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Numero 225 - Anno VIII – 1 dicembre 2009

 

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6.000.000 di bambini muoiono di fame ogni anno del mondo, 17.000 al giorno, 1 ogni cinque secondi, mentre il ricco mondo occidentale, alle prese col problema dell’obesità per la troppa alimentazione, butta nei cassonetti il 30% del cibo che acquista e non c’è più spazio nelle discariche per contenere tutti questi rifiuti!  Bastano meno di 27 centesimi al giorno, fino al compimento del secondo anno di vita, per garantire ad un bambino una corretta nutrizione e contribuire ad arrestare le morti per fame.

ALLA CONFERENZA ONU DI ROMA LE NAZIONI RICCHE NON SI SONO PRESENTATE PER PAURA DI STANZIARE AIUTI !!!

 

Sommario:

  1. Clima, allarme del Wwf;
  2. LHC, l’acceleratore è ripartito;
  3. Elettrosmog: ovvero come si instaura una grande paura;
  4. Pannelli solari e superbatterie;
  5. USA, allarme a Three Mile Island;
  6. GRSNM Gruppo Radioamatori Sardi nel mondo;
  7. Le notti degli amanuensi WEB;
  8. ARMI International Naval Contest S. Barbara day;
  9. Le sigarette fanno male al PC;
  10. Cleantech open in California;
  11. SOTA 2010 novità;
  12. Le conferme di I3MKH;
  13. Mostre e fiere;
  14. Bozze della prossima QSL di Alfredo IK7JWX;
  15. Alimentatori Switching;
  16. Medaglie ricordo del 1° anniversario di IR0CF;
  17. Mercatino radioamatoriale;
  18. Informazioni.

 

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1.

 

Clima, allarme del Wwf:

Pianeta vicino alla crisi: 136 città costiere a rischio

Dolomiti bollenti, mai così caldo in quota

Sulle Dolomiti questo del 2009 verrà ricordato come un autunno bollente. Le temperature sono sopra lo zero e la neve non si vede. Qui sotto un grafico con il paragone tra le temperature del 2008 e del 2009.

           

 

Il rischio catastrofe da cambiamenti climatici tra soli 40 anni potrebbe superare la fantasia se non si corre ai ripari entro il 2015. Sono 136 le principali città portuali del mondo che rischiano danni per miliardi di dollari per l’innalzamento del mare. Inoltre siccità in California, blocco del monsone estivo in India e Nepal o scomparsa della foresta amazzonica colpiranno centinaia di milioni di persone e costeranno centinaia di miliardi di dollari.

 

INTANTO SI HA NOTIZIA DEL RITORNO DEL “NINIO” CHE RISCALDA I MARI FREDDI

 

Questo l’allarme contenuto nel rapporto Wwf-Allianz, elaborato dal Centro Tyndall, dal titolo “Major Tipping Points in the Earth’s Climate System and Consequences for the Insurance Sector” (Principali punti critici nel sistema climatico della terra e conseguenze per il settore assicurativo) nel quale si traccia la mappa dei punti caldi del Pianeta ormai vicino al punto limite.

 

TEMPERATURE Le temperature globali sono già cresciute di almeno 0,7 gradi centigradi. È probabile un riscaldamento di 2-3 gradi nella seconda metà del secolo, a meno che non vengano attuati prima del 2015 sforzi estremamente radicali e determinati per tagliare le emissioni.

 

LE AREE E I FENOMENI IN BILICO Lo scioglimento delle coltri di ghiaccio della Groenlandia e dell’Antartico occidentale potrebbe portarci a uno di questi tipping point, ovvero l’innalzamento del mare fino a 0,5 metri entro il 2050. Si stima che questa possibilità aumenterebbe i danni in tutte le 136 città portuali principali al mondo di circa 25.000 miliardi di dollari. Sulla costa nord-est degli Stati Uniti, a causa di un’anomalia localizzata, l’innalzamento del livello del mare potrebbe raggiungere gli 0,65 metri, aumentando l’esposizione da 1,350 a 7,400 miliardi di dollari. La parte sud ovest degli Stati Uniti sarà probabilmente colpita da periodi di siccità ed aridità simili al Dust Bowl del 1930. I danni annuali causati dagli incendi potrebbero decuplicarsi rispetto ai costi di oggi raggiungendo 2,5 miliardi di dollari all’anno entro il 2050 e aumentando fino a 14 miliardi di dollari entro il 2085. Il 70% della popolazione attiva potrebbe essere a rischio di siccità in India. Si stima che il futuro costo dei periodi di siccità crescerà fino a raggiungere 40 miliardi di dollari ogni decina d’anni fino alla metà del secolo. Raggiunti questi punti critici, la scomparsa della foresta amazzonica potrebbe raggiungere il 70% entro la fine del secolo come conseguenza dell’aumento significativo nella frequenza dei periodi di siccità nel bacino Amazzonico. Gli effetti includerebbero una perdita della biodiversità e massicci rilasci di carbonio. I costi potrebbero raggiungere i 9.000 miliardi di dollari per una superficie di circa 4 milioni di chilometri quadrati.

 

AGIRE SUBITO «Se non facciamo subito qualcosa per contrastare i cambiamenti climatici rischiamo vere e proprie catastrofi», ha dichiarato Kim Carstensen, responsabile del WWF Global Climate araciso. «Stabilire dei premi sostenibili e adeguati al rischio è di vitale interesse ha dichiarato Clemens von Weichs, Ceo di Allianz Reinsurance. Ma su tutti, ha detto Gianfranco Bologna, direttore scientifico del WWF Italia «un serio accordo a Copenaghen in dicembre è la migliore, se non l’unica, possibilità che abbiamo per prevenire impatti peggiori relativi ai cambiamenti climatici».

 

Cattive notizie da Copenhagen, Emissioni a «livelli mai raggiunti»

 

Alla quindicesima Conferenza Onu sul Clima di Copenhagen, che si terrà a Copenaghen dal 7 al 18 dicembre gli esperti non forniscono buone notizie. Le emissioni di gas a effetto serra, infatti, avrebbero toccato livelli mai raggiunti dall’epoca preindustriale e si starebbero avvicinando agli scenari pessimistici» ipotizzati finora. «Le notizie non sono buone», ha affermato l’Organizzazione meteorologica mondiale. «La concentrazione di gas a effetto serra continua a aumentare con un ritmo molto rapido, bisogna agire rapidamente», afferma il segretario generale dell’Omm, Michel Jarraud, presentando alla stampa gli ultimi dati raccolti dall’agenzia delle Nazioni Unite. Ciò conferma «la tendenza di un aumento esponenziale» di questi gas, dice Jarraud. Ci troviamo davanti «allo scenario pessimistico» descritto dal Gruppo internazionale di esperti sul cambiamento climatico (Giec).

 

Intanto l’Unione europea e le grandi potenze mondiali si preparano alla conferenza internazionale. Per il segretario esecutivo della Convenzione Onu sul clima, Yvo de Boer, è di cruciale importanza che gli europei continuino a esercitare la loro leadership internazionale alla Conferenza internazionale di Copenhagen, in dicembre, mantenendo la loro offerta di tagliare le emissioni del 30%, in modo da spingere gli altri paesi sviluppati a offrire riduzioni simili. L’Ue ha già deciso una riduzione al 2020 del 20% delle emissioni rispetto al 1990, con l’impegno ad arrivare a -30% se gli altri paesi industrializzati faranno uno sforzo «comparabile». In questo contesto, tuttavia, «il problema sono gli Stati Uniti», ha ammesso de Boer, pur mostrandosi ottimista sui risultati di Copenhagen. È anche importante, ha aggiunto il negoziatore capo dell’Onu, che l’Ue «faccia chiarezza» sui finanziamenti per i paesi in via di sviluppo che è disposta a sostenere per il medio e lungo termine.

 

Passando in rassegna gli impegni che diversi paesi hanno già annunciato, de Boer ha citato il Giappone (cha ha un obiettivo di riduzione delle emissioni «molto ambizioso», del 25% entro il 2020), e la Cina, il paese cha emette più gas serra al mondo, ma che si è già impegnato con «un obiettivo molto importante per lo sviluppo delle energie rinnovabili» e che vuole ridurre le emissioni del 25% rispetto al ‘business as usual’. I cinesi, secondo de Boer, hanno due ragioni per volere il successo di Copenhagen: «Da una parte, saranno fra quelli più colpiti delle conseguenze del cambio climatico», che vogliono perciò arginare; dall’altra, «è impensabile che continuino a crescere del 6% all’anno con uno sviluppo economico basato sul carbone». Per il negoziatore Onu, dunque, «il club dei paesi leader fortunamente si sta allargando».

 

Poi ci sono il Brasile e la Corea del Sud, che hanno annunciato impegni di riduzione rispettivamente del 40% e del 25% rispetto albusiness as usaual’. «Mi aspetto che Cina, India, Brasile indichino chiaramente a Copenhagen che cosa intendono fare», ha detto il segretario esecutivo della Convenzione sul clima, che ha ricordato quindi il caso della Russia. Dopo in crollo delle delle emissioni del 24% sotto il livello del 1990 a causa del collasso economico seguito al crollo dell’Urss, Mosca aveva bisogno di un margine per la sua rinascita economica. Inizialmente aveva annunciato di voler ridurre le emissioni del 15%, «ma ora ha indicato, durante il recente vertice con l’Ue, di voler arrivare a -22, -25 per cento», ha sottolineato de Boer.

 

Obama apre su Copenaghen e rilancia. Smentendo le voci circolate tra i suoi collaboratori, il presidente americano ha reso ufficiale la sua presenza alla conferenza sul clima che si aprirà il 7 dicembre nella capitale danese: arriverà il 9 dicembre prima di proseguire per Oslo dove ritirerà il Nobel per la pace.

 

La Casa Bianca non giungerà a Copenaghen a mani vuote. La proposta statunitense è un taglio delle emissioni serra, rispetto ai livelli del 2005, del 17 per cento entro il 2020, del 30 per cento entro il 2025 e del 42 per cento entro il 2030. In pratica un'anticipazione della possibile versione finale della legge statunitense che sta percorrendo l'iter parlamentare.

 

I numeri parrebbero riallineare perfettamente gli Stati Uniti alla posizione europea, facendo dimenticare il summit in cui Washington e Pechino sembravano aver cancellato dall'agenda politica la conferenza di Copenaghen. Ma in realtà uno scarto resta. Obama (che non arriverà a Copenaghen assieme agli altri capi di Stato, attesi la settimana successiva) propone tagli che fanno riferimento, come anno base, al 2005, mentre la negoziazione internazionale basata sul protocollo di Kyoto prende come punto di riferimento il 1990. E visto che, nei 15 anni in questione, le emissioni sono cresciute sensibilmente, la differenza è consistente: il 17 per cento calcolato sul 2005 equivale al 4 per cento calcolato sul 1990; il 30 per cento equivale al 18 per cento; il 42 per cento equivale al 32 per cento.

 

L'Unione europea invece propone un taglio del 20 per cento al 2020 (rispetto al 1990) ed è disposta a portarlo al 30 per cento se si troverà un consenso internazionale ampio per una politica di forte impegno verso l'efficienza energetica e le rinnovabili. E anche il Giappone propone il 25 per cento al 2020. Quindi la differenza numerica resta, ma il significato politico della mossa di Obama è netto: un riconoscimento della conferenza di Copenaghen, e dunque delle Nazioni Unite, come elemento centrale di una trattativa che può andare in porto solo se si registrerà un vasto consenso a livello globale.

 

"Il punto fondamentale è firmare un accordo vincolante, poi ci sarà tempo per correggere i numeri", commenta Gianni Silvestrini, direttore del Kyoto Club, il cartello delle imprese impegnate in campo ambientale. "E' già successo con il protocollo di Montreal sui cfc, i gas che bucano l'ozono. Una prima intesa è stata rapidamente superata da un accordo più stringente".

 

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2.

LHC, l'acceleratore è ripartito

prime collisioni tra protoni

 

A quattordici mesi dallo stop, il laboratorio sotterraneo del Cern ha ripreso a funzionare. E con successo. Sempre a caccia della "particella di Dio"

 

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3.

Elettrosmog: ovvero come si inventa una grande paura

 

Ogni età ha i suoi mostri: se i marmocchi han paura del babau, i grandi fuggono da elettrodotti e antenne. Cavolo, c’è l’inquinamento elettromagnetico – l’ha annunciato la tivù, l’hanno scritto i giornali. Tutte balle, tuona Franco Battaglia nel suo Elettrosmog. Un’emergenza creata ad arte (Leonardo Facco Editore, pp.132, Euro 10,32, informazioni: leofacco@tin.it ). “L’elettrosmog non esiste – egli scrive – Non lo dico io: non esiste alcuna istituzione scientifica che sia: a) ufficialmente riconosciuta, b) scientificamente accreditata, c) non coinvolta con eventuali interessi (economici e/o politici) in gioco col problema in questione, e che sostenga il contrario”. Non esiste nessuna prova scientifica, studio, o altro che comprovi la pericolosità della Radio Frequenza, esistono solo fantasiose teorie pseudo scientifiche di emanazione politica che continuano a creare allarme tra la gente. Del resto, è chiaro che gli unici a trarre vantaggio da quste “credenze popolari” sono proprio i mercanti di terrore che le diffondono. “È ‘umanitarismo’ – si chiede il noto oncologo, ex Ministro della Sanità Umberto Veronesi nella presentazione – o non piuttosto paura irrazionale, quella che spingerebbe ad abbattere una selva di tralicci innocui”, mentre ci sono un sacco di problemi più seri? Le risorse sono poche e vanno spese con oculatezza. Bisogna prendere decisioni difficili, importanti e soprattutto intelligenti. Le ditte che pretendono di proteggere l’umanità dall’elettrosmog, magari vendendoci dei marchingegni da tenere in tasca col telefonino, o i disgiuntori dell’impianto elettrico durante la notte, che ci vogliono far dormire in gabbie di faraday da loro vendute e che hanno propalato un sacco di notizie false, sono pregate di accomodarsi fuori.

L’elettrosmog è davvero fonte di tumore? Di fronte a quella che potrebbe rivelarsi, come la vicenda dei proiettili all’uranio, una caccia all’untore, Umberto Veronesi afferma senza mezzi termini che l’elenco dei cancerogeni certi o probabili non comprende le onde elettromagnetiche e aggiunge che il rapporto inglese preparato per l’Autorità britannica di protezione radiologica da un comitato indipendente presieduto dal noto epidemiologo Sir Richard Doll dice che i campi elettromagnetici solitamente presenti nelle abitazioni per via degli elettrodomestici o del passaggio di linee elettriche non sono causa di cancro.

A tutti questi “Profeti di sventura” è il caso di far presente che gli conviene emigrare su un altro pianeta data la diffusione dell’utilizzo delle radio onde per gli scopi più vari e che comunque da sempre il nostro pianeta è bombardato da onde provenienti da altre galassie!

 

Qualcuno proporrà una legge anche contro il cielo che ci manda tutto questo elettrosmog!

 

E visto che finora nessuno è riuscito a dimostrare i presunti gravi danni da RF causati agli esseri viventi, ora se ne è inventata un’altra: quella che ci sarebbero individui “allergici” alle tv e ai cellulari. Secondo questa nuova teoria, anch’essa non suffragata da prove scientifiche, l’elettrosensibilità è un fatto di cui ne soffrirebbe fino al 3% della popolazione, ma la patologia non è riconosciuta. Tra i sintomi di chi soffre le onde elettromagnetiche: cefalea, vertigini, rossore e tachicardia. L’intensità varia a seconda dei casi. Naturalmente tutti disturbi esistenti da sempre tra gli uomini, ma dovuti a ben altre cause. Esisterebbe insomma una forma di “allergia” alle onde elettromagnetiche emesse dagli apparecchi che usiamo ogni giorno, e certe persone che accusano emicranie, sudorazione, tachicardia, vertigini e stanchezza tutte le volte che ad esempio usano il cellulare o cuociono un cibo al microonde. Ovviamente questa nuova “teoria” verrà utilizzata per fare nuove leggi contro i presunti pericoli da RF, da parte di politici che non stanno certo lontani da tv, cellulare, pc e altri apparecchi elettronici!

 

Le onde radio che ingrassano i conigli!

 

SESTRI LEVANTE – LA TORRE MARCONI

 

La Torre Marconi chiamata così per gli esperimenti che l’inventore della radio vi compì si trova a Sestri Levante, 40 km. Ad est di Genova sul culmine di un promontorio alto 70 mt. Sulle acque del Golfo Tigullio

 

Nella Primavera del 1934 – Gugliemo Marconi vi fece esperimenti su dei conigli sistemati in apposito cesti appesi su piante di pino in prossimità della torre. Sotto il controllo del veterinario Oscar hiappino i  conigli, sottoposti agli effetti delle microonde, dovevano dimostrare il loro comportamento e la loro reazione.

Sorpresa… quei conigli anziché rivelare malesseri o addirittura … morire… come qualcuno aveva ipotizzato, ingrassavano e … prolificavano!!!

I moderni profeti di sventura, cultori dell’elettrosmog lo sapevano?

 

Non sono le onde radio ad essere pericolose

ma il nichel nei cellulari puo causare dermatite

Sono migliaia gli italiani che soffrono di dermatite da cellulare per colpa del nichel contenuto nelle parti metalliche dei telefonini. Le normative europee impongono limiti massimi di nichel consentiti in alcuni prodotti come la bigiotteria, ma per i cellulari non ci sono regolamentazioni, spiegano i dermatologi che si riuniranno a Firenze la prossima settimana. Ad essere colpiti sono in particolare i giovanissimi che usano il cellulare piu’ di un’ora e mezza al giorno.

 

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4.

Pannelli solari e superbatterie

scoperte che cambiano il mondo

Le cinque tecnologie che modificheranno tutto in un'inchiesta del Wall Street Journal. Le innovazioni che segneranno il nostro futuro e salveranno il pianeta dal cambiamento climatico

 

Un parco eolico

 

Pannelli solari in orbita. Biocarburanti estratti dalle alghe marine. Batterie per auto elettriche con autonomia di 600 km, e capaci di immagazzinare a lungo anche l'energia del vento. CO2 trasformato in metallo per essere catturato e sepolto nelle centrali a carbone. Sono "le cinque tecnologie che cambieranno tutto". Secondo un'inchiesta del Wall Street Journal queste innovazioni segneranno il nostro futuro. Salveranno il pianeta dal cambiamento climatico; ridurranno l'inquinamento; saranno il motore di un ciclo di sviluppo economico sostenibile, generando milioni di posti di lavoro nelle attività "verdi".

 

Ci sono delle condizioni, però. Nessuna di queste tecnologie oggi è disponibile a prezzi competitivi con le vecchie forme di consumo energetico. Perché vincano la corsa contro il tempo dovranno ricevere sostegno dai governi e dal settore privato. Ma non è una scommessa impossibile. In molti paesi la ricerca scientifica e la sperimentazione sono ormai a un passo dal traguardo.

 

"La fine della nostra dipendenza dai carburanti fossili - annuncia il rapporto speciale del Wall Street Journal - può essere ormai questione di qualche decennio. Queste cinque tecnologie, se hanno successo, cambieranno lo scenario energetico mondiale". La prima di queste soluzioni realizzerà un sogno che gli scienziati accarezzano già da trent'anni: sfruttare l'energia solare laddove essa è molto più abbondante, perché non è "schermata" dall'atmosfera terrestre.

 

La soluzione? Mettere in orbita geostazionaria - a circa 30.000 km di altitudine - dei satelliti trasformati in centrali solari. I loro pannelli fotovoltaici trasformeranno la luce in elettricità. Poi li trasmetteranno sulla terra sotto forma di onde di energia, non molto dissimili dal principio usato nei forni a micro-onde, senza pericoli per la sicurezza e la salute. Il costo maggiore è la messa in orbita di queste centrali solari, ma si sta riducendo rapidamente. In una mezza dozzina di paesi - conclude l'inchiesta - governi e imprese private sono alleati in questa nuova corsa alla conquista dello spazio, e le prime centrali in orbita saranno operative entro un decennio.

 

Al secondo posto viene il problema del trasporto privato, che insieme con le centrali elettriche è una delle principali fonti di CO2 del pianeta. L'auto elettrica fa progressi veloci, ma continua a scontrarsi con l'alto costo e la scarsa autonomia delle batterie. La soluzione: una nuova generazione di batterie dette "al litio-aria" con un'efficienza dieci volte superiore a quelle attuali.

 

Sempre per le automobili, occorre trovare un'alternativa ai biocarburanti attuali: questi rubano terre coltivabili ai raccolti per usi alimentari, creano inflazione nelle derrate agricole, spesso inquinano quanto il petrolio. La riposta è nelle alghe: la loro produttività per i biocarburanti è 15 volte superiore alle benzine verdi estratte dai cereali. Gli Stati Uniti possono produrre abbastanza alghe marine da soddisfare solo con queste tutto il fabbisogno di carburanti per auto.

 

Per le energie rinnovabili come eolico e solare il limite finora è l'impossibilità di conservare la corrente prodotta: quella che non si consuma subito viene perduta. Ma anche qui il balzo tecnologico è imminente: grazie a batterie al litio che potranno immagazzinare l'energia dai pannelli fotovoltaici e dal vento. Orizzonte 2020 per il "carbone pulito": qui la soluzione è già stata sperimentata in impianti di piccole dimensioni, che catturano e sotterrano CO2.

 

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5.

Usa, allarme a Three Mile Island

fuga radioattiva dalla centrale

Venti contaminati lievi ma tanta paura. Nessun pericolo per l’ambiente. Il fatto è stato reso noto solo dopo 24 ore. La centrale nucleare in Pennsylvania fu teatro nel 1979 di un grave incidente dopo quel tremendo episodio negli Stati Uniti non venne più costruita alcuna centrale nucleare.

 

India, allerta per fuga radioattiva

Inquinata acqua potabile, indagini

 

Le autorità indiane hanno aperto un'indagine sulla fuoriuscita di una sostanza radioattiva nell'acqua potabile in un impianto di energia nucleare nel sud del Paese. In particolare si sta cercando di capire come la perdita di tritio si sia potuta verificare nell'impianto di Kaiga (450 km da Bangalore). La struttura è considerata di massima sicurezza. Si pensa che la dispersione possa essere stata "causata deliberatamente".

 

La fuoriuscita di materiale radioattivo, hanno comunque specificato gli inquirenti, non ha interessato né l'ambiente né la popolazione della zona.

 

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6.

Da Giorgio Laconi IZ3KVD SRW #001

 

         

                             Gruppo Radioamatori Sardi nel Mondo

 

Con immenso piacere Vi informo della mia idea nata qualche anno fà, ma concretizzatasi solo all’inizio del 2009.

L’idea era quella di poter unire noi Radioamatori Sardi che per svariati motivi, abbiamo lasciato a malincuore la nostra amata Isola. Creare un gruppo dove poter scambiare le nostre esperienze, le nostre attività in campo radiantistico e non solo; cercando ovviamente di restare uniti con la nostra Isola e con i nostri amici Radioamatori Sardi . Il nostro scopo è quello di unire e non di allontanare; cercare cioè di avere un’unica e sana passione, senza fare distinzioni o preferenze tra un’associazione e l’altra. Nel nostro gruppo non esistono disparità, differenze sociali, nomine, incarichi particolari, onorificenze, o particolari riconoscimenti; uno per tutti e tutti per uno. Tengo a precisare che l’unico comune denominatore non è altro che la radio e il suo mondo.

La nostra pagina internet, è quella che maggiormente ci tiene legati e dove ognuno è libero di proporre le proprie esperienze e attività. E’ la nostra finestra aperta verso tutti la quale ci permette di essere conosciuti dal mondo intero; chi siamo, quali sono le nostre tradizioni, i nostri costumi. A sua volta serve ancora per segnalare le proprie e future attività radiantistiche in Sardegna, e può anche servire come spazio libero per tutti, dove inserire commenti ed immagini di chi ha avuto modo di visitarla e fare attività dx con il prefisso IS0 o IM0.

Voglio anche segnalare e ringraziare quanti hanno partecipato in occasione della mia presenza a Cagliari nel mese di Agosto. E’ stato il nostro primo incontro conviviale del gruppo, una serata all’insegna dell’amicizia e del radiantismo; nella quale abbiamo dato ampiamente spazio alla radio ma anche a quello che di meglio ci offre la nostra cucina.  In tale incontro sono stati consegnati gli attestati di partecipazione al gruppo. Tra i tanti ospiti al tavolo graditissime presenze quali; quella di Giancarlo Sanna IS0ISJ (Presidente dell’Associazione Radioamatori Italiani), di Franco Bacchetti IS0VSU ( Presidente dell’Associazione Radioamatoriale Sardinia QRP club), e di tanti altri graditissimi radioamatori con le rispettive YL. IS0VSU-IS0ISJ-IS0IGV-IS0SZU-IS0AGY-IS0KHG-IS0QPA-IW0UII-IS0MLS-IS0AWZ-IS0PEV-IS0MKX-IS0SLM.

Sono convinto che questa piacevole esperienza possa ripetersi in futuro, e magari con un numero sempre maggiore di partecipanti.

Vi invito tutti quanti a visitare la nostra pagina internet.

A nome del GRSNM un grazie a tutti.

 

 

                                                                       Giorgio Laconi IZ3KVD SRW #001

Web: www.grsnm.it.gg

Mail: info@grsnm.org

                                                                                    

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9.

Le notti degli amanuensi web

"Copiamo i libri per l'eternità"

Pensionati e operai passano allo scanner il sapere dell'uomo per metterlo a disposizione delle biblioteche digitali italiane. Tutti volontari

 

I nuovi amanuensi sono un popolo variegato: studenti, pensionati, professori universitari. Paolo, operaio stagionale, lavora sui tetti. Quando piove deve restare a casa, quindi può dedicarsi alla sua vera passione: digitalizza libri, passandoli in uno scanner. Ornella, studentessa di Lettere, ha un libro nel cassetto che sta limando da molti anni, forse troppi. In attesa di completare la sua opera, copia quelle degli altri. Mentre Riccardo, pensionato dalle lenti spesse, è lo specialista nella messa a fuoco delle copertine a colori.

 

Il frutto del loro lavoro e di qualche notte insonne finisce nella collezione delle biblioteche online che - legalmente - rendono poi i libri accessibili a tutti, gratis. Come "Liber Liber", tra i primissimi progetti italiani (dal 1993) di biblioteche digitali, voluto da Marco Calvo. Il fenomeno è arrivato adesso al suo apice nel mondo, grazie al forte impegno di colossi come Google e di istituzioni come l'Unione Europea nel creare biblioteche di libri sulla Rete. Crescono anche i lettori, mezzo milione al mese sui testi di "Liber Liber".

 

Dietro, c'è il lavoro di un piccolo esercito di volontari, circa 2 mila in Italia, che si coordina via telefono o e-mail. Lavorano nel tempo libero, circa due ore al giorno, per dare una vita eterna, in forma digitale, ai libri che amano. "Liber Liber" ha una sede fisica a Roma e una piccola redazione che supervisiona il lavoro, con una collezione di 2mila testi, di cui sono scaduti i diritti d'autore. "Ci sono chicche come l'audiolibro del Pinocchio con un accompagnamento musicale donatoci dal musicologo francese Eric Montbel. La nostra edizione della Bibbia ha richiesto un lavoro di quattro anni di dieci persone. Abbiamo una delle edizioni migliori del Corano", dice Calvo.

 

 

L'amore per i libri poi può portare a sorprese: "Volete sapere chi ci ha donato l'edizione digitale del Manifesto del Partito Comunista, rinunciando a far valere i diritti d'autore? La Silvio Berlusconi Editore", aggiunge. Duemila opere possono sembrare poca cosa, al confronto con il monumentale progetto di Google, che ha già messo online 10 milioni di libri (anche coperti da diritto d'autore, in accordo con biblioteche o editori). Ma tra questi non è facile trovare testi in italiano, su cui invece si concentra il lavoro di progetti come "Liber Liber", dove i volontari peraltro impaginano con cura certosina e rispetto filologico il testo originale. A volte lo arricchiscono con musiche e interpretazioni di attori.

 

Altre biblioteche digitali italiane sono il progetto Manuzio (associazione no profit), con centinaia di testi; e la Biblioteca Italiana (BibIt), gestita presso l'Università della Sapienza (1.700 testi). Gli archivi di libri italiani cresceranno nei prossimi anni, grazie a progetti come Arrow (dell'Associazione italiana editori), che aprirà al pubblico a maggio; e Europeana (dell'Unione Europea), che mira a 10 milioni di opere entro il 2010 (libri, foto, film e altro). Ora ne ha 4,6 milioni, di cui però solo 100 mila italiane (quasi tutte immagini).

 

Intanto, mentre maturano i progetti internazionali, i volontari italiani continuano a lavorare. Con pazienza e precisione, perché "se ci vogliono 10 ore per digitalizzare un libro, poi la fase di verifica e di impaginazione per pubblicarlo online prende molto più tempo. Da 2 mesi a 2 anni in media per un libro", dice Calvo.

 

 

In drammatico calo i contributori di Wikipedia

 

Attenti al populismo telematico

La Treccani diventa «low cost»

A Wikipedia arriva il revisore

Google con «Knol» sfida Wikipedia

La Treccani tedesca si arrende al web

 

E c'è già chi si chiede se Wikipedia stia fallendo perché il suo modello non è sostenibile. Forse non siamo ancora arrivati a questo punto, certo è che la ricerca pubblicata dal Wall Street Journal lascia spazio a molte domande. Secondo l'autorevole quotidiano, la celebre enciclopedia gratuita on-line, realizzata con articoli pubblicati da volontari, sta perdendo utenti che scrivono contributi.

 

Un problema non indifferente: secondo lo studio condotto da Felipe Ortega dell'Università di Madrid, nel primo trimestre del 2009 oltre 49 mila editor in lingua inglese hanno abbandonato il progetto. Pari a dieci volte di quelli che avevano mollato il colpo lo stesso periodo dello scorso anno. Sintomo di un possibile stallo o di un malcontento generalizzato sulla burocratizzazione nell'uso di Wikipedia. Sì, perché le regole imposte per bloccare sul nascere discussioni e rimostranze si sono trasformate in manette per alcuni utenti attivi. Che, allo stato attuale, sono circa 90 mila che operano su 266 lingue per soddisfare le richieste di 327 milioni di utenti unici mensili.

 

Numeri nei quali si potrebbero nascondere i motivi di un ritmo eccessivo di abbandono da parte di chi contribuisce all'espansione dell'enciclopedia. C'è chi sostiene che le vicissitudini di Wikipedia sintetizzino la nuova fase di evoluzione che sta attraversando Internet. Altre voci sostengono che questo progetto si sia appiattito sull'establishment che aveva il compito di cambiare. Difficile invece dare credito a chi sostiene che si sia già scritto tutto. In inglese sono stati redatti circa 3 milioni di contributi: pochi. Wikipedia dovrebbe contenere milioni e milioni di altre voci in aggiunta a questi. Il lavoro non è ultimato, come alcuni utenti dicono sbagliando, anzi è lungi dall'essere minimamente esaustivo. Certo, non può passare in secondo piano il malumore dei quasi cinquantamila editor "inglesi" che hanno deciso di abbandonare l'attività. Il regolamento che impone un linguaggio epurato alla lunga tende a scoraggiare chi vuole contribuire all'estensione di Wikipedia. Come dare torto se si lamentano che alla fine ci si ritrova a mettere mano a un articolo per aggiungere fatti marginali o correggere errori grossolani? E proprio sulle sviste, Wikipedia ha il suo tallone d'Achille. Un altro punto debole è evidenziato dai dati raccolti da Felipe Ortega, che ha analizzato i flussi di contribuizione all'enciclopedia arrivando a stabilire che solo poche centinaia di iscritti partecipano fattivamente. «Gli articoli sono strettamente controllati e diventa difficile per altri aggiungere contributi», dice il ricercatore universitario. Che aggiunge: «Wikipedia è cresciuta per l'assenza di regole. Questo è stato dimenticato. Le regole imposte ora irritano e rendono poco interessante il progetto da parte di chi vuole pubblicare». A cui si aggiunge un'analisi di Jimmi Wales, il fondatore di Wikipedia, il quale dice di non preoccuparsi se la comunità è diventata più ostile nei confronti di chi si propone per contribuire. «E' un problema correggibile», mentre «se le persone pensano che l'enciclopedia è finita, questo è un fatto sostanzialmente errato».

 

Ciò che non deve essere valutato è il trend. Non c'è una integrazione delle perdite di utenti attivi, e questo è preoccupante. La china che sta prendendo il progetto non è in linea con le aspettative dell'organizzazione che lo sostiene e vorrebbe mantenere, se non migliorare, la sua posizione tra i dieci siti più visitati al mondo.

 

Wikipedia ha un modello di business che si basa sulle pagine viste, sugli utenti che transitano e leggono articoli, sui contributi sempre nuovi, aggiornati e tempestivi. Se si perdono volontari, anche Wikipedia diventa più povera e meno interessante. Questo è il vero pericolo.

 

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8.

ITALIAN NAVY DAY

5th. A.R.M.I. International CONTEST of Santa Barbara day

5-6 Dicembre 2009

 

L’A.R.M.I. – Associazione Radioamatori Marinai Italiani che riunisce in sodalizio radioamatori, italiani e stranieri, provenienti dalle marinerie militari e mercantili o da Forze Armate che abbiano componente marittima (Polizia Marittima, Guardia di Finanza, Carabinieri Marina, ecc.),  per celebrare degnamente la S. Patrona della Marina Militare Italiana, promuove ed organizza l’A.R.M.I. Contest “Santa Barbara” a valenza internazionale.

 

Associazione Radioamatori Marinai Italiani

Sezione “Golfo di Gaeta”

 

L’A.R.M.I. – Associazione Radioamatori Marinai Italiani che riunisce in sodalizio radioamatori, italiani e stranieri, provenienti dalle marinerie militari e mercantili o da Forze Armate che abbiano componente marittima (Polizia Marittima, Guardia di Finanza, Carabinieri Marina, ecc.), per celebrare degnamente la S. Patrona della Marina Militare Italiana, promuove ed organizza l’A.R.M.I. International Contest of “Santa Barbara”, competizione radiantistica a valenza internazionale.

 

Regolamento:

 

Il contest avrà cadenza annuale e si terrà nel giorno 4 dicembre, giorno dedicato alla Santa

Barbara – Patrona della Marina Militare Italiana; qualora il giorno 4 dicembre capitasse

infrasettimanalmente, il contest avrà luogo il sabato precedente o successivo.

Per il 2009 viene stabilito che il contest abbia luogo dalle ore 12.00 UTC di sabato 05 Dicembre

2009, alle ore 12.00 UTC di domenica 06 Dicembre 2009 (24 ore).

 

BANDE

 

Sono ammessi collegamenti sulle bande di frequenza dei 10, 15, 20, 40 ed 80 metri, nel pieno

rispetto del Band Plan IARU Region 1.

 

MODI DI EMISSIONE

 

Sono ammessi i seguenti modi di emissione: CW, SSB, MGM (PSK31, RTTY e S.S.T.V.).

 

CATEGORIE

 

Sono previste due categorie: N = Navali, I = Indipendenti.

La categoria N include tutti gli OM ed SWL iscritti all’A.R.M.I. o di altro Club Navale (ad

esempio: INORC, MARAC, MF, RNARS, ANARS, FNARS, BMARS, MFCA, YO-MARC, ecc. ).

La categoria I include tutti gli OM ed SWL, di qualsiasi paese, non iscritti a Club Navali e

considerati quindi “Indipendenti”.

Per ciascuna categoria di cui sopra, sono inoltre previste, in base ai modi di emissione

utilizzati, le seguenti sottocategorie: CW, SSB, MGM.

Nella sottocategoria MGM saranno accorpati tutti i contatti effettuati in RTTY, PSK31, SSTV.

E’ prevista l’istituzione di due stazioni Jolly che potranno operare, in multi-operatore, multi-

banda e multi-modalità, una da postazione fissa, l’altra da postazione “Mobile Marittimo”.

 

 

CHIAMATA

 

Sono ammesse le seguenti chiamate: CQ ARMI, CQ ARMI TEST.

Le stazioni iscritte ad un Club Navale (categoria N) aggiungeranno “/N” al loro nominativo

durante la chiamata, in modo da essere immediatamente riconoscibili.

Ad esempio: CQ ARMI TEST de IKØJFS/N.

 

 

RAPPORTI

 

Gli iscritti all’A.R.M.I. o ad altro Club Navale passeranno il rapporto RST seguito dalla sigla del

Club e dal numero di iscrizione.

Le stazioni Jolly passeranno il rapporto RST seguito dallo stop orario in formato UTC.

I non iscritti a Club Navali (Indipendenti) passeranno il rapporto RTS seguito da un numero

progressivo a partire da 001.

 

 

PUNTEGGI

 

Le stazioni A.R.M.I e le stazioni di altri Club Navali valgono 10 punti.

La stazione Jolly operante da postazione fissa ha valore di 25 punti.

La stazione Jolly operante in Mobile Marittimo ha valore di 50 punti.

Le altre stazioni (Indipendenti) valgono 1 punto.

NON SARANNO ritenuti validi i QSO tra stazioni da 1 punto.

SARANNO validi i QSO tra stazioni da 10 punti.

La stessa stazione può essere lavorata una sola volta per banda.

 

 

MOLTIPLICATORI

 

Sono moltiplicatori le stazioni A.R.M.I o di altro Club Navale, nonché le previste stazioni Jolly.

Le stazioni A.R.M.I., di altro Club Navale e le stazioni Jolly possono essere contate UNA SOLA

volta, indipendentemente dalle bande lavorate.

 

PUNTEGGIO FINALE

 

Si ottiene moltiplicando la somma dei punti QSO per la somma dei moltiplicatori.

 

SWL

 

Valgono le stesse regole degli OM ed espressamente:

 

- un QSO due stazioni da 1 punto non sarà valido come ascolto;

- un QSO tra una stazione da 10 punti ed una stazione da 1 punto avrà valore di 11 punti;

- un QSO tra una stazione da 10 punti e un’altra stazione da 10 punti varrà 20 punti;

- la stessa stazione potrà essere ascoltata UNA SOLA VOLTA per banda.

N.B. I rapporti degli SWL sono molto graditi. Per entrare nelle classifiche della categoria non è

richiesto un minimo di ascolti, ma il Contest Manager riterrà meritevoli di segnalazione i

Log che riveleranno da parte dell’SWL un particolare impegno.

LOG

 

I Log, compilati in modo standard e completi di foglio riassuntivo, riportante i dati relativi al

numero di QSO, i punti, i moltiplicatori ed il punteggio, divisi per banda, oltre che la somma

totale, vanno inviati a mezzo posta, entro e non oltre il 20 Gennaio 2010, al Contest Manager:

 

Cosmo Di Nitto – IKØJFS

Via Bachelet n.7/c, 04024 – Gaeta (LT) – Italy

 

oppure via email (in formato ADIF o CABRILLO) al seguente indirizzo: sparks_223@yahoo.co.uk

I Log arrivati oltre il termine sopra stabilito saranno considerati “Control Log”.

 

N.B. Per i log inviati a mezzo posta elettronica, onde evitare spiacevoli problemi di NON

ricezione dei log, legati ai software anti-spam, si prega esplicitare nell’oggetto del

messaggio “ARMI CONTEST S.BARBARA”, pena esclusione.

SQUALIFICHE

 

Sono squalificati i concorrenti che:

 

- non rispettano gli orari stabiliti dal regolamento;

- non rispettano il Band Plan IARU Region 1;

- operano riuniti in coppie o gruppi;

- concordano QSY o sked con il corrispondente per la ripetizione del QSO su altre bande.

Saranno inoltre penalizzati o squalificati i concorrenti che inviano Log incompleti, con QSO

doppi non dichiarati, con punteggi vistosamente errati e con QSO che non risultano bilaterali

nei controlli incrociati.

CLASSIFICHE

 

Verranno redatte classifiche per ciascuna delle sottocategorie previste dall’apposito paragrafo

del regolamento (es. Naval-CW, Naval-SSB, Naval-MGM, ecc.).

Classifica a parte verrà redatta per la categoria SWL.

 

 

PREMI

 

Saranno riconosciuti premi ai primi classificati di ogni categoria/sottocategoria.

I vincitori verranno contattati dal Contest Manager, o da suo delegato, per concordare il ritiro

del premio.

 

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9.

"Le sigarette fanno male al pc"

e la Apple nega la riparazione

Due utenti americani si sono visti negare l'assistenza perché tenevano il loro computer in stanza pregne di fumo. "Così la garanzia decade"

 

Che il fumo passivo faccia male è un fatto acclarato. Che metta ko anche i computer francamente spiazza un po'. Proprio così: stando a quanto riferisce The consumerist, un sito statunitense di tutela dei consumatori, ci sono due casi in cui la richiesta di assistenza in garanzia da parte di proprietari di computer è stata negata con una motivazione quantomeno bizzarra: "Contaminazione da fumo".

 

Sembra uno scherzo ma è tutto vero e l'azienda in questione non è catena di assemblatori locali, ma quella più cool e innovativa del panorama tecnologico: la Apple. E i portatili in questione sono i popolari Macbook e iMac. Insomma, il fumo nuoce alla salute del computer e si perde la garanzia se chi lo usa ha il vizio delle sigarette.

 

Nonostante nel contratto di garanzia non si faccia alcun riferimento esplicito alle sigarette come comportamento pericoloso per la salute del computer, la casa di Cupertino, alla richiesta di chiarimenti, ha replicato così: la nicotina fa parte della lista delle sostante dannose stilata dall'Occupational Safety and Health Administration. La casa di Steve Jobs ha poi sottolineato che non chiederà ai suoi dipendenti di riparare qualcosa mettendo a rischio la loro salute. Questo perché, secondo gli esperti, il computer di un fumatore all'interno si può paragonare a un posacenere sporco. A parte la puzza e la polvere, l'accumulo di catrame è in grado mandare in tilt il pc.

 

I due casi di cui parla The consumerist si sono verificati qualche anno fa in due diversi Stati americani. Il primo risale all'aprile 2007, quando il pc venne portato in un Apple Store a West Des Moines, nell'Iowa: un anno in assistenza, poi la risposta che era stato usato in una casa di fumatori e questo faceva decadere la garanzia. Non solo. L'Apple si è rifiutata di riparare anche a pagamento il Mac, per "i rischi alla salute dovuti al fumo passivo".

 

 

Sulla stessa falsariga il secondo caso. I tecnici hanno assicurato prima un intervento nel giro di 48-72 per l'iMac che dava problemi, ma dopo qualche giorno hanno informato il cliente che il computer non poteva funzionare "perché contaminato". Contaminato dal fumo di sigarette, s'intende, che viene considerato un "pericolo biologico".

 

I protagonisti dei due casi hanno scritto direttamente a Steve Jobs, il fondatore della Apple, ottenendo di nuovo un no come risposta.

 

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10.

Cleantech open in California

In gara la tecnologia verde

Concluso pochi giorni fa il concorso dedicato alla tecnologia ecosostenibile. Tante idee, dalla trasformazione delle acque di scolo in bioplastica alla regolazione dello smog nei tir

 

 

Può un software aiutarci a ridurre il consumo quotidiano di energia? La risposta arriva da Redwood City, cittadina in provincia di San Francisco sede, nei giorni scorsi, del Cleantech Open National Business Plan Competition, il concorso che da quattro anni a questa parte premia le invenzioni tecnologiche più eco-sostenibili. Dalla prima edizione del 2006 ad oggi, il Cleantech Open ha fatto emergere 125 team di ricerca che grazie ai finanziamenti e alla pubblicità ricevuta hanno portato a termine progetti interessanti e soprattutto utili. Da questi progetti sono nati 700 nuovi posti di lavoro, un po’ come a dire che la tecnologia verde non fa bene solo all’ambiente ma anche all’economia.

 

A vincere quest’anno è stata la EcoFactor, un’azienda specializzata in soluzioni personalizzate per il risparmio domestico di energia. Ha scavalcato i 278 concorrenti con un’idea semplice semplice ma utilissima: un software capace di regolare automaticamente il termostato di casa per ottenere ogni istante il maggior risparmio energetico alla miglior prestazione. Il premio consiste in un corposo assegno da 250mila dollari, naturalmente da reinvestire in altrettanti progetti verdi, accompagnato da nuovi uffici e servizi di consulenza gratuiti.

 

I progetti scelti per la selezione finale sono stati 70, suddivisi in cinque categorie, e per la prima volta quest’anno i partecipanti non provenivano tutti dalla California, indiscussa patria della new technology, ma anche dalla Rocky Mountain Region e dal Pacific Northwest. “Quest’anno è stato molto difficile scegliere il vincitore – spiega il presidente di giuria Christopher O. Vargas – ma abbiamo deciso di premiare la EcoFactor perché è riuscita a ottenere due ottimi risultati in un colpo solo: ridurre l’impatto del consumo energetico sull’ambiente e i suoi costi per l’utente”.

 

 

Il secondo premio se l’è aggiudicato la Alphabet Energy di Berkeley, che ha sviluppato un sistema capace di riciclare la dispersione termica e trasformarla in nuova energia: il tutto consiste in un miniconduttore che trasforma direttamente il calore e lo fa ad un costo irrisorio, appena 1 dollaro a watt. Esistono già sistemi di trasformazione simili a questo, ma costano 20 volte di più e sono poco competitivi, ovvero inutili. L’azienda non ha specificato di cosa sia fatto il miniconduttore, ma secondo fonti giornalistiche locali si tratta di nanofili di silicone. Anche la Micromidas di Sacramento ha avuto un’idea brillante, stavolta però facendo ricorso alla chimica: trasformare le acque di scolo in un materiale di preparazione per ottenere bioplastica. Il procedimento si basa su meccanismi biologici naturali, e in poche parole è proprio l’acqua a nutrire i microrganismi che andranno poi a costituire la bioplastica. Il tempo di decomposizione è di qualche mese in compostaggio, contro i 1000 anni richiesti dalle materie plastiche sintetiche derivate dal petrolio.

 

Combattere l’inquinamento però non significa solo intervenire sul problema della decomposizione dei rifiuti: anche abbattere una piaga come l’abusivismo edilizio e creare un prodotto capace di essere riutilizzato più volte, di generazione in generazione, è un obiettivo strategico da raggiungere. Per questo la Homergent ha inventato la casa portabile, una sorta di tenda che però tenda non è, avendo tutte le caratteristiche di un’abitazione vera e propria.

 

La Solar Alchemy si è concentrata invece su qualcosa di più maneggevole come la carta, quella però non riciclabile. L’azienda ha trovato il modo di renderla riutilizzabile attraverso un processo di conversione termochimica, capace di trasformare la carta non utilizzabile in un prodotto totalmente nuovo e ad una temperatura relativamente bassa, e quindi poco inquinante. I processi di conversione termochimica sono basati sull’azione del calore che permette le reazioni necessarie a trasformare la materia in energia e sono utilizzabili per i prodotti e i residui cellulosici e legnosi. Una possibilità che però non era mai stata interpretata con queste finalità.

 

E per chi avesse intenzione di lastricare il pavimento di casa o del terrazzo o a maggior ragione il tetto con pannelli solari, i cervelloni della Armageddon Energy hanno inventato un sistema di minipannelli solari montabili fai-da-te, così da risparmiare sia sull’energia che sulla manodopera di montaggio.

 

Tra i finalisti si è piazzata anche la compagnia russa A-Z Comp, che ha pensato a come risolvere il problema della dispersione di petrolio in mare in maniera totalmente non invasiva per l’ambiente. Il processo di pulizia si basa infatti sull’uso di grafene, una sostanza che si mescola automaticamente al petrolio e gli impedisce di disperdersi nell’acqua e diventare parte integrante dell’ecosistema. Non è la prima volta che questo derivato del carbonio viene utilizzato a favore dell’ambiente e dell’energia pulita: scienziati dell’Università di Austin, in Texas, hanno ad esempio già utilizzato questa struttura di atomi per immagazzinare elettricità in dispositivi ultracapaci, in modo da raddoppiare le prestazioni dei collettori delle energie rinnovabili, sole e vento in testa.

 

In un contesto di questo tipo non poteva poi mancare un’invenzione capace di intervenire sulla bestia nera dell’inquinamento atmosferico: lo smog. La FuelSavers Technologies ha infatti sviluppato un dispositivo dotato di un sofisticatissimo software dedicato appositamente ai giganti della strada, i tir. L’apparecchio si inserisce proprio alla bocca del tubo di scappamento e regola, attraverso una centralina, la fuoriuscita di sostanze nocive. La HydroVolts ha vinto un premio speciale progettando un sistema avanguardistico di turbine centralizzate che permettono di produrre energia energia pulita da qualunque tipo di fonte idrica, dal fiume al torrente più insignificante, rendendola direttamente utilizzabile.

 

Infine, la Cleantech Open national business plan competition ha messo in risalto anche il lavoro della Repleshenergy di Portorico, che è riuscita ad ottenere energia pulita dalle alghe del mare. Le idee ci sono, i progetti anche, anzi siamo già alla fase della realizzazione: riusciranno i nostri eroi dell’ecosostenibilità a trasformare queste invenzioni in vita quotidiana?

 

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11.

Da: Radioavventura [ik2nbu@radioavventura.it]

 

SOTA 2010 NOVITA'

Cari Amici OM,

 

Per tutti gli appassionati di attivazioni portatili in montagna, i numeri che abbiamo raggiunto nel SOTA Italia sono lusinghieri:

1.094 Attivazioni  QRP /  8 Anni di Vita /  403 report fotografici sul Sito Web

 

Sopratutto la formula del Diploma Watt X Miglio nella sua semplicità, ha in questi anni coniugato felicemente le abilità tecnico operative del radioamatore in QRP,

con le sue capacità escursionistiche sulle Cime Italiane, ad ogni livello di altitudine raggiunta e frequenza utilizzata in VHF o HF.

 

Con un pizzico di orgoglio possiamo dire di rappresentare quel piccolo mondo di Radioamatori, che con vera passione non hanno mai mollato !

Anche nei tempi difficili che vive oggi il radiantismo, i numeri di cui sopra lo evidenziano a chiare lettere.

 

Siamo un gruppo tenace che annovera al suo interno diversi radiotecnici con il "saldatore sempre caldo" in stazione,

soci del I QRP CLUB Italiano, appassionati di Surplus Valvolari e restauro di radio Militari, novices ed esperti di circuiti RF, chiunque non voglia

sminuire il significato della parola " Radioamatore " con un banale 5/9 pigia bottoni, spesso partecipa con entusiasmo alle nostre attività.

 

Da sottolineare il grande successo del Field Sota di Ferragosto 2009, quando sono state attivate 16 Cime in contemporanea lo stesso giorno !

Grande è stata la soddisfazione dei partecipanti, degli attivatori SOTA e della Sezione ARI di Magenta che ha organizzato l'evento

in collaborazione con il sottoscritto, giunto alla sua seconda edizione, fortunata quest'anno anche nelle condizioni meteo.

 

Per il prossimo 2010 è stato rinnovato il Regolamento SOTA Italia

 

il nuovo regolamento introduce dal prossimo Gennaio diverse modifiche al Diploma Watt x Miglio.

Lo potete scaricare direttamente qui: http://www.radioavventura.it/SOTA_Home.htm

 

Sul fronte SOTA Internazionale ci siamo quindi definitivamante sganciati dal programma originale Inglese, mal sopportato in verità anche da Tedesci e Francesi

che hanno seguito, una volta tanto, l'esempio Italiano sulla strada del Watt x Miglio, da noi intrapresa 8 anni or sono, quando decidemmo che certi compromessi

non ci rappresentavano come Alpinisti e la cultura del QRP andava difesa e sostenuta nel rispetto delle migliori tradizioni radio tecniche.

 

Un grazie a tutti i Manager Regionali, agli attivatori SOTA Italiani e non ultimo a tutti quei Radioamatori che ci hanno sempre collegato !

 

73 de ik2nbu Arnaldo

 

Manager SOTA Italia _ I QRP CLUB #  001

 

www.radioavventura.it

 

 

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12.

Da I3MKH Mirko Boscolo

Sezione ARI di Chioggia Sottomarina

Le conferme di i3mkh

  

 

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13.

Mostre & fiere

 

* EXPO ELETTRONICA FORLì

05/12/2009 - 06/12/2009

* FIERA DELL'ASTRONOMIA

05/12/2009 - 06/12/2009

* EXPO ELETTRONICA CREMONA

12/12/2009 - 13/12/2009

* EXPO ELETTRONICA MODENA

23/01/2010 - 24/01/2010

* EXPO ELETTRONICA VICENZA

06/02/2010 - 07/02/2010

* EXPO ELETTRONICA CARRARA

20/02/2010 - 21/02/2010

 

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14.

Bozze della prossima Qsl di Alfredo Ik7JWX

 

 

 

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15.

Da IK8JZK Ruggero  Billeri Napoli

 

Alimentatori Switching

 

La Tecno mette in commercio degli alimentatori del tipo sopra indicato, i quali hanno molte uscite con tensioni diverse atte ad alimentare elettricamente un computer. Detti alimentatori sono compatti, leggeri e muniti di ventola di raffreddamento, vi sono due modelli che possono fornire due potenze diverse 500 o 600 Watt. Fra le varie tensioni in uscita è disponibile una tensione a 12 volt nominali stabilizzata e con una corrente di 20 Ampere. Questa tensione e questa corrente sono atte ad alimentare un'apparato radioamatoriale.

Si tratta solo di estrarre i conduttori elettrici di colore adeguato, per l'esattezza il positivo a 12 volt di colore giallo ed il comune o negativo è di colore nero. Si tratta inoltre di mettere in serie al positivo a 12 volt un'amperometro per misurare la corrente assorbita ed un volmetro in parallelo ai due conduttori per misurare la tensione fornita dall'alimentatore.

Nota: Se l'alimentatore viene racchiuso in un contenitore lo stesso può essere acceso dall'esterno chiudendo il circuito fra il filo elettrico di colore verde e quello di colore nero. Il prezzo di questi alimentatori nuovi è concorrenziale ed è di 20 €uro.

 

Cordiali saluti ai lettori del Radiogiornale

 

Da ik8jzk Ruggero Billeri Napoli

 

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16.

Consegnata anche alla Principessa Elettra Marconi

Medaglie ricordo del 1° anniversario IR0CF

Medaglie coniate ed incise in occasione del 1° anniversario dell'installazione del ripetitore R8 special IR0CF 145.350 - 600, donate agli amici e frequentatori del ripetitore ed a chi ha contribuito alla realizzazione.

 

Consegna alla Principessa Elettra Marconi da parte di IK0ZCW Alberto Devitofrancesco, responsabile e installatore del ripetitore R8 Special,  della medaglia ricordo del 1° anniversario dell’entrata in funzione di IR0CF, durante la Manifestazione Marconiana
_________________
IK0ZCW Alberto Devitofrancesco

R8 special IR0CF 145.350 -600

www.ik0zcw.it - www.radiomercato.com

 

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17.

MERCATINO RADIOAMATORIALE

 

Vendo o scambio con ricevitore HF, causa inutilizzo, Trasponder ATV 1200/10000 Mhz

.

IK1SLO@ALICE.IT

cell. 3474517986

 

>>>>>>>>>>>>>>>>>>> 

 

 Da: Francesco Berio [francesco.berio@gmail.com]

 

Vendo  transverter BRAUN modello  LT470 144/430  usato poco perfetto Apparato comperato nuovo mai modificato, con manuale originale per  veri amatori 100,00 Euro

 

Vendo  AKAI stereo cassette deck CS34D dolby system usato pochissimo ottimo stato 100,00 E

 

Francesco  IK0UAG     cell 340 10 75 877

francesco.berio@gmail.com 

 

CERCO Drake TR4 non funzionante per pezzi ricambio.

 

Bruno IZ0CHJ    cell 348 09 55 275

 

>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>> 

 

Da: iret.friuli [iret.friuli@libero.it]

 

VENDO:

- radio transmitter T-217/GR U.S. Army - COLLINS Radio Co., frequenza 220-400 MHz, senza accessori, personalmente mai utilizzato, peso circa 54 Kg, ecc.

[70 euro]

 

- modulator-power supply MD-141A/GR U.S. Army - Radio Receptor Co.Inc. Brooklyn N.Y., senza accessori, personalmente mai utilizzato, peso circa 80 Kg, ecc.

[50 euro]

 

- U.S.A.F. Synthesizer, elec freq model EN 358 Manson Laboratories a subsidiary of Hallicrafters Wilton, conn., personalmente mai utilizzato, completo del suo power supply model EN 360 Manson Laboratories a subsidiary of Hallicrafters Wilton, conn. - ingresso 117 V AC uscita 6,5-28-180 V DC.

[tutto 20 euro]

 

- G.1/120 solid state p.a. amplifier Geloso S.p.A.-Milano , personalmente mai utilizzato.

[30 euro]

 

- U.S. cable fault locator detector James G.Biddle Co. - Philadelphia 7 P.A.

[70 euro]

 

- sacca BG 56-A per trasporto stili d'antenna della base MP-48, completa di 5 stili vari, ecc.

[50 euro]

 

- zaino Esercito Italiano degli anni '60 utilizzato per portare vestiario.

[10 euro]

 

- zainetto U.S. ML GAS MASK M9.

[20 euro]

 

- maschera antigas di colore nero completa di supporto da schiena per bombola, spallacci, cinghie, ganci, tubi di collegamento, manometro, ecc.

[10 euro]

 

- dosimetro di radiazioni a forma di penna, con clips, scala da 0 a 150 R.

[10 euro]

 

- obiettivo SZ-X210 Tokina 70-210mm f/4-5.6 completo di paraluce, nuovo, mai utilizzato perchè acquistato per errore, adatto per Canon, ecc.

[80 euro]

 

Acquisto, se prezzi onesti, apparati, manuali, accessori e materiale vario della IRET.

 

Esamino ed eventualmente ritiro (anche in stock) vecchio materiale radio ricevente, trasmittente, ricetrasmittente, ex militare, surplus, accessori, antenne, manuali, strumenti, oggetti particolari, ecc. Contattatemi e valuteremo insieme ciò che disponete. Annuncio sempre valido.

 

NON sono graditi sms per informazioni o contrattazioni riguardanti il materiale in vendita.

NON rispondo a telefonate con numeri anonimi o non visibili.

Per eventuali spedizioni, i pagamenti saranno da effettuarsi anticipatamente. NON invio in contrassegno.

 

IW3 SID - Andrea      tel. [+39] 3474907504 (ore pomeridiane)     

e-mail: iret.friuli@libero.it

 

>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>> 

 

Da: Vincenzo  ABBATANTUONO IK7WPG [iradiom@hotmail.com]

 

Per cessata attività OM vendo tutto il materiale rimastomi:

 

- nr. 2 valvole vetro di potenza RF della Philips QB3/300GA (=4-125A), NUOVE ancora inscatolate e mai aperte

 

- Ventola assiale PAPST alimentata a 220 V. completa di griglia di protezione

 

- Ventola a chiocciola EBM Made in Germany

 

- Strumento analogico fondo scala 15 V. grande 7 euro

 

- Strumento analogico fondo scala 3 A. grande 7 euro

 

- Strumento analogico fondo scala 5 A. grande 7 euro

 

- Strumento analogico fondo scala 15 V. piccolo 5 euro

 

- Strumento analogico fondo scala 10 A. piccolo 5 euro

 

- Strumento analogico fondo scala con banda rossa e scritta overload (bachelite) nuovo ed inscatolato 20 euro

 

- Strumento analogico fondo scala 100 microA. (bachelite) piccolo 13 euro

 

- nr 2 Strumenti analogici fondo scala 20 KV (bachelite) grande 15 euro

 

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