Radiogiornale Periodico telematico indipendente, edito da Paolo Mattioli I0PMW

 


 
La pubblicazione che vanta numerosi tentativi di  imitazione
Radiogiornale 97   
Dicembre 2003 Periodico telematico indipendente
 
   
 
Sommario:
  1 - CW: grande successo della consultazione;
  2 - Elettrosmog: L' Organizzazione Mondiale della Sanità esclude i pericoli da RF;
  3 - 90 anni di radiofrequenza in barba ai falsi pericoli dell'elettrosmog!;
  4 - Botta e risposta sulla quota associativa ARI;
  5 - I dieci padri della scienza elettrica;
  6 - Manuale italiano Winpack v. 6.80;
  7 - Due francobolli vincono la gara per i 50 anni della TV;
  8 - Patti: Premio Joppolo;
  9 - I virus del computer;
10 - Internet: Codice di autoregolamentazione;
11 - Alla ricerca dell'italiano perduto;
12 - Aiutiamo (solo a montare l'antenna!) un radioamatore missionario;
13 - Svolta all'ENEA per la produzione di energia elettrica dal sole:
14 - Vacchiacchi Memorial Day;
15 - Pensiamo al futuro;
16 - Qrp SOTA;
17 - Aurora boreale in Scozia;
18 - Mappe italiane per APRS;
19 - Silent key:
20 - Mercatino radioamatoriale;
21 - Informazioni.
 
 
 
1 -
SONDAGGIO del Radiogiornale

Sul CW come la pensi?

GRANDE  SUCCESSO 

     della consultazione

che si chiude il 6 dicembre 

Grandissimo successo della consultazione del Radiogiornale sul CW, stanno arrivando innumerevoli risposte che dimostrano quanto il problema sia sentito e per permettere a tutti quelli che lo vogliono, di risponderci, aspettiamo ancora fino al 6 dicembre prima di chiudere le urne e fare i conteggi, ovviamente non forniamo i risultati parziali, per non fare doppio lavoro, perché i dati si modificano continuamente e per non influenzare quelli che devono ancora votare. Per puro dovere di cronaca, segnaliamo che da informazioni non ufficiali, parrebbe che il Ministero si sarebbe orientato ad assumere a breve una decisione sulla materia.

Vi ricordiamo di inviare E-mail al Radiogiornale radiogiornale@fastwebnet.it dove esprimere una delle due proposte che seguono:

Sono favorevole al mantenimento del CW negli esami
oppure
Sono contrario al mantenimento del CW negli esami
 
Alcuni paesi che hanno abolito il CW dagli esami, unificando in un' unica categoria tutti i Radioamatori, non hanno cambiato i nominativi di quelli che erano di categoria B, per cui sarebbe da ritenere che anche in Italia se si abolisce la telegrafia, si dovrebbe procederà all' estensione alle decametriche per gli attuali nominativi IW, senza cambiarli. Ma si pone comunque un  problema serio: quello della ripetitività dei nominativi IW nelle varie zone del Paese. Come è noto oggi possono esistere nominativi delle licenze speciali, uguali, cambiando solo il numero della zona, zona che non c'è con i nominativi del gruppo A.
Ma nel frattempo e se in Italia le cose dovessero rimanere come sono, si aprono seri problemi con le licenze CEPT, per cui i radioamatori del gruppo B, dei paesi dove è avvenuta l'abolizione, potranno venire tranquillamente in Italia col portatile delle decametriche, ma i nostri IW non potranno avere lo stesso diritto di reciprocità all'estero nei paesi CEPT.
Quale sarà la soluzione, cambiare tutti i nominativi IW, oppure modificare soltanto i doppioni?
Si tratta di un lavorone per tutti gli archivi, pubblici e privati e un lunghissimo lavoro di riscrittura di tutti i Callbook esistenti, a cominciare da Radamato.
 
---------------------------------------------------------
Da: "maico" hb9oae
 
Ciao Paolo I0PMW !
Ti invio una piccola collaborazione al tuo bellissimo Radiogiornale. Trovi allegata carta geografica EU con in rosso i paesi dove il CW si può fare, ma senza che sia più materia d'esame !
Ecco la lista dei paesi e la data del NO all'esame CW:
 
HB  15 luglio
G    25 luglio
ON   4 agosto
DL   15 agosto
PA     1 settembre
EI    15 settembre
LX   26 settembre
 
73s' de maico HB9OAE
 
e-mail: HB9OAE@bluewin.ch                      home page: www.geocities.com/HB9OAE
 
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
2 -
ELETTROSMOG
 L'Organizzazione Mondiale della Sanità
esclude che la RADIOFREQUENZA sia cancerogena
 Basta con i propalatori di notizie false e tendenziose
           CHI HA PAURA DELLE ONDE RADIO
           PUO'  DORMIRE SONNI TRANQUILLI
               La conferma da 20.000 ore di sperimentazione 
     L'allarmismo propalato da alcuni, ci é costato però caro in termini economici!
 
L'Italia supera la prima fase di controlli del progetto di monitoraggio dell'elettrosmog. In nessuna delle città controllate, pure nella caotica capitale piena di antenne dei telefonini, si è mai superata la soglia di 6 volt per metro prevista dalla normativa. "I dati sono rassicuranti. Le sperimentazioni condotte hanno evidenziato  come  tutti  i  campi  elettromagnetici  misurati  fino ad oggi rientrino nei limiti imposti dalla pur rigorosa normativa italiana~. I limiti di esposizione per Francia, Germania e Gran Bretagna, infatti, sono molto più alti: 58 volt/m per l'esposizione a 1800 Mhz; 41 volt/m per esposizione a 900 Mhz e 27 volt/m per esposizione a 400 Mhz.  Le 128 centraline hanno  "lavorato" per 847 giornate di rilevamento per un totale di 20.328 ore.  La sperimentazione si è conclusa  in Emilia  Romagna e  Toscana e  ora  ci  si  avvia  alla  installazione permanente delle stazioni di rilevamento.
In altre 9 regioni il monitoraggio è in corso. Il finanziamento previsto per tutta l'operazione, è di circa 38 milioni di euro, di cui 20.658.275,96 euro da parte dello Stato e 18.075.991,47 euro da parte di Regioni, Province e Comuni. Il sistema prevede  l'utilizzo  a  regime  di  1.200  centraline  di  monitoraggio  che saranno distribuite  e  periodicamente  ricollocate  sul  territorio.  Il  programma  sarà completato entro la fine del 2003. Le centraline sono collegate tra loro e con i centri  di  controllo  situati  presso  le  Arpa  e  presso  il  ministero  delle Comunicazioni.  I  dati  sono  resi  disponibili  su  Internet,  consentendo  alla cittadinanza di  conoscere  i  valori  del  campo elettromagnetico misurato dalle centraline.
Il Ministero delle Comunicazioni ha promosso una consistente azione di monitoraggio dei campi elettromagnetici, in collaborazione con le ARPA regionali. Ma le campagne di misurazione continuano e si moltiplicano. Occorre perseverare in questa azione, perché solo quando i cittadini potranno constatare che questa azione di vigilanza è continua  e generalizzata,  cesseranno  i  fenomeni  di  preoccupazione  che  spesso vengono riportati anche dalla stampa.
In particolare,  di concerto tra ministri dell'Ambiente e del Territorio,  della Salute e delle Comunicazioni, è stato istituito un Comitato di esperti al massimo livello internazionale allo scopo di ottenere, da un lato, un qualificato parere scientifico sui rischi connessi all'uso dei campi elettromagnetici in tutto il vasto campo delle frequenze utilizzabili e, dall'altro, al fine di determinare se i limiti  per l'esposizione ai  campi  elettromagnetici  contenuti  nei  decreti  già emanati siano ragionevoli, innanzitutto alla luce delle considerazioni espresse in materia dagli ambienti scientifici.
Il Comitato, presieduto dal professor Cognetti e composto da insigni scienziati italiani e stranieri, ha esaminato lo stato delle prove scientifiche relative ai rischi  sanitari derivanti dall'esposizione ai campi elettromagnetici,  valutando anche  le  prescrizioni  dell'attuale  normativa  nazionale  in vigore,  con  particolare riferimento alla  legge n.  36  del  22  febbraio  2001,  in relazione  allo  stato dell'arte della ricerca scientifica e della legislazione internazionale in materia. Alla luce di tali percorsi di analisi è stato infine chiesto alla Commissione scientifica di fornire raccomandazioni sulle possibili azioni da intraprendere per migliorare il quadro normativo di riferimento.
 
 
 
  Per la RADIOFREQUENZA una rassicurazione in più per i cittadini
E' L'ITALIA IL PAESE PIÙ PRUDENTE DEL MONDO
     NELLA GERMANIA  LIMITI 16 VOLTE INFERIORI DEI NOSTRI
 
 
Roma Nel nostro Paese, la legge che regolamenta gli impianti è, come è noto, la legge n. 36 del 22 febbraio del 2001, meglio nota come Legge Quadro. oggetto della legge  è  la  protezione  dalle  esposizioni  a  campi  elettrici,  magnetici  ed elettromagnetici, a copertura dell'intero intervallo di frequenze da O a 300.000 MHz, e con la individuazione di tre indicatori: limiti di esposizione, livelli di attenzione ed obiettivi di qualità.
E' uno strumento normativo che detta i principi fondamentali tesi a garantire la tutela della salute dei cittadini,  così come stabilito dall'articolo 32 della Costituzione. Inoltre  essa si discosta in senso ben più restrittivo e cautelativo nei  confronti  della  popolazione  rispetto  all'impostazione  europea.  Tuttavia l'introduzione di tre differenti livelli e di una articolazione delle competenze tra Regione, Province e Comuni, rischia di determinare un effetto improduttivo di competenze  contrapposte  e  divergenti,  a  cui  i  successivi  decreti  delegati potrebbero dare un ordine amministrativo,  a patto che non vengano stravolte le indicazioni  della normativa attuale,  che rappresentano,  a detta di  tutti gli osservatori internazionali, un punto di eccellenza europeo e globale.
Parimenti,  La  Legge  Quadro  sollecita  azioni  volte  a  promuovere  la  ricerca scientifica orientata a valutare gli effetti a lungo termine sulla salute umana e animale  in  accordo  con  il  cosiddetto  principio  di  precauzione,  invocato dall'articolo 174, paragrafo 2, del Trattato istituivo dell'unione Europea e mirato ad assicurare la tutela dell'ambiente e del paesaggio, promuovendo l'innovazione tecnologica e le azioni tese a minimizzare le emissioni di onde elettromagnetiche e la creazione di campi dannosi.
 
Il confronto con gli altri
 
Per quanto  riguarda  i  limiti  di  esposizione  della popolazione,  i  valori  di attenzione, le tecniche di misurazione e rilevamento dei campi elettromagnetici, il documento di  riferimento è,  come è altrettanto noto,  il Decreto Ministeriale 381/98, che fissa per primo il limite dei 6 V/m negli edifici adibiti a permanenze superiori alle quattro ore, che ci differenzia in meglio dal resto d'Europa.
Tutti i limiti previsti dalla normativa italiana sono decisamente più restrittivi rispetto a quelli consigliati dalle linee guida della Commissione Internazionale sulla Protezione da Radiazioni Non lonizzanti, l'organizzazione non governativa che sviluppa azioni di ricerca congiunta con l'organizzazione Mondiale della Sanità, i cui standard hanno ispirato le normative nazionali di tutti gli Stati europei. In particolare,  poi,  per quanto riguarda le zone residenziali,  le differenze nei valori massimi delle emissioni consentite tra i Paesi europei e l'Italia sono, per alcune bande di frequenza, sino a 10-15 volte più basse nel nostro Paese.
Se guardiamo rispettivamente alle frequenze dei 400, 900, 1.000 MHz e superiori a 2 Ghz, l'Italia è ferma in tutte e quattro le bande sui 6 V/m.
Alcuni Paesi come la Germania hanno fissato un limite unico per le quattro bande (che nel caso tedesco è indicato a 97 V/m,  ovvero 16 volte superiore a quello italiano) . Altri hanno distinto i limiti per banda di frequenza, con un'ampiezza differenziata tra i valori più bassi e quelli più alti. Così si va dai Paesi che si sono allineati ai limiti suggeriti dall'ICNIRP dei 27, 41, 61 e, ancora, 61 V/mz (adottati anche dal Consiglio Europeo) per ciascuna delle quattro bande (è il caso di Gran Bretagna, Francia, Svezia e, al di fuori dell'Europa, in Australia, Nuova Zelanda e Sud Africa) a Paesi che hanno adottato soluzioni proprie, non condivise, come nel caso della Svizzera (27, 41, 58 e 60 V/m) . Vi sono poi Paesi che hanno fatto  propria  la  soluzione  americana  indicata  dalla  Federal 
Communication Commission dei 31, 47, 61 e, ancora, 61  V/m, come nel caso di Canada, Austria e Giappone. Vi sono poi Paesi comunisti come la Cina, che ha adottato la soluzione unica dei 20 V/m e Paesi ex comunisti, come Bulgaria, Ungheria e Polonia che si sono fermati ai 6 V/m. Infine va anche segnalato il caso limite dell'Olanda che ha determinato i propri quattro livelli su 60,  109,  180 e 193 Mhz,  superiore, nel valore massimo, di ben 32 volte rispetto al nostro Paese.
Alla luce di tali considerazioni,  vi è la conferma dell'approccio estremamente cautelativo adottato dal nostro Paese,  un approccio del quale dobbiamo andare fieri
 
I dati dell'Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità)
         Le chiacchere allarmistiche di alcuni ambienti italiani stanno a zero!
 
Se prendiamo in considerazione l'organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come riferimento  scientifico,  si  deve  considerare  che dal maggio  1996  l'organismo internazionale ha avviato un progetto internazionale per valutare gli  effetti sanitari e ambientali per l'esposizione ai campi elettromagnetici, in risposta alle crescenti preoccupazioni per i possibili effetti sanitari di tali esposizioni e per il continuo loro aumento per numero e varietà.
Nel giugno 2000 l'OMS ha pubblicato un documento, il numero 193, che riassume in modo esaustivo il punto di vista dell'organismo internazionale e, non esistendo attualmente una ricerca che giunga a risultati differenti, le raccomandazioni in esso contenute sono da ritenersi valide. Secondo l'OMS, sino a questo momento non è stata riscontrata alcuna connessione diretta tra le emissioni di radiofrequenza e lo sviluppo di forme di cancro; in sostanza, non appaiono effetti diretti dei campi elettromagnetici sullo sviluppo di cellule cancerogene. Tuttavia, l'OMS precisa che ad alti livelli, i campi elettromagnetici possono avere effetti sulla salute, non ancora sufficientemente  ricostruibili,  e proprio per questo motivo sono stati imposti  dei  limiti.  Resta  ora  da  studiare  e  da  verificare  se  i 
campi elettromagnetici possano causare qualche effetto anche al di sotto delle linee guida internazionali, ovvero se vi sono altri effetti attualmente non conosciuti come spesso qualcuno sostiene.
L'organizzazione Mondiale della Sanità ritiene che in assenza di prove scientifiche sui campi elettromagnetici e di un loro possibile effetto dannoso per la salute, sia necessario condurre ulteriori ricerche per valutare e chiarire maggiormente l'azione delle onde elettromagnetiche sui sistemi biologici.
Dal quadro appena riportato emergono sufficienti elementi per rigettare le paure irrazionali invocate da alcuni.
 
In Italia limiti molto restrittivi
 
Non ricorrono i termini per ridurre ulteriormente un limite come quello italiano, obiettivamente il più restrittivo tra tutti i Paesi europei,  ma anche il più attento e rispondente al principio di precauzione attualmente in vigore a livello europeo. Peraltro con l'avanzamento delle tecnologie adottate si va in direzione di una significativa riduzione della potenza delle antenne, tanto che i limiti di 6 V/m sono ormai un limite più che compatibile anche con la qualità del servizio.
In  Italia  esiste  forse  una  scarsa  cultura della trasparenza nelle  questioni scientifiche. Non sempre i documenti vengono resi pubblici e in taluni casi sono per loro natura inaccessibili ai non addetti ai lavori. Parimenti, le informazioni scientifiche sono spesso divulgate dai media e non dalle istituzioni che dovrebbero risponderne. Tutto questo si può e si deve migliorare.  Si deve ricostruire la fiducia dei cittadini verso le istituzioni e creare consapevolezza nella società civile. 
Il legislatore ha il dovere politico, morale ed etico di assicurare la maggior protezione possibile alla popolazione.
A questo fine, il decreto dei Ministri dell'Ambiente e della salute, da emanare ai sensi  della legge  36  del 2001,  attualmente  in fase di  esame da parte della Conferenza Città-stato-Regioni, e che sarà successivamente portato per il parere alle competenti Commssioni parlamentari, prevede tra l'altro il mantenimento del limite massimo di emissione di 20 Volt/m (valore stabilito a fini sanitari che conferma la precedente normativa, stabilita dal dm 381/2000) e il mantenimento del valore di attenzione di 6 Volt/m (valore stabilito a finì ambientali) in tutti gli edifici  adibiti  a permanenza di  oltre  4  ore,  confermando  così la precedente normativa,  stabilita dal dm38112000.  Inoltre il decreto prevede l'introduzione dell'obiettivo di qualità, sempre di 6 Volt/m, (valore stabilito a fini ambientali) per  minimizzare   ulteriormente   l'esposizione   della  popolazione   ai   campi elettromagnetici.  Un  limite  che  viene  esteso  a  tutte  le  aree intensamente frequentate:  si  tratta  di  luoghi  ed  aree  che  saranno  definite  dai  comuni, individuandoli  nelle  piazze  e  vie  principali,  centri  commerciali, stazioni, aeroporti,  giardini  e  parchi  pubblici,  ecc.  E'  evidente,  insomma,  l'estrema attenzione che il Governo ha prestato e presta continuamente al tema  della tutela della salute e dell'ambiente: la introduzione del limite di qualità, che estende concretamente l'area di minimizzazione dell'esposizione ai campi
elettromagnetici a tutte le zone intensamente frequentate delle nostre città, che spetta alle autorità comunali determinare, ne è la prova concreta.
---------------------------------------------------
 
Grazie al mare di falsità messe in giro...
 GUARDATE COSA SUCCEDE
           AI MALCAPITATI RADIOAMATORI
 
 
Da: "IZ3DEB"
 
SPETT.LE REDAZIONE,
VI INVIO A TITOLO DI INFORMAZIONE E SE CREDETE OPPORTUNO ANCHE PER EVENTUALE PUBBLICAZIONE SU "RADIOGIORNALE". LA VICENDA  CHE MI RIGUARDA NELL'AMBITO DELL'ESERCIZIO DELLA LICENZA RADIOAMATORIALE. CHE DETENGO COL NOMINATIVO : IZ3DEB PER LA RELATIVA STAZIONE. TALE VICENDA SI RIFERISCE AD ARTICOLI PUBBLICATI SUL GAZZETTINO DOPO LETTERE E PETIZIONI DI LETTORI, 
NONOSTANTE  AVESSI PREAVVISATO TUTTO IL VICINATO DELL'INIZIO DI ATTIVITA'  FORNENDO COMPLETA DOCUMENTAZIONE IN MIO POSSESSO, SIA   PER QUANTO RIGUARDA IL TRALICCIO, CHE IL NULLA OSTA PER IL PROBLEMA DEI CAMPI MAGNETICI, OLTRE AI CONFINI DELLA PROPRIETA' CHE DEBORDANO, SECONDO QUESTE PERSONE L' ATTUALE RECINTO,
A CAUSA DI TUTTO CIO' MI RITROVO A RIBATTERE CONTRO 40 SOGGETTI CHE "NE FANNO DI TUTTA UN'ERBA UN FASCIO", ACCUMUNANDO I CAMPI MAGNETICI DI RADIO-VATICANA, ALLE EMISSIONI RADIOAMATORIALI, O ALLE ANTENNE SUI TRALICCI PER I TELEFONINI, SONO ANNI ORMAI CHE INDIVIDUI ESAGITATI FACENDOSI FORTI DI UN' IGNORANZA MOLTO DIFFUSA SULLA MATERIA E DAI MASS MEDIA, OSTACOLANO IN VARI MODI MOLTIISSIMI RADIOAMATORI NELL'ESERCIZIO DELLA LORO LEGITTIMA ATTIVITA'. INFATTI, OLTRE ALLA CRISI ENDEMICA DI "VOCAZIONI" RADIAMATORIALI , A SCORAGGIARE LA NOSTRA ATTIVITA'  VI  E' ANCHE QUESTO MODO PROVOCATORIO ED IGNORANTE DI CERTA GENTE PLAGIATA DAI GIORNALI E DA ALTRE PERSONE, CHE QUANDO VEDONO UN' ANTENNA RADIOAMATORIALE, SPESSO DA' IN ESCANDESCENZE! IO CONTINUERO' A FARE IL RADIOAMATORE CON MOLTA MODESTIA E NEI LIMITI DEI REGOLAMENTI E DELLE LEGGI , MA ANGUSTIA MOLTO IL VEDERSI INCOMPRESI, INGIUSTAMENTE ATTACCATI E FINIRE SUI GIORNALI, SOLO PER ESERCITARE UN PROPRIO DIRITTO, OVVIAMENTE, A QUESTO PUNTO, I DANNI MORALI ED ECONOMICI SARANNO DA ME RIVENDICATI TRAMITE DENUCIA IN SEDE CIVILE, CREANDO COSI' UN PRECEDENTE NON INDIFFERENTE NELLA NOSTRA PROVINCIA PER GLI ALTRI COLLEGHI RADIOAMATORI !
 
RINGRAZIO PER LA CORTESE ATTENZIONE E VI SALUTO CORDIALMENTE:
FRANCESCO CAMPACI -IZ3DEB-  IN PORTO VIRO (RO)  TEL. 3388599576
 
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
3 -
      In barba ai falsi pericoli dell'Elettrosmog
Novanta anni di radiofrequenza!
   Un milione di auguri al caro Carlo I3ZJV  che ha compiuto novanta anni.:Ha fatto tre guerre in mare, un naufragio in mare, é stato un prigioniero di guerra degli americani a Tusa e fu liberato sulla parola sempre a Tusa. Il CW gli é piaciuto subito ed é diventato il suo mestiere. Quindi da sempre CW, da sempre, sia in cuffia, sia col tasto che a macchina, cw. Come mestiere ha fatto anche il capostazione in tre diverse stazioni,: dai tempi del vapore, al sistema ferroviario elettrico. Ha novanta anni, é pensionato ed é un radioamatore sempre lucido e attivo e disponibile ad aiutare gli altri.
Possiamo aggiungere che é la dimostrazione vivente che la Radiofrequenza non é nociva, anzi!!!.
 
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
4 --
 
LA QUOTA ASSOCIATIVA,
   EDIRADIO E IL DIRITTO DI SAPERE
Nuove proteste e botta e risposta tra Mario IW2NFY e Mario Ambrosi I2MQP
 
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
 

Redazione Radio Rivista
Redazione Radio Kit Elettronica
Redazione Radiogiornale
 
p.c.:
Luigi Belvederi I4AWX
 

A seguito di una recente email circolata fra noi OM (almeno fra alcuni di noi) a firma di Luigi Belvederi I4AWX, e da alcuni di noi inviata ad alcune figure rappresentative dell'ARI, ed a seguito della risposta ricevuta in maniera non ufficiale, anche se non direttamente dal Presidente I1BYH, vorrei precisare a titolo personale, quanto segue:
 
1. Conosco Luigi I4AWX da parecchi anni, ne apprezzo lo spirito radioamatoriale e la passione, ed ho avuto modo di verificarne la serietà come persona: per questo ho aderito al suo sollecito. Se qualche notizia fornita da Belvederi fosse inesatta (non ho gli strumenti necessari a verificarlo, ma dubito che un serio professionista come Blevederi si azzardi a "sparare" se non è più che sicuro di ciò che dice e di cio che sa…), e se questo ha portato da parte mia a sostenere tesi errate chiedo scusa per l'equivoco.
2. Sono socio dell'ARI dal 1974 o '75, non ricordo con precisione, da quel periodo, allora studente, ho pagato ogni volta sempre di più per il rinnovo della mia quota associativa, e mai di meno.
3. Ho partecipato alla fondazione di alcune associazioni minori quali il QRP Club ARI ed oggi ho il compito di segretario-numeratore" nell'attuale QRP Club: in questi ambiti si è riusciti a fare fronte almeno parzialmente agli aumenti dei costi, con soluzioni anche piuttosto all'avanguardia (ad es.: pubblicazione elettronica del Notiziario), ma mai particolarmente strane o inusitate, riuscendo addirittura ad abbassare dei costi, o quantomeno a contenerli in modo significativo.  E' piuttosto singolare che fior fiore di "dirigenti" non riesca a pensare a soluzioni concrete e fattibili, ed altresì è molto singolare che nel nostro Sodalizio non ci siano le risorse per svolgere certi compiti a costi poco gravosi, oppure può venire da pensare che certe soluzioni vengano affatto cercate?
4. In seno a questi gruppi, piccoli forse come il QRP Club, ma formati da persone sinceramente appassionate di radio, si cerca di dare spazio ad iniziative innovative che stimolino l'interesse di molti, che incrementino le adesioni, che servano alla "crescita" tecnica del gruppo stesso.; mi ha sempre meravigliato il fatto che in seno alla nostra Associazione nessuno si sia mai preso la briga di "copiare" quel che altri di buono riescono a fare. Ma forse sono io che non conosco tanti retroscena?
Non so, sinceramente non so cosa pensare, ma io non faccio il politico.
5. Sempre nei gruppi piccoli di cui sopra, i "dirigenti" sono sempre stati persone che non hanno mai mostrato alcun atteggiamento "manageriale-politico"; quando qualcuno è stato stanco degli incarichi, ovvero oberato di impegni di altra natura, ha sempre subito lasciato spazio ad altri, senza traumi e gravi conseguenze.
6. Su Radio Rivista in questi ultimi anni ho letto sempre più spesso di polemiche, litigi, diatribe varie, che nulla hanno a che fare con lo spirito radiantistico che ancora oggi dopo oltre 30 anni di hobby mi anima, ma non ho mai letto di inviti ad occuparci della radio e non della "politica"; non ho mai o quasi letto di iniziative tese alla valorizzazione ed incentivazione delle nostre conoscenze tecniche, queste iniziative, almeno quelle più valide le ho sempre viste nascere in seno a gruppi minori ovvero le ho viste nascere ad opera di pochi singoli (leggi I5TDJ, I2GVH,IV3NWV).
7. In passato proposi all'ARI di formare un gruppo di OM che facessero dei test tecnici sulle apparecchiature, degli articoli tecnici di divulgazione, ecc., qualcosa di simile a quanto fatto dall'ARRL, anche se con le debite proporzioni: mi fu risposto che non era il caso, che il tutto sarebbe costato troppo, ecc: questo si poteva fare in modo molto semplice creando gruppi di lavoro a distanza, usando laboratori di singoli, collegati via internet, usando nuove tecnologie, ecc.:  è tutto svanito nel nulla, e dispiace constatarlo.
8. Col passare degli anni vedo cambiare le persone che gestiscono l'Associazione, ma i problemi mi pare rimangano gli stessi di vent'anni fa. Solo agli inizi della mia "carriera" vedevo gli editoriali di I4NE, ovvero gli articoli di I4SN, che anche essendo nel C.D. dell'ARI scrivevano di tecnica, oggi e da un bel po', vedo solo litigi ed azioni legali!..
 
Queste considerazioni vengono da una persona che non intende assolutamente partecipare a polemiche varie, da uno che però vede sempre crescere la cifra che gli viene richiesta, che vede peggiorare situazioni e che non vede e non percepisce azioni concrete ed energiche di rimedio, che vede, però, all'esterno dell'ARI, seppure in gruppi più piccoli, gente che prova a fare qualcosa di nuovo e mi pare lo faccia piuttosto concretamente.
Probabilmente mi si risponderà che è facile in gruppi limitati, fra pochi amici, ecc. fare cose concrete, e questo è vero, ma è anche vero che la mia esperienza di attività imprenditoriali mi porta a vedere sempre le soluzioni ed apprezzare i tentativi e stigmatizzare le chiacchiere inutili, e, scusate, di queste ne sento tante.
 
Non so se l'amico Luigi Belvederi ha detto o scritto delle inesattezze, non ho modo di controllare, ma lo conosco per una persona che agisce, non ho modo di conoscere i membri del CD dell'ARI, ma dalla mia "periferia" l'aumento della quota l'ho visto e concretamente. Credo che un serio professionista uso a dover rendere conto di ciò che dice o scrive e che non è una ragazzetto di primo pelo, non si può permettere di mandare in giro cose di cui potrebbe dover rendere conto, senza avere qualcosa in mano
che non siano solo opinioni. Credo anche che chi vuole rispondere potrebbe farlo di persona e non scrivendo su una pubblica locandina come la Rivista associativa su cui sarebbe bene invece incentivare la crescita tecnica ed il nostro hobby. Nel 1973, quando comprai il primo numero di R, allora dal giornalai, perché ancora non ero associato, vidi solo tecnica, oggi leggo tante parole che di tecnico poco hanno.
 
Voglio dire che l'ARI a mio vedere è l'associazione dei Radioamatori, e mi piacerebbe fosse gestita per questo, per interessi tecnici, che  Radio Rivista avesse contenuti tecnici o finalizzati all'attività amatoriale, che fosse dato spazio ad iniziative anche piccole realmente di "crescita" e non solo politiche o di rappresentanza. Purtroppo vedo spesso queste, ma poco spazio vedo dato alle altre. Mi piacerebbe che l'ARI facesse un referendum per sapere il mio gradimento o la mia opinione sulle sue azioni, che magari Radio Rivista si potesse scaricare da Web, con conseguente abbassamento di costi, mi piacerebbe poter vedere le misure e prove reali (e non di locandina!) su apparecchiature che io possa valutare di acquistare.
Ultimamente gli articoli realmente di valore tecnico sono pochi e diciamo grazie all'amico Giancarlo I7SWX! Mi verrà risposto che i soci mandano poco materiale: a questo proposito, ad esempio, posso dire che il sottoscritto una volta mandò uno scritto riguardante il concetto di "IP2" ed a questo articolo tecnico fu data una valutazione economica che bastava a pagare un pacchetto di floppy-disk…..da questo ne nacque la mia decisione di non inviare più articoli ad RR, perché io non voglio essere pagato, altrimenti non invierei articoli al Bollettino del Club QRP, ma non voglio neanche essere preso in giro!
Forse questo fatto crea problemi anche ad altri soci, forse si dovrebbe cercare di incentivare in altri modi la partecipazione ai contenuti tecnici, esistono premi, concorsi, ecc……. E comunque chi è eletto per amministrare un'Associazione questo credo debba pensare a fare, questo credo sia il suo primo fine, e la sua "missione", o mi sto sbagliando?
 
Vorrei specificare che sono orgoglioso di appartenere all'ARI da oltre 25 anni, mi piacerebbe che l'ARI, avesse una struttura come quella dell'ARRL, ne sarei fiero, ma purtroppo per vari motivi siamo italiani……; quello che scrivo lo penso e lo scrivo con grande rammarico; vedo troppo badare alle piccolezze, alle pochezze, inalberarsi per le offese subite, ma non vedo passione per una attività bellissima!
Per quanto mi riguarda continuerò ad occuparmi della tecnica, ringrazio il presidente dell'ARI, per i chiarimenti che credo fossero dovuti in anticipo per ciò che riguarda l'aumento della quota associativa, e non a posteriori. Un gestore di denaro altrui, seppure incaricato dagli altri, deve preoccuparsi dei suoi "clienti", così come fanno i bravi gestori di altro tipo di denaro! Certe richieste è ovvio che arrivino, e invece di offendersi, ci si dovrebbe preoccupare in anticipo di evitare certe situazioni, specie se ci si offre di ricoprire certi ruoli, altrimenti, si fa altro, probabilmente anche in modo ottimo.Invece di risentirsi perché diciannove persone hanno chiesto conto dell'uso anche delle proprie quote associative, mi sarei aspettato una spiegazione semplice, dei fatti dimostrati, o meglio, un editoriale in cui  (come un tempo altri fecero) veniva spiegato perché la quota aumentava, ma questo nello stesso numero della Rivista dove veniva messo il bollettino di cc in cui la quota risultava aumentata!
Io per quanto mi riguarda pagherò la quota anche aumentata, ma se per qualche motivo capirò che c'è qualcosa di non molto chiaro, mio malgrado, sarò uno di quelli che esce dall'Associazione a cui avevo aderito con così tanto entusiasmo, quando giovane SWL in procinto di sostenere gli esami, ero fiero finalmente di aderirvi. Io sono un  tecnico e non mi darò da fare per iniziative politiche né legali, quelle  le lascio ad altri, , ma certo non sono cieco, e se vedrò cose che non mi piacciono, così come altri, i soldi della quota, li userò per comprare qualche componente in più!.
 
Credo che chi gestisce l'ARI si debba porre certi interrogativi e credo che in fretta debba darvi una risposta concreta, perché potrà anche avere tutte le ragioni del mondo, ma perdere il sostegno della base, alla lunga porta a conseguenze negative. Luigi I4AWX mi sembra sia una persona che tutto possa volere, ma non certo il "potere"; mi sembra una persona che abbia una grande passione per il nostro hobby, ed allora forse se da gente in gamba (non parlo del sottoscritto!) vengono delle richieste o emergono delle perplessità, bisognerebbe chiedersene il perché e non solo badare a ribattere e chiudere la faccenda avendo la possibilità di dire l'ultima. Non è questa la questione fondamentale, almeno a mio parere.Ma l'Associazione dovrebbe occuparsi della nostra passione, sempre a mio parere, ed invece...?
Per quanto riguarda me a faccenda risulta chiusa, grazie dell'attenzione, grazie della pazienza nel sopportare uno sfogo, sperando sia di aiuto all'Associazione, non ai singoli, perché quello è il mio fine.

Alessandro Santucci
Roma 24 novembre 2003
-----------------------------------------
 
Da: "m.paolicelli" IW2NFY
 
Caro Paolo, ti invio la risposta ricevuta via e-mail da Radio Rivista, dopo avergli spedito via posta elettronica quella lunga lista di perchè suggerita giustamente da I4AWX riguardo all' aumento della quota sociale senza nessun preavviso e nessuna giustificazione.La risposta mi è stata data dal direttore I2MQP, il quale non si smentisce nell' arte di glissare.Ti allego anche la mia replica. Sarebbe bello se tutti la potessero leggere per farsene un opinione. Ciao grazie per la pazienza e 73 de IW2NFY Mario.
 
 
LA LETTERA DI IW2NFY
 
    Spettabili Amministratori:
 
    Sono un radioamatore iscritto all'ARI ed essendo stato richiesto di pagare per il 2004 una quota associativa di 72 Euro, visto e considerato che la pubblicazione di RR è la maggior voce di spesa nel bilancio dell'ARI, Vi chiedo:
 
    1. Perchè l'ARI paga a EDIRADIO oltre cento mila Euro in più all'anno per pubblicare RR di quanto non pagherebbe rivolgendosi ad altro Editore?
    2. Perchè in scelte tanto onerose per tutti gli iscritti i Signori Ortona ed Ambrosi operano in conflitto di interessi, essendo al tempo stesso Amministratori sia dell'Associazione che di Ediradio?
    3.Perchè l'ARI (che è un Ente Morale e non una holding) non liquida EDIRADIO realizzando così un cospicuo risparmio?
 
    Siccome pago, ho diritto ad ottenere una risposta immediata, vera, chiara ed esauriente, perchè ho il diritto di sapere come vengono impiegati e dove vanno i miei soldi.
 
    Distinti saluti.
 
 
LA RISPOSTA DI I2MQP
 
----- Original Message -----
  From: Radio Rivista
  To: m.paolicelli
  Sent: Thursday, November 13, 2003 2:30 PM
  Subject: Re: Perchè.......?
 

  Caro Mario,
  anzitutto permettimi di dire che "siccome pago ho diritto" è un brutto modo di presentarsi e io personalmente non mi sento obbligato a dare una risposta perchè paghi ma solamente se lo chiedi in maniera civile.
  Fatta questa premessa devo dirti che il sotoscritto è il Direttore Responsabile della rivista.
  Non sono io a fare la politica associativa o economica dell'Associazione e della Ediradio.
  Pur essendo parte del Consiglio Direttivo, le risposte a certe domande devono essere date da coloro che rappresentano l'Associazione e/o l'Ediradio.
  Nello specifico questi argomenti sono stati dibattuti più volte in Assemblea Generale e il Direttore si comporta in funzione delle decisioni prese. Se desideri delle risposte rivolgi le tue domande al Presidente dell'ARI o Ediradio e al Segretario Generale.
 
  Mario, I2MQP
 
 
LA REPLICA DI IW2NFY
 
Da: "m.paolicelli" IW2NFY
A: "Radio Rivista" <radiorivista@ari.it>
Oggetto: Re: Perchè.......?
Data: giovedì 13 novembre 2003 21.23
 
Re: Perchè.......?Innanzi tutto, vi voglio ringraziare per la risposta celere che avete formulato e che sinceramente non pensavo di riceverla, comunque, chiedo scusa per l'irruenza del messaggio, ma ci sono molti soci che come me si domandano queste ed altre importanti cose.Personalmente, disapprovo anche la disputa verbale che sta continuando ormai da mesi tra il nostro presidente (il quale dovrebbe rappresentarci in maniera degna della carica che riveste)  e tutti gli altri che non la pensano come lui, compreso un ministro del nostro governo . Mi apettavo da persone mature molta saggezza in più. Mi permetto di suggerirvi di fare meno politica e di più i radioamatori. Detto ciò, pagare 72 euro (circa 140.000 lire) per l'abbonamento di una rivista con tanta pubblicità (inizia con 10 facciate o più prima del sommario, e poi, non tutti usufruiscono del servizio bureau inoltre spero che "fatti di cui si parla" non abbia le stesse puntate di una telenovela)  e sempre meno pagine ed articoli riguardanti la nostra attività, francamente mi sembra tanto, soprattutto per chi ancora non lavora o per chi percepisce la sola pensione sociale.Questo mio sfogo spero che possa non essere considerato solo una critica al vostro operato ma servire da sprone ad andare avanti con coscienza e nel migliore dei modi per il bene della nostra associazione .Dopo tutto ciò vi auguro buon lavoro e tu caro omonimo non offenderti se chiedo di aver diritto ad alcune risposte ma sono un Socio proprio come te e spero con gli stessi diritti (o forse mi sbaglio? ). Da buon radioamatore  best 73 by IW2NFY Mario.
----------------------------------------------
 
Da: "IZ5FCY - Roberto
 
Richiesta di chiarimenti
 
Agli Amministratori A.R.I.
e p.c., in Ccn,
alla Sezione ARI di Pontedera,
a RadioRivista, con preghiera di pubblicazione,
a RadioGiornale, con preghiera di pubblicazione,
a tutti i Newsgroup Radioamatoriali,
a tutti i conoscenti ed amici Radioamatori.
 
Spettabili Amministratori,
sono un radioamatore regolarmente iscritto all'ARI ed avendo ricevuto la richiesta di pagare per il 2004 una quota associativa di 72 Euro, visto e considerato che la pubblicazione di RR è la maggior voce di spesa nel bilancio dell'ARI, vengo a chiederVi:
 
1. Perchè l'ARI paga a EDIRADIO oltre cento mila Euro in più all'anno per pubblicare RR di quanto non pagherebbe rivolgendosi ad altro Editore?
2. Perchè l'ARI (che è un Ente Morale e non una holding) non liquida EDIRADIO realizzando così un cospicuo risparmio, azzerando di fatto l' aumento richiesto ed anzi, riducendo la Quota Sociale della medesima entità?
3. Perchè l’A.R.I. non difende la Sua immagine e mette termine alle "fughe"  verso altre Associazioni recuperando autorità, autorevolezza e credibilità ?
 
Plaudo in anticipo ad una profonda e radicale azione sanatrice che riesca ad eliminare drasticamente e senza mezze misure, il palese conflitto di interessi nel quale alcuni Amministratori operano con disinvoltura, cavalcando contemporaneamente, in qualità di Amministratori, il cavalli A.R.I. ed Ediradio.    In altri termini, costoro sono i Clienti di sé stessi.
E'  forse per questo che non si liquida Ediradio?   Si vengono ad intaccare cospicui interessi personali ?  Dobbiamo essere noi a pagarli?
 
In tempi di evidente recessione economica e per le richieste onerose rivolte agli iscritti, il ripristino della cristallina trasparenza e della saggezza gestionale, mi sembrerebbe il minimo che l' Associazione potesse fare verso tutti gli Associati.
 
Poiché sono un socio pagante e poiché in unione a RR di Novembre mi è stato richiesto il pagamento della quota sociale maggiorata rispetto all' esercizio 2003, prima che ne scadano i termini, ho la necessità di una Vostra urgente risposta a quanto sopra.
Questa mia richiesta, ritengo faccia parte del mio sacrosanto diritto di Socio e sono altresì dell' avviso che il Vostro dovere sia quello di darmi una risposta immediata, veritiera, chiara, inconfutabile, esauriente e scrupolosamente circostanziata su quanto sopra.
 
Un riconoscente ringraziamento gli Amministratori  A.R.I. che in chiusura all' annuncio dell' aumento, hanno affermato preventivamente "di ritenere ogni commento superfluo"; una altezzosa dichiarazione, sprezzante e negante la capacità e la possibilità di opinare del singolo Socio, dimenticando che l' A.R.I. sono i Soci e non gli Amministratori (ovvero sé stessi ), che ricoprono le loro cariche per democratica elezione e non per diritti di casta e censo.
Io non ritengo assolutamente superflui i miei commenti, io non ritengo superfluo il mio pensiero, io non ritengo superflua la mia capacità analitica.
 
In contrapposizione invece, ravviso nel Bilancio A.R.I. alcune voci non solo superflue ma addirittura onerosamente dannose ed inspiegabilmente presenti, di cui la maggiore è quella riguardante Ediradio, che mi spinge a  dichiararVi con ferrea fermezza, che non intendendo ignorare e/o tralasciare temi importanti, tra i quali:
   a) come, quanto e quando vengono impiegati i miei soldi.
   b) come e da chi vengo rappresentato.
 
In attesa, vengo a ringraziarVi in anticipo per la sollecita risposta.
 
Distinti saluti.
Roberto Maccani IZ5FCY
---------------------------------------------------
 
Da: "Bourbon Ezio"
 
Alla faccia dell'inflazione "sorvolando sul resto"
 
anno 1999 Euro 56,810
anno 2000 Euro 58,876 + 3,63%
anno 2001 Euro 60,941 + 3,51%
anno 2002 Euro 64,040 + 5,08%
anno 2003 Euro 68,000 + 6,18%
anno 2004 Euro 72,000 + 5,88%
 
E' una situazione moralmente inaccettabile per il mio modo di vivere la realtà economica di questi tempi e di questo  Paese, non mi sento nè informato sui fatti, nè tutelato come iscritto ARI (Ente morale).
Io posso vivere benissimo senza l'ARI (esperienza personale in tanti anni precedente alla reiscrizione).
Può la stessa cosa l'ARI?
 
AUGURI !.
 
73 51 de i1 ZHY 
Ezio Bourbon 
----------------------------------------------
 
Dal Genzano Bulletin

Decisioni del direttivo della Sezione ARI di Genzano
 
QUOTE 2004 (1~HJN)
Abbiamo diverse volte criticato, anche severamente, l'atteggiamento del CD Nazionale che regolarmente e ricorrentemente aumenta le Quote Sociali.
I gestori della nostra Associazione si giustificano col fallo che i costi aumentano ogni anno e ridicolizzando le proteste dei Soci che ~ si lamentano di 4 Euro in più quando ne spendono migliaia per un apparato nuovo... Se è vero che questo è il loro pensiero allora significa che non hanno capacità di analisi e di comprensione degli umori del corpo Sociale o, peggio ancora, ne disdegnano completamente le espressioni come del resto èavvenuto regolarmente in ben 3 Convegni nazionali '~diamo voce alle Sezioni.
La protesta, a volte anche vibrante, non nasce certo dall'entità dell'aumento ma del ricorso sistematico ed abituale a tale pratica senza che vi sia alcun segno, d'altra pane, di pianificazione o individuazione di azioni per il contenimento delle spese.
La situazione rischia di alimentare pesantemente il numero di Soci che abbandona l'Associazione. Abbiamo percepito questo rischio, presente nella nostra realtà, ed il CD di Sezione ha deliberato quanto segue inviando copia della delibera al CD Nazionale:
Il CD della Sezione ARI di Genzano nella riunione del 16/11/2003 ha deliberato all 'unanimità quanto segue:
1) Stigmatizza e condanna la politica dell 'aumento ricorrente della quota. Sociale perseguita dal CD Nazionale.
2) Auspica che il CDN definisca e pubblicizzi dei piani di contenimento delle spese di gestione dell Associazione
3) Per contenere il pericolo di emorragie di Soci irritati dai continui ricorrenti aumenti delle Quote Sociali decide di assorbire l'aumento delle Quote 2004 deciso dal CDN rinunciando a 4 Euro del ristorno alla Sezione. Ai Soci sarà richiesta una Quota di 68,00 Euro come nel 2003.
 
Il Presidente J()HJN                                         Il Segretario JWODGL
 La quota ridotta potrà essere applicata solo in caso di pagamento in Sezione.
 
----------------------------------------------
Da: <iz3cnm@tin.it>
 
a proposito di Fatti di cui "NON" si parla
 
 
Il Presidente di una nota associazione nazionale di Radioamatori, attraverso una rubrica del sito internet dell' associazione medesima, ha ritenuto di controbattere le osservazioni, apparse anche sul Radiogiornale nr. 96, avanzate da un socio della stessa, l'Avv. Luigi Belvederi I4AWX, in merito a problemi di bilancio della Società Editoriale controllata sempre dalla stessa Associazione.
Non posso fare il nome dell' associazione ne tanto meno del Consiglio Direttivo della medesima in quanto il Presidente in questione, con raccomandata, mi ha diffidato dal citare sia l'una che gli altri. (A margine ricordo che anche il sottoscritto, con lettera raccomandata, aveva diffidato  sia l' associazione che la società controllata a non citare il proprio nome ma, ahimé, la mia diffida e? andata disattesa tant'é che mi sono trovato citato con nome e cognome sulla rivista edita dalla Società controllata dall'associazione..
Come molti sanno  i bilanci, una volta depositati,  sono pubblici come pubblica é la relazione che li accompagna. Quindi chiunque, con una semplice richiesta, anche senza far parte ne dell' associazione ne della società controllata, può richiederne copia pagando i relativi diritti di segreteria. Come, parimenti, può essere chiesta copia della Visura Camerale dalla quale dedurre il tipo di società, la composizione del consiglio di amministrazione, l'attività svolta, nonché il nome del legale rappresentante ( amministratore delegato o presidente del consiglio di amministrazione che dir si voglia).
Questa complicata premessa mi é necessaria per chiarire che potrei tranquillamente citare la S.r.l. (controllata dall' associazione) senza incorrere in alcuna violazione di Legge.
Tuttavia, siccome il mio é un discorso prettamente di natura economica e fiscale, mi limiterò semplicemente a dare alcune informazioni di carattere generale.
Senza entrare in aspetti tecnici diciamo subito che l'attuale normativa permette ad una associazione, anche se dichiarata ente morale e anche se onlus (ciò senza scopo di lucro) di possedere una Società a responsabilità Limitata (S.r.L.). Questo a condizione che l'attività della Società controllata non produca utili direttamente riconducibili all' associazione controllante e a condizione che i due bilanci vengano tenuti rigorosamente distinti.
Dubito fortemente che questa opportunità fosse già in vigore nel 1986 (data di nascita della società) per il fatto che le norme sulle onlus o equiparate sono più recenti. Mi impegno ad approfondire l'argomento in un prossimo scritto.
Tornando al caso specifico abbiamo quindi una società che agisce in campo editoriale e produce una rivista che viene pagata dall'associazione. Questo "costo" viene identificato nella voce di bilancio dei "costi industriali" che vanno dal confezionamento della rivista alla sua distribuzione ivi incluse le materie prime ed esclusi gli introiti pubblicitari.
Questo significa che se la società produce una servizio per l'associazione, quest'ultima  deve corrispondere l'esatto costo del servizio fornito. Ne un euro di più nè un euro di meno. Se così non fosse occorrerebbe che la Società giustificasse in bilancio il maggior costo o il minor introito.
Se l'associazione versa alla società una somma MAGGIORE di quella richiesta per i "costi industriali" significa che l' ssociazione stà pagando qualche altro servizio e, in questo caso, anche questo altro servizio deve comunque essere improduttivo (cioé non produrre reddito o utile). Ad esempio l?associazione può pagare alla società le spese per gli articoli inseriti nella rivista ma non può pagare le spese relative alla raccolta pubblicitaria perché quest'ultima produce un reddito o un utile. E questo utile non può andare a chi ha pagato il servizio perché, si ripete, l'associazione non ha scopo di lucro.
Se l'associazione versa alla società una somma MINORE di quella richiesta per i "costi industriali" significa che la società deve provvedere a coprire la differenza imputandola a sopravvenienze passive o a mancati pagamenti del cliente (cioé l'associazione) e quindi registrerà un passivo. Un'altra questione da chiarire é l'imputazione delle singole quote. La quota relativa al pagamento della rivista viene imputata ai singoli soci dell'associazione come "abbonamento". Ebbene questa quota dovrebbe essere distinta, o comunque distinguibile, da quella dovuta come rimborso delle spese per l?associazione. Perché un abbonamento non può essere obbligatorio.
Qualsiasi socio può chiedere quindi la distinzione della quota di abbonamento da quella di contributo spese per l'associazione e versare solamente quest'ultima senza per questo violare nessuna norma.
Ne possono esistere  norme statutarie che impongano ai soci il pagamento o la sottoscrizione di un abbonamento relativo ad una società. Perché sarebbero nulle.
Infine due parole sulla responsabilità amministrativa. Vero che nelle S.r.L. la responsabilità é limitata al capitale versato ma  poiché la società é controllata da una associazione é anche vero che in caso di contenzioso o esposizione debitoria, i creditori possono rivalersi sulla "proprietà" e quindi sul  capitale dell'associazione che, a sua volta é formato dalle quote versate dai soci.
 
73 de iz3cnm sergio

----------------------------------------------
 
ORTONA nei "Fatti di cui si parla 22"
 
   "Quelli che hanno scritto per protestare contro gli aumenti"
"NON HANNO CAPITO NIENTE"
"Le Sezioni possono rinunciare alla loro quota
per non  far pagare  gli aumenti ai propri soci"
NDR: Ovviamente in questo modo le sezioni avranno meno risorse per iniziative a favore dei soci, riducendo la loro attività.
 
In una lunga disquisizione nel Fatti di cui si parla 22, I1BYH Presidente dell'ARI, risponde a quanti gli hanno scritto per protestare contro gli aumenti della quota associativa. Data la lughezza del testo, riportiamo alcuni stralci significativi della notizia, dato che ce ne eravamo occupati nel numero 96 del Radiogiornale e per talune "interessanti" affermazioni e informazioni contenute nella risposta stessa, molto più irruenta, per la vertità, di quella di I2MQP, che riportiamo a parte.Dalla pubblicazione apprendiamo che coloro che hanno inviato all'ARI la protesta, lo hanno fatto probabilmente senza capirne il significato (Sic!) e che una Sezione del Lazio, da prendere da esempio, ha rinunciato  alla sua quota di ristorno per non far pesare sui Soci gli aumenti. Insomma l'esempio in parole povere è il seguente: gli aumenti, che vengono confermati, non peseranno sui soci se le Sezioni ridurranno la loro attività, rinunciando ad una parte delle quote di loro pertinenza!!! Un bel precedente, non c'é che dire!
 
omissis
Un nostro socio, )I4AWX) che attualmente ricopre la carica di presidente di una nostra Sezione, dopo anni di silente e tranquilla appartenenza al Sodalizio, ha improvvisamente dissotterrato l'ascia di guerra, manifestando forti segnali di contestazione, in particolare nei confronti di chi vi scrive, oltre che contro qualche altro Consigliere, rei di eccessiva permanenza ai vertici del Sodalizio.

omissis 
Inoltre, considerando che per dare maggior peso al suo dire, l'autore, difensore per vocazione degli altrui diritti, ha invitato i soci ad effettuare una operazione di "copia e incolla" di un testo da lui già predisposto, si rende necessario rispondere per evidenziare quanto siano futili i quesiti posti.

omissis
Per la cronaca sono circa diciannove quei soci che hanno copiato e incollato quel testo, probabilmente senza neppure capirne il significato, fidandosi però di qualcuno che è talmente bene informato sulle malefatte dei "reggenti", da sbagliarne perfino gli incarichi che agli stessi risultano assegnati.
 
omissis
Comunque, allo scopo di informare circa una pregevole iniziativa che potrebbe servire anche da esempio per chi ha sollevato il problema, oltre che per quelle Sezioni che, grazie anche alla capacità dei propri amministratori, hanno la fortuna di avere una buona gestione economica, una Sezione del Lazio ha deciso di rinunciare alla quota di ristorno, per cui i soci che ne fanno parte pagheranno per quest'anno solamente 54 Euro.

Alessio Ortona, I1BYH

----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
5 -
Da: "Umberto Molteni" <umberto.molteni@virgilio.it>

I DIECI PADRI DELLA SCIENZA ELETTRICA
 
Umberto Ferdinando Molteni i2ms
 
        3 - Benjamin Franklin (1706 - 1790)
 
Molti studiosi, un po' dappertutto in quel tempo, si interessavano all'elettricità atmosferica. Cos'è il lampo? Come nasce la folgore? Come mai si forma il tuono? Perché quello strano odore dei temporali? C'era, pensavano, una sorgente, un fluido elettrico considerevole durante i temporali. Il grande studioso, di questi fenomeni fu Benjamin Franklin. Fu uno tra i grandi uomini che l'umanità e la scienza possano ricordare.
 
Nato a Boston da genitori inglesi emigrati negli Stati Uniti. Suo padre fabbricava candele e sapone. Il giovane Benjamin, spendeva tutti i suoi magri risparmi in libri, tanto che il padre diceva che sarebbe diventato un tipografo. Cominciò la sua carriera, da povero ragazzo, come apprendista in una fabbrica di candele, poi operaio stampatore. A scuola c'era potuto andare ben poco; ma aveva una stupenda intelligenza e una grande tenacità di propositi.
 
Si recò a Londra a perfezionarsi nella sua arte di stampatore, poi si mise a lavorare a Filadelfia, diventando direttore di un giornale economico. Pubblica il celebre Almanacco del Pupazzetto Richard che ha grande successo per ben venticinque anni. È uno dei promotori dell'Accademia di Filadelfia diventandone il presidente.
 
Progressivamente si introduce nella politica e milita a favore dei diritti dei coloni americani. Per ben sedici anni, rappresenta a Londra la causa delle colonie inglesi dell'America del Nord che volevano l'indipendenza. Franklin spese ogni suo potere ed ogni influenza per impedire che la guerra si dichiarasse. Riusciti inutili i suoi sforzi per un accomodamento, rientrò in patria, dove trovò la guerra già scoppiata. Allora divenne uno fra i consiglieri più importanti ed ascoltati del Governo che aiutò l'America nella guerra d'indipendenza. In Filadelfia fu firmata la Dichiarazione d'Indipendenza che porta il suo nome. Fu mandato Ambasciatore a Parigi a rappresentare la giovane repubblica americana. Il 10 febbraio 1782, Alessandro Volta, durante un pranzo a Parigi con numerosi famosi scienziati francesi, incontra anche Franklin. Infine, fa parte della Convenzione che elabora la Costituzione degli Stati Uniti. L'ultima parte importante della sua vita pubblica fu l'azione spiegata perché venisse abolito il traffico degli schiavi nel suo paese. Fu una delle più nobili figure dell'America e grande uomo di Stato.
 
Si narra che, un giorno passeggiando a Parigi lungo la Senna, incontrò un amico. Subito si fermò e gli tese la mano destra. Ma aveva appena fatto quel gesto, che parve pentirsene: ritirò prontamente la destra e gli tese invece la sinistra.. L'amico non poté celare un certo stupore; egli strinse la mano di Franklin senza chiedere spiegazioni; ma questi gli mostrò un piccolo punto rosso sull'indice della sua destra e disse: "È una cocciniglia venuta a posarsi sulla mia mano. Mi sarebbe rincresciuto che l'aveste schiacciata !" Come si rivela anche nelle piccole cose la gentilezza dell'animo !
 
Ecco dunque Franklin. Dov'è l'elettricità nella sua vita? Editore, uomo politico, militante a favore dei coloni, membro della Convenzione degli Stati Uniti, tutto questo sembra lontano da una carriera scientifica. Di fatto, è verso il 1746 che Benjamin Franklin quarantenne, si ritira dall'editoria a fortuna fatta, e, prima di partire per Londra si interessa in modo perseverante ai misteriosi fenomeni dell'elettricità.
 
Fonda a Filadelfia, con qualche amico, una piccola società, dove si studia la filosofia e la fisica. Si appassionano alle più divertenti e curiose esperienze con l'elettricità: ad esempio, il carillon elettrico, il ragno di Franklin, gioco fatto con un ragno artificiale sospeso a capo di un filo le cui zampette si agitano quando si avvicinano ad una bottiglia di Leida; come pure la "corona elettrizzata" che scocca delle scariche ai temerari che la toccano.
 
Nel 1750 formula una teoria sull'elettricità considerata come un fluido imponderabile presente in tutti i corpi. Fu poi Franklin che dette alle elettricità vitrea e resinosa i nomi di elettricità positiva e negativa che sono ancora in uso. L'eccesso o il difetto di fluido rende il corpo elettrizzato positivamente oppure negativamente e la tendenza a ritornare in una condizione di equilibrio dà origine alla scarica elettrica e alle forze di attrazione e repulsione.
 
Scoprì il cosiddetto potere delle punte. Circa questo potere, che viene sfruttato nel parafulmine, mi limito a dire come esso dipende dal fatto che la carica elettrica (la quale non si trova mai nell'interno di un conduttore, ma solo alla superficie), non si distribuisce in modo uniforme sulla superficie stessa, a meno che il conduttore non sia sferico: essa si porta specialmente negli spigoli e sulle punte. Di qui poi, per la nota repulsione fra cariche elettriche di ugual nome, sfugge nell'aria, provocando un soffio o "vento elettrico" che può piegare anche la fiamma di una candela, o far girare il curioso "arganello elettrico". Questo vento, però, non è costituito dalle cariche elettriche pure, bensì dalle molecole d'aria a cui esse si attaccano, e che, insieme ad esse, sono poi respinte dalla punta carica di elettricità.
 
Avanzò la legge della conservazione della carica elettrica per spiegare le proprietà della bottiglia di Leida. Indipendentemente dai lavori degli scienziati europei, scoprì che l'effetto della bottiglia di Leida non dipende dalla quantità di liquido, ma dall'ampiezza delle armature. Egli risolse per primo il problema di quale fosse la funzione del vetro nella bottiglia di Leida o nel quadro di Franklin, vero prototipo del condensatore ad armature piane, e delle armature che sono a contatto con esso. Purtroppo i tempi non erano ancora maturi per condurre una analisi rigorosa e quantitativa del condensatore, poiché i concetti di differenza di potenziale e di capacità non esistevano. Nel 1780, gli studi di Alessandro Volta sul condensatore lo portarono ad enunciare la relazione, tra la differenza di potenziale ai capi del condensatore, la quantità di carica e la capacità del condensatore stesso, che ancora oggi troviamo su tutti i libri di fisica.
 
Riflette sulla similitudine tra le scintille delle macchine elettrostatiche e la folgore. Formula, nel 1750, l'ipotesi della natura elettrica della folgore. Comunica a Peter Collinson della Royal Society le sue osservazioni e teorie sulle folgori, che sono fondamentalmente, queste scariche elettriche, prodotte dall'evaporazione del mare e della terra. Deduce che nelle nubi con differente cariche elettriche avvicinandosi l'un l'altra provocano i lampi e le folgori. Perciò, conclude Franklin, le azioni di una macchina elettrostatica e quelle delle folgori sono similari.
 
Egli enumera queste similitudini in questo modo: 1 - La luce ed il suono prodotto sono simili ad entrambi i fenomeni e sono praticamente istantanei. 2 - Le scintille e le folgori sono in grado di infiammare le materie combustibili. 3 - Assumono entrambe forme analoghe. 4 - Entrambe sono in grado di uccidere creature viventi. (Franklin uccise una gallina con una scarica elettrica prodotta da una batteria di giare di Leida). 5 - Entrambe provocano danni meccanici e producono un odore simile a zolfo bruciato. (Questo condusse alla scoperta dell'ozono). 6 - La folgore e l'elettricità seguono lo stesso conduttore ed entrambe prediligono spigoli e punte. 7 - Entrambe sono in grado di distruggere il magnetismo e persino di invertire le polarità di un magnete. (Nel medioevo, talvolta, la caduta di un fulmine su di una nave poteva alterare o completamente smagnetizzare l'ago magnetico della bussola di bordo: in altre circostanze, la saetta produceva una permanente deviazione dell'ago magnetico. 8 - Entrambe sono capaci di fondere metalli.
 
Esegue il 10 maggio 1752, la famosissima esperienza. Servendosi di un aquilone di seta, sulla cui cima vi pone una punta sottile di ferro, lega una funicella di canapa all'aquilone e tra la sua mano e la funicella attacca un nastro di seta. Nel punto della loro unione vi attacca una chiave di ferro. Un giorno quando un temporale imperversa sulla sua casa, manda in alto l'aquilone, e sta sotto il portico assieme al figlioletto a vedere che cosa succede. Il primo fulmine scocca senza che nulla accada; Franklin vede tuttavia che alcuni pezzetti di spago pendenti dalla funicella si irrigidiscono ed accostandovi un dito ne vengono attratti. Egli pone allora il dito sulla chiave: immediatamente sente un urto e vede una scintilla. Quando cade la pioggia, e l'elettricità corre così abbondante attraverso la fune di canapa bagnata che Franklin può caricare, per mezzo della chiave, la sua bottiglia di Leida, raccogliendo così le cariche elettriche atmosferiche. In realtà arrischiava, senza saperlo, la sua vita. Fortunatamente per lui e suo figlio, la tensione atmosferica era assai debole. Questo esperimento lo porta, nel 1953, all'invenzione del parafulmine.
 
Nel 1778, il canonico Giulio Cesare Gattoni, amico di Alessandro Volta, alzò un parafulmine sul tetto della sua casa di Como, il primo della città. Ecco un'idea dell'illustre fisico comasco assai curiosa: dopo aver ottenuto lo sparo della sua pistola con la semplice elettricità che si manifesta nell'atmosfera durante i temporali, pensa di installare la sua pistola su di una lunga pertica o su di un aquilone in modo da avvisare, i contadini, con lo sparo dell'arrivo di un temporale.
 
Benjamin Franklin non solo usava le macchine elettrostatiche a strofinio per i suoi esperimenti, ma curava persino le indisposizioni della gente con scariche elettriche. Secondo la sua opinione, gli effetti benevoli dell'elettroterapia erano dovuti nella fede del paziente nell'efficacia della cura più che a dei poteri veramente curativi dell'elettricità. "L'immaginazione fa tutto, ed il magnetismo nulla". Era però abbastanza onesto da dichiarare di non aver mai saputo se quelli che miglioravano lo dovevano alla cura oppure alla camminata fatta nel recarsi al suo laboratorio e nel ritorno a casa loro. Tuttavia, l'elettrochoc è ben conosciuto oggi e la sua azione è sovente benefica.
 
Franklin è molto ammirato: riflettendo sul fluido elettrico, ha concepito l'elettricità come una materia composta da particole infinitamente piccole che può passare attraverso la sostanza dei corpi. Egli ha effettivamente considerato la struttura granulare dell'elettricità. Possiamo dire che ha immaginato, con due secoli in anticipo, la scoperta dell'elettrone e la teoria elettronica della materia.
 
Altre sue note invenzioni furono le lenti bifocali e la stufa o caminetto noto sotto il suo nome.
 
Umberto Ferdinando Molteni i2ms
 
Prossima puntata: 4 -  Alessandro Volta
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
 
6 -
Da: "Adriano Migliari" <ik2cbd
 
Manuale Italiano Winpack v 6.80   
 
Carissimo
nella prossima edizione del Radiogiornale, se lo ritieni opportuno
puoi inserire quanto segue??
Grazie  Adriano Ik2cbd

Vi informo che sul sito (www.qsl.net/ik2cbd) ho caricato l'ultima versione del Manuale Italiano Winpack v 6.80     (file wp-doc-i.zip in formato PDF, datato 18/11/2003) che puo' essere usato come "HELP on-line".
 
VISTA LA STABILITA' DEL PROGRAMMA WINPACK, NON PREVEDO ULTERIORI AGGIORNAMENTI  A QUESTA EDIZIONE DEL MANUALE.
 
Il manuale fornisce dettagliate informazioni per Winpack V6.80 ed i seguenti dispositivi STANDARD, quali:
-  VIEWERS: visore per messaggi e\o file
         - SPK Viewer
         - UIV Viewer
- SELEDIT: autoselezione dei Bulletin e auto connessione tempificata BBS
- THEMES: autoselezione dei Bulletin per "tematiche"
- Starts Alarms
- LOCator
 
In aggiunta fornisce dettagliate informazioni/istruzioni per i seguenti
dispositivi/server OPZIONALI:
-  BUTTONS, 24 pulsanti addizionali
-  IK2CBD Utilities:
       - facile accesso a l mio manuale on-line,
       - accesso a RADAMATO, al callbook RAC,
       - alle dir \7Decode, alla dir \Download, a "7PlusLog" file
       - al programma HamHelp, ed altro.
- FORCE: gestione spedizione messaggi
- YAPPTIME, YAPP automatico
- WinpEXP, multioption program
- CW Viewer: "CW" in Packet!
- CNV2HTML  converte i messaggi in formato HTML
- JANITOR suite, server utilissimo
            REQFIL32
            WIN7PP, 7plus file mailing
-  WINPMAIL: analisi della posta
-  WINPCAPT: analisi dei file catturati
-  WINP7: manutenzione delle dir relative alla posta... molto utile
-  SHRINK: per cancellare la posta piu' vecchia di X giorni..
-  WINPFILT: filtra, monitorizza testi, etc
-  WINPLOG: analisi delle connessioni
-  altri programmi e server....
 
Adriano Migliari   IK2CBD
Email:         ik2cbd@aliceposta.it
Web Site:   http://www.qsl.net/ik2cbd
ax25           ik2cbd@ik2qca.ilom.ita.eu   QRV 430.8625   JN45RQ
 
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
7 -
       DUE FRANCOBOLLI VINCONO
IL CONCORSO PER 5O ANNI DELLA TV
 
 
Due vincitori, anziche' uno come previsto, per il concorso indetto dal Ministero delle Comunicazioni e dalla Rai per la realizzazione del bozzetto del francobollo celebrativo dei 50 anni di tv in Italia. "Sono arrivati piu' di duemila opere - ha spiegato il ministro delle
Comunicazioni Maurizio Gasparri, che con la presidente della Rai Lucia Annunziata e il presidente delle Poste Italiane Enzo Cardi ha premiato i vincitori - e considerando la qualita' delle proposte si e' deciso di assegnare un premio ex aequo".
Ad aggiudicarsi dividersi il premio di 5 mila euro sono stati Stefano Maffeis, art director di 35 anni di Bergamo e Federico Ricciardi, architetto quarantenne di Santa Maria Capua Vetere. Il primo ha proposto un disegno ispirato al vecchio monoscopio Rai, dominato dal numero 50, con una grossa farfalla bianca al centro che e' l' attuale simbolo dell'azienda. Il secondo bozzetto utilizza la suggestione del bianco e nero e del colore con quattro farfalle, nera, gialla, arancio e rossa e lo sfondo meta' bianco e nero e meta' a colori, a rappresentare i due grandi momenti della storia della tv.La RAI ha voluto anche segnalare due situazioni particolarmente meritevoli di menzione, premiandole con l'assegnazione di un personal computer. La prima e' quella della scuola elementare paritaria "Margherita di Canossa" di Schio (Vicenza), la seconda e' quella del C.E.O.D. Alice di Padova, un centro riabilitativo per ragazzi disabili psicofisici gravi. "La quantita' di bozzetti arrivati - ha detto Lucia Annunziata - e' anche il segno che la Rai rimane l'Azienda che raccoglie piu' affetto. E, in momenti arroventati dalla concorrenza e' importante sapere che siamo circondati di affetto".
"E' stato interessante vedere ha sottolineato la presidente della Rai - i lavori che ci hanno mandato le persone. Il cavallo di Viale Mazzini era una costante su quasi tutti i bozzetti. Molti,invece, hanno usato il tricolore , segno che c'e' una grande identificazione fra la Rai e il Paese. Molti altri invece ricordavano il simbolo di Carosello con cui e' cresciuta la mia generazione".
"Abbiamo deciso di fare un bando - ha detto il Ministro Gasparri - perche' sapevamo bene che le proposte sarebbero state tantissime e che quindi ci sarebbe stato difficile scegliere. Alla fine ci siamo lasciati guidare dall'impatto visivo immediato ed abbiamo dato un premio ex equo".
 
 -----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
8 -
    Patti: PREMIO JOPPOLO
con la presenza della figlia Elettra ed il nipote del grande Guglielmo Marconi
 
 
Il Ministero delle Comunicazioni, in occasione del premio letterario, ha concesso un particolare nominativo della stazione trasmittente intitolato a Marconi.  
 

Si sta svolgendo a Patti la quattordicesima edizione del Premio Nazionale "Beniamino Joppolo". La manifestazione è organizzata dalla locale Associazione Teatro-Cultura "Beniamino Joppolo" presieduta dal Dott. Luigi Ruggeri con il concorso dell'Assemblea Regionale Siciliana e con il patrocinio del Comune di Patti, del Ministero dei Beni Culturali, della Provincia Regionale di Messina, dell'A.A.P.I.T. di Messina, dell'Azienda Autonoma Soggiorno e Turismo di Patti, della Fondazione "Bonino-Pulejo" e dei Comuni di Capo d'Orlando, Cefalù, Falcone, Ficarra, Gioiosa Marea, Milazzo, Montagnareale, Naso, San Piero Patti ed Ucria.
Il 15 Novembre, nella sala comunale di Piazza Mario Sciacca, si è trattato il tema "L'uomo e le stelle: riflessioni sull'assoluto". Moderati dalla giornalista Tindara Caccetta, hanno partecipato Giampiero Mughini, scrittore e commentatore televisivo, Giorgio Montefoschi, scrittore e vincitore del Premio Strega con "La casa del padre" ed Elettra Marconi figlia del grandissimo illustre scienziato ed il figlio di lei Guglielmo Giovanelli Marconi. Domenica 16, invece, si è dibattuto su "La figura del padre nella poesia contemporanea" con la partecipazione di Luciano Luisi noto commentatore televisivo.
In occasione della visita del nipote di Guglielmo Marconi, è stata molto apprezzata la presenza del CISAR (Centro Italiano di Sperimentazione ad Attività Radiantistiche), fondato a Roma nel 1981, con i rappresentanti della sezione "Leonardo Scadurra" di Messina, presidente Francesco Parasporo IW9EKL e segretario Calogero Barone (IT9EJE).
E proprio per fare onore a Marconi, è stata montata in brevissimo tempo una stazione ricetrasmittente con antenne autocostruite (come si faceva un tempo) ed è stato fatto un collegamento in radiotelegrafia (CW) con la stazione DL3KAS da Erftstadt in Germania. Grande momento emozionante è stato quando alle 17:00 la figlia Elettra ha mandato un messaggio in VHF (quindi con
una portata più ridotta) in diretta a tutti i radioamatori all'ascolto in quel momento. Il segnale è stato ricevuto fino a Locorotondo (Bari) dalla stazione IZ7DTG. I collegamenti sono stati fatti dalla stazione trasmittente II9GM (che sta per Italia, regione Sicilia, Guglielmo Marconi) un nominativo concesso appositamente dal Ministero per le Telecomunicazioni proprio in occasione del Premio Joppolo.
Nei prossimi giorni, il messaggio vocale della signora Elettra, pieno di tanti apprezzamenti per i radioamatori e di ricordi del padre (che veniva spesso in Sicilia con il suo yacth-laboratorio "elettra") verrà diffuso anche su internet al sito www.cisarmessina.it.
I radioamatori, che esclusivamente per passione, sperimentano ogni giorno le frontiere della radio, sono stati sempre visti di buon occhio ma sono stati particolarmente apprezzati anche in occasione dell'emergenza in Molise, del black out nazionale e dell'emergenza Stromboli, che ci riguarda da vicino. E proprio in questa ultima occasione da Febbraio a Giugno 2003, con specifica autorizzazione del Ministero, i radioamatori hanno attivato propri sistemi di comunicazione collettivi rendendoli disponibili ad attività di protezione civile, anche al di fuori delle frequenze autorizzate a testimoniare il grande impegno nel momenti di difficoltà.
Nell'appuntamento del 23 Novembre del Premio Joppolo, sempre nella sede di Piazza Mario Sciacca a Patti, alle ore 17:00, verrà ricordato Agelo Musco, stella del teatro siciliano con la partecipazione di Roberto Carnevale, Gilberto Idonea  mentre nel secondo appuntamento del 30 Novembre, nella stessa sede, verrà trattato il tema "Solidarietà e pace all'insegna di Madre Teresa di Calcutta, omaggio alla stella dei poveri" con la partecipazione di Agi Bojaxhiu, nipote ed unica parente diretta di Madre Teresa.
 
Carmelo Caccetta
 
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
9 -
Da: "Ruggero BILLERI
 
               Per combatterli, imparate a conoscerli
 I VIRUS DEL COMPUTER
di Ruggero Billeri
(seconda parte)
 
Bibliografia da internet e da Jackson libri
 
 
VIRUS DI MACRO
 
I virus di Macro sono una categoria molto particolare di virus. In realta' non si potrebbero neppure chiamare virus di Macro, ma macro dal comportamento virale.
Una Macro e' la registrazione di una serie di operazioni, pensata per sveltire operazioni ripetitive premendo una combinazione di tasti o un pulsante.
 
Ad esempio se in un elaboratore di testi o in un foglio elettronico occorre effettuare ripetutamente le operazioni A,B,C,e D, e' possibile definire una macro (abbreviazione di macroistruzione) che provveda ad eseguirle automaticamente ogni volta che l'utente preme la combinazione di tasti che egli stesso ha definito.
 
I linguaggi di programmazione delle macro sono oggi molto potenti e consentono di ottenere effetti sorprendenti, tuttavia fanno correre qualche rischio poiche' le macro definite per un documento sono registrate all'interno del documento stesso (o del modello di documento), e' facile anche per un programmatore di scarsa esperienza creare macro che svolgano compiti distruttivi, come la cancellazione dei file o la loro modifica.
 
E' addirittura possibile costruire macro che entrino in azione appena aperto il documento, in modo che non ci sia scampo.
 
Alla pari dei virus, queste macro dal comportamento virale possono essere in grado di riprodursi, diffondendosi da un documento all'altro.
 
Un'aspetto ancora peggiore consiste nel fatto che queste macro funzionano spesso indipendentemente dalla piattaforma: Un docuumento di Word per Macintosh, ad esempio, puo' essere letto con Word per Windows e viceversa. In questi casi, la macro ha buona possibilita' di mantenere in'alterate le sue funzioni distruttive e procurare seri danni anche su piattaforma per le quali non era prevista.
 
Un'ulteriore trappola e' il fatto che, pur essendo a tutti gli effetti un pezzo di codice eseguibile, la macro e' contenuta in un file di dati, non in un file eseguibile. I virus, come si e' visto, risiedono invece nei file eseguibili e per questo, molto spesso i programmi antivirus consentono all'utente di effettuare il controllo solo su questi tipi di file, dando per scontato che i file di dati pssano essere controllati solo se viene rintracciato un virus negli eseguibili. Tale presupposto non tiene pero' in conto l'esistenza dei virus di macro, che si propagano esclusivamente attraverso i file di dati.
 
Per questo e' fondamentale che la ricerca dei virus avvenga su tutti i tipi di file, non solo sugli eseguibili.
 
BOMBE ANSI
 
Le bombe ANSI hanno qualcosa in comune con i virus di macro, se non altro per il fatto di essere contenute nei file di testo e non in file eseguibili.
 
A differenza dei virus di macro, le bombe ANSI non utilzzano l'evoluto linguaggio di programmazione dei moderni pacchetti software, ma si basano su semplici comandi del DOS.
 
Una bomba ANSI puo' essere scritta con un semplice editor di testi e permette di sfruttare una funzione poco conosciuta del driver ANSI.SYS per provocare danni anche ingenti: Il driver ANSI.SYS permette infatti di riprogrammare la tastiera e assegnare a ogni tasto una funzione diversa da quella originale, compresa la formattazione dei dischi rigidi, l'eliminazione di file, la visualizzazione di messaggi piu' o meno consolanti o la ridefinizione dei tasti.
 
A dispetto della loro onnipotenza le bombe ANSI hanno forti limiti elencati di seguito:
1) Innanzi tutto, occorre che il driver di periferica ANSI.SYS sia stato caricato in memoria.
2) Le bombe ANSI non hanno effetto se il file di testo che le contiene non utilizza il driver ANSI.SYS, come Edit del DOS o qualsiasi programma in ambiente Windows;
3) Il testo con caratteri ANSI deve essere letto, quindi occorre invogliare l'utente a leggere il messaggio. Oltre alle trovate piu' o meno fantasiose, un sistema che non provoca sospetti e' inserire il messaggio come commento di un file compresso: In questo modo, il messaggio viene visualizzato (e la bomba attivata) in modo del tutto automatico quando il file viene decompattato.
 
Per evitare il rischio che una bomba ANSI esploda all'nterno del computer, basta un'operazione semplicissima : Rimuovere dal file CONFIG.SYS la riga DEVICE=C:\DOS\ANSI.SYS (o farla precedere dall'istruzione REM). Ovviamente questo driver di periferica non sara' piu disponibile, ma chi lavora abitualmente in Windows ne puo' fare tranquillamente a meno.
Se occorre mantenere il drive ANSI.SYS, bisogna fare molta attenzione, soprattutto se viene caricato con l'opzione /X: in questo caso la bomba ANSI acquisterebbe il totale controllo della tastiera, con effetti catastrofici se l'ideatore del virus avesse inserito un comando di formattazione.
 
Se si riscontrassero anomalie o funzionamenti strani associati alla pressione dei tasti, occorre avere la prontezza di spirito di non premere assolutamente altri tasti e spegnere invece il computer. Ci si guardi bene dalla tentazione di riavviarlo premendo CTRL+ALT+CANC, poiche' la bomba ANSI potrebbe non aspettare che quello per dare via alla sua opera distruttiva. Occorre poi riavviare il computer per mezzo di un disco di sistema sicuramente non infetto e controllare che i file
AUTOEXE.BAT e CONFIG.SYS non contengano la bomba; a questo punto sI puo' procedere alla ricerca e alla eliminazione del file con la bomba ANSI (senza utilizzare un programma che faccia uso del driver ANSI.SYS).
A rigor di logica, le bombe ANSI non potrebbero essere classificate come virus, in quanto la capacita' riprodduttiva non e' tra le loro caratteristiche fondamentali. Ma come al solito, cio' che e' semplice e ben definito in teoria non lo e' altrettanto in pratica: Non e possibile ipotizzare una bomba ANSI in grado di contaminare altri file di testo o addirittura crearne di nuovi
quindi sembra opportuno includere le bombe ANSI tra i virus.
DIFESE DEI VIRUS (ANCHE I CRIMINALI HANNO DIRITTO DI ESISTERE)
 
Nonostante la maggior parte degli attacchi virali abbia come scopo recare danno al sistema informatico, e notostante i creatori di virus siano quindi colpevoli per lo meno di tentato danno contro il patrimonio, e' difficile non riconoscere la genialita' che a volte si cela sotto un'algoritmo virale particolarmente ben costruito e innovativo.
 
L'eleganza di alcuni virus sicuramente testimonia che i loro creatori sono persone di un'indubbia solida preparazione di base, di intelligenza viva e forte capacita' di applicazione; e' proprio un peccato che tali qualita' debbono essere messe in luce in un modo distruttivo e che ne sottolinea anche la fragilita' caratteriale.
 
Non e' tuttavia compito di questo articolo ne intento dell'autore azzardare analisi psicologiche dei creatori di virus o lanciarsi in prediche estemporanee; e viceversa
un fatto oggettivo che alcuni virus (in realta' molto pochi, essendo la maggioranza una variante di altri virus) sono ottimi esempi di strategia e di raffinatezza. Uno degli aspetti dove la strategia e la raffinatezza si rivelano in tutta la loro dimensione e' il tentativo dei virus di nascondere la propria presenza, in modo da non essere rivelati neppure dagli antivirus, per diffondere maggiormente il contagio e provocare cosi' piu' danni possibile.
 
Come per la corsa agli armamenti, si tratta ormai di una gara tra tecnologie di offesa e di difesa, che vengono entrambe utilizzate sia dai virus sia dagli antivirus; i virus utilizzano le tecniche di offesa per penetrare nel sistema e procurare danno e quelle di difesa per evitare di essere individuati ed estirpati; gli antivirus utilizzano le tecniche di difesa per evitare che i virus penetrino nel sistema e quelle di offesa per individuare i virus e rimuoverli dal sistema.
 
Il virus riesce nell'inganno grazie a un sistema che gli permette di intercettare dei vettori di interrupt tramite i quali il sistma accede alle informazioni che riguardano i file. In un sistema non infetto, la normale procedura
venga indirizzata alla tabella degli interrupt e che tutto prosegua in modo lineare. Viceversa se un virus di tipo
stealth ha preso il controllo del sistema, la richiesta di interrupt viene intercettata e dirottata praticamente, non viene piu' indirizzata alla tabella degli interrupt, ma ad altri dati (costruiti dal virus); in questo modo e' possibile far credere di tutto al sistema.
 
La tecnica STEALTH interviene nel cuore del sistema, andando a modificare proprio le funzioni che dovrebbero permettere di controllare l'ntegrita' dei file.
 
CRITTOGRAFIA, MUTAZIONE E POLIFORMISMO
 
Nella parte dedicato alla lotta contro i virus sono descritte in modo particolareggiato le tecniche piu' diffuse per l'individuazione e la rimozione dei virus; in questa sede e' oppotuno accennare alla tecnica principale poiche' proprio per combattere tale tecnica i creatori di virus hanno sviliuppato contromisure particolarmente sofisticate.
 
La tecnica piu diffusa per l'individuazione e la rimozione dei virus consiste nell'esaminare unita' a disco e memoria RAM alla ricerca di sequenze di byte che appartengono sicuramente a un virus: Se si trovano queste sequenze, vuol dire che il sistema e' infetto dai virus cui corrispondono le sequenze rinvenute.
Per utilizzare un'analogia da polizia scientifica, si esamina l'ambiente alla ricerca di un filamento di DNA che possa portare all'identificzione del colpevole
 
Il mondo informatico si riferisce a tali sequenze di byte con nomi diversi: Segnature,firme impronte eccetera. La terminologia che sembra piu' corretta e' la seguente:
 
a)Si indica con il temine segnatura (o firma) la sequenza di byte che il virus registra nel file infettato per comprovare l'avvenuta infezione (in modo da evitare di perdere tempo infettandolo altre volte.
 
b) Si indica con il termine stringa di riconoscimento (o impronta) ogni sequenza di byte che identifica univocamente un virus e che puo' quindi essere utilizzata
dagli antivirus per accertare la presenza di virus nel sistema.
Quasi sempre le due definizioni coincidono, ma occorre osservare che i migliori antivirus hanno la possibilita' di effettuare la scansione del sistema utilizzando per la ricerca piu' di una stringa di riconoscimento per ogni virus. In pratica ogni virus viene identificato grazie alla corrispondenza di due sequenze di byte distinte; una e' probabilmente la segnatura la segnatura del virus, l'altra una sequenza che gli ideatori dell'antivirus hanno riconosciuto come caratteristica peculiare di quel determinato virus.
In altre parole, le segnature sono stringhe di riconoscimento, ma non tutte le stringhe di riconoscimento sono segnature
Questa tecnica di ricerca per l'individuazione dei virus e' la piu' diffusa, ma porta con se' alcuni svantaggi:
 
a) Per ogni virus esistente deve essere identificata almeno una stringa di riconoscimento,altrmenti il virus non viene individuato.
 
b) Per quanto l'elenco delle stringhe possa essere aggiornato, esiste sempre la possibilita' (tuttaltro che remota) di essere infettati da un virus appena creato o sconosciuto.
 
c) E' possibile (anche se rarissimo) che la stringa di riconoscimento utilizzata per l'individuazione di un virus corrisponda a una porzione di file del tutto sano, generando cosi' un falso allarme.
 
Queste debolezze della scansione delle stringhe di ricoonoscimento costituiscono le armi utilizzate da alcuni virus per rendersi invisibili e sfuggire all'individuazione.
I virus definiti autocriptici, polimorfi o mutanti utilizzano tecniche sofisticate che consentono di modificare il proprio codice virale, in modo che l'aspetto del virus non sia mai identico e che ogni file che viene infettato sia presente un virus formalmente diverso (anche se con le medesime funzioni)
Il sistema piu' utilizzato dai virus per effettuare queste mutazioni e assumere nuove sembianze e' la crittografia.
Come per ogni messaggio da codificare, occorre il testo del messaggio (il corpo del virus), l'algoritmo di cifratura
(memorizzato dal virus in un'apposita routine, generalmente all'inizio del corpo del virus) e un codice segreto.
Ogni computer mette a disposizione un generatore pseudocasuale di codici segreti quasi perfetti: Si tratta dell'ora di sistema, che puo' essere utilizzata come chiave per cifrare o decifrare il virus. Poiche' l'ora di sistema varia continuamente, e' quasi impossibile che due succesive operazioni di cifratura del virus diano come risultato due file identici: Ecco quindi che il virus si presenta sempre in forma diversa e sfugge al controllo.
Per poter effettuare la propria azione dannosa, il virus deve pero' essere decifrato: Per ottenere questo risultato, il prmo segmento del virus non viene sottoposto alla cifratura; questo segmento contiene la routine di decifrazione, che puo' quindi riportare il virus allo stato normale. La sequeza non cifrata puo' essere utilizzata dagli antivirus come stirnga di riconoscimento, ma i creatori di virus la realizzano talmente corta da rendere altamente probabile la presenza di tale sequenza anche nel corpo di applicazioni non infette, annullando cosi' la credibilita' delle segnalazioni.
 
SCHEMA DI MUTAZIONE DEL VIRUS
 
Lo scrivente ha qui con se n. 4 stringhe alfanumeriche composte cisacuna da 28 lettere fra lettere e numeri
a gruppi di due ognuna, che per ovvie ragioni non vuole scrivere sul proprio PC.Basti sapere che la mutazione
di ogni stringa avviene per quattro volte consecutive
e che la variazione dei codici non avviene sulle prime cinque
coppie di lettere alfanumeriche di ognuna delle stringhe, ma si ha la variazione dei codici alfa numerci solamente dopo la quinta coppia di lettere alfanumeriche di ogni stringa.
Un grande aiuto alla diffusione della crittografia come strumento per rendere non individuabili i virus venne da un Bulgaro, conosciuto con lo pseudonimo di DARK AVENGER, che mise a disposizione di tutti (su BBS) un metodo per la crittografia dei virus.
 
NOTA: DARK AVENGER e' il padre di numerosi virus che hanno infettato mezzo mondo. Non si sa' se si tratti di una singola persona o di un gruppo.
 
Il motore che permette di rendere mutante qualsiasi virus tramite crittografia fu chiamato MtE (Mutation Engine) o DAME (Dark Avenger Mutation Engine) e si rivelo' decisamente sofisticato: L'algoritmo di cui e' dotato e' talmente complesso che due mutazioni successive possono avere in comune anche un solo byte, oltretutto posto in posizione diversa del corpo del file. Infatti l'MtE non provvede solo a cifrare il virus, ma inserisce anche byte casuali, tanto per confondere ulteriormente le idee.
 
Per individuare la presenza di tali virus, occorre procedere a un'analisi basata non sulle stringhe di riconoscimento, ma sugli algoritmi. In altre parole, il software antivirus deve essere in grado di decifrare il file
cifrato (e quindi deve essere dotato di un'algoritmo in grado di compiere tale operazione), quindi solo a questo punto puo' iniziare a effettuare la consueta ricerca per segnature.
Vi e' anche un'altra categoria di virus che muta il codice:
I virus ricombinati, che effettuano un vero e proprio scambio di codice, in modo da creare virus sempre nuovi. In realta' si tratta di tentativi alla cieca, che non sortiscono praticamente alcun effetto seriamente dannoso: Nel migliore dei casi il nuovo virus non funziona (pero', ovviamente, e' in grado di inchiodare il sistema e quindi fa perdere tempo).
 
Nella parte dedicata all'approfondimento sono riportate
informazioni piu' dettagliate riguardo alle tecniche utilizzate dai virus per sfuggire all'individuazione. Quanto descritto fino ad ora e' tuttavia sufficiente per farsi una idea sufficientemente chiara delle modalita' operative dei piu' recenti virus.
 
RETROVIRUS: GLI ANTI-VIRUS
 
Vi e' una categoria di virus la cui caratteristica principale non e' di cercare di nascondere la propria presenza, ma che vengono qui' riportati perche' utilizzano la migliore difesa: L'attacco. Tali virus mirano infatti a danneggiare esclusivamente gli antivirus, potando quindi la guerra in corso a un nuovo e piu' elevato livello. Le tecniche di funzionamento di questi virus chiamati retrovirus, sono del tutto analoghe a quelle dei virus normali, ma sono mirate a rendere inaffidabili i pacchetti destinati a controllare l'integrita' del sistema. Per provocare il massimo dei danni, alcuni retrovirus non determinano la completa distruzione dell'antivirus (operazione molto evidente che metterebbe subito in allarme l'utente), ma renderlo inaffidabile e facendo in modo che i risultati delle sue scansioni siano del tutto inattendibili.
 
I danni che possono essere provocati sono quindi molto maggiori se un antivirus sembra funzionare regolarmente e segnala che non vi e' alcuna infezione in corso.
 
VIRUS BIOLOGICI E VIRUS INFORMATICI
 
Le analogie tra i virus dei computer e virus biologici sono molte come si puo' osservare nella elencazione
le sigle A1, A2, A3, A4, A5, A6, indicheranno il virus biolgico le sigle B1,B2, B3, B4, B5, B6, indicheranno
i corrispettivi virus informatici
A1) il virus attacca determinate cellule
B1) il virus attacca determinati file (.COM) (.EXE) eccet.
A2) il virus modifica le informazioni genetiche della cellula in modo da modificarne le funzioni.
B2) il virus modifica il codice dei file, per fargli compiere
compiere operazioni originariamente non previste
A3) il virus si riproduce all'interno dell'oganismo che lo ospita e infetta altre cellule.
B3) il virus si ripoduce all'interno del sistema che lo ospita e infetta altri file.
A4) un'organismo infetto puo non mostrare per lungo tempo alcun sintomo di malattia.
B4) un sistema infetto puo' non mostrare per lungo tempo alcun funzionamento anomalo.
A5) non tutte le cellule che entrano in contatto con il virus divengano infette.
B5) non tutti i file che entrano in contatto con il virus divengono infetti.
A6) il virus puo' essere soggetto a mutazioni e quindi non essere piu' suscettibile alle terapie precedenti.
B6) il virus puo' essere soggetto a mutazioni e quindi non essere piu' suscettibile alle terapie precedenti.
Ovviamente i virus informatici non sono veri virus: Si tratta di porzioni di codice il cui comportamento e' molto simile a quello dei virus biologici.
 
CICLO VITALE DI UN VIRUS
 
In elenco il ciclo vitale di un virus.
a) creazione del virus
b) incubazione
c) gestazione
d) attivazione
e) propagazione
f) assimilazzione
g) estirpazione
 
FASI DEL CICLO VITALE
 
Creazione: E' la fase in cui uno sviluppatore di software progetta e programma il virus. Il procedimento di creazione e' oggi alla portata di molte persone, anche senza molte competenze, grazie alla sciagurata diffusione di pacchetti software (come il virus Creation Lab) che permettono anche all'utente inesperto di creare virus pericolosissimi.
 
Incubazione: In questa fase il virus non compie nessuna attivita' se non controllare che si verifichino le condizioni per attivarsi.
 
Gestazione: Fase simile all'incubazione, si differenzia da quest'ultima perche' nella gestazione il virus inizia la fase di propagazione, anche se non mette in atto alcuna forma di danneggiamento del sistema.
 
Attivazione: E' la fase cruciale del ciclo vitale del virus; l'elemento catalizzatore e' stato individuato (cioe' il virus
ha riconosciuto come verificate tutte le condizioni per la sua attivazione) e puo' iniziare l'azione dannosa. Il fatto che il virus inizi a funzionare sul serio vuol dire che la sua presenza divenga immediatamente avvertibile dall'utente I virus meglio congegnati sono proprio quelli che riescano a farsi scoprire il piu' tardi possibile.
 
Propagazione: Fase del ciclo vitale in cui il virus propaga
l'infezione riproducendosi e infettando altri file del sistema sia altri sistemi (tramite scambio di dischi, connessioni via modem o collegamenti in rete). La propagazione puo' essere successiva all'attivazione o anche precedente (fase di gestazione, in cui il virus informatico si preoccupa esclusivamente di "crescere")
 
Assimilazione: In questa fase il virus viene riconosciuto come tale e ne viene indicata anche la stringa di riconoscimento (o altro metodo che ne permetta comunque l'identificazione certa)
 
Estirpazione: E' l'ultima fase del ciclo vitale del virus (o almeno cosi' si spera): Dopo l'assimilazione, viene approntato lo strumento per estirpare (cioe' eliminare) il virus dal sistema. E' possibile che gli antivirus riescano ad estirpare completamente e definitivamente dalla faccia della terra almeno i virus piu' vecchi, cosi' come e' successo con alcuni virus biologici; ma, al pari dei virus biologici, l'estirpazione non e' mai sicura al 100% e il virus potrebbe riapparire da qualche parte.
Come si puo' notare, le somiglianze ta virus informatici e virus biologici sono davvero notevoli.
 
ORIGINI DEI VIRUS
 
La curiosita' e' legittima: Da dove arrivano tutti questi virus? Chi li crea e perche'? Purtroppo cio' che non si conosce e' molto di piu' di cio' che si sa': Molte domande rimangno senza risposta e i dubbi non saranno fugati in tempi brevi. A ogni modo, e' possibile delineare un quadro generale del fenomeno partendo dai motivi che potrebbero spingere una persona a creare un virus
informatico.
 
INCOSCIENZA
 
A volte e' successo: Un viurs creato per divertire gli amici o per fare una dimostrazione all'universita' riesce (grazie all'incoscienza e all'incuria di chi lo maneggia ) a diffondersi al di fuori del perimetro di sicurezza, provocando guai non voluti. In genere, i virus che vengono creati per dimostrazioni in convegni o universita' manifestano subito la loro presenza e non sono molto dannosi (di solito si limitano a far comparire
una scritta che dice, piu' o meno "Io sono qui"),ma si tratta in definitiva di altri virus in circolazione, che oltretutto possono essere modificati e resi molto piu' pericolosi.
 
VENDETTA
 
Alcuni indizi e alcune voci fanno seriamente pensare che un certo numero di virus tra quelli in circolazione sia stato creato da dipendenti che avevano motivi di rancore verso l'azienda.
A un esame un po'piu' approfondito, balza subito all'occhio che un virus non e' certo il sistema migliore per colpire un'azienda, poiche' e' molto facile che l'infezione si propaghi al di fuori dell'azienda stessa. Gli strumenti migliori per mettere in crisi una struttura aziendale sono i cavalli di Troia, i vermi o addirittura l'inserimento di speciali routine (dai compiti piu' fantasiosi) del software gestionale utilizzato.
Cio' non toglie che alcune persone possano tranquillamente ignorare il pericolo che l'infezione si propaghi e utilizzare quindi il virus per colpire l'oggetto della propria vendetta. Tale modo di agire acquista maggior senso se questi ha un'immagine pubblica da mantenere si pensi a una BBS, a una banca, a una qualsiasi struttura commerciale che effettui servizi informatici e telematici. In questi casi il danno per l'azienda e' cresciuto dalle ripercussioni a livello d'immagine.
 
MANIA DI PROTAGONISMO
 
Sembra che sia la causa piu' comune della creazione di virus. Questa mania di protagonismo e' spesso ammantata da vari ideali: Lotta alla concentrazione del potere, anarchia piu' o meno spinta, rivoluzione informatica eccetera. Resta il fatto che ci sono veri e propri gruppi dediti alla costruzione e alla diffusione dei virus e che hanno individuato negli autori di software antivirus i loro nemici naturali.
 
LOTTA POLITICA
 
Tra le ipotesi che sono state fatte, vi e' anche quella che vede la creazione dei virus come strumento usato dai paesi del blocco comunista per destabilizzare l'occidente. Sebbene la Bulgaria sia effettivamente un luogo particolarmente attivo per la produzione di virus, non pare che la caduta del comunismo abbia modificato sostanzialmente il ritmo di creazione dei virus.
La matrice strettamente politica dei virus non e' quindi da escludere a priori, ma sembra tuttavia poco consistente, anche perche', alla lunga nessuno potrebbe impedire che il contagio si diffonda ovunque.
 
SCORAGGIARE L'USO DI SOFTWARE COPIATO
 
E' una teoria come un'altra, che pero' ha tenuto banco solo all'inizio della diffusione dei virus: Poiche' i virus erano diffusi soprattutto grazie agli scambi di dischetti con software copiato (erano i tempi in cui i personal computer spesso non disponevano di disco rigido, figurarsi del modem), si ipotizzo' che i virus fossero nient'altro che il "gastigo divino" che le case produttrici di software infliggevano ai peccatori scopiazzanti.
A parte il fatto che contro una copia pirata pote' di piu' una legislazione seria e una politica dei prezzi meno vampiresca, oggi tale teoria e' quasi del tutto abbandonata, anche perche' piu' di una volta sono stati trovati virus nei dischetti originali, appena usciti dalla produzione.
 
VENDITA DI ANTIVIRUS
 
Ciclicamente questa teoria si riaffaccia: Effettivamente non c'e' nulla di meglio, per una azienda produttrice di antivirus, che garantirsi la creazione di nuovi mercati; tuttavia, siamo poco propensi a credere che una qualsiasi societa', soprattutto se gode di  mondiale, possa correre il rischio di perdere definitivamente faccia e clienti se solo saltasse fuori un peccatuccio del genere.
 
QUESTIONE IRRISOLTA
 
La domanda quindi sembra non avere risposta o, meglio
sembra non avere una risposta unica. Probabilmente i motivi che spingono alcune persone a creare un virus sono diversi, quindi tutte le ipotesi sopra presentate potrebbero corrispondere a una parte di verita'
Il fatto che non esista una strategia comune per la creazione dei virus informatici determina l'impossibilita' di arrestare questo fenomeno: Troppe persone possono essere motivate a creare nuovi virus ne hanno la capacita' e le tecniche.
 
I virus dei computer (fine seconda parte)
 
Da IK8JZK Ruggero Napoli
 
Cordiali saluti ai lettori del Radiogiornale.
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
10 -

Codice di Autoregolamentazione
     Per prevenire gli usi illeciti di Internet. Prevista anche un' "Autority" di controllo 
 
 
E' stato approvato il Codice di Autoregolamentazione italiano di Internet. Il Governo ha preso questa decisione di fronte anche alla crescita del fenomeno della navigazione dei minori. Nel terzo trimestre 2003 sono stati oltre 1,7 milioni i minori che in Italia hanno usato la Rete. Di questi 548 mila erano sotto i 12 anni, il 3% in più rispetto al terzo trimestre 2002.
    
E' anche in aumento il tempo che i giovani trascorrono on-line: mediamente i ragazzi tra i 12 ed i 18 anni trascorrono ora in Rete 11 ore e mezzo, secondo i dati raccolti da Nielsen//NetRatings. Si tratta di una tendenza generale europea: nell'Europa Occidentale quest'estate erano 13 milioni i minori che navigavano nel Web, con un incremento di ben il 27%. E di essi quattro milioni erano di età inferiore ai 12 anni. E' in questo contesto appunto che si innesta il Codice di Autoregolamentazione, approvato recentemente dal Governo e presentato dai ministri Stanca e Gasparri. Obiettivo del codice è la prevenzione degli usi illeciti delle tecnologie informatiche attraverso la regolamentazione comune proposta dall'esecutivo e adottata volontariamente dalle aziende. E' prevista anche la nascita di un'Autorità pubblica di controllo che vigili sul rispetto delle stesse regole. Secondo Stanca è auspicabile l'omogeneità dei comportamenti di tutti gli Stati e delle organizzazioni in questo contesto.
"Per contrastare i contenuti illegali e dannosi del Web la legislazione non può essere la sola risposta: occorrono  provvedimenti e iniziative articolate, come il Codice di Autoregolamentazione, che tra l'altro impegna chi vi aderisce a specifiche regole e comportamenti nell'offerta di servizi e rende riconoscibile chi ha aderito al codice con il marchio Internet@minori, ha affermato Stanca.
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
11 -
Alla ricerca dell'italiano perduto

La lingua italiana è sempre più contaminata dall'inglese tanto che secondo l'International Herald Tribune dovremmo iniziare a chiamarla italiese. E' l'ennesimo canto del cigno dell'idioma tanto caro a Dante. Secondo il dizionario De Mauro in effetti abbiamo adottato 4.320 termini inglesi, ma lo stesso fenomeno sembra interessare anche l'inglese, questa volta a favore di italiano e spagnolo.
Una volta sfoderare anglicismi era vezzo da intellettuali, oggi tutti dicono trend, look, target dimenticando che esiste già un vocabolo italiano - rispettivamente: linea di tendenza, aspetto e obiettivo. Monica Barni - ricercatrice di semiotica all'Università per stranieri di Siena precisa: "L'ingresso di parole straniere è un fenomeno comune a tutte le lingue, è una delle possibilità di incremento del lessico. La percentuale di esotismi presente in altre lingue non è inferiore a quelli che contaminano l'italiano".
E soprattutto consola sapere che vale anche il contrario: "Se si va a vedere il dizionario inglese Webster nell'appendice dedicata alle parole straniere al primo posto insieme agli ispanismi troviamo le parole rubate all'italiano".
L'immancabile pasta, spaghetti, pizza o cappuccino che, più o meno pronunciati all'anglofona, vengono comunemente ordinati in ogni bar o ristorante in Italia e all'estero. Ma oltre all'ammirazione per la nostra cucina, tra i termini italiani indicati dal Webster ve ne sono molti legati a settori produttivi quali la moda.
Abbastanza per pareggiare e parlare di engliano? Forse, ma vale la pena citare un aneddoto raccontato dallo scrittore modenese Paolo Monelli: "Ricordo sommessamente che in italiano chi uccide su commissione si chiama sicario", scrisse al Corriere della Sera protestando contro il ridondante uso della parola killer. Il quotidiano accettò l'invito e il giorno dopo usò sicario anche nei titoli, ma tra virgolette. Come qualcosa di sconosciuto.
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
12 -
Da: "Clemente Quaranta" <clequa@tele2.it>

        Coraggio giovani di buone speranze!
Aiutiamo un missionario
           che deve solo installare un dipolo
 
Carissimo Paolo. Data la grande diffusione ed il successo che riscuote Radiogiornale sono sicuro che con questa inserzione potremmo dare una mano ad un amico missionario della Consolata a mettere su un dipolo che lui già possiede. Trattasi di Padre Piero SASIA, nominativo 5H6PM, conosciuto da tutti gli OM che hanno lavorato il Tanzania. La sua attuale residenza é presso la Casa delle Missioni della Consolata, nel QTH di Cavi di Lavagna in Salita Centaura n. 2 (telef. 0185-390376).-
Prego quindi gli amici volonterosi residenti da quelle parti a voler cortesemente contattare l'interessato e  nel contare sull'istinto filantropico che ci anima, colgo l'occasione per porgere i più cordiali 73.
 
 
        IK1PFC - Clemente
JN34XM - DOGLIANI (Cuneo)
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
13 -
Produrre energia elettrica dal sole
svolta per il futuro
 
 
Il 'solare Archimede', frutto ricerca italiana dell'Enea
 
 
 
L'idea e' semplice e antica. Ci ha gia' pensato Archimede 2000 anni fa: produrre energia elettrica dal sole. Oggi quella stessa idea si e' trasformata in un modello di prova, un sistema innovativo frutto della ricerca italiana dell'Enea: e' il 'solare Archimede'. Si tratta, come ha rilevato il presidente dell'Enea, Carlo Rubbia, di una tecnologia dalle 'grandi promesse di basso costo e di alta efficienza per la produzione di energia dal solare'.
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
14 -

A.R.I. LUCCA: VECCHIACCHI MEMORIAL DAY
     regolamento della XXXIX edizione 6-7 Dicembre 2003
 
 
      
 
Partecipazione: possono partecipare tutti i radioamatori ed SWL regolarmente autorizzati. La stessa stazione può partecipare a diverse categorie purché su bande differenti.
 
Date e orari: 6 Dicembre - sezione VHF - dalle ore 14.00 alle 23.00 GMT 7 Dicembre - sezione UHF e SHF - dalle ore 07.00 alle 12.00 GMT .
 
Modi di emissione: SSB e CW nel rispetto del Band Plane. Oltre i 10 GHz è ammessa la FM .
 
Categorie: 144 MHz stazioni fisse (1E)
144 MHz stazioni portatili (1G)
144 MHz stazioni SWL
432 MHz stazioni fisse (2E)
432 MHz stazioni portatili (2G)
432 MHz stazioni SWL
1296-2304-5700-10450-24000-47000 stazioni fisse (3E)
1296-2304-5700-10450-24000-47000 stazioni portatili (3G)
1296-2304-5700-10450-24000-47000 stazioni SWL
 
Rapporti: RS(T),progressivo QTH locator, sigla automobilistica della provincia .
 
Punteggio: VHF/UHF : un punto a Km per collegamento SHF : un punto a Km per collegamento, moltiplicato per il coefficiente correttivo assegnato a ciascuna banda secondo il seguente prospetto :
1 x QSO effettuati in banda 1296
2 x QSO effettuati in banda 2304
3 x QSO effettuati in banda 5700
4 x QSO effettuati in banda 10450
5 x QSO effettuati in banda 24000
6 x QSO effettuati in banda 47000

 
Moltiplicatori: ogni provincia italiana e ogni paese della lista ARRL/DXCC, escluso la provincia e il paese di appartenenza, collegati per la prima volta e per ogni sistema di emissione,valgono un moltiplicatore.Ogni provincia o country dà diritto a un moltiplicatore purché il collegamento avvenga tra stazioni diverse (N.B. si precisa che un nominativo può comparire una sola volta per banda). Nella sezione SHF,si considerano moltiplicatori le province e i paesi collegati per la prima volta, nei vari modi di emissione, senza tenere conto della banda usata.

Punteggio finale: Il punteggio finale è dato dal prodotto tra la somma del QRB ed il totale dei moltiplicatori:punteggio finale=punti totali SSB/CW (FM) per il numero complessivo delle province e paesi collegati per la prima volta, in SSB/CW (FM). Nella sezione SHF il QRB sarà sostituito dal punteggio ottenuto applicando i coefficienti correttivi delle relative bande .
SWL: Sul log deve essere riportato il nominativo della stazione ascoltata, il rapporto da essa passato, il progressivo, il WW locator, la sigla della provincia, il nominativo della stazione corrispondente ed il rapporto di ascolto (N.B. non sono consentiti più di cinque ascolti che abbiano il medesimo corrispondente). Oltre la data, l'orario GMT e la banda, si deve indicare i punti, i moltiplicatori ed il punteggio finale .
 
LOG: Sono da utilizzare log del tipo VHF separati per le varie sezioni.Per le SHF compilare un solo log  dove i QSO saranno riportati in ordine cronologico indicando la banda sulla quale è avvenuto il collegamento.
I log completi di ogni informazione, devono pervenire alla Sezione A.R.I. di LUCCA Box 303 - 55100
LUCCA entro 20 giorni dalla data del contest oppure tramite e-mail ai seguenti indirizzi :
 
ik5amb@tin.it oppure ik5pws@tin.it allegando file con la lista dei moltiplicatori.
 
Premi: Saranno premiati i primi tre classificati di ogni categoria .
Per quanto non previsto, si dovrà fare riferimento ai vigenti regolamenti dei trofei A.R.I. .
73 de A.R.I. Sezione di LUCCA "F.lli VECCHIACCHI" By IK5AMB
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
15 -
PENSIAMO AL FUTURO
Franz Falanga I3FFE IQRP#4
 
Cari amici, oggi voglio parlare di politica. Ebbene sì, intendo parlare della politica, quell'attività umana che, fatta come deve essere fatta, dà sempre dei buoni frutti, partendo dal fatto incotrovertibile che bisogna aprirsi agli altri anziché erigere steccati, muri e fossati di ogni genere.Stiamo assistendo, tutti quanti allibiti, a quello che sta succedendo nel mondo. La parola "politica", che significa "discutere" con gli altri, "cercare" punti di incontro, "comprendere" che cosa sta succedendo intorno a noi, è stata messa in disparte da diversi anni, è stata demonizzata (sappiamo benissimo perché), è stata ad arte svuotata dei suoi significati, rendendola così invisa a moltissime persone. Al suo posto è subentrata la diffamazione, le guerre, i muri, gli anatemi, la delegittimazione dell'altro, l'indifferenza ed altre micidiali conseguenze. Tutti quanti noi  abbiamo sotto gli occhi l'infinito ping pong mortale fra arabi ed israeliani. Un maniera di concepire sé stessi in contrapposizione agli altri che non porta e non porterà MAI a nessuna soluzione. Si continuerà all'infinito ad insanguinare le case, le strade e le piazze dei due popoli.Mi è giunta notizia che, bypassando i rispettivi governi, intellettuali e persone di buona volontà ed esperienza dei due campi si siano messi in contatto fra loro tentando fermamente di risolvere "con le parole e con le proposte" quello che non si riuscirà mai a risolvere con le armi, con i cannoni e con la dinamite.
Questo il preambolo. Alla luce del quale preambolo mi è venuta in mente una proposta che espongo qui pubblicamente con la speranza che qualcuno voglia cogliere l'occasione al volo.
Come voi tutti sapete, in Italia ci sono diverse associazioni che riuniscono nel loro interno gran parte della OM fraternity. Tanto per uscire allo scoperto, ci sono l'ARI, il CISAR, (scritte in ordine strettamente alfabetico) e molte altri associazioni e gruppi che riuniscono i radioamatori. Per ragioni che ormai non interessano più nessuno queste associazioni sono in perenne litigiosità fra loro. Noi abbiamo fatto questo e voi no, noi siamo così e voi siete cosà, i vostri soci non ci piacciono, i nostri sono i migliori e viceversa, perché fate questo, perché fate quest'altro? Insomma una babele di botte e risposte che non divertono più nessuno, che non fanno che spargere veleno a tutti i livelli, che ormai lasciano il tempo che trovano, e che soprattutto fanno gran danno all'eventuale coordinamento delle infinite sperimentazioni che si fanno con ottimi risultati nella nostra comunità e che sono frammentate, scoordinate, non valorizzate.
A questo punto mi piace indicarvi che straordinaria collaborazione ci sia fra gli astrofili dilettanti e l'astronomia ufficiale. L'astronomia ufficiale deve parecchio alla ricerca paziente degli astrofili dilettanti. Io penso che diverse branche della fisica fatta nelle università possano benissimo interfacciarsi con quello che accade, nella sperimentazione, fra noialtri radioamatori.
Tornando alla nostra situazione, a nessuno più interessa sapere chi è stato il primo a vibrare il pugno, chi è stato il primo a nascondere le mano eccetera eccetera. Insomma questa situazione di stallo non porta a nessun risultato, è la paralisi, è la morte del radiantismo, ma che dico! è la morte della maniera civile di stare insieme. Basta! Non ne parlo più, tutti avrete capito che razza di ridicolo e assurdo ginepraio io stia descrivendo.
Passo dunque immediatamente alla proposta che spero venga accolta da qualcuno. Se nessuno la accoglierà, allora che nessuno si lamenti, che nessuno recrimini, che nessuno colpevolizzi, si scadrebbe ormai definitivamente nel patetico e nel ridicolo.
La proposta è questa.
TUTTE le Associazioni radiantistiche esistenti in Italia, si adoperino per costituire un tavolo permanente, sul quale discutere con tutti gli strumenti di cui si ha disponibilità, del radiantismo italiano nelle sue relazioni con le leggi italiane, con le leggi internazionali e con il resto dell'Europa, perchè, non dimentichiamocelo, siamo ormai definitivamente europei, questo fatto va assolutamente ribadito.
A questo tavolo, che avrà una frequenza di incontri da definire, si comincerà a discutere su proposte e su fatti, tenendo presente che le opinioni proprie hanno lo stesso peso e valore delle altrui opinioni. Una volta che si saranno evidenziate linee di condotta e di comportamento reciproco, allora si potrà passare alla seconda fase, quella cioè che comporterà una specie di federazione fra le varie associazioni, rendendo agevole l'interscambio di attività e informazioni di tutti i tipi fra le varie associazione confederate. Il resto verrà da sé.
Per quanto mi riguarda io non ho nulla contro gli amici del CISAR, contro gli amici dell'ARI (stavolta ho scritto queste due associazione in ordine alfabetico al contrario), contro tutte le altre associazioni grandi o piccole che riuniscono radioamatori. Non faccio il tifo per nessuno a scapito degli altri, penso che sparpagliati noi si sia molto patetici, confederati noi saremmo una gran bella cosa. 
Che ne pensate? Meditate amici meditate! E' cosa fattibilissima, piacevolissima e affascinante Il contrario è il nulla assoluto.
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------16 -       
Da: "Radioavventura" <ik2nbu@radioavventura.it>
QRP & SOTA
 
Ciao Ragazzi,
l'attività SOTA e QRP non si ferma e le Vostre adesioni alla mailing list crescono ogni giorno, grazie !
Sul nostro sito troverete le recenti spedizioni Invernali (vedi foto) del gruppo GAR sul Monte Alben (BG)
 
Fresco di stampa il Forum dedicato alle vostre lettere "Angolo della Posta" a cui potete accedere direttamente dalla Home Page del Sito o scrivendo a: sota@radioaventura.it il dibattito è quindi aperto per le Vostre opinioni.
 
Ringrazio tutti coloro che si danno da fare per proporre questo modo diverso di essere Radioamatori, Vi ricordo che una volta mese ci riuniamo via E QSO, nell'ultima edizione abbiamo avuto diversi SWL e Neo Patentati, invitiamo tutti i Manager SOTA Regionali ad essere presenti Visto il ruolo loro assegnato in questa iniziativa. Una maggiore partecipazione al E QSO, consentirebbe di allargare il dibattito e le idee per migliorarci in vista della Edizione 2004 per i vari diplomi gestiti dal nostro gruppo.
E' un solo un appuntamento serale, una sola volta al mese via Internet, non costa una grande fatica !
 
Segnaliamo inoltre nelle News le ultime cosette QRP frutto di passione e saldatore.
 
73' de ik2nbu Arnaldo
 
ik2nbu@radioavventura.it
 
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
17 -
 Aurora Boreale in Scozia
 
Fenomeno analogo, alle nostre latitudini,     si  manifestò  nel  lontano  1939,  alla vigilia della seconda guerra mondiale, e in quella    occasione   alcuni  giornali  ricordarono,  vecchie  superstizioni  dell'antichità,   secondo    le quali  l' Aurora   Boreale fosse "portatrice di sventura" .  E più sventura della guerra...! 
 
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
18 -
Da: "walter" <ik2ane.walter@iol.it>
 
Mappe Italiane per APRS
 
Salve.
Vi segnalo che ho completato la mappatura dell'Italia per UI_View.
Tutte le mappe le potete trovare nei seguenti siti:
 
http://www.bedetti.com/ik2ane 
 http://utenti.libero.it/ik2ane.walter 
http://digilander.libero.it/ik2aneweb
 
Sono divise per call d'area e sono zippate in un unico file per regione.
Rimango a disposizione per mappature specifiche a richiesta.
 
Saluti.
Walter - IK2ANE
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
19
Silent Key
 
Da: "Antonio Bayer" <antbay@infinito.it>
 
 
DESIDERO ESPRIMERE LE PIU' SENTITE CONDOGLIANZE ALLA FAMIGLIA, PER LA SCOMPARSA DI AMOROSI CARLO
I1LCA DI BRICHERASIO,
.
Antonio Bayer
---------------------------------------------

E' CON PROFONDO DOLORE CHE VIENE ANNUNCIATA LA SCOMPARSA DI TITO I8JQY. CHI HA CONOSCIUTO TITO SAPEVA CHE ERA UNA GRAN PERSONA E SOPRATUTTO UN AMICO DI TUTTI, SEMPRE PRESENTE IN RADIO, OGNI GIORNO.
 
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
20 -
                        MERCATINO RADIOAMATORIALE
 
 
VENDO CORSO CW da me realizzato indicato per allievi ed OM che vogliono veramente dedicarsi alla radiotelegrafia. Il corso è composto da due CD-ROM con 13 ore di esercizi, documentazione in file .pdf e videoplayer dimostrativo per il corretto uso del tasto verticale.
Il costo del corso è di 10 Euro comprese le spese di spedizione. Per chi è interessato rivolgersi a I7OHP Oscar PORTOGHESE Via G. Marconi n° 27 - 70100 ADELFIA (BA) - tel. 080 4593200 e-mail
elbug@tiscalinet.it
 
Grazie e cordiali saluti.
Alfredo
*
-------------------------------------------
Da: "Ugo Langella" <ulangel@tin.it>
 
IK1HNS / Ugo cerca BUG-KEY meccanico a prezzo ragionevole, possibilmente
in zona Torino e limitrofi. Inviare offerte via ulangel@tin.it .
 
-------------------------------
 
Da: "iret.friuli" <iret.friuli@tiscalinet.it>
 
Esamino ed eventualmente ritiro (anche in stock) vecchio materiale radio ricevente, trasmittente, ricetrasmittente, ex militare, surplus, accessori, antenne, strumenti, ecc. Contattatemi e valuteremo insieme ciò che disponete. Annuncio sempre valido.
IW3 SID - Andrea     e-mail: iret.friuli@tiscalinet.it
 
L'amico Albino vende a 400 euro ricevitore RA 17 Racal anno 1951 e a 500 euro ricevitore Telefunken 863 KW tutto a transistor, in ottime condizioni, recuperato da un sommergibile anni '60. Qualsiasi prova nel suo QTH.
Contattatelo all'indirizzo: contealbano@libero.it
 
Inoltre l'amico Giovanni vende a 80 euro Play Station uno con 25 CD di giochi.
Cantattatelo all'indirizzo: bimqf@tin.it
-----------------------------------
 
Da: "STUDIO COLAGROSSO" <studiocolagrosso@virgilio.it>
 
Vendo: PC portatile IBM ThinkPad XD 365 pentium1
 133Mhz 24Mb ram CD più floppy externo LCD 14" no batteria - 400Euro
RTX Twinbander portatile CT 79 Midland (simile standard 558)300Euro/ RTX Portatile Duobanda FT7 ICOM con due batterie come nuovo - 350Euro/ RTX Duobanda 45-35Watts ICOM IC207 come nuovo 450Euro - spedisco
Francescxo Iw0cpk - colagrosso@inwind.it - 3483556356
---------------------------------------
 
Da: "Silvano Borsa I2YSB" <i2ysb@inwind.it>
 
Vendo Verticale Titanex V160E  completa di 4 serie di tiranti più base
portatile usata 15 giorni per una DXpedition.
Alta 27 mt.
Freq. 160-80-40
Vendo accordatore per la stessa verticale V160AF5 160-80-40 5Kw.
Contattare Silvano
0384 92750
 
i2ysb@libero.it 
i2ysb@inwind.it Silvano Borsa
Viale Capettini 1
27036 Mortara
     ITALY
http://www.qsl.net/i2ysb/ 
i2ysb@libero.it 
i2ysb@inwind.it 
-----------------------------------------
 
Da: "Cesare" <cesareradio@inwind.it>
 
VENDO O PREFERIBILMENTE CAMBIO CON MATERIALE DI MIO GRADIMENTO I SEGUENTI OGGETTI:
N° 1 Transceiver YAESU FT 990, buone condizioni, no imballi, si manuali:
N° 1 Transceiver x 27 mhz. ALAN CX 550, AM, FM, SSB, CW, pari al nuovo;
N° 1 Amplificatore lineare ZETAGI B 300 PS, pari al nuovo;
N° 3 Valvole PHILIPS EL 519 nuove;
Mt 43 circa cavo 1/2 poliice 50 ohm NUOVO, + N° 2 connettori N pwer detto;
N° 3 ricetrans x 27 mhz "palamri" i vecchi mattoni da collezione, 1 Midland 5 W 6 canali,
      2 INNO-HIT 2 W 3 canali,, molto ben conservati;
N° 20  vecchie riviste mitco "SISTEMA A" anni '52 - '63 scrivere per dettagli;
 
Sono contattabile via E-mail: cesareradio@inwind.it , oppure al 328/7186332
Cesare I0VHL
-------------------------------------
 
Da: "Adriano Migliari" <ik2cbd@aliceposta.it>
 
VENDO modem ISDN marca ZYXEL con drivers per W98/ME/XP, praticamente nuovo
(manuali, CD, Imballo, etc cavo ISDN di circa 3m).
 
 Se fossi interessato, contattami.
 
Adriano Migliari   IK2CBD
 
Email:         ik2cbd@aliceposta.it
Web Site:   http://www.qsl.net/ik2cbd
ax25           ik2cbd@ik2qca.ilom.ita.eu   QRV 430.8625   JN45RQ
------------------------------------
 
Da: "Francesco Cisotta" <francesco@cisotta.com>
 
Vendo Kenwood TH-D7 con accessori.
Foto e informazioni su www.cisotta.com/thd7
 
francesco, IW7DXL
------------------------------
 
Da: "Giacomo Patane'" <domain@meditel.it>
A: <radiogiornale@fastwebnet.it>
 
Vendo il seguente materiale:
Ricevitore ICOM IC-R71E 0-30 mhz Euro 400
Ricevitore ICOM IC-R7000 25-2000 mhz Euro 500 (in blocco IC-R71 +
IC-R7000 Euro 800)
LINEA DRAKE COMPLETA composta da: R4C + TX4C + SPEAKER + MIC SHURE +
LINEARE L4B + ACCORDATORE MN2000, compreso tutte le valvole di scorta, 4
coppie finali + 3-500Z per L4B Euro 2000
Tranciver COLLINS NTR 100 0-30 mhz Euro 1500
Tranciver YAESU FT-101ZD con mic. Shure Euro 500
TEN-TEC OMNY VI PLUS completo di tutti i filtri opzionali e tutti gli
accessori che fanno linea con l'apparato: Alimentatore, Speaker,
Microfono da tavolo, Transverter 50 mhz Euro 2700
Per informazioni: IZ7AUG Antonio Tel. 0836.589295 Cell. 333.9855271
Foto tra poco disponibili sul sito
www.ham.pantelleria.it
Ciao Giacomo
-----------------------------
 
Da: "ik5hha" <ik5hha@inwind.it>
 
Cercasi tappi per bird 43
2-30 MHz 250 watt
2-30 MHz 5 Kw
 
Andrea iz5byj@iz5byj.it
 
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
21 -
 
INFORMAZIONI
 
© Copyright Radiogiornale: proprietà riservata dei contenuti di questa pubblicazione telematica. Tutto il materiale che vi é contenuto e' di proprietà intellettuale del Radiogiornale.  Ai sensi delle vigenti disposizioni qualsiasi utilizzo improprio, come la riproduzione totale o parziale, non autorizzata e senza citarne espressamente la fonte é da considerarsi fraudolenta.
 
ATTENZIONE agli allegati!
Per evitare spiacevoli sorprese, nonostante che il nostro sistema sia ampiamente protetto contro i virus, per nessuna ragione il Radiogiornale, o altri messaggi della redazione vengono inviati agli utenti come allegati alle E-mail, se dovessero arrivare messaggi del genere non apriteli e cancellateli anche dalla cartella dei messaggi eliminati, PERCHE' SONO PROBABILMENTE FALSIFICAZIONI CHE POTREBBERO CONTENERE PERICOLOSI VIRUS!
 
Il Radiogiornale
viene inviato gratuitamente tramite E-Mail a tutti i radioamatori che operano su
Internet. Tutti possono scrivere, articoli, approfondimenti e lettere esprimendo
liberamente le proprie idee con linguaggio consono alla tradizione
radioamatoriale basata sul rispetto per il prossimo, Il Radiogiornale
pubblichera' con spirito pluralista e senza censure il materiale pervenuto,
anche le opposte opinioni, ma ciascuno dovra' farsi carico di evitare inutili
polemiche.

Pertanto coloro che desiderassero collaborare a questa iniziativa, tramite
Internet, facendo pervenire i propri scritti a tutti i radioamatori dotati di
indirizzo E-Mail, possono usufruire della nostra vasta Mailing List, che
comprende tutti i radioamatori che hanno un indirizzo di Posta Elettronica,
inviandoci il testo (SU ARGOMENTI RADIOAMATORIALI) da spedire, che
provvederemo gratuitamente a ritrasmettere a tutti, a nome dell'interessato.
 
Ovviamente sta al senso di responsabilita' di ciascuno inviare articoli, o
messaggi, non troppo lunghi, i contenuti dei quali rimangono esclusivamente
sotto la responsabilita' di chi li ha scritti e il Radiogiornale declina ogni
e qualsiasi coinvolgimento in merito.
 
A causa di possibili, anche se non volute, veicolazioni
di virus, si raccomanda di inviare i testi NON COME
ALLEGATI, ma come messaggi normalI txt
da NON DOVER APRIRE.
 
   LE EDICOLE TELEMATICHE
Radiogiornale on-line
 
Chi desidera ricevere il Radiogiornale deve inviare richiesta a
 
 paolo.mattioli@tin.it  specificando nominativo - nome e cognome, E-mail.
 
Potete richiedere anche i numeri arretrati a paolo.mattioli@tin.it
 
oppure, se sono molti, rivolgendovi via Internet all'Edicola Telematica
                              "RADIOGIORNALE ON-LINE"
dove potete sfogliare e prelevare i vari numeri del periodico
sul sito
http://www.iz7auh.com/radiogiornale
 il sito dedicato interamente al Radiogiornale è sempre bello e aggiornato, potete visitarlo a: www.iz7auh.com/radiogiornale sono a disposizione di tutti alcuni pacchetti dei giornali arretrati, in file ZIP, i quali sono scaricabili tranquillamente.
Cordiali 73de IZ7AUH Francesco Giacoia
iz7auh@libero.it
 
www.iz7auh.com
 
www.ilradioamatore.it
 
INOLTRE, sul sito www.iw0urg.it della Sezione ARI di Quartu S. Elena, si può vedere, sfogliare, leggere e prelevare in formato compresso il Radiogiornale on line, con tutti i numeri arretrati.
 
Altra Edicola telematica RADIOGIORNALE ON-LINE Nel sito http://www.is0grb.it sono disponibili tutti i numeri del Radiogiornale in versione HTML con un motore che aggiorna le pagine in automatico.
 
-----------------------------------------------------------
Da: Aldo Patria <ik6sbe@libero.it>
 
NUOVA EDICOLA DEL RADIOGIORNALE
Il Radiogiornale e' prelevabile, singolarmente in html o compattato a 10 numeri per volta anche sul sito http://www.ik6sbe.it.
 
Alla edicola telematica "PIANETA RADIO" www.pianetaradio.it  e-mail: pianetaradio@pianetaradio.it
si può sfogliare e prelevare il Radiogiornale, oltre a tanti altri utili servizi disponibili in linea per i Radioamatori.
 
Sul sito www.ContattiRadio.it è possibile:
            a.. Consultare il RADIOGIORNALE ed iscriversi alla mailing list
            b.. Inserire ANNUNCI di COMPRAVENDITA con FOTOGRAFIA
            c.. Inserire i vostri ARTICOLI con IMMAGINI, FOTOGRAFIE e DISEGNI
            d.. Segnalare LINK e fare pubblicità al proprio SITO
            e.. Aderire al circuito RADIOAMATORIALE ITALIANO di SCAMBIO BANNER
            f.. Forum liberi di discussione e ...tutto cio' che ci vorrete suggerire !!!
  ContattiRadio è: SERVIZI E LIBERO SPAZIO PER I RADIOAMATORI ITALIANI
  tutto il materiale è SUBITO... ON LINE
 
Altri siti Internet col Radiogiornale andando
 su Virgilio e digitando cerca Paolo Mattioli
 
IL RADIOGIORNALE ANCHE IN PACKET
 
Sul PBBS I0TVL-8 di Roma, nella directory C:\GIORNALE Sono disponibili tutte le copie del Radiogiornale
in formato testo, compresso in zip.
Il PBBS I0TVL di Roma è raggiungibile anche tramite il nodo di rete IR0RMN
Il nodo IR0RMN è connesso alla rete Itanet con le frequenze 432.800 , 437.850 e 435.550 (porte forward a 9600 baud).
Il BBS I0TVL-8 è invece connettibile dagli utenti sulle frequenze 144.850 (1200 baud) e 432.400 (9600 baud).
 
Inoltre il Radiogiornale e' prelevabile, sempre in Packet, sul BBS di Milano IK2ANE-8  a 430.800 MHz 1200bd e 436.662,5 MHz a 9600bd raggiungibile anche attraversi i nodi della rete Flexnet via  IK2NHL.
 
Nell'area YAPP  della BBs  IW3EFI-8 e'  stata attivata  una apposita directory chiamata RADIOGIO  ove e'  possibile prelevare  in formato  testo le copie del giornale telematico "Radiogiornale" edito da Paolo Mattioli I0PMW.
Il  BBs  IW3EFI-8  e'  facilmente  raggiungibile  attraverso  la  rete  Itanet raggiungendo uno qualsiasi dei seguenti nodi:
IR3VEA-IR3VEC-IR3VED-IR3VEN
-------------------------------------------------------

Nell'area YAPP del BBS  IS0GRB-8 di Quartu-Cagliari, e'  stata attivata  la directory RADIOGIO, dove e'  possibile prelevare  in formato  testo tutti i numeri del giornale telematico "Radiogiornale" di Paolo Mattioli I0PMW. Il BBS  IS0GRB-8  e' raggiungibile in diretta su 144.825 (1200 baud), via Internet in TELNET, digitando "telnet is0grb.ods.org" o via rete wireless.

--------------------------------------------------------

 
Il Radiogiornale viene immesso nella rete Packet splittato in 7Plus da IZ3CNM.
 
------------------------------------------------------------------------------

RICORDATE DI VUOTARE SEMPRE LA VOSTRA CASELLA DI POSTA ELETTRONICA, PRELEVANDO SPESSO TUTTE LE E-MAIL A VOI DIRETTE, PERCHE' SUPERATO UN CERTO LIMITE LA POSTA DIRETTA A VOI,
COMPRESO IL RADIOGIORNALE, VIENE RESPINTA
DAL VOSTRO GESTORE.
 
SE AVETE QUALCHE AMICO CHE NON RICEVE IL RADIOGIORNALE ED E' INTERESSATO AD AVERLO INVIATECI IL SUO INDIRIZZO DI POSTA ELETTRONICA CORREDATO DI NOME, COGNOME E NOMINATIVO.
 
COLLABORATE A QUESTA INIZIATIVA
INVIANDO I VOSTRI ARTICOLI DA PUBBLICARE
SENZA FINE DI LUCRO !
 
Il Radiogiornale
é ideato e diretto da:
Paolo Mattioli I0PMW
 
radiogiornale@fastwebnet.it
 
Copyright © 2001 Radiogiornale
 
Redazione: Viale Leonardo da Vinci, 114  00145 Roma
Telefono e FAX  06/54.30.775