il CW, "CQ Italia" per la fonia

Rapporti:

• RS(T) + numero progressivo + sigla automobilistica della provincia da dove si sta operando.

 

Punti:

• Un punto per ogni QSO . Ogni stazione si può collegare una sola volta nel modo CW o SSB. Sono ammessi collegamenti con la propria provincia.

 

Moltiplicatori:

• Saranno considerati moltiplicatori le diverse province italiane.

 

Punteggio:

• E' dato dalla somma dei punti QSO realizzati in entrambi i modi per la somma Province         moltiplicatori realizzati.

 

Log:

Per più di 40 QSO è obbligatorio l'invio di log computerizzati, il log dovrà essere inviato in formato ASCII (.TXT) oppure in formato EXCEL (.XLS). I log computerizzati dovranno essere in ordine cronologico .

• Il software che vi consigliamo di utilizzare è Wincontest , che potete scaricare all’indirizzo  www.arifidenza.it/download.htm .

• Dovranno contenere data, ora UTC, banda, modo, progressivo,rapporto dato e rapporto ricevuto, moltiplicatori e punti. I QSO doppi dovranno essere lasciati nel log, evidenziati ed il loro punteggio azzerato.

• Dovranno contenere i dati personali e tipo di Categoria.

• Dovranno essere spediti al seguente indirizzo , entro e non oltre il 31 ottobre:

 

ARI Sezione di Fidenza

casella postale 66

43036 Fidenza (PR)

o a posta elettronica all'indirizzo contest@arifidenza.it

• Farà fede il timbro postale.

• I log pervenuti per qualsiasi causa oltre questo termine saranno considerati Control Log.

Invio dei log computerizzati via e-mail

I log computerizzati possono essere inviati come "attached files" indirizzando a:

contest@arifidenza.it

• I files da inviare sono: il file contenente il log vero e proprio e il file contenente il foglio riassuntivo (Sommari).Il foglio riassuntivo potrà, volendo, essere trascritto nel corpo del messaggio.

• Il messaggio di posta elettronica dovrà avere, come oggetto, il proprio nominativo e categoria di partecipazione.

• I files inviati dovranno essere rinominati con il proprio nominativo, mantenendo però l'estensione originale: ad esempio, IK4ABC.DBF, IK4ABC.TXT, IK4ABC.XLS .

 

Invio dei log (computerizzati e cartacei) via posta

•              I dischetti contenenti i log dovranno essere esclusivamente in formato 3,5" e dovranno essere inviati all'interno di buste in grado di fornire adeguata protezione, allegando il solo foglio riassuntivo. Non saranno ovviamente presi in considerazione dischetti rovinati a causa dell' inadeguatezza dell'imballaggio. Non saranno inoltre presi in considerazione i log cartacei con oltre 40 QSO.

•              L'indirizzo al quale inviare i log a mezzo posta è:

ARI Sezione di Fidenza

Comitato Contest

Casella postale 66

43036 Fidenza (PR)

 

E’ consentito anche l’uso del fax con meno di 40 QSO .

Fax n. 178-6083674

 

Squalifiche:

Tutti i log che perverranno saranno accuratamente controllati e gli eventuali errori riscontrati potranno causare riduzioni di punteggio. Potranno essere oggetto di squalifica:

o             un eccessivo numero di QSO doppi non evidenziati;

o             un punteggio dichiarato superiore del 5% a quello accertato;

o             il mancato rispetto della regola dei 10 minuti;

o             la mancanza del foglio riassuntivo;

o    un log e/o un foglio riassuntivo redatto in maniera difforme da come specificato nel regolamento o non contenente tutte le informazioni richieste.

Il Comitato Organizzatore potrà decidere di soprassedere alla squalifica comminando una riduzione di punteggio proporzionata alle mancanze riscontrate.

Potranno essere rimossi dal log:

o    i QSO doppi non evidenziati;

o    i moltiplicatori dichiarati due o più volte

* i moltiplicatori errati;

* i nominativi che si dimostreranno chiaramente inesistenti o errati o inverificabili.

Il Comitato Organizzatore potrà togliere fino a due punti addizionali per ogni punto rimosso a causa di errore. Ogni decisione del Comitato Organizzatore sarà finale ed inappellabile. Sarà facoltà del Comitato decidere eventuali forme di penalizzazione rapportate alle irregolarità riscontrate. L'invio del log comporta l'accettazione del regolamento e delle decisioni del Comitato Organizzatore.

 

Control Log

Saranno considerati Control Log:

•              i log inviati da operatori che ne faranno esplicita richiesta.

•              i log in cui mancherà il foglio riassuntivo o detto foglio non risulterà correttamente firmato dall'operatore (la firma non è ovviamente richiesta per i fogli riassuntivi inviati via e-mail).

• i log che non conterranno il calcolo del punteggio.

• i log pervenuti oltre la data del 31 Ottobre ,  indipendentemente dal loro punteggio.

I log giunti tassati saranno respinti al mittente.

 

Classifica e premi:

•              Saranno premiati i primi tre di ogni categoria

 

NOTE:

Per qualsiasi aggiornamento o notizie in genere del Contest potete consultare la pagina dedicata sul sito Web all'indirizzo: http://www.arifidenza.it

oppure scrivere all’indirizzo: arifidenza@arifidenza.it                 

 

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 4-

Da Giovanni I5JHW, presidente della sezione A.R.I. di Pistoia

 

LA RADIO NELLE SCUOLE

ASSOCIAZIONE   RADIOAMATORI   ITALIANI

Sezione “A. Martini” Pistoia.

 

La  sezione A.R.I. di Pistoia nell’ambito del programma nazionale “La Radio nelle Scuole” con il patrocinio del Comune di Agliana organizza, per la settimana dal 4 all’11 Novembre 2006 una mostra retrospettiva di radio d’epoca e apparecchiature radioamatoriali, nei locali del  POLISPAZIO  HELLANA  in Via Mazzini, messo  a disposizione dal Comune di Agliana.

Sarà anche attiva la stazione radio IQ5PT.

 

Domenica 5 Novembre in occasione della locale Fiera dell’antiquariato, nello spazio dell’ex Cinema Verdi (piazza 4 Novembre) vi si terrà il primo

 

MERCATINO – SCAMBIO

DI APPARECCHIATURE E OGGETTISTICA RADIOAMATORIALE.

 

Frequenza di appoggio VHF 145.200  

Web: www.aripistoia.it/  e-mail aript@tin.it

Per informazioni  fax  0573 368082 per il tel stesso numero  martedì dalle 21 alle 23 

Come raggiungerci:

A-11 Firenze-mare uscita Prato ovest, direzione Agliana Pistoia, semaforo a dritto, rotonda dritto, terza strada a destra (via Puccini ,in fondo a sinistra si trova piazza 4 Novembre).

 

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 5-

 Da IK7JGI Alfredo Gallerati

Associazione Radioamatori Italiani

Progetto

 

 

 

                                                    

 

Prof. Alfredo Gallerati

Responsabile ARI comunicazione con i media

per il progetto “La radio nelle scuole”

email: a.gallerati@mclink.it

P.O. Box 21

70051 Barletta (Ba) Italy

                                                                                                                              Barletta, 5 Settembre 2006

 

 

                               Caro Signor Direttore,

 

il gruppo di lavoro dell’A.R.I - Associazione Radioamatori Italiani - che si occupa della divulgazione della radioamatorialità e della radiofonia nelle sue molteplici espressioni ed implicazioni comunicative, mi ha affidato il delicato incarico di tenere i contatti con organi di stampa e radiotelevisivi nazionali nella fase di presentazione ufficiale del Progetto “La radio nelle scuole”. 

 

                                            Ai fini della migliore attuazione del progetto, il 15 Febbraio 2006, tra l’A.R.I. - Associazione Radioamatori Italiani - il più autorevole organismo italiano per la divulgazione del radiantismo ed il Ministero dell’Istruzione, è stata stipulata una convenzione i cui obiettivi potrà rilevare in dettaglio al seguente indirizzo web: www.scuole.ari.it/convenzione-ari-miur.pdf

 

                                             La nostra Associazione ha strutturato un Team per l’attuazione di questo importante progetto, costituito da esperti della radiofonia, del radiantismo e della comunicazione che concentra le sue risorse ed il suo impegno nell’offerta alle scuole italiane di ogni ordine e grado, di un pacchetto di proposte tutte finalizzate alla costruzione di un percorso didattico-pedagogico verso la conoscenza e la interiorizzazione dei valori che oggi la comunicazione può avere nel supportare correttamente il processo educativo delle giovani generazioni. Lavoriamo per questo !

                                           

                                            Nell’imminenza attuativa della Seconda Fase del Progetto “La radio nelle scuole” il nostro Team ha programmato il primo EVENTO nazionale previsto il 7 Ottobre 2006 quando radioamatori e Scuole che hanno aderito al progetto, si incontreranno “in aria” dando vita ad un’importante manifestazione denominata “School on frequency”. E’ previsto il rilascio di un Diploma attestante la partecipazione della Scuola a questo  importante evento della comunicazione e della tecnologia  finalizzato ad estendere il progetto “La radio nelle scuole” anche alle Scuole Europee ad iniziare dalle scuole partecipanti alla rete ENIS ( European Network of Innovative Schools ).

                                           

                                            Auspico per questo, che la Sua migliore attenzione possa realizzarsi in un supporto ad un’ iniziativa così importante per il mondo della comunicazione e della Scuola.

 

                                            Rimango perciò a Sua disposizione per ulteriori informazioni e chiarimenti sull’evento a cui, ci auguriamo, vorrà concedere uno spazio sulla sua testata.

 

                                            In attesa di gradito Suo riscontro, La ringrazio sinceramente.

                                           

                                            A nome del Team nazionale ARI-Scuola Le porgo i più cordiali saluti.

                         

Il Team

 

Il Team ARI Scuola è la realizzazione di aspettative e speranze che il radiantismo italiano è riuscito storicamente a concentrare e sviluppare nel  2005 in un macrocontenitore di Progetti dedicati alla divulgazione del radiantismo nelle scuole italiane di ogni ordine e grado.

Lavoriamo per offrire alle nuove generazioni di studenti le opportunità di costruire un percorso pedagogico-didattico finalizzato alla conoscenza e speriamo anche alla interiorizzazione dei valori che la comunicazione può avere oggi, per migliorare le capacità relazionali tra le giovani generazioni. 

 

Compongono il Team :Avv. Luigi Belvederi - (Presidente Associazione Radioamatori Italiani).

Prof. Enrico Menduni - (Docente Università  Roma Tre). 

Prof. Athos Arzenton - (Coordinatore CVT- Supporto ENIS Italia).

Ing. Alessandro Pochì - (Docente Scuola Secondaria) .

Prof. Alfredo Gallerati - (Docente Scuola Primaria) .

 

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 6-

Vi racconto una bella storia

 

Franz Falanga I3FFE IQRP#4

 

Voglio raccontarvi una bella storia, una storia vera. Come qualcuno dei miei quattro amici lettori sa, ho insegnato per tantissimi anni nelle Accademie di belle arti, che sono collocate nella fascia dell’istruzione universitaria e che sono il luogo più alto dove si insegna a fare arte, dove la creatività è intesa come un valore assoluto. L’Accademia di belle arti di Venezia si trovava (ora ha cambiato sede, è sul canale della Giudecca) di fronte all’unico ponte di legno di Venezia, chiamato, per l’appunto, Ponte dell’Accademia. Il portone immediatamente adiacente all’Accademia di belle arti era quello  delle Gallerie dell’Accademia che è considerato uno dei musei più straordinari e più ricchi d’Italia. Un ricordo vivissimo di quel mio periodo veneziano era il vedere per molti giorni alla settimana, durante tutto l’anno, le Gallerie prese d’assalto da numerose scolaresche di tutte le età e di tutte le nazionalità che venivano a Venezia in gita culturale. Una visita quindi a Tintoretto, Caravaggio, Canaletto, Bellini, Bellotto, Tiziano, era sempre contemplata dal programma che queste scolaresche dovevano rispettare.

Ho visto per anni varie generazioni di ragazzi e ragazze, dalle elementari, fino alle ultime classi dei licei, che arrivavano da tutte le parti d’Italia e del mondo per visitare le Gallerie di cui sto parlando.

Ho avuto modo quindi di notare i vari modi di approccio all’arte e ai musei delle varie fasce di età delle scolaresche, a seconda anche della loro nazionalità. E’ inutile qui fare una classifica, parlerò soltanto delle scolaresche italiane. Così come erano strutturate queste visite potevo notare che per lo meno fino ai diciotto anni di età le visite in questione, cosiddette guidate, erano assolutamente inutili. C’era un professore o una professoressa che parlava, i più secchioni in primissima fila che erano o facevano finta di essere attenti, tutti gli altri parevano condotti al supplizio, per cui si distraevano, facevano chiasso, mangiavano panini, ma del museo non gliene poteva interessare un bel nulla di nulla. Personalmente pensavo che se fossero andati tutti al lido a correre sulla sabbia lungo il mare, avrebbero certamente tratto molto più giovamento che venirsi ad annoiare terribilmente in un luogo come il museo. Questo andazzo è andato avanti per decenni, e molti professori, me compreso, si chiedevano a che cosa poteva servire una visita del genere.

Finchè un bel giorno, a Roma, queste visite ai musei sono state finalmente organizzate e strutturate in maniera totalmente diversa e stanno diventando, al contrario di quelle che ho dianzi descritto, assolutamente utili e ambitissime dagli studenti stessi. Addirittura desideratissime dai ragazzini delle scuole elementari. Che cosa è successo per poter ribaltare finalmente un episodio chiassoso ed inutile come la visita scolastica ai musei, in un avvenimento utile e interessante per tutti?

E’ successo che FINALMENTE l’organizzazione della visita guidata è stata affidata a professionisti che sanno come fare per interessare gli esseri umani a qualsivoglia argomento e che conoscono benissimo, per professione, i meccanismi utili a tenere alta l’attenzione e, conseguentemente, a rendere utile una visita culturale ad un luogo pubblico in cui viene mostrato qualche cosa di molto interessante e utile per la comunità.

Innanzi tutto il numero dei ragazzini (parlo dei più piccoli, di quelli che sembrano apparentemente i meno interessati) è stato rigidamente definito in gruppetti di non più di dieci. Poi li si porta in una sala dove ci sono dei capolavori e li si fa sedere in tondo e non gli si mostra subito il quadro, o la scultura o quel che è. Ma gli si fornisce ad ognuno dei ragazzi dei colori e dei fogli che serviranno per prendere un attimo dimestichezza con gli strumenti della pittura, della scultura o quant’altro. Poi senza iniziare a descrivere con parole difficili l’opera d’arte che si sta per analizzare si invitano i partecipanti, per esempio a cercare di individuare quante forme simili ad una sfera, ad un cubo, ad un poliedro, ad un cilindro i ragazzi sono in grado di individuare nell’oggetto che stanno per analizzare. Tutti sono coinvolti, tutti sono “costretti” ad “osservare” l’oggetto, anzichè a “guardarlo” e basta lì. Poi gli si chiede, una volta individuate le forme di cui ho parlato, a provare a ricopiare la sequenza di quelle forme precedentemente individuate su grossi fogli usando i colori e le matite fornite dal museo. E così via via si continua entrando sempre più approfonditamente nell’analisi percettiva dell’oggetto artistico. Dopo una mattinata di grande creatività i ragazzi hanno fatto una straordinaria esperienza, non si sono annoiati, sono stati coinvolti in prima persona e non dimenticheranno facilmente quello che per la prima volta è capitato loro sotto gli occhi. E magari, nel tempo, qualcuno ne vorrà sapere di più, e magari qualcun altro continuerà da solo a trastullarsi con quei meccanismi cognitivi che “professionisti” del settore gli hanno delicatamente sottoposto all’attenzione.

Finalmente una visita scolastica ad un museo, da gran rottura di scatole si è trasformata in un’occasione di grande interesse e di grande civiltà. E’ servita a qualche cosa.

Qual è la morale di questa storia? Mi pare talmente ovvia che la lascio a quelli che si stanno apprestando a mostrare alle nuove generazioni lo straordinario mondo della fisica, quello che direttamente ci coinvolge, noi radioamatori, tutti i giorni. Abbiamo due occasioni di fronte: o facciamo fare delle visite ai nostri marchingegni, visite che non servono a nulla, o troviamo il modo di renderle affascinanti e comprensibili. Per fare questo ci vogliono dei professionisti del settore e non dei semplici entusiasti, che fanno più danni che altro. Meditate gente, meditate gente, i salti di  qualità o si fanno in modo molto molto professionale, o si continuerà a fare delle visite guidate che non sono servite e che non serviranno assolutamente a nulla.

Ma certamente qualcuno vorrà sapere di che nazionalità erano le scolaresche più turbolente, più maleducate, più assurde, meno interessate. Erano quelle italiane amici miei, e la cosa più triste erano le facce dei loro professori che non sapevano a che santo votarsi.

Meno male che a Roma, finalmente, le cose cominciano a cambiare notevolmente.

   

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 7-

Da ik0zcw Alberto

 

ATTIVAZIONE DELLO "SCOGLIO PAZZI"

 

Oserei dire che qui stiamo proponendo qualcosa di inedito ma anche una sorta di sconfinamento delle parti. Radioamatori che parlano di un romanzo, un romanzo che quanto meno li cita. Connubio alquanto strano ma stimolante. Forse l'autore del romanzo, troppo spesso sommerso di radiofrequenze e CQ CQ (del figlio), ha voluto dare un senso a tutto questo, cercando una collocazione a lui più famigliare e... romanzata al nostro servizio/hobby. In questo romanzo i radioamatori ci entrano di striscio, ma ci entrano lo stesso e suggellano un incontro, molto particolare.

 

                  

                       La QSL dell’attivazione                                    La copertina del libro

                        

Venerdì 25 agosto 2006 è stato attivato lo Scoglio Pazzi (IIA ref.: LE-006), località Torre San Giovanni, Ugento (LE). Attività in banda 40 e 20 mt. Operatori Giovanni IW7DOL, Alessandro IW7EGK, Gilberto IW7DKS e Marco IZ7DOK.

 

Ai colleghi radioamatori che vorranno ricevere il libro “Il segreto dello scoglio – L'isola delle pazze” di Raffaele Polo, Coedizione: Lupo Editore - Edizioni Antica Roma, possono mandare una email al mio indirizzo ( iw7dol@gmail.com ). Contribuendo alle sole spese di spedizione verrà inviato il libro con la qsl card attestante il QSO. Altrimenti la qsl sarà confermata al 100% via bureau. Per chi non ha collegato l'isola, a richiesta, è comunque disponibile una copia del libro + qsl per collezione. L'iniziativa non ha alcun fine lucrativo.

 

www.iw7egk.net  

www.raffaelepolo.it

 

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 8-

RADIOELETTRA & INFORMATICA

MILITARIA EXPO

1° EDIZ. SOFT AIR IN FIERA

TUTTOCOLLEZIONISMO

FIERA DI FERRARA 14/15 OTT. 2006

 

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 9-

Da: Claudia Lugli - Blu Nautilus

 

 

Expo Elettronica a Cesena il 16 e 17 settembre

Cesena a ‘Tutta Fiera’!!!

Collezionismo, hobby e tecnologie fra passato e futuro

Nelle mostre mercato in programma il 16 e 17 settembre 2006

 

 

Gli accoglienti spazi di Cesena Fiera, al ritorno dalle vacanze estive, offrono un week end ricco di eventi, per ogni gusto ed interesse: sabato 16 e domenica 17 settembre, è infatti in programma il triplo appuntamento con ExpoElettronica, Colleziosa e C’era una volta antiquariato.

  

ExpoElettronica è una novità per i padiglioni di Pievesestina, ma è una manifestazione nota al pubblico romagnolo e non solo. La data cesenate infatti si inserisce in un calendario che comprende, fra gli altri, gli appuntamenti con la Grande fiera dell’elettronica di Forlì e con Expoelettronica Faenza,  eventi consolidati e fra le manifestazioni di settore più importanti in Italia.

 

Come d’abitudine, la gamma di articoli di hardware, software e componentistica, sarà vastissima, un’occasione ideale per scovare l’ultima novità ‘tecnologica’; ma grandi affari attendono anche chi rivolgerà la propria attenzione al surplus elettrico ed elettronico che, come vuole la tradizione delle mostre mercato, viene proposta a prezzi davvero concorrenziali.

 

ExpoElettronica appagherà anche gli amanti dell’home entertainment, che potranno curiosare tra una moltitudine di articoli: antenne, decoder per la tv digitale, lettori dvd, hi-fi, videoproiettori e videogiochi, per la felicità degli appassionati e non solo.

 

Uno spazio importante sarà riservato alle ‘curiosità’ elettriche, elettroniche e digitali, senza dimenticare gadget, materiali di consumo e supporti (cd, dvd, memorie flash, drive, etc) per archiviare dati di ogni tipo, fino alla domotica, per l’automazione domestica e tanto altro.

 

Parallelamente a Expo Elettronica è in programma Colleziosa, rassegna di riferimento per il pubblico emiliano romagnolo appassionato di raccolte strane e curiose.

 

La prima edizione cesenate, che si svolse nel novembre 2004, ha mietuto da subito il consenso di espositori e pubblico, perciò questa nuova data, grazie anche alla concomitanza con tanti altri interessanti appuntamenti, si annuncia come una grande festa del collezionismo, di ieri e di oggi.

 

Passeggiando tra i banchetti, si potrà scovare proprio il ‘pezzo’ che ci mancava per terminare la nostra personale raccolta o cogliere un suggerimento allettante per iniziare una nuova collezione.

 

I generi di collezionismo presenti sono i più vari e per tutti i gusti: vecchie radio, oggettistica d’epoca, macchine fotografiche, sorpresine, collezionismo “birrario”, dischi d’epoca e cd rari, fumetti, collezionismo cartaceo, libri, modellismo, giocattoli,... un elenco interminabile.

  

Da non perdere, nell’ambito di Colleziosa, la terza edizione di Rimini Cesena FashionDolls Convention, meeting di collezionisti ed amanti di Barbie ed altre bambole da collezione, provenienti da tutt’Italia, con mostre e realizzazioni di inediti esemplari, workshop e concorso OOAK dedicato al tema ‘Tutti al mare’.

  

A completamento della grande offerta in questo ultimo fine settimana d’estate, si segnala il gradito ritorno di ‘C’era una volta antiquariato’, mostra mercato dell’antiquariato, che ha sede fissa a Cesena Fiera, ogni terzo fine settimana del mese da settembre a maggio e che proprio in questa occasione riprende il calendario 2006/2007.

  

Expo Elettronica e Colleziosa: 16 e 17 settembre ore 9/18 - ingresso a pagamento € 6,00 - ridotto € 5,00

 

C’era una volta… Antiquariato sabato 16/09  ore 11/19; domenica 17/09  ore 9/19 -  ingresso gratuito

 

Organizzazione: Blu Nautilus Srl; Luogo: Cesena Fiera – Via Dismano, 3845 Pievesestina di Cesena (FC), Info: 0541 53294; website: www.blunautilus.it

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 10-

Da: RapportoRadio [info@rapportoradio.org]

E Da: iz8fsl [iz8fsl@gmail.com]

 

Cronaca di una giornata semplice ma indimenticabile

1°GIORNATA DI RADIOASCOLTO

(CAMPANIA 2006)

 

www.rapportoradio.org

 

Di buon ora ci siamo buttati giù dal letto domenica scorsa 27 agosto 2006, perché l'appuntamento con Rino Tirelli IZ8GFQ, era per le ore 8.30 all'uscita di Benevento dell'autostrada A16. Così gia da quando abbiamo messo i piedi nelle pantofole, con Antonio Di Maio IZ8EPG, compagno di merenda in tante avventure e anche in questa, avevamo appuntamento su i 145.300, e quindi mi accingo a fare la prima chiamata, ricevo la voce di Antonio ancora rauca dal sonno. Un breve pensiero è per Salvatore Zaccone IZ8FSL, e per Max IZ8BGA, gli altri componenti della redazione del RapportoRadio, che hanno per motivi indipendenti dalla loro volontà, dovuto rinunciare alla cosa.... ma pazienza! sarà per il prossimo anno! Dunque senza perdermi in tanti preamboli, in men che non si dica, alle ore 6.45 eravamo io e mia moglie sotto casa di Antonio e subito da li in marcia.

Sull'autostrada una sosta per un caffè e poi alle ore 8.10 con anticipo sul tempo eravamo all'uscita di Benevento, solo che quell'anticipo è stato poi dilapidato per una distrazione di Antonio che ad una svolta imbocca la strada sbagliata, e quindi per conseguenza Rino che doveva incontrarsi con noi all'uscita dell'autostrada deve venire a recuperarci davanti all'ingresso dello stadio cittadino.

Comunque dopo aver poi atteso sul luogo dell'appuntamento diffuso anche via comunicati, non essendo arrivato nessun partecipante, ci mettiamo in marcia come annunciato alle ore 9.... Eravamo io Antonio Rino e le nostre 3 mogli che ci hanno accompagnato per questa avventura.

Siamo arrivati a Baselice, un piccolo centro ad un'ora da Benevento a 1000 metri in quota, strategico secondo Rino in quanto a cavallo con il Molise e la Puglia, e a pochi chilometri dal mare, fatto che doveva permetterci di fare anche qualche ascolto da oltremare.

Rino mi aveva detto che qualch'uno lo aveva contattato per comunicargli una vaga possibilità di venirci a trovare, ma di ciò non ci siamo immediatamente preoccupati a causa della non precisa possibilità di esserci. Avevo ricevuto nella settimana precedente un pò di e-mail di amici che mi avevano comunicato che non potevano venire, anche se avrebbero desiderato esserci, a causa dei loro svariati impegni, tra questi l'e-mail di Giuseppe Morlé IW0GZW, che mi piace citare perché dopo poco arrivati a baselice, ci fa la gradita sorpresa di telefonarci, per dirci che in ogni caso era li con noi moralmente. Giuseppe ricordo per chi non lo sa, è stato l'artefice di 2 campi di radioascolto interessantissimi ai quali non ci siamo stati, uno a Ponza e l'altro a Ventotene, e quindi mi sarebbe piaciuto averlo con noi, ma anche in questo caso, pazienza! sarà per il prossimo anno.

Tornando alla cronaca della giornata, non appena scendiamo dalle macchine ci rendiamo conto di un vento fortissimo che soffiava, che sicuramente ci avrebbe creato molti problemi se avessimo stese le nostre filari, e così dopo averci posizionati su un tavolino in un'area attrezzata per i picnic, dopo aver fatto pochissimi mHz di bandscan in FM ci siamo rifugiati in macchina ove abbiamo continuato a fare ascolti.

Io con il mio Degen 1103 nuovo di zecca con i filtri 53 e 100 e Rino con il suo Sangean AZ 909. La macchina che abbiamo occupato è stata quella di Rino, c'era con noi anche Antonio con il suo portatilino per le V e U, ma che partecipava trascrivendo il mio log.

A questo punto una citazione per il Degen che si è comportato degnamente a confronto con il Sangean, e su alcune frequenze sarà per i filtri, sarà per la recettività sarà per i passi di spostamento diversi e meno ampi, mi ha permesso  di ascoltare emittenti che con il Sangean non si sentivano affatto.

Bene, dopo un'oretta circa che eravamo li, ci arriva la telefonata di Paolo e Francesca, due fidanzati di Bari che avevano preannunciato la loro venuta, ma non certa, che però diventa reale e che quindi chiedevano di essere recuperati, perché erano arrivati in paese, ma da li ai 1000 metri ove eravamo noi non sapevano arrivarci.

Scendiamo con Rino e con la sua macchina giù ove ci aspettavano i 2 ragazzi, lasciando su, le signore nell'altra auto, in quanto come detto, veramente fuori dalla macchina nel prato era impossibile starci per il vento e per il fresco. Durante la discesa approfittiamo per fare due passagini sul link nazionale di Roccaraso 431.900, che da giu si agganciava discretamente, ma da su no.

Recuperato gli amici, si torna rapidamente su, anche perché intanto il tempo si era fatto minaccioso, e così durante il viaggio si decide di scendere qualche centinaio di metri più giù almeno per schermarci dal vento. Si recuperano le signore e si scende come detto un pò più a valle, dalle parti di un agriturismo, e li ci posizioniamo nel prato, ma un sole cocente che fa capolino dalle nuvole per un paio di orette ci riscalda e ci fa pensare che le cose potevano anche cambiare, ma il tempo era pazzo, e così dopo le 2 ore circa vien giù un po di pioggia, che ci fa smettere e ci fa rifugiare nell'agriturismo ove approfittiamo per il pranzo, variando il programma iniziale che era per la colazione al sacco.... "Le merende possono anche aspettare in macchina! tanto il tempo non ci concede di azzannarle! e così via nell'agriturismo!

Facciamo però un passo indietro, e torniamo al momento quando siamo arrivati nel prato antistante l'agriturismo, li ci siamo posizionati, e su idea di Rino, ci dividiamo, io e Antonio continuiamo a compilare il bandscan in FM con il mio Degen, e lui con l'Icom r 3 insieme a Paolo,  montano la parabola che Rino si era portata dietro dal diametro di 95.... A dire il vero non mi sono interessato molto della ricezione via satellite, che Rino e Paolo stavano facendo, solamente a un certo punto una sbirciatina per ascoltare anche io qualche segnale che arrivava, ma la mia caparbietà era quella di compilare prima possibile il bandscan per le FM. Così la pioggia ci distoglie e si va a pranzo! 18 antipasti e un buon primo ci fanno dire stop al pasto in quanto eravamo ben gonfi! Ovviamente il tutto bagnato da del buon vino rosso e bianco, che ci ha stordito leggermente... ma non più di tanto! Giusto il tempo di fare 4 chiacchiere e assistere alla conclusione del gran premio di formula 1 vinto dalla Ferrari, e poi via con il prosieguo del bandscan! Approfittando di un tavolino all'esterno del ristorantino ci mettiamo dopo aver chiesto autorizzazione ai proprietari, io con il mio Degen, e Rino con la sua Sangean, e così si continua per un bel pezzo, però dimenticavo di dire, che prima di riprendere le radio in mano abbiamo fatto le interviste per il RapportoRadio che sarebbero poi servite per la puntata 33.

Dopo una oretta, Paolo e Francesca, ci annunciano la loro immediata  partenza a causa dell'ora tarda, e quindi dopo averli salutati, decidiamo di riportarci su al posto ove eravamo al mattino, e dopo averci insolitamente imbattuti in un pò di traffico di Baselice a causa di una festa padronale, ci riportiamo sul posto e li completiamo il nostro bandscan. Avremmo voluto fare anche un pò di SW ma oramai erano le ore 19 e si doveva tornare a casa, anche perché alle ore 21 c'era la partita tra il Napoli e la Juventus di coppa Italia terminata con la eliminazione della Juve.... grande festa per noi napoletani!

Alla fine un ottimo bandscan, molte erano le emittenti che arrivavano dalle regioni limitrofe, come era prevedibile, il gruppo KISS KISS che la fa da padrona in quella zona, e poi alcune portanti mute, che non abbiamo identificato, e 2 segnali che arrivavano direttamente dalla Croazia, e ciò non in esporadico, in quanto le abbiamo monitorate per tutta la giornata.

A fine esperienza cosa dire? per noi era la prima volta come partecipanti, e come organizzatori. Soddisfacenti gli ascolti, anche se solo in FM e dal satellite, un buon pranzo, e il piacere di aver conosciuto altre persone. Siamo convinti che il prossimo anno andrà decisamente meglio, la cosa sarà organizzata con maggiore anticipo, così da dare a tanti altri la possibilità di programmare e di esserci.

 

Gianni Urso IZ8ELM

 

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 11-

Le vibrazioni delle navi militari fanno risalire in superficie i mammiferi che sviluppano emboli spesso mortali

Il Sonar

delle navi militari uccide le balene

Us Navy sotto accusa

 

 

Sono i sonar delle navi militari a minacciare la sopravvivenza delle balene:

investiti dalla violenza dell'onda acustica, i mammiferi schizzano verso l'alto in preda al panico, tanto velocemente da sviluppare un embolo che spesso risulta mortale. Lo studio sull'impatto biologico prodotto dai sonar è stato pubblicato da Nature. Recentemente diversi esemplari si sono arenati sulle spiagge delle Canarie durante esercitazioni militari Usa. E il Wwf parla di colpo di grazia alla specie.

 

L'onda acustica emessa dal sonar scende in profondità con una tale violenza da provocare un danno fisico. Investita dalle vibrazioni, la balena sente minacciata la sua sopravvivenza, viene presa dal panico e schizza verso l'alto: sale in superficie così velocemente da sviluppare un embolo che spesso risulta mortale.

 

L'ultimo episodio le balene che si sono spiaggiate  durante un'esercitazione della marina militare americana.

Il sospetto che fossero i radar a causare la morte di una serie di cetacei era affiorato già nel 1998, quando in Grecia si verificò la prima moria di zifi, un cetaceo che somiglia a un grosso delfino. Nel 2001, dopo un'altra moria alle Bahamas, sia la marina militare americana che quella della Nato ammisero il rapporto tra gli strumenti di controllo anti sommergibile e gli spiaggiamenti delle balene.

Adesso, in un articolo apparso sulla rivista "Nature", è arrivata una spiegazione sull'impatto biologico prodotto dai sonar. La ricerca sfata la leggenda secondo la quale i mammiferi marini non sono soggetti ai problemi derivanti da una risalita troppo rapida verso la superficie del mare. L'analisi dei corpi delle balene spiaggiate ha provato che gli animali sono morti a causa di un embolo: le cavità interne della testa erano piene di sangue.

"In realtà il meccanismo che disturba le balene al punto da creare un danno mortale non è ancora del tutto chiaro", precisa uno dei maggior esperti mondiali di cetacei. "Nell'articolo su "Nature" si ipotizza che l'impatto delle vibrazioni acustiche possa creare direttamente la formazione di bolle gassose nei tessuti grassi che porterebbero alla creazione di un embolo. Ma è anche possibile che il suono dei sonar risulti così allarmante da spingere le balene a cercare la salvezza emergendo troppo in fretta. In altre parole, se quest'ultima fosse l'ipotesi corretta, la moria provocata dai sonar militari proverebbe che i cetacei utilizzano, durante la risalita verso la superficie del mare, procedimenti di compensazione dello sbalzo di pressione che noi ignoriamo, ma la cui assenza porta alla formazione di un embolo: lo stesso rischio a cui sono sottoposti i sub".

 

Sotto accusa sono i sonar militari di grande potenza che agiscono sulle medie frequenze, mentre quelli commerciali, che lavorano sulle alte frequenze a potenza ridotta, non provocano danni. La moria di balene durante le esercitazioni militari comincia a costituire un serio problema d'immagine per le marine militari: quella americana negli ultimi anni ha speso 10 milioni di dollari per studiare sistemi di rilevamento che permettano di avvistare in tempo i cetacei evitando di ucciderli.

 

"I sonar militari possono costituire il colpo di grazia per alcuni dei mammiferi marini più minacciati", commentano al Wwf. "Questo elemento di squilibrio si somma a una situazione che diventa sempre più precaria. Oltre al cosiddetto prelievo a tini scientifici, un trucco per uccidere ogni anno centinaia di balene, c'è il rischio legato ai cambiamenti climatici: il riscaldamento delle acque superficiali altera l'equilibrio tra le specie e crea problemi ai grandi cetacei che si nutrono soprattutto di krill e piccoli pesci".

 

Sono morte tutte le nove balene della specie Humpback che si erano spiaggiate lungo le coste dell'Australia occidentale. E purtroppo non si tratta di un episodio isolato: nella stessa area una dozzina di focene avevano subito la medesima sorte. Pochi mesi prima, nel gennaio di quest'anno, altri nove esemplari di un'altra specie di balene avevano subito lo stesso destino. Per far luce sulle cause di questi incidenti, gli esperti stanno esaminando le carcasse dei cetacei mentre. Ma un indiziato già c'è: il sonar a bassa frequenza (Lfas) utilizzato dalla marina militare statunitense, di stanza nelle vicinanze del luogo in cui sono avvenuti gli spiaggiamenti. Tanto che una commissione parlamentare che sta indagando su questi episodi. I sospetti sulla responsabilità diretta di questa tecnologia si sono rafforzati da quando un biologo dell'Università di Atene, Alexander Frantzis, denunciò sulle pagine di Nature la coincidenza tra l'insolito spiaggiamento di 8 cetacei e lo svolgimento di esercitazioni militari Usa nelle stesse acque elleniche. Meno di due anni fa, infine, un'analisi condotta sui resti di balene arenatesi sulle spiagge delle Bahamas ha riscontrato forti danneggiamenti all'apparato uditivo di questi animali. In quel caso la marina militare statunitense si dichiarò responsabile, ammettendo di aver sperimentato un nuovo tipo di sonar, in grado di generare onde sonore da 230 decibel, ben oltre la soglia di pericolo per i cetacei.

 

La causa principale di morte per le balene restano comunque le catture accidentali: si stima che 300 mila cetacei rimangono uccisi ogni anno nelle reti dei pescatori. Nell'elenco dei colpevoli figurano anche le collisioni con le navi, la caccia diretta e gli effetti dell'inquinamento.

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 12-

Da: SCANDELLI Alessandro [alessandro.scandelli@fiat.com]

 

Mondiali di scherma Torino 2006

Nominativo speciale IU1WFC (World Fencing Chanpionship).

  

 

ASSOCIAZIONE RADIOAMATORI ITALIANI

SEZ. DI TORINO – GIOVANNI MIKELI I1XD

Ente Morale con DPR n° 368 del 10 Gennaio 1950

Sede: Via Fattori 23/A – Torino

P.O.Box 250 – 10100 Torino info@arito.it

 

In Occasione dei Campionati Mondiali di Scherma di Torino 2006 che si svolgeranno dal 29 Settembre al 7 ottobre, La sezione A.R.I. di Torino, con il patrocinio del Comitato organizzatore per i Campionati Mondiali si Scherma,  attiverà da 15 Settembre 2006 al 15 Ottobre 2006 il nominativo speciale IU1WFC (World Fencing Chanpionship).

 

Il Nominativo verrà attivato dai soci della Sezione di Torino e dagli operatori del Wave Master Team Dx group della Sezione stessa. (www.wavemasterteam.com) .

 

Verrà realizzata una Qsl speciale per commemorare l’evento con il contributo del Comitato organizzatore che verrà inviata a tutti coloro che ci collegheranno.

 

Il responsabile del nominativo, nonché QSL Manager è IZ1GCZ Carlo (info iz1gcz@yahoo.it   è www.iz1gcz.com). Altre informazioni saranno disponibili su QRZ.com.

 

Le Qsl potranno essere inviate via Bureau o dirette (preferito via Bureau A.R.I.).

 

Ringraziandovi per l’attenzione i più cordiali 73!, con la speranza di collegare quanti più possibile.

 

IW1FGZ – Alessandro Scandelli

 

Award Manager A.R.I. Sez. di Torino

 

http://digilander.libero.it/IW1FGZ  

E-mail: iw1fgz@email.it

             Iw1fgz@arito.it

             Iw1fgz@425dxn.org  

 

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Consulto a Roma tra i responsabili della polizia postale di molti paesi Ue

Nel mondo i crimini via web aumentati del 51% negli ultimi soli 6 mesi

Pirati informatici: attacco all'Italia

Frodi telematiche: +35,9% in un anno

 

ROMA - Quasi impossibile stare tranquilli e navigare sicuri, la truffa è spesso dietro l'angolo. Soprattutto sul web. Furti di identità, conti correnti svuotati online e crimini di vario tipo sono all'ordine del giorno, in particolare se si frequentano siti che offrono servizi finanziari. E' in questo "territorio" che attacca il pirata informatico, con strumenti sempre più sofisticati. Negli ultimi sei mesi gli attacchi informatici sono aumentati nel mondo del 51%, per una media di 1402 ogni giorno. In Italia non si va poi tanto meglio tenendo presente che le frodi telematiche nel 2005 sono aumentate del 35,9% rispetto al 2004. In Italia sono 30 i siti nazionali coinvolti nelle truffe, circa 600 le persone e le aziende coinvolte. Al momento sono 350 le indagini avviate dalla polizia postale sui crimini informatici.

 

Cifre da brividi, quelle emerse alla 47esima conferenza sul "Computer Crime", svoltasi in questi giorni a Roma. Un meeting - organizzato dalla polizia postale - al quale hanno patecipato 60 delegati in rappresentanza delle unità di polizia che si occupano dalla lotta al cyber-crime di molti paesi europei più gli Usa: Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Norvegia, Portogallo, Russia, Spagna, Svezia, Svizzera, Olanda, Regno Unito, più Stati Uniti in qualità di appartenente allo 'Steering Committee'.

 

I numeri tratteggiano un panorama di assoluta preoccupazione. La maggioranza delle frodi on line riguarda i servizi finanziari. La tecnica più diffusa è quella del phishing: i pirati informatici riescono ad ottenere l'accesso ad informazioni personali grazie a messaggi di posta elettronica fasulli. Ogni giorno sono quasi 8 milioni questi attacchi, per una mail ogni 119 scambiate. Un dato in sensibile aumento rispetto al primo semestre 2005 quando era uno ogni 125 messaggi di posta elettronica.

 

Più di 9100 sono invece i computer - almeno quelli che hanno gravi falle nella sicurezza - che vengono ogni giorno coinvolti loro malgrado nel cosidetto "botnet". Una rete di pc ignari governata dai pirati informatici che grazie a questo sistema riescono a mettere a segno le loro truffe. Il giro di affari enorme. Rivela Vulpiani, responsabile della polizia postale: "E' stata fatta una stima di quanto sottratto agli italiani: circa 4 milioni di euro".

 

Colpa di comportamenti "a rischio" dell'utente, certo, ma anche di programmi non sempre affidabili. Nell'ultimo semestre sono state riscontrate 1.896 nuove vulnerabilità nel software commerciale, il dato più alto sinora registrato dal 1998. Rispetto al 2004 le nuove vulnerabilità scoperte nel 2005 sono aumentate del 40%. E in media sono 42 i giorni che trascorrono dalla scoperta di una vulnerabilità al momento in cui il produttore del software rilascia la correzione.

 

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Entro fine anno un prototipo per catturare i watt prodotti da chi cammina

Elaborato da un progetto militare, sarà collocato nel pavimento di una stazione

La metro di Londra come sole e vento

energia pulita dai passi dei pendolari

Allo studio anche la possibilità di trasformare in corrente le vibrazioni di treni e auto

 

La Victoria Station di Londra

Se in casa abbiamo bisogno di energia andiamo in cerca di una presa di corrente. La 220 dei nostri appartamenti è infatti l'unica fonte alla quale ci possiamo rivolgere, ma in realtà l'energia ci circonda e rimbalza per tutto l'ambiente in cui ci muoviamo. Mentre stiamo seduti e leggiamo produciamo energia (circa 100 watt), ogni passo che muoviamo produciamo energia (tra i 5 e i 7 watt), persino i fastidiosi rumori che arrivano dalla strada e fanno vibrare i vetri sono carichi di energia.

 

Il problema, che per il momento ci obbliga a infilare la spina nella presa, è che tutta questa energia si disperde, non c'è modo di metterla insieme e sfruttarla. Non sappiamo "raccoglierla", per usare la traduzione letterale dell'espressione inglese "energy harvesting" che indica la tecnologia che si occupa di esplorare questo campo scientifico.

 

Presto però le cose potrebbero cambiare. Il primo prototipo di una piccola centrale elettrica alimentata grazie all'energy harvesting è atteso infatti entro la fine dell'anno. A realizzarlo sarà "The facility architects", un grande studio di progettazione inglese che pensa di riuscire a imbrigliare la corrente prodotta dal camminare dei passeggeri della metropolitana londinese.

 

Incaricato di sviluppare il progetto, che come molte altre innovazioni tecnologiche nasce inizialmente da una necessità militare, è un ingegnere, Jim Gilbert. "Un paio di anni fa - racconta Gilbert - mi è stato chiesto di mettere a punto un generatore di corrente alimentato dai colpi dei talloni all'interno degli anfibi dei soldati in marcia. L'energia prodotta avrebbe permesso di risparmiare la fatica di doversi portare dietro pesanti batterie. Riuscire a proteggere il congegno dallo sporcarsi o bagnarsi si è rivelato però molto complicato". Un inconveniente che nella nuova applicazione dovrebbe scomparire, anche se le difficoltà a tradurre questo sogno in realtà non mancano di certo.

 

L'idea è quella di dotare il pavimento di alcune stazioni della metropolitana particolarmente affollate di generatori a pressione idraulica in grado di "catturare" i watt prodotti da ogni passo. "Alla Victoria station ad esempio - aggiunge l'architetta della "Facility" Claire Price - nelle ore di punta transitano circa 34 mila passeggeri che camminando producono un'energia che correttamente catturata potrebbe alimentare 6500 lampade a led".

 

Sfruttare il frenetico viavai dei pendolari, i "commuters", sarebbe però solo il primo passo lungo una strada che potrebbe riservare grandi opportunità. Nei progetti futuri della "Facility architects", che dovrà comunque testare a lungo il prototipo (esistono però già delle intese con potenziali clienti asiatici), c'è anche la realizzazione di micorgeneratori in grado di usare le vibrazioni dei treni o delle automobili di passaggio per dare corrente all'illuminazione pubblica. Per il momento non si tratterebbe di sostituire la normale alimentazione, ma di rendere possibile l'installazione di nuovi lampioni lì dove ora i costi per trasportare la rete tradizionale lo impediscono.

 

"Successivamente le applicazioni potrebbero essere infinite - spiega ancora Price - soprattutto per monitorare quanto accade negli edifici e renderli più efficienti dal punto di vista energetico, segnalando se le luci sono accese inutilmente o se qualcuno ha dimenticato una finestra aperta". Un ventaglio di possibilità che conducono tutte nella stessa direzione: "La speranza è che un giorno fare un passo lungo il corridoio di una metropolitana corrisponda a fare un passo verso la salvezza del Pianeta".

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Da IK8JZK Ruggero  Billeri Napoli. 

www.ruggerobilleri.it

 

BREVETTO NEGATO

 

In Italia il Monopolio dei brevetti D’Invenzione lo ha il Ministero Industria e Commercio e se un privato cittadino vuole brevettare una sua Idea deve per forza di cose (pagando tasse di brevetto e balzelli vari) ricorrere a detto Ente, il quale Ente a suo giudizio insindacabile ti può, si concedere il Brevetto della tua invenzione, ma te lo può anche negare. La cosa è appellabile ma con notevoli ulteriori spese. E’ quello che è successo allo scrivente: verso la metà degli anni novanta tenevo una mia Idea nel cassetto da parecchio tempo e in quel periodo cercai di brevettarla. L’Idea consisteva di realizzare un “rivelatore dell’ingombro della carreggiata stradale sia notturno che in caso di fitta nebbia”. Per realizzare ciò (con collaudo effettuato con esito positivo) lo scrivente intendeva utilizzare un “Trasponder” montato su autovetture in transito .La parte trasmittente del trasponder avrebbe inviato in automatico o manualmente un segnale radio ad un altro trasponder montato su di un veicolo che precede quello che segue, il segnale captato dalla vettura che precede, la prima  vettura che ha inviato il segnale in origine attiverà il trasponder montato su questa vettura e la parte ricevente di questo secondo trasponder capterà il segnale attivando il suo trasponder il quale trasponder a segnale ricevuto manderà in aria un segnale radio che comunicherà alla vettura che segue, che a poche centinaia di metri la carreggiata è occupata da altra autovettura in transito ed il conducente che segue la vettura che è davanti si comporterà di conseguenza rallentando la sua andatura. Data la vicinanza cui debbono operare queste apparecchiature Radio (poche centinaia di metri) le stesse richiederebbero potenze limitate in trasmissione e sensibilità limitata del ricevitore del trasponder stesso. Anche L’ Artiglieria contraerea per la difesa territoriale utilizza dei trasponder per interrogare l’aereo che sorvola il territorio anch’esso munito di trasponder chiedendogli: mediante appositi codici Amico o Nemico. Lo scrivente si gongolava pensando adesso realizzerò degli utili ottenendo il brevetto e dando licenza ad una ditta specializzata di realizzare questi trasponder  dal costo limitato dato le caratteristiche che dovrebbero avere, ma lo scrivente aveva fatto i conti senza l’Oste. In Italia sembrerebbe che le cose vadano così: Che importa che ogni anno a causa della nebbia vi siano decine di morti sulle strade ed autostrade Italiane, più macchine incidentate ci sono e maggiormente ne costruiscono di nuove le industrie. In risposta alla mia richiesta di brevetto all’Ente sopra citato mi fu risposto (dopo circa un anno a firma di un Ingegnere dalla firma illeggibile) che la mia richiesta di brevetto era stata “Negata” perché cosa generica, visto la negazione del brevetto ho fatto domanda per rimborso spese di brevetto negato e dopo circa 7-8 anni ho ottenuto un rimborso che non ammonta neppure alla metà di quanto speso inizialmente.

 

Cordiali saluti ai lettori del Radiogiornale

 

Da ik8jzk Ruggero Napoli.

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16-

Da: Chairman ARMI [webmaster.armi@libero.it]

 

II1ARU & II1ARD SPECIAL RADIO NAVAL EVENT

Carissimi amici,

volevo informarvi che due Teams di OM appartenenti all’A.R.M.I. (Associazione Radioamatori Marinai Italiani) dal giorno 28 al giorno 29 Settembre 2006, in occasione dell’ultimo ammaina bandiera dei Cacciatorpedinieri lanciamissili della Marina Militare Italiana “Audace” e “Ardito” ubicate nel porto di La Spezia (Base Navale della Marina Militare Italiana), opereranno dalla plancia delle navi, le operazioni saranno svolte da due teams (IS0SDX; IS0PGF; IK0JFS; IZ1CCH; IW1RLR; IK8XVA; I5NQK; I1SAF; IS0KEB; IZ1FCF; IZ1ELP; IZ5EEP; IW0HP; IT9MRM; IW3RBP; I1ZB), ed utilizzeranno i seguenti nominativi speciali: II1ARU e II1ARD (INDIA INDIA ONE ALFA ROME UNIFORM e INDIA INDIA ONE ALFA ROMEO DELTA) mentre per le date del 30 Settembre e 1 Ottobre, saranno operativi dalla Base di La Spezia, le operazioni saranno svolte in HF, UHF e VHF nelle modalità SSB, CW, PSK, le trasmissioni inizieranno alle ore 0600z e termineranno alle ore 2000z. Per l’occasione è stata ideata una QSL speciale che sarà inviata a tutti tramite bureau. Chi vorrà invece un “Diploma” speciale ideato per l’occorrenza ed al solo costo di 10 Euro (di cui 5 euro saranno donati all’Istituto Andrea Doria, istituto che si occupa dei bambini orfani di padri marinai) potrà inviare la somma all’Award Manager (IT9MRM) le informazioni riguardanti le operazioni, le QSL ed il regolamento del diploma potete visionarle alla pagina WEB dell’ARMI http://www.assoradiomarinai.tk  .

 

I QSL MANAGER sono:

- II1ARU via IS0PGF

- II1ARD via IS0SDX

 

Spero in una vostra numerosa partecipazione a questo eccezionale ed unico evento NAVAL in ITALIA.

 

Cordiali saluti,

Alberto Mattei, IT9MRM

Chairman ARMI

ASSOCIAZIONE RADIOAMATORI MARINAI ITALIANI

 

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IU7MK Kolbe day in digital mode PSK31

 

Cari Amici, Radioamatori & SWL,

La prossima domenica 17 p.v. la Sezione Provinciale di Taranto E.R.A. con sede a Mottola (TA) sarà in aria con il nominativo speciale IU7MK.

Tale attivazione, in contemporanea con altre Sezioni E.R.A. sparse sul territorio nazionale, oltre a rappresentare il battesimo in HF della stessa, ha lo scopo di ricordare e commemorare la figura di Padre Massimiliano Maria Kolbe SP3RN che venne ucciso in Polonia ad opera dei nazisti e fu santificato da Papa Karol Wojtila.

Padre Massimiliano Maria Kolbe è riconosciuto come il Santo Protettore dei Radioamatori poiché propugnatore della radio di cui era un appassionato per la diffusione della parola della Chiesa.

Le operazioni si svolgeranno nel modo digitale PSK31 in SSB alternativamente sulle frequenze di 3580,150 MHz, 7035,150 MHz, 14070,150 MHz e 28120,150 MHz.

Lo scambio di cartolina qsl è assicurato via IW7EEQ Luca attraverso il S.Z.R. di Bratislava ( vedi IW7EEQ su www.qrz.com ) a cui la Sezione E.R.A. di Taranto è affiliata e gemellata.

Anche le cartoline di swl sono ben accette ed è assicurata la risposta.

Invitiamo, quanti volessero venire a trovarci, a raggiungerci in Via Teologo Lemarangi 17 a Mottola; sarà un piacere ricevere amici, conoscenti, simpatizzanti ed anche semplici curiosi attirati da questa iniziativa.

L'occasione sarà doppiamente importante dato che sabato 23 p.v. si compie il primo anno di attività della Sezione Provinciale di Taranto E.R.A.

 

73

IW7EEQ Luca

Segretario E.R.A-S.Z.R.

Sezione Provinciale di Taranto

http://it.groups.yahoo.com/group/radiocq/

http://www.erataranto.it

 

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18-

MERCATINO RADIOAMATORIALE

 

 Da: Michele Boulanger [mboulanger@alice.it]

 

VENDO FT101ZD

Per mancanza di spazio vendo: FT101 ZD perfettamente funzionante con microfono, manuale e inverter (originale) per alimentarlo anche a 12v. Le valvole sono nuove.Richiesti 350 euro. Graditi acquirenti di area in modo che possano provare personalmente l'apparato..

 

cell: 335 7623677

IK1AQI Michele Boulanger  Rivoli (TO)

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Da: iret.friuli [iret.friuli@libero.it]

 

VENDO:

- ricetrasmettitore I.R.E.T. PRC 747 frequenze HF in AM/CW/SSB, simile al PRC 247, accordatore d'antenna automatico entrocontenuto, alimentazione 24 V, colore verde, completo di contenitore in metallo per pacco batteria, griglia di protezione sul frontale, ecc.

[550 euro]

 

- radio transmitter T-217/GR U.S. Army - COLLINS Radio Co., frequenza 220-400 MHz, senza accessori, personalmente mai utilizzato, peso circa 54 Kg, ecc.

[150 euro]

 

- radio receiver R-361A/GR U.S. Army - Garod Radio Corp. Brooklyn N.Y., frequenza 220-400 MHz, senza accessori, personalmente mai utilizzato, peso circa 27 Kg, ecc.

[100 euro]

 - modulator-power supply MD-141A/GR U.S. Army - Radio Receptor Co.Inc. Brooklyn N.Y., senza accessori, personalmente mai utilizzato, peso circa 80 Kg, ecc.

[80 euro]

 - Stazione operante da 220 a 400 MHz composta da:

 n.1 radio transmitter T-217/GR U.S. Army - COLLINS Radio Co.;

 n.1 radio receiver R-361A/GR U.S. Army - Garod Radio Corp. Brooklyn N.Y.;

 n.2 modulator-power supply MD-141A/GR U.S. Army - Radio Receptor Co.Inc. Brooklyn N.Y.

Peso totale circa 240 Kg, solo apparati senza accessori, stazione acquistata tempo fa e mai utilizzata.

[tutto 350 euro]

 - ricevitore BC 603 frequenza 20-27,9 MHz in FM, integro e completo, privo di modifiche radioamatoriali, alimentato dal dinamotore originale a 24V, ecc.

[con dinamotore da 40 euro-senza da 20 euro]

 - mascherina protettiva frontale per BC 603-683.

[10 euro]

 - frontalino per BC 603-683 completo d'altoparlante, interuttori, ecc.

[15 euro]

 - cassa posteriore in ferro per BC 603-683.

[5 euro]

 - U.S.A.F. Synthesizer, elec freq model EN 358 Manson Laboratories a subsidiary of Hallicrafters Wilton, conn., personalmente mai utilizzato, completo del suo power supply model EN 360 Manson Laboratories a subsidiary of Hallicrafters Wilton, conn. - ingresso 117 V AC uscita 6,5-28-180 V DC.

[tutto 50 euro]

 - piatto giradischi Crezar Stereo Duetto.

[20 euro]

 - U.S. cable fault locator detector James G.Biddle Co. - Philadelphia 7 P.A.

[100 euro]

 - E313-A dell' Allen Electric & Equipment Co. - Michigan, made in U.S.A., ecc.

[100 euro]

 - U.S.A.F. time code generator model HI-138BD/S Hyperion Industries Co.

[20 euro]

 - per I.R.E.T. PRC 638, 650, 677, 738, 838 e simili, cuffia originale completa di microfono e pettorale.

[30 euro]

 - base antenna MP-48, nuova, mai utilizzata, fabbricata durante la seconda guerra mondiale, ancora nel suo imballo originale che non è mai stato aperto, nel periodo bellico veniva installata sulle Jeep U.S., ecc.

[100 euro]

 - base antenna MP-48, usata (caratteristiche come la precedente), non perfetta, ecc.

[60 euro]

 - sacca BG 56-A per trasporto stili d'antenna della base MP-48, completa di 5 stili vari, ecc.

[50 euro]

 - cavi RG 223/U intestati BNC, lunghezza 25-40 cm, ecc.

[2 euro cadauno]

 - altoparlante a tromba in alluminio, grandi dimensioni, diametro massimo circa 450 mm, adatto ad uso esterno, probabilmente costruito negli anni '50.

[10 euro]

 - mini paracadute militare forse per razzi di segnalazione.

[20 euro]

 - zaino Esercito Italiano degli anni '60 utilizzato per portare vestiario.

[10 euro]

 - zainetto U.S. ML GAS MASK M9.

[20 euro]

 - maschera antigas di colore nero completa di supporto da schiena per bombola, spallacci, cinghie, ganci, tubi di collegamento, manometro, ecc.

[15 euro]

 - dosimetro di radiazioni a forma di penna, con clips, scala da 0 a 150 R.

[10 euro]

 - calcolatrice elettrica UNDERWOOD SUNDSTRAND product of Underwood Elliott Fisher Co. - protected by United States and foreign patents - made in U.S.A., completa, da restaurare, ecc.

[20 euro]

 - calcolatrice elettrica ELETTROSUMMA 14 OLIVETTI, senza cavo d'alimentazione, completa, funzionante, esternamente leggermente sverniciata, ecc.

[20 euro]

 - GAZZETTE UFFICIALI del REGNO D'ITALIA del 1921, 1922, 1923, 1925, 1926, 1929, 1936, 1939 e GAZZETTE UFFICIALI della REPUBBLICA ITALIANA del 1953.

[tutto 10 euro]

 - libretti della LEGISLAZIONE ITALIANA del 1940 e 1941.

[tutto 15 euro]

 - ciclomotore MILANI - GM/T (Tornese), anno 1971, motore Minarelli serie V1,  2 tempi, frizione automatica, monomarcia, colore arancione, manuale uso e manutenzione del motore, documenti, da restaurare parzialmente, ecc.

[35 euro]

 Esamino anche eventuali permute (preferibilmente con materiale radio surplus).

 

CERCO:

- per FT-277 della SOMMERKAMP / YAESU VFO esterno (FV-101/277), transverter per i 6 metri (FTV-650), altoparlante esterno (SP-101P/277P), frequenzimetro esterno (anche adattato), ecc.

 - coppia valvole 6JS6C solo se nuove, funzionanti e a prezzo contenuto.

 - per W.S. C12 accessori, alimentatore, cavi con connettori, ecc.

 - per W.S. 19MK II cavi con connettori, mounting, G634C, ecc.

 - per BC 348 cavo d'alimentazione originale, ecc.

 - per BC 603-604 mounting, quarzi del trasmettitore, accessori, ecc.

 - per BC altoparlante LOUDSPEAKER LS-3 o simili.

 - BC 605 e BC 606.

 - per ricevitore GELOSO quarzo da 3500 KHz.

 - mounting FT237.

 - BG 96, BG 108, BG 185, BG 135, ecc.

 - accordatore d'antenna manuale per HF a prezzo contenuto.

 - piatti Tecnics sl 1200 o 1210 (anche guasti).

 

Inoltre cerco informazioni su:

test set-electron tube TV-7A/U; SIEMENS transmission measuring set 0,2 to 6 Kc/s REL 3K117C; ecoscandaglio THE SEAFARER MK II; ricevitore GELOSO G.4/215; ricevitore R-748/TRC-47; ricevitore COLLINS COL-46159 (del ricetrasmettitore TCS-5); ricevitore SAILOR 46TN; ricetrasmettitore SAILOR compact vhf RT204; ricetrasmettitore SAILOR compact vhf RT2048; ricetrasmettitore S.I.R.M.-SKANTI vhf radiotelephone TRP2500; ricetrasmettitore LABES SIRIO V12s; ricetrasmettitore SALVATOR R.T. Naval-Radio; BC 620; BC 659; ricetrasmettitore Wireless Set 38MK; ricetrasmettitore Wireless Set 58MK I; Wireless Set BURNDEPT BE.201; WESTERN UNION TEL.CO. TELEFAX TRANSCEIVER 6500-A; FURUNO LC-90; R-4A/ARR-2; R89/ARN5A.

[ricerco anche accessori degli apparati sopra elencati]

 

Acquisto, se prezzi onesti, apparati, manuali, accessori e materiale vario della IRET.

 

Esamino ed eventualmente ritiro (anche in stock) vecchio materiale radio ricevente, trasmittente, ricetrasmittente, ex militare, surplus, accessori, antenne, manuali, strumenti, oggetti particolari, ecc. Contattatemi e valuteremo insieme ciò che disponete. Annuncio sempre valido.

 

NON sono graditi sms per informazioni o contrattazioni riguardanti il materiale in vendita.

NON rispondo a telefonate con numeri anonimi o non visibili.

Per eventuali spedizioni, i pagamenti saranno da effettuarsi anticipatamente preferibilmente con vaglia postale. NON invio in contrassegno.

 

IW3 SID - Andrea      tel. [+39] 3935830296 - [+39] 3474907504 (ore pomeridiane)     

e-mail: iret.friuli@libero.it

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Da: iz1bwi [iz1bwi@inwind.it]

 

Vendo transistor finale --MRF 449-- con le seguente descrizione: AM-L 40V. PQ=30W (30MHZ) --MRF 454-- con le seguente descrizione: AM-L 45V. 20A PQ=80W (30Mhz). Prezzo da concordare.

iz1bwi@inwind.i t

73 Maurizio

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Da: caracci [ncaracci@aliceposta.it]

 

VENDO:

Al miglior offerente:

VFO esterno x Kenwood modello 230 digitale come nuovo.

N. 2 valvole nuove mai usate 6146b e n1 12by7a .

Attendo offerte in merito.

Nino Caracci

IT9BCC@INWIND.it

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Da: Pia Mario [ikorno@libero.it]

 

Controll Box YAESU G-600RC

" Servono  istruzioni  di quanto in oggetto in fotocopia in quanto non più

rinvenute tra i miei documenti ed ora necessari" Chiunque fosse in possesso

di quanto in oggetto può inviarle al seguente indirizzo:

iK0RNO Pia Mario- Lgt. Pietra Papa 95 - 00146 ROMA. Per rimborso spese

nessun problema.

Ringrazio in anticipo. Mario

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Da: Protezione Civile Palazzolo [pc.pal@tiscali.it]

 

Vendo vari apparati ricetrasmittenti CB, usati, ma in buono stato, amplificatore di potenza 200 watt nuovo mai usato tutti funzionanti a prezzo interessante;

iv3omq e-mail pc.pal@tiscali.it

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 Da: GiorgioCastagnaro [iw0dgl.giorgio@libero.it]

 

Causa inutilizzo e per fare spazio nello shack vendo:

Amplificatore lineare All Mode, da stazione base, per banda

6 metri da 150 Watt CW/FM, alimentato a 220 Vac, mod. K454, della RMS International, completo di manuale e schema elettrico, a 180 Euro. Il lineare, pur alimentato a 220 VAC e' a stato solido.

Ricevitore All Mode ICOM IC-R71E con scheda FM e Kit di alimentazione a 12 V DC, già montato, a 450 Euro. L'apparato e' completo di manuali in inglese e in italiano e di imballo originale.

Microfono da tavolo Kenwood MC-80 a 75 Euro, completo di manuale in inglese e di imballo originale.

Ricetrasmettitore TS60S per 50 MHZ a 450 Euro. L'apparato e' completo di

manuali in inglese e in italiano e di imballo originale.

 

Tengo a precisare che tutto il materiale è perfettamente funzionante, esteticamente ed elettronicamente perfetto.

I prezzi si intendono spese di spedizione escluse e limitamemte trattabili.

 

Pagamento tramite ricarica carta Postepay.

 

Prendo in esame eventuale permuta con amplificatore lineare HF da 500/800 W.

 

Contatti via e-mail: iw0dgl.giorgio<Chiocciola>libero.it

IW0DGL Giorgio

Albano Laziale Roma (Italy) JN61HR

e-mail : iw0dgl.giorgio@libero.it

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